Tag: collega
Lun
24
Ott
2016
Ma solo io ...
Ma solo io vedo lo schifo che c'è dentro quella persona?
Eccolo che entra alla mattina dalla porta dell'ufficio con fare da divo, mentre sventola la sua superiorità e poi si siede con modi da reale nella sua poltrona. E' saccente, pieno di se', quando sbaglia non lo ammette mai, piuttosto la morte e dispensa consigli inutili e non richiesti a destra e manca... si approccia con gli altri come fosse dio sceso in terra che tanto nessuno può contro di lui. Parla con un linguaggio elevato e coltissimo che neanche fossimo durante una sentenza. E' un uomo e io una donna e non è più lodato di me dal capo (ci tenevo a specificarlo perchè la mia non è indivia, penso). Ha un sacco di persone che gli stanno appresso, che gli colano dalle labbra e che lui sfrutta palesemente senza che queste si accorgano. Ha carisma, è vero, ma è altrettanto insopportabile.. è di bell'aspetto e per questo numerose colleghe gli sbavano dietro e che sono puntualmente sminuite in pubblico da lui.. ma no eh, loro non demordono, loro continuano a amarlo e adorarlo.. Io non capisco perchè queste persone non si accorgono di che persona è, perchè non lo lasciano perdere.. Che rabbia che mi fa che certe persone così egoiste, vili e meschine non vengano messe al loro posto... lo odio.
Ven
29
Lug
2016
perchè ci deve sempre essere un doppio fine in tutto??
sarò breve:
PREMESSA: c'è questo ragazzo (molto più giovane di me, potrebbe essere mio fratello minore) che sta facendo praticantato nello studio dove lavoro da ormai 2 anni, abbiamo rapporti solo lavorativi ma quando si può e c'è tempo, due chiacchiere spensierate, magari in pausa pranzo le facciamo, anche solo per staccare un secondo la spina dal lavoro, ma è capitato forse 2/3 volte in 2 anni...vabbè.
Oggi, mi manda una mail dicendo che passerà a prendere delle pratiche che gli ha lasciato il mio titolare in ufficio, e mi domanda se mi va di prendere un panino al bar assieme per fare 2 chiacchiere...poi partiamo tutti per le ferie, lui parte per un corso e torna ad ottobre, quindi mi è sembrata un'occasione carina anche solo per augurarci buone vacanze.
chiamo il mio compagno, come faccio tutti i giorni quando vado in pausa, e gli comunico che vado a mangiare un panino al volo con il praticante....risposta: "grazie di avermelo detto ma mi da fastidio..." "come ti da fastidio?" "mi da fastidio che questo tizio ti inviti fuori a pranzo sapendo che sei fidanzata, non è corretto..." ho tagliato corto e chiuso la conversazione perchè non avevo tempo di discutere, stavo ancora lavorando.
ORA: 1) IO non vedo cosa ci sia di male a mangiare un panino in un bar con uno pseudocollega che conosco da 2 anni e che, per giunta potrebbe essere mio fratello.
2) non mi è sembrato un invito a pranzo, ma semplicemente una richiesta(anche se mi avesse chiesto di mangiare una pizza al ristorante qui sotto, non ci avrei visto nulla di tremenmdo!)
3) la gelosia ingiustificata mi sta sulle palle.
LA COSA ECLATANTE E' CHE: molto indispettita, scrivo al mio migliore amico, prima di incontrarmi col "collega", chiedendogli un parere sul motivo di questa reazione da parte del mio compagno che di base è una persona molto tranquilla, lo conosce bene anche lui...
sapete cosa mi sono sentita dire? : "mi dispiace ma sono dalla parte del tuo compagno, non hai nessun bisogno di andare a pranzo con una persona che non è neanche un amico, secondo te perchè ti ha chiesto di pranzare assieme? è ovvio che ci vuole provare con te, questa volta hai torto, non dovresti andarci!!!
io resto sbigottita...cavolo, uno che ci vuole provare con me, non lo ha mai fatto in 2 anni? uno che ci vuole provare con me mi "INVITA" a mangiare un panino nel bar davanti all'ufficio? tra l'altro?
uno che ci vuole provare con me, mi manda una mail all'indirizzo dello studio? (tra l'altro ha il mio numero personale quindi, volendo.....)
poi...PERCHE' CI DEVE SEMPRE ESSERE UN SECONDO FINE IN TUTTI I FRANGENTI? CAZZO?
Ven
17
Giu
2016
Mi sento incommensurabilmente stupida e non riesco a farmene una ragione
Mi sono fatta letteralmente infinocchiare da una collega. Quest'anno ho insegnato presso un professionale diurno e serale, dove avevo e ho tuttora, purtroppo, una collega imbecille. Un'invasata, che si veste con gonne lunghissime e turbanti in testa (nonostante abbia tutti i capelli), che ha 37 anni e ha sposato un sessantenne due anni fa, vantandosi perché è arrivata illibata alle nozze. Non ha lo smartphone, non usa social media, non ha amici, non esce, non ha hobby e, secondo me...non scopa. Beh, questa premessa per farvi capire che tipa è lei. Lei vive per la scuola e per i ragazzi del serale, che per lei sono come suoi figli. Durante l'inverno spesso mi ha telefonato all'una di notte per parlare di loro e delle loro difficoltà, o per vantarsi della sua abilitazione all'insegnamento, sostenendo che il suo titolo è il migliore. Io le dicevo che l'indomani avrei dovuto lavorare alle otto del mattino e che dovevo andare a letto, ma lei continuava a parlare... soltanto dopo due mesi ebbi il coraggio di non risponderle più al telefono. Ultimamente mi sono sentita veramente offesa; la preside mi ha chiesto di alzare i voti a tutti e promuovere gente che non meritava neanche di mettere piede nella scuola. Sto parlando di una scuola statale del nord. In questo quadretto già di per sé molto allegro, si aggiunge l'ultima chicca. La collega sta facendo le tesine per gli esami di stato ai ragazzi della quinta serale, e mi ha chiesto di curare la parte relativa alla mia materia. Addirittura ho saputo che cura persino l'impaginazione, la punteggiatura ecc. Le ho detto: "certo, ora gli puliamo pure il culo a questi". Inoltre, ho aggiunto che ciò era diseducativo per i ragazzi, poiché lo scopo della scuola è quello di fornire agli studenti gli strumenti e incentivare la loro autonomia; non quello di servire la pappa pronta su un piatto d'argento. Mi ha risposto che loro sono ragazzi lavoratori, operai, sempre stanchi, che non sanno usare il computer e che loro mi volevano bene. Le ho detto che lo sapevo ma che questo va contro i miei principi morali. Oltre ad andare contro i miei valori, non concepisco il fatto che debba lavorare gratis, soprattutto quando sono stanca e non ho tempo neanche per un allenamento in palestra o per un aperitivo in centro. Ovviamente non le ho detto anche questo, a quell'invasata che vive per gli alunni e che ha una scarsa autostima, che s'ingigantisce solo quando sa di aver compiuto un'opera di bene. Ad ogni modo, ha iniziato ad elogiarmi e a riempirmi di complimenti concernenti la mia professionalità, la mia bellezza e la stima che lei, i colleghi e gli alunni nutrono nei miei riguardi. Mi abbracciava, mi accarezzava e mi baciava e mi chiamava con i diminutivi. Diceva che gli alunni mi amavano e che li dovevo aiutare, che se ne sarebbero ricordati per tutta la vita. In pochi minuti, è stata in grado di raggirarmi e di farmi cambiare idea, facendomi fare una cosa che non volevo. E quindi mi sono rovinata l'unico weekend che ho avuto libero in quest'anno scolastico. Sono talmente arrabbiata che non riesco a ragionare. Gli alunni mi assillano con messaggi e chiamate (la stronza ha fornito loro il mio numero) e mi rinfacciano che non formatto le pagine come l'altra prof. Intanto i miei altri colleghi, più furbi, si sono sottratti a questo compito. Purtroppo i ragazzi non ne hanno colpa, sono come dei bambinoni. La colpa è mia, che sono un'idiota patentata. Ho imparato che avere autostima non vuol dire solo credere in se stessi e perseguire i propri obiettivi personali; avere autostima vuol dire anche non farsi sopraffare e su questo aspetto devo ancora lavorare tanto. Mi sento male. Ho una rabbia dentro che mi rode. Nella vita mi sono sempre fatta mettere i piedi in testa e mi sono fatta fregare anche stavolta. Un mio collega ride e mi prende in giro per questa cosa. Ha detto che l'obiettivo di quella cretina è di far uscire gli alunni con voti altissimi, in modo da accrescere il prestigio di quella scuola serale e anche il suo, visto che lei è membro della commissione regionale per il serale. E io, a trent'anni, non ho immaginato neanche lontanamente tutto ciò. Mi sento una stupida ingenua. Piango e m'incazzo.
Mer
01
Giu
2016
Lavoro del cazzo
Io non ne posso più, in tanti hanno elogiato la mia pazienza, ma si sà che dopo un po' la pazienza finisce, è inevitabile.
In pratica ho inziato a lavorare in questa azienda da qualche mese, innanzi tutto, è un lavoro di merda, usurante, in pratica una catena di montaggio, fai sempre la stessa azione, il ritmo è elevatissimo e bisogna correre, a fine giornata inevitabilmente mi fanno male la schiena e i polsi (e sono giovane), la monotonia, la ripetitività, la noia e la mancanza di dialogo la fanno da padrone. Non sono uno che scarta i lavori (specialmente ora che non siamo in una bella situazione) ma cazzo, l'idea di fare questo per il resto della mia schifosa esistenza mi devasta, vedere tutti questi poveri operai prossimi alla pensione, che sono lì dentro da 20 30 40 anni ... vi giuro mi mette una tristezza infinita. Adesso faccio parte dei prigionieri, chiuso dentro al capannone per 8 ore al giorno, senza sapere nemmeno se piove o c'è il sole, vestito come gli altri, con la mia bella tuta da prigioniero, con il nome del padrone stampato sopra e un numero assegnato per sostituire il nome (nulla da invidiare ad Auschwitz). Come se non bastasse, a parte il 99% dei colleghi , tutti molto simpatici e alla mano, c'è quell' 1%, quell'individuo che definire stronzo è un complimento. Lui è il primo dei leccaculo (l'unico amato dal capo all'interno dell'azienda) è il primo tra i patetici servi del padrone. In pratica sembra che comanda lui, non il capo, questo individuo sarebbe il mio tutor, DOVREBBE insegnarmi il funzionamento del macchinario in cui lavoro, e invece cosa fa? non fa altro che incazzarsi, per nulla, anzichè spiegarmi come fare, preme mille tasti in contemporanea, sposta 10 levette, smanetta e alla fine non ti dice niente, pretendendo che tu abbia capito. Cristo santo sono lì da quasi un anno davanti a questa macchina e ancora non so la metà delle cose che dovrei sapere, mentre l'altra metà l'ho imparata da solo a forza di ricevere insulti.
Ogni volta che la macchina ha un problema, non ti da il tempo nemmeno di risolverlo che subito lo senti urlare il tuo fottuto nome, e poi imprecare , fino a venire da te e "metterla a posto" da solo, mentre ti copre di insulti e non ti spiega quello che cazzo sta facendo, così se la volta dopo dovesse riaccadere, si incazarebbe all'inverosimile perché a suo dire "te l'ha già fatto vedere come si fa". In pratica non mi basta che già di per se, per 8 ore al giorno faccio un lavoro stressante da scimmia ammaestrata,no, ci si deve mettere anche questo stronzo, sempre attaccato ai coglioni, che ti insulta dalla mattina alla sera, e non puoi nemmeno rispondergli perché lui è il capo dei lecchini, il leccaculo numero 1 per eccellenza, basta che dica una parola al capo per mandarti via. Ogni giorno torno a casa con la schiena a pezzi, e un nervosismo che germano mosconi sarebbe calmo in confronto. Questo brutto figlio di puttana è odiato da tutti lì dentro, tranne che dal capo naturalmente. Invece di arrivare alle 7 come tutti gli altri stronzi, lui arriva alle 6 20 , e se stai facendo il turno di mattina, finirai per chiederti: "ma perché cazzo non dormiva un altro po'"" o magari "perché diavolo non è crepato nel sonno?"
Io non riesco a asprimere il mio odio verso questa persona attraverso parole scritte, ma sappi, brutto pezzo di merda con la faccia da coglione che ho appena deciso che mi leverò dal cazzo, e tu sarai contento, così avrai un altro povero cristo da maltrattare, si forse era questo il tuo obiettivo, ci sei riuscito con almeno altri 10 ragazzi prima di me, e ci riuscirai anche sta volta, ma con te o senza di te, non voglio restarci un solo attimo in più chiuso in quella prigione a fare quel lavoro da infame quale sei. Non vedo l'ora che scada il contratto (ormai mancano pochi giorni), poi andrò a cercare un altro lavoro, o magari all'università, sperando che con una laurea in tasca, possa ambire ad un futuro più dignitoso, se questo non dovesse succedere, mi levero dai coglioni anche da questo paese di merda, come avrò fatto per l'azienda in cui laovro. Ma nell'ultimo mese, rilascerò tutto l'odio che ho represso dentro in tutti questi mesi di insulti, offese e stress quotidiano, me lo ricorderò e te ne butterò addosso così tante che dovrai andare a piangere del tuo amato capo, tanto anche lui ha detto che sei un piagnone.
Ormai non posso nemmeno più vederti, ogni volta che entro in azienda e ti vedo, ti giuro mi strapperei gli occhi, dovresti farmi la cortesia di venire a lavorare con un sacchetto in testa, perché non sopporto più la tua faccia di merda, e dovresti anche stare zitto, almeno per 1 fottuto minuto, chiudere quella fottuta bocca, perché non sopporto più neanche la tua voce da piagnone.
Con tutti i colpi che ti mando dovresti essere già morto, io per ora mi consolo immaginando di sgozzarti con il cacciavite, come faccio almeno 400 volte al giorno, anche se la liberazione più grande, dopo aver ricambiato gli insulti, sarà quella di levare le tende e sperare di non vederti mai più, verme schifoso.
Mer
01
Giu
2016
Possibile???
Io e P. lavoriamo nella stessa azienda da 5 anni ormai, ma in uffici diversi che durante il giorno non ci vediamo e non ci sentiamo mai. Ma pranziamo assieme, da soli, perchè siamo gli unici due che non vanno a pranzo a casa.
Sono convinto che nei primissimi tempi lei ci provasse, perchè mi fissava tanto e faceva battute a doppio senso, mi parlava di quello stronzo dell'ex che l'aveva lasciata non si sa perchè, ecc ecc. Ma io mi ero appena sposato e felice, mi faceva piacere ma non le ho dato corda. Sempre restando in simpatia. Poi le cose si sono raffreddate, come m'aspettavo anche se le battute ha continuato a farle.
E' passato il tempo e ormai ci raccontiamo tutto. P. mi dice degli uomini con cui esce, nessuno dei quali dura più di due appuntamenti perchè poi lei lo molla, e mi dice perchè non gli piace fisicamente e perchè non ha carattere. Poi parte con la descrizione del fisico di uomo che le piacerebbe e praticamente descrive uno uguale a me...e poi per il carattere mi dice che le piace l'uomo che prende l'iniziativa...me l'ha detto 100 volte. Ha avuto una storia di qualche mese con un ragazzo fidanzato che una sera ci ha provato con lei. Mi ha raccontato di come ne è diventata l'amante, e che c'era pure qualcuno che sapeva. Quando le ho chiesto se si sentisse stronza nei confronti della fidanzata di lui, lei mi ha risposto che non si sentiva stronza...
Le ho detto: ma se una sera la fidanzata ti si presenta a casa e ti dà della puttana? Lei: le dico che prima deve prendersela col fidanzato! Poi però ha chiuso con questo che ogni tanto le scrive ancora.
Capiamoci: lei non è una zoccola, è una ragazza espansiva, leggera, cordiale, più che zoccola direi non è molto sveglia.
Intanto a me s'è rovinata la vita...nostra figlia ha una malformazione cerebrale e se non bastasse mia moglie è andata in depressione da quando i medici l'hanno diagnosticata. Ancora piange un giorno si ed uno no (sono passati quasi due anni), e oltre ad assistere E. non pensa più ad altro. Pensa che la vita è finita e che non ci saranno più momenti felici. Anch'io assisto E. insieme a lei, ci diamo da fare per non farle mancare nulla, ma dico anche di andare a fare una passeggiata tutti insieme al fiume, o andare a fare una cena, ma niente! Lei non vuole uscire più di casa, non vuole più fare una vacanza, non vuole più fare sesso...niente. Vive nella tristezza e abbiamo litigato tante volte per questo. Non ce la faccio ad andare avanti con la tristezza che porta lei, glel'ho detto tante volte e le ho detto anche che se non la lascio è solo per E.
Ho cominciato a dare corda a P., lei sa tutto e come è diventata la mia vita. Le battute a doppio senso sono diventate spintissime, e io anch'io ne faccio...siamo arrivati a parlare di tutto, ci siamo detti che fisicamente non siamo male, per esempio ci siamo anche trovati a parlare delle dimensioni del suo seno, o del reggiseno che portava un giorno...un'altra volta mi ha chiesto se poteva sentire com'erano i miei addominali, perchè aveva dei dubbi sugli addominali di un altro uomo...più di una volta le ho detto cose tipo "oggi non stuzzicarmi, perchè non reggo", "un giorno o l'altro ti metto le mani addosso" "se continui così guarda che ti metto al muro", e lo dicevo seriamente e lei rideva!
E ancora battute a doppio senso... un giorno l'ho messa a muro ed ho cercato di baciarla, lei m'ha respinto. Avevo un casino in testa e forse le sarò sembrato un pazzo.
"mi fai impazzire"
lei, con faccia sorpresa, "davvero?"
"bè, non dirmi che non te l'aspettavi..."
"no, non me l'aspettavo" sembrava impaurita...ha detto 100 volte che non era il caso...
Ci siamo calmati e messi a parlare...da quello che diceva ho avuto la sensazione che lei avesse paura perchè pensava che io mi fossi innamorato di lei e fossi pronto a fare pazzie, allora le ho detto che, sinceramente non penso che una storia seria tra noi due potesse funzionare, che ma che mi aveva fatto perdere la testa e la desideravo, non volevo complicarle la vita o chiederle di fuggire con me. Quel giorno ci siamo salutati con imbarazzo ma con sorrisi da entrambe le parti. Invece per tre giorni mi ha evitato adducendo scuse che saltava il pranzo. L'ho lasciata fare poi il giorno dopo era imbarazzatissima e non parlava. Alla fine mi sono fatto perdonare ed è tornata a pranzare tranquillamente con me. E già passato un mese e sembra tutto come prima, ridiamo e scherziamo e raccontiamo i nostri problemi, salvo che lei non fa più battute a doppio senso. E io nemmeno. E lei non mi chiede più come va con mia moglie e mia figlia.
A TUTTE LE DONNE IN ASCOLTO: POSSIBILE CHE IO ABBIA FRAINTESO TUTTA STA ROBA?
SE SCHERZAVA, POSSIBILE CHE NON SIA ACCORTA CHE IO NON SCHERZAVO PIU'?
OPPURE VOLEVA ANCHE LEI MA NON LE E'PIACIUTO COME MI SONO FATTO AVANTI?
Sono sicuro che non l'ha fatto apposta di farmi impazzire per poi divertirsi a lasciarmi a bocca asciutta. Non è quel tipo di persona.
VORREI CHE LE DONNE MI SPIEGASSERO PERCHE' SECONDO LORO LEI SI E' COMPORTATA COSì E PERCHE' SI COMPORTA COSI' ADESSO. NON RIESCO A CAPIRLA!
Mar
31
Mag
2016
Ma basta però!
Premessa: sfogo fine a se stesso.
Io in sto posto di merda non ci vorrei più mettere piede.
Sì lo so, sono fortunata ad avere un lavoro, per carità.
Ma i livelli di follia che si raggiungono qui mi mandano al manicomio.
Prima la mia collega che fa scenate perché dopo un anno e mezzo che lavoro qui ed ho coperto sempre le sue richieste di ferie o malattie varie..per una volta ho detto che non posso (ma mi sono subito attivata per trovare una sostituta).
E lei che fa scenate..il mio capo che da ragione a me ma ovviamente non le dice nulla..perché sua sorella è un'impiegata e quindi..guai!
Sta troia di impiegata che mi fa una scenata di mezz'ora accusandomi di aver forzato il suo armadietto per rubarle una cazzo di penna.. e dopo si mette a ridere perché s'è accorta che la sua penna è sempre rimasta nell'armadietto..
E manco chiede scusa, sta gran puttanazza.
Io prima o poi do fuoco a tutto..ne ho davvero pieni i coglioni.. di dover fare la scema pur di non litigare e dover sempre accettare cose a dir poco ridicole.
Ma vaffanculo.
Mer
11
Mag
2016
Un serpente per collega
Fino a tre anni fa lavoravo in un ufficio con una stronza delle più stronze, una ex-collega arrivata con ancora il ciuccio in bocca. Una piccola saccente ignorante! Essendo responsabile amministrativa era mio compito insegnarle il mestiere e così ho fatto, senza pregiudizi e con la disponibilità e cortesia che mi è propria. All'inizio tutto bene, poi...
Purtroppo questa maleducata, trascorsi alcuni anni, ha iniziato a sorridere e fare spallucce quando davo direttive, eseguendo con superficialità il lavoro assegnatole. Ho dovuto, non ricordo più quante volte, correggere lettere, richiamare clienti, scusarmi con il titolare, portare a casa il lavoro, sistemare le urgenze,... perchè lei lavorava con la testa fra le nuvole. Era troppo per pensare che non lo facesse apposta!
Al suo miserabile matrimonio ha invitato cani e porci. A me una fetta di torta, nonostante una busta da €. 500,00 come regalo... Pazienza, sono sopravvissuta!! Fra congedo matrimoniale e ferie, poi, è rimasta a casa due mesi. E quando è tornata? Beh ora era diventata signora: salendo di categoria nel privato, voleva o si sentiva più importate anche nel lavoro. Non mi parlava più, neanche fossi io una merda: ha iniziato a mettermi bigliettini post-it sulla scrivania con indicazioni, dati, telefonate di lavoro... invece di riferirmi a voce. Stronza! La merda era lei! Una schifosa nullità! Era sì sposata, ma si comportava come se il ciuccio non se lo fosse mai tolto... E dico poco!
Prima che il titolare si accorgesse da solo di tutto quello che stava combinando per mettermi a male, aveva già inviato intenzionalmente delle dichiarazioni non firmate, facendo ricadere la colpa su di me e costringendomi così a pagare il danno alla ditta. Inoltre si era prodigata a far telefonate con il telefono aziendale, tanto che era arrivata una bolletta astronomica e io, con non poche difficoltà, ho dovuto dimostrare, visto il ruolo che ricoprivo, che non ero stata io né a farle, né a dare ordine a lei di telefonare per ore e ore.
Il giorno che è stata licenziata ho festeggiato!! Era finito un incubo durato quasi 10 anni. Non credevo esistessero persone così cattive e malevole... con la faccia d'angelo. Spero di non incontrarla più, se mi capita davanti, giuro, le sputo in un occhio a questa schifosa, maledetta, stronza, grassona, cafona e pure idiota! La sua innata invidia mi aveva quasi fatto andare in depressione.
Scusate lo sfogo, ora mi sento meglio. Come se il capitolo fosse definitamente chiuso. Grazie a tutti. Ciao
Lun
29
Feb
2016
Sono una gatta morta
Io fidanzata, lui sposato, entrambi felici con il proprio partner al 100%, ma entrambi con una simpatia nei confronti dell'altro, nessuno dei due vuole andare oltre o è mai andato oltre, non ci sentiamo in nessun modo, ci vediamo solo in uffficio, da due anni.
Ci sorridiamo, lui ha ideato una storpiatura del mio nome, una cosa simpatica e non volgare che con il tempo ha coinvolto anche altre persone del reparto. Non ci siamo mai fatti complimenti di nessun tipo ma entrambi sappiamo che il non riuscire a trattenere il sorriso quando ci vediamo è sintomatico.
Non ci dovrà mai essere niente perché sarebbe solo un capriccio e un dolore per chi ci sta attorno, ma è inutile dire che c'è questa complicità tacita che fa piacere ad entrambi... E' il mio diversivo a lavoro, è più bello la mattina prepararsi pensando al fatto di vederlo. Non ho mai sognato di baciarlo o fare altro.
Mi sento da una parte in colpa quando lo vedo e spero che mi inviti per uno stupidissimo caffé e niente più, dall'altra mi rendo conto che semplicemente mi dà un brivido che per una persona controllata come me è quasi linfa vitale e fa parte della natura umana. Il fatto poi che non mi abbia mai fatto un complimento ma mi cerchi spesso è ancora più stuzzicante perché è come se fosse una sfida...
Non so cosa fare, intendo, non mi passerà da sola e sono condannata in questo limbo!
Ven
05
Feb
2016
Senza Titolo
È' proprio vero che quantità non vuol dire qualità. Il mio ragazzo mi ha lasciato da circa un mese e sto malissimo, ma cerco di pensare a cose negative di lui per non stare peggio, e stanotte pensavo al suo vantarsi davanti agli altri delle numerose esperienze sessuali che aveva avuto, e io tra me e me pensavo "mah!"...innanzitutto con lui il sesso era sterile e vuoto, lo cercavo sempre io, il sesso orale lo praticavo solo io, cercavo in tutti i modi di trovare sempre modi diversi per farlo ma lui si limitava a darmi due colpetti e finiva, senza mai preoccuparsi del mio piacere. Circa una settimana fa ho conosciuto un suo collega, suo coetano. Lui ovviamente non sa nulla, ma non solo mi ha smontata e rimontata in tutte le posizioni possibili, ma mi ha anche detto "io non finisco se non finisci tu". Da sposare. Il mio ex intanto continua a mettere cose stupide nel suo profilo Facebook con frasi ambigue facendo capire chissà cosa...ma de che ti vanti?!
Mar
19
Gen
2016
Cambiare vita, cambiare lavoro...per lei
Sono quello della storia del lavoro con lei che ha il padre padrone. Gli habitue del sito si ricordano. Le mie giornate sono diventate una tortura nell' ambiente di lavoro, se lavoro con lei sto male fisicamente. Cosa devo fare? Licenziarmi? È una tortura che non merito. Per quanto possa distogliere lo sguardo, fingere che vada bene, è tutta una finzione. È diventato un incubo. Aiutatemi.