Tag: depressione
Lun
17
Lug
2017
Situazione nostalgica davvero imbarazzante
Salve vi prego pubblicate mi questa domanda. Salve a tutti sono un uomo di ben 25 anni a breve quasi 26, sulle spalle. Che a avuto veramente una bellissima sconfitta nella vita. Insomma per essere brevi, ci dico che ho avuto un'adolescenza difficilissima, a 15 anni mi ammalai di morbo di chronh. Che mi causò per ben 6 anni, vomito diarrea. Ma non solo questo non ho mai avuto una ragazza, ne amici. Perché mia madre mi a oppresso moltissimo, insomma. Sono bello con gli occhi azzurri e mai avuto una ragazza. Ora sto diventando brutto, vista l'età. Dai vent'anni mi aprii un po' nei confronti degli altri, mi feci qualche amico, dove ci vedevamo raramente. Mia madre mi a oppresso molto. E qui parliamo di 5 anni fa, poi all'età di 21 anni ci trasferiamo in Romagna, per cercare un lavoro. Ma mi feci ben 4 anni di passeggio li, senza trovare nulla. Di conseguenza, ho sprecato la mia vita, e come se non bastasse ho un fratello che di me se ne infischia. Cioè quando mia madre si incazza con me, lui mi viene contro. E vivere da mio padre è peggio. Ora mi ritrovo con 25 anni senza un lavoro, senza una ragazza. Che ho sempre desiderato, e senza aver mai dato un bacio
Dom
16
Lug
2017
Cosa fare con un fratello cattivo? E una madre psicopatica?
Ciao a tutti ho 25 anni, a breve 26. Insomma non sono più un ragazzino ormai. Ho un passato alle spalle veramente da super schifo. Tutto credo che inizi dai 20'anni in poi, cioè mia madre è sempre stata una Donna molto possessiva. Cioè in tutta la mia vita, non sono mai stato libero di fare una cosa, se prima lei non venga a sapere cosa faccia, perché secondo la sua testa malata, io possa mettermi in contatto con gentaglia, le solite cose che pensa lei. Mio fratello, chiamiamolo così, anche se non è il termine adatto. Mi a sempre, non sempre ma quasi seguito per vedere dove andavo e con chi mi vedevo, (sempre sotto-ordine) di mia madre. Perché lui di me se ne frega. E non so perché, cavolo è mio fratello, e se le comperato mia madre. Insomma ho passato circa 4 anni a passeggiare per le strade, avrei dovuto cercarmi un lavoro lo so. Ma non lo fatto, perché l'unica cosa che ho sempre desiderato e la ragazza. Che non ho mai avuto una, eppure ero un bel ragazzo, ora un po' meno vista l'età. Insomma avete capito, che vivo una situazione poco piacevole in famiglia, perché vivo da molti anni, un clima di falsità continuò. Dove sono succube di mia madre, che continua a impedirmi le cose che lei ritenga sbagliate, e poi mi nega la verità. E mio fratello che va sotto suo ordine del tipo. Che se uscissi col cellulare in mano, e mia madre se ne accorgesse. Non esiterebbe neanche un minuto, a dirlo a mio fratello, che non perderebbe un attimo a farlo, visto che è il suo zerbino. Io ho perso tempo e non posso continuare a fare questa vita da cacca. Non so ancora che lavoro fare. Soluzione? I miei sono separati e andare da mio padre è peggio. Ora mi ritrovo a fare la vita che ho sempre fatto. A camminare in giro, da un anno nella mia città natale. Dove tra l'altro ho una nomina di folle. Infatti anche andare in un pub e provarci con una ragazza, non credo nessuna più mi caghera vista la nomina di malato. Insomma mi sono inconsciamente creato una vita da Lupo Solitario, da tanti anni. Per paura che mio fratello possa venire a sapere cosa faccio! Quando invece potevo farmi la ragazza, e gli amici e andare a ballare. Ora chi mi ridarà quegli anni?
Sab
15
Lug
2017
Cosa si può fare?
Salve vi prego pubblicate mi questa domanda. Salve a tutti sono un uomo di ben 25 anni a breve quasi 26, sulle spalle. Che a avuto veramente una bellissima sconfitta nella vita. Insomma per essere brevi, ci dico che ho avuto un'adolescenza difficilissima, a 15 anni mi ammalai di morbo di chronh. Che mi causò per ben 6 anni, vomito diarrea. Ma non solo questo non ho mai avuto una ragazza, ne amici. Perché mia madre mi a oppresso moltissimo, insomma. Sono bello con gli occhi azzurri e mai avuto una ragazza. Ora sto diventando brutto, vista l'età. Dai vent'anni mi aprii un po' nei confronti degli altri, mi feci qualche amico, dove ci vedevamo raramente. Mia madre mi a oppresso molto. E qui parliamo di 5 anni fa, poi all'età di 21 anni ci trasferiamo in Romagna, per cercare un lavoro. Ma mi feci ben 4 anni di passeggio li, senza trovare nulla. Di conseguenza, ho sprecato la mia vita, e come se non bastasse ho un fratello che di me se ne infischia. Cioè quando mia madre si incazza con me, lui mi viene contro. E vivere da mio padre è peggio. Ora mi ritrovo con 25 anni senza un lavoro, senza una ragazza. Che ho sempre desiderato, e senza aver mai dato un bacio
Gio
13
Lug
2017
Mah che razza di uomo sono io?
Salve vi prego pubblicate mi questa domanda. Salve a tutti sono un uomo di ben 25 anni a breve quasi 26, sulle spalle. Che a avuto veramente una bellissima sconfitta nella vita. Insomma per essere brevi, ci dico che ho avuto un'adolescenza difficilissima, a 15 anni mi ammalai di morbo di chronh. Che mi causò per ben 6 anni, vomito diarrea. Ma non solo questo non ho mai avuto una ragazza, ne amici. Perché mia madre mi a oppresso moltissimo, insomma. Sono bello con gli occhi azzurri e mai avuto una ragazza. Ora sto diventando brutto, vista l'età. Dai vent'anni mi aprii un po' nei confronti degli altri, mi feci qualche amico, dove ci vedevamo raramente. Mia madre mi a oppresso molto. E qui parliamo di 5 anni fa, poi all'età di 21 anni ci trasferiamo in Romagna, per cercare un lavoro. Ma mi feci ben 4 anni di passeggio li, senza trovare nulla. Di conseguenza, ho sprecato la mia vita, e come se non bastasse ho un fratello che di me se ne infischia. Cioè quando mia madre si incazza con me, lui mi viene contro. E vivere da mio padre è peggio. Ora mi ritrovo con 25 anni senza un lavoro, senza una ragazza. Che ho sempre desiderato, e senza aver mai dato un bacio
Gio
13
Lug
2017
Tristezza infinita
Salve a tutti
scrivo qui perché ho bisogno che qualcuno mi ascolti,cosa che non succede mai. La mia famiglia mi vede piangere senza chiedersi nemmeno cosa abbia,sono praticamente invisibile. A nessuno importa realmente come sto. Mi guardano come per dire "non mi va nemmeno di ascoltare i tuoi capricci" ma se solo mi avessero chiesto cosa avessi,magari si sarebbero resi conto che non sono capricci. Ho 20 anni,vivo da sempre con l'indifferenza dei miei e e ho sempre cercato qualcuno che mi volesse bene realmente al di fuori ma con scarsi risultati. Ho poche amiche che si son rivelate finte, criticatrici e quando sono in loro compagnia mi sento come in gabbia,come se non potessi esprimere quello che penso e come se dovessi indossare una maschera per paura che loro possano criticare quello che faccio/dico. Inizialmente stavo molto bene con loro,poi però quando sono entrata nel vivo della conoscenza,mi sono resa conto di come sono realmente. Ma ho solo loro.Per carità però,il dolore della mia vita è stato un altro. Sono sempre stata innamorata di un solo e unico ragazzo con cui ho avuto sempre un buon rapporto. Un ragazzo bellissimo,sorridente, unico... Se solo trovassi le parole giuste,se solo esistessero le parole giuste per descriverlo.Lui era diverso dagli altri,non meritava quello che gli è capitato.Lui è morto due anni fa,lasciandomi da sola in questo mondo orribile.Prima ero in grado di sopportare qualsiasi cosa ma adesso non riesco più trovare un senso alla mia vita. È come se aprissi gli occhi la mattina perché devo,io preferirei chiuderli per sempre. Mi sento completamente sola,non ho mai avuto amicizie sincere,una famiglia che si prende cura di me ma avevo lui e questo mi bastava. Adesso non ho niente, sono due anni che sento questa forte mancanza e la nostalgia mi distrugge. Non riesco ad andare avanti,forse non voglio nemmeno. Io ho perso la mia persona,che ragione ho di andare avanti? Mi sento male solo a pensare che passerò ancora tutta la vita senza di lui e immagino come tutto sarebbe stato diverso se lui fosse stato qui e come sarà bello quando ci rincontreremo. Io lo amo da morire.
Mar
11
Lug
2017
Quand'ero felice non piacevo a nessuno, adesso che sono infelice piaccio a tutti
Non so nemmeno da che parte iniziare.
Quand'ero più piccolina 16/17/18 anni ero una ragazza normale, carina, non troppo popolare ma nemmeno sfigatissima.
Ero felice con i miei denti storti, il mio naso un po' pronunciato, i miei capelli brutti e rovinati, i miei cinque chiletti di troppo.
Ero felice con le mie poche amiche.
Però la vita non faceva altro che restituirmi batoste su batoste, sia a livello familiare (ho,o almeno ho avuto, una situazione piuttosto complicata) che nella vita quotidiana, nei rapporti con gli altri, con i ragazzi o le amiche.
Nonostante abbia sempre cercato di essere simpatica e gentile con tutti nessuno apprezzava mai ciò che facevo, tutti mi davano per scontata, ero sempre la ruota di scorta.
Uscivo pochissimo, solo il weekend, mi dicevano che ero una bella ragazza ma poi nessuno mi sceglieva, nessuno che tenesse a me.
Mi dicevano che ero unica, speciale...ma poi mi lasciavano sempre indietro e nessuno si preoccupava realmente di come stessi.
Che ero uno spasso, la ragazza più simpatica...ma poi non venivo invitata alle feste.
Però io continuavo ad essere felice, con le mie due fette di salame sugli occhi spesse come un muro di cemento armato.
Poi nell'estate della quarta superiore iniziai a lavorare per coronare il mio grande sogno, rifarmi il naso.
Dopo mesi e mesi di lavoro alternato a studio arrivai all'estate tra la quinta e l'università dove avevo raccimolato abbastanza, di conseguenza rinunciai persino al viaggio di maturità con le mie amiche e mi rifeci il naso.
Da lì poi iniziò il cambiamento radicale.
Scoprì di essere ipertiroidea come mia madre, perdendo parecchi chili, senza i quali apparivo come una persona totalmente diversa.
I capelli, abbandonati a loro stessi, crebbero per conto proprio, donandomi una lunga chioma riccia.
Adesso sono al secondo anno di università, vivo da sola, non ho amici, sento a stento la mia famiglia, vivo da schifo, nonostante ciò la gente ora vuole essere mia amica, perché adesso sono bella e popolare.
Tutti vogliono uscire con me, anche chi in passato mi aveva malamente rifiutata.
Tutto ciò non ha fatto altro che farmi mettere in discussione la mia adolescenza, a quanto pare parecchio patetica e insulsa.
Mi sento veramente uno schifo, spenta, non ho voglia di conoscere nessuno, di fare nuove esperienze, studio e lavoro e raramente mi interessa intrattenere conversazioni.
Sento come se la persona che ero un tempo fosse ridicola, triste e patetica, peccato che sono la stessa tutt'oggi.
Non faccio altro che deprimermi e crogiolarmi nel mio dissenso verso me stessa e il modo che hanno le persone di trattare gli altri.
Possibile? Quand'ero felice nessuno mi voleva, adesso che sono triste e infelice fanno a gara per chi si siede a lezione con me.
Mi sento in un circolo vizioso, così vuota e inutile che sento di non poterne più uscire.
Mah, che vita.
Ven
07
Lug
2017
Tristezza infinita
Penso di avere qualche problema e di avere bisogno di aiuto. Ormai sono 10 mesi che vado avanti così, mi sento sempre così triste e insicura. Mi sento inutile, non mi sento mai abbastanza per fare niente. Mi sento in colpa per essere così, mi sento in colpa a lamentarmi quando ho tutto, mi sento in colpa per sentirmi sempre triste senza motivo facendo preoccupare le persone che ci tengono a me. Ora in realtà penso che nessuno ci tiene a me perchè non c'è nessuno che provi a starmi vicino o a interessarsi di come sto. Non sono felice della vita che sto vivendo, non riesco a migliorare. Ho solo 20 anni, so che le vere difficoltà della vita sono ben peggiori di queste, ma non credo di essere in grado di affrontarle. Ho ipotizzato di finire la mia vita, ma per vogliaccheria e per la preoccupazione non ho mai trasformato i pensieri in realtà. Però da un po' di mesi ho iniziato l'autolesionismo, in momenti di crisi di pianto incontrollati, ho iniziato ad adottare quel metodo per metterne fine. Mi sento stanca e senza forze, senza voglia. Non so che fare, riesco solo a piangere e a farmi del male e per il resto non so fare nulla, sono inutile e non valgo niente come persona. Sento di avere bisogno di aiuto, non so che fare.
Dom
02
Lug
2017
Dovrei lasciare l'universitĂ ?
Sono un raazzo di ventun'anni iscritto al pimo anno di università. Gli ultimi anni di liceo ho attraversato un periodo di maleessere, diciamo così, che mi ha portato a chiudermi in casa, isolarmi totalmente, farmi del male e a non avere più voglia di fare niente, in generale. Mi aveva sempre appassionato lo studio prima di allora, andavo bene a scuola, fino a quel momento...poi ho iniziato a comportarmi malissimo, ho rischiato di non venire ammesso alla maturità per un 5 in condotta, e in più non studiavo, non mi impegnavo, mi pesava anche riflettere per mettere insieme due parole per scrivere un tema, spesso non avevo nemmeno voglia di provarci a prendere una sufficienza e consegnavo in bianco direttamente, anche se qualcosa da scrivere avrei potuto inventarmela. Insomma, mi mostravo totalmente indifferente ed aggressivo in classe. Litigavo con tutti, compagni e professori, così ho iniziato (anche giustamente) a venire rifiutato. Sono rimasto completamente solo ed ho iniziato a perdere fiducia in me stesso, nelle mie capacità e a considerarmi stupido. Così, dopo l'oscena maturità che ho conseguito arrancando in questo stato pietoso, che ancora oggi mi fa vergognare di me stesso e rimpiango,ho seguito il consiglio di parenti per l'università, senza nemmeno fare lo sforzo di pensarci da me. Sono riuscito a passare il test ad un corso a numero chiuso e così sono andato, alla cieca. Durante questo primo anno universitario in cui continuavo a stare male ho iniziato ad avere ansia sociale, ipocondria, a non parlare e ad avere crisi di panico tutti i giorni) ho deciso di prendere in mano la situazione e cambiare. Mi sono messo a pensare a cosa avrei voluto davvero studiare, ho cercato di credere un po' più in me stesso e a lasciarmi il passato alle spalle. Così, l'anno successivo ho cambiato corso di studi, scegliendo il mio percorso universitario. Lo vedevo come un nuovo inizio, pensavo che finalmente sarebbe stato diverso. Invece nonostante ora l'oggetto di studio mi stimoli di più, continuo a non fare niente della mia vita. Un altro anno è passato e io non ho dato nemmeno un esame. Continuo a rimandare, rimandare, ed ora mi sono reso conto che sono nuovamente chiuso in casa da mesi. Siamo a luglio e l'ultima volta che ho messo piede fuori casa faceva fresco. Sono tornate anche le crisi di pianto e di panico. Sto continuando a perdere solo tempo e credo di dover ammettere a me stesso di non essere portato per gli studi, di dover abbandonare la carriera universitaria. La cosa mi ferisce un po', mi butta giù e sono davvero in imbarazzo per me stesso, ma inizio a credere che sia la soluzione migliore, perché sto solo buttando la mia vita nel niente, senza muovermi in alcuna direzione. Grazie a chi ha avuto la pazienza di leggere lo sfogo.
Mar
27
Giu
2017
Stanca di non far nulla
Lo conosco da parecchio siamo assieme da parecchio... conviviamo. Ma sapete quando improvvisamente apri gli occhi e cominci a pensare che forse non è tanto questa la vita che vorresti fare?
Lui neanche 30enne, lavora sì... tiene dietro un po' alla casa ma è un PIGRO CRONICO. Non so se sia una latente depressione o cosa ma non ha mai voglia di fare niente. Capisco che sia anche colpa mia se mi ritrovo così ora, perché è stato così quasi fin dal principio. Se è caldo è caldo, se è freddo è freddo, se è umido è umido. Stanco dal lavoro, stanco dai doveri casalinghi... insomma i soldi scarseggiano sì non navighiamo nell'oro ma non si fa mai nulla. Io sono decisamente più attiva, non iper-attiva ma attiva. Sono stanca anche io certo ma se ci sono occasioni di feste, concerti, ritrovi, iniziative ci andrei volentieri... lui no. Divano, condizionatore, e scroll sul telefono. Tra noi i coppia per altre cose non andrebbe neanche male, io lo amo. Però ragazzi... io lavoro 8 ore al giorno e al caldo e a 27 anni sinceramente ok si fatica ma ho ancora voglia di vivere. Per esempio sarei voluta andare a quella marea di concerti che ci sono stati tra Milano e Firenze in questi giorni. Niente. "Dei matti quelli lì a stare sotto il sole al caldo...sì figurati". Tra che le amiche erano via e lui così, niente non sono andata. Il mio problema è che ho anche poche amicizie con cui andare e fare cose, purtroppo non ho grandi compagnie. Porei citare altre 3000 cose che io farei e lui no. Ma se non le fai ora certe cose, quando le fai? Adduce spesso il discorso che è stanco e che ora è caldo anche solo per andare a fare un giro in una città diversa dalla nostra, che abbiamo pochi soldi e quindi si sta a casa attaccati al condizionatore. Bah io mi sto stufando. Con tutti i cazzo di soldi che usiamo per tenere acceso il condizionatore potevamo fare 2 vacanze. Se non fosse per me, che una volta all'anno glielo "suggerisco" o prendo in carico l'iniziativa lui non andrebbe neanche in vacanza. Le sue vacanze potrebbero benissimo essere sul divano a casa al risparmio e in relax! Per dire che non ha neanche l'iniziativa o la voglia di fare/visitare altri posti. Non ha voglia di visitare, curiosità, iniziative.. una mostra, un concerto, un teatro. Nulla pare interessargli. In 3 anni che siamo assieme non l'ho mai sentito dire una volta: mi accompagneresti lì? Avrei voglia di vedere quella cosa... o: andiamo là? Mi interesserebbe! Ho già provato alcune volte ad affrontare l'argmento ma nulla cambia. Ovviamente lui inizialmente si sforza di accondiscendere in qualcosa ma è tutto momentaneo. E' la sua natura e io sinceramente non so più se mi basta. Vedo amiche che vanno, fanno, anche con pochi soldi ma tirano fuori cose divertenti da fare in coppia e non. Più che altro vedo esseri maschili con delle passioni! Che sia sport, che sia arte, i viaggi o innumerevoli altre cose. Noi sembriamo due morti per colpa sua. E' tutto sempre una fatica.
Dom
25
Giu
2017
Un fallimento totale
Sono molto triste non so più che fare.
mi sono laureata da un anno e mezzo cioè da novembre prossimo sono 2 e non ho concluso nulla nella mia vita.
subito dopo la laurea le cose si sono fatte difficili . Ho scoperto dopo vari anni di sofferenze di essere affetta da endometriosi, e la mia situazione di salute mi ha distratto da tutto. Il mio cervello e andato sempre più in tilt quando ho cominciato a passare da un ambiente di lavoro all altro collezionando fallimenti, sempre più spaventata.
il mio primo lavoro come infermiera e stato in una casa di suore dove regnava ignoranza e violenza (le suore più giovani e in salute picchiavano quelle allettate e anziane affette da malattia psichica :ad esempio se la notte si agitava urlavano o volevano scendere giù dal letto xk confuse senza dirmi nulla la superiora andava e le picchiava) alla fine dopo 6 mesi sono scappata da li ma pensavo che la fortuna fosse dalla mia parte perché avevo trovato un posto a tempo determinato in un ospedale.A settembre inizio li ma non riesco a inserirmi e molto difficile con patologie complesse pazienti da tenere in stretto monitoraggio ed i colleghi al posto che aiutarmi mi mettono ancora più in difficoltà. Dopo 2 mesi intimata ad andarmene xk incapace ed inesperta scappo dopo che il direttore sanitario mi chiama addirittura x cercare di inserirmi nuovamente(avevano poco personale).
mesi e mesi di buio apatia paura di ricominciare di subire pressing dai colleghi di sbagliare e di sentirmi ancora un incapace.
Successivamente incoraggiata dal mio fidanzato cerco di rimettermi in Careggiata , dopo tutto mi fanno notare i miei amici che son sempre stata io a scappare. Vado a lavorare in un poliambulatorio privato in ritenuta d acconto spinta dal fatto che è un part time e che gli orari potevano essere più leggeri per la mia condizione di salute che nel frattempo peggiorava sempre di più mentre la ignoravo. Vado a lavoro con i dolori stanca morta , per resistere torno a casa dormo fino all indomani e nemmeno mi lavo. Finché u giorno cominciano a lamentarsi che sono lenta, che sono disordinata cominciano a pressarmi. Mi metto due giorni in malattia e mi sostituiscono immediatamente senza nemmeno lettera di licenziamento.
Ad un certo punto dopo questo evento cado nella depressione più totale. Forse fare l infermiera non faceva per me? Eppure ho una laurea a pieni voti...
rimango mesi a casa...ed intanto scopro endometriosi severa : comincio con le cure ormonali vado in menopausa chimica forzata a soli 23 anni , mi riempiono di antidepressivi e farmaci x il dolore.
passa qualche mese e senza che io cerchi mi chiamano in un rsa .sembra andare tutto bene ma ogni giorno vado a lavoro con la paura di sbagliare qualcosa, che da un giorno all'altro altro mi mandino via. E solo dopo un mese lo fanno a seguito di un vero e proprio errore una svista sul lavoro di tipo burocratico"ma loro non si possono permettere errori del genere anche se non sono sul paziente" . Mi mortifica. ..penso dentro di me non lavorerò mai più. Scappo da tutto questo xk non voglio riaffrontare la stessa umiliazione. Ma so che non è così non posso vivere di solo pane e amore. Cosa darò al mio fidanzato? Devo pensare unicamente su di lui?.
per il momento accantono tutto .Ricomincio a stare male e mi cambiano l enessima cura con una bomba ormonale più potente. Ora sono 2 mesi che non ovulo più e il tutto si fa sentire.Ingrasso senza mangiare,ho dolore alle ossa sto perdendo i capelli . E a tutto questo si mettono insieme le mie insicurezze. Mi iscrivo ad un concorso, ma non so perché se distratta al livello inconscio dalla paura di ricominciare non guardo int empo sul bando per vedere che hanno già fatto la prima prova. Mi sento in colpa x me stessa "sono stata una distratta!" Mia madre inferisce dicendo che ho perso un occasione importante "infermiere a tempo indeterminato al policlinico"
La mando a quel paese e mi accascio sul letto penso che ora non so più dove trovarlo un lavoro, che sto perdendo tutte le opportunità xk non sono per nulla in gamba.
Penso di cercare altro ma ho paura di fallire.
Inoltre con tutti i miei risparmi sto andando da uno psicologo , per appoggiarmi per tutto quello che l endometriosi mi sta facendo passare .Ma intanto le Cose non cambiano e io continuo ad avere paura di tutto sopratutto di lavorare e fallire ancora una volta e non riesco a superarla e rimettermi in gioco .
L ultima batosta e stata che lo psicologo dice che saboto tutto sopratutto il lavoro e che sto male xk così i miei possono continuare a stare insieme x me al posto di separarsi ..cosa dolorosissima da sentirsi dire.Primo perché mi è sembrata inopportuna di fronte ad una diagnosi medica di endometriosi e secondo xk io non lo faccio a posta a sbagliare sul lavoro. E poi come li viene in mente che i miei stanno insieme solo x me.
Mi sento morta dentro, il mio fidanzato cerca di aiutarmi ma non ho nemmeno più la forza di spiegare agli altri come mi sento e la mia rabbia il mio dolore.
sono una fallita