Tag: delusione
Dom
20
Mar
2016
Non riesco a lasciarlo andare
Ho conosciuto questo ragazzo per caso su una chat ormai più di un anno fa (io ho 20 anni, lui 21). Iniziammo a chattare molto di frequente, per mesi, e da subito lui mise davanti il fatto di essere depresso da tempo e del tutto disilluso sull'amore; a me non è mai importato granchè, nel senso che non ho mai creduto che una persona malata debba avere meno diritto degli altri di ricevere affetto e poi, ehi, io vado da uno psicologo per problemi di ansia, soffro di insonnia, ho una famiglia pessima e sono autolesionista..chi sono io per giudicare?
Iniziammo a frequentarci in modo leggero, lui non voleva impegnarsi e io sapevo che nonostante tutto era una persona difficile da gestire. Arrivarono i suoi primi, inaspettati, "ti voglio bene" e lì persi completamente la bussola. Mi innamorai. Quando glielo confessai lui non ci credette, ovviamente.."l'amore non esiste". Non che mi aspettassi qualcosa di più, ma avevo bisogno di togliermi questo peso.
A fine ottobre 2015, come già successo ad agosto, lui ricadde in una delle sue crisi e non volle più vedermi; mi chiese di aspettarlo e io lo feci. E' da quel giorno che non lo vedo più. Nei mesi di lontanaza ci siamo tenuti in contatto per messaggio, ma erano solo litigi. Esausta, dopo vari tira e molla e un suo messaggio durissimo dai toni del "e io che pensavo pure di amarti", gli dissi che sarei andata a casa sua per parlare perchè davvero non ce la facevo più. A quel punto lui si arrabbiò perchè "non rispettavo la sua solitudine" e mi bloccò su Whatsapp. Gli feci sapere che non lo avrei mai più cercato.
Ora, proprio nel momento in cui stavo riuscendo ad uscire da questa storia, da questo dolore, mi sblocca e rimane lì, senza scrivere nè niente e io, stupida, ci sto male. Non mi do pace, non capisco perchè fa così.
Scusatemi, non era mia intenzione essere così prolissa. Buona giornata :)
Mar
15
Mar
2016
NON SO PIU' CHI LUI SIA .........
Buongiorno a tutti..... Oggi sto troppo male e mi sento così fragile ....... Non voglio tediarvi con le mie storie ma ho bisogno di un consiglio urgente ... Vi prego di aiutarmi a capire....... E' da circa 7 mesi che sto con un uomo di 8 anni piu' piccolo di me... Io ho 44 anni. Dopo aver passato diverso tempo al telefono e via facebook ci siamo visti e siamo molto innamorati...... anche se ora ho i miei dubbi che lui mi ami..... Io sono separata ed ho tre figli, di cui uno vive col padre e non lo vedo da un anno......... Domani saremo davanti ad un giudice con mio marito perche' lui ha chiesto l' affidamento dei figli.....
Vorrei premettere che quest' uomo con cui sto è sempre, diciamo, perfetto con me..... Siamo fidanzati, adora i miei figli, mi aiuta anche economicamente e mi fa tanti regali... Una settimana fa ha comprato anche le fedine di fidanzamento e pare che non gli importi nulla della differenza di eta' .....ma ieri sera è successa una lite fra me e lui che mi ha confuso le idee.... Ieri sera non dovevamo vederci e lui mi chiamo' per sentirmi. Io stavo con la voce rotta di pianto perchè uno dei miei figli mi aveva detto che il figlio che sta con mio marito da tutta la colpa a me di questa separazione cho lo ha fatto tanto soffrire, perchè io comunque avevo sposato mio marito senza amarlo e solo per andare via da casa ...... Quando ha sentito la mia voce di pianto e non appena gli ho detto che stavo male e volevo stare sola mi ha chiuso il cell in faccia, dicendomi che ci sentivamo quando mi passava .... Io dopo pochi minuti l' ho chiamato dicendogli che mi aveva deluso perchè mi sentivo abbandonata nel momento in cui piu' avevo bisogno di lui... mi aspettavo comprensione e appoggio da lui, sapendo che sto in un momento critico e che domani saro' davanti al giudice ...... e sapete lui come si è comportato? era freddo, distaccato, non aveva la sua dolcezza di sempre, voleva solo chiudere e diceva "quando mi vedi così, è meglio che chiudiamo ...".. poi siccome gli ho detto che stavo male perchè mio figlio da la colpa ha me .... ha detto che me lo sono voluto io, che è tutta colpa mia che non amavo mio marito, che mio marito non ha fatto niente di male e che io dovevo sforzarmi per i miei figli di rimanere con lui .... In quel momento, mi ha fatto un male che non immaginate.... lui non sa nulla del male che mio marito mi ha fatto e mi sta facendo .... mi ha giudicata colpevole senza sapere bene i fatti...e oltretutto in un momento in cui io avevo bisogno di lui e di tutto il suo amore .... nel prosieguo della chiamata continuava a darmi contro mentre piangevo e diceva che i miei piagnistei gli davano fastidio....... poi ha detto che non riusciva ad essere dolce in quel momento e che avrei dovuto chiudere subito la chiamata vedendolo cos', che l' ho fatto diventare nervoso io e che quando si innervosisce non e' piu' padrone di cio' che dice ... infine ha detto "ti amo" e di fare finta che non aveva detto nulla ... dunque abbiamo chiuso la chiamata ..... io ho pensato che se mi amava davvero non avrebbe detto quelle cose ..... e che se le ha dette le pensava ..... mi sono sentita giudicata e ferita profondamente ... se avessi chiuso subito non mi avrebbe detto nulla, ma poi mi sarei sentita lasciata sola quando avevo piu' bisogno di lui ..... vi prego di dirmi cosa ne pensate .... sicuramente lui nel pomeriggio mi chiamera' ma io ora non so piu' che fare ed anche se lo amo non lo rispondero' ..... mi ha troppo deluso :'(
Mar
08
Mar
2016
Ognuno sta solo sul cuor della terra trafitto da un raggio di sole: ed è subito sera.
Sono un ragazzo di 18 anni e sto affrontando un periodo di crisi incredibilmente difficile.
Sono figlio unico e sono sempre stato solo. Da un lato sono molto timido, d'altra parte, lo sport, il calcio e i maggiori interessi (a mio avviso stupidi) non mi sono mai piaciuti. Ho sempre preferito passare il mio tempo davanti al computer, lontano da tutti e da tutto, sebbene abbia sempre sofferto di solitudine.
Il mio primo tentativo di uscire dal guscio che mi ero costruito risale alla terza media, con la mia prima cotta. Premetto che ho una concezione dell'amore molto particolare: ripugno ogni forma di relazione amorosa superficiale, dato che non mi sembra autentica. Inoltre ho sempre pensato che l'amore sia un sentimento talmente forte da non poter scegliere di chi innamorarmi, perché altrimenti sarebbe forzato. Durante la gita di terza media mi sono reso conto di provare attrazione per una mia compagna di classe, figlia di amici di famiglia. Devo ammettere che probabilmente i miei, vedendomi timido, fecero molta pressione facendomi ogni volta il terzo grado su cosa pensassi delle ragazze che mi circondavano, in particolare lei, e temo di essere stato influenzato da ciò. Non sono mai stato attraente né ho mai avuto un fisico piacevole e penso che ciò abbia contribuito, con la mia timidezza e la mia introversione, sul rifiuto che ricevetti dopo poco tempo (un mese circa) quando le confessai ciò che provavo. Nonostante la risposta, continuai a insistere arrivando a una brusca rottura dei rapporti con lei. Non avendo amici che potessero sostenermi all'epoca, e trovandomi a scegliere una scuola superiore dove non conoscevo nessuno, decisi nonostante le mie difficoltà di impegnarmi per sconfiggere la timidezza.
In primo infatti conobbi i miei primi veri amici: tra i miei compagni di classe, legai con due ragazzi (che chiamerò F e V) e una mia compagna di classe (che chiamerò G). È grazie a lui (sì, lui - non si riconosce nel suo corpo e vuole operarsi) che ho conosciuto la sua migliore amica di allora, una ragazza un anno più piccola di noi (C) che abita a circa 100km da qui: lei viene a trovarci durante le vacanze e una volta sono andato anch'io da lei per un giorno. Lo stesso anno, durante l'estate, ho conosciuto un altro ragazzo (D), un anno più piccolo di me, con cui ho legato molto poiché condividiamo lo stesso interesse per la lettura e per l'animazione orientale.
Stranamente, solo alcuni anni dopo essermi trasferito, conobbi alcuni ragazzi che abitano nel mio complesso: in particolare P, una ragazza della quale mi ero invaghito e che mi ha respinto, facendomi attraversare un periodo di grande sofferenza a causa delle prese in giro ricevute dal ragazzo che aveva iniziato a frequentare poco dopo la mia dichiarazione. Superata questa fase, mi sono ritrovato in un periodo di totale buio, in cui sentivo tutte le emozioni come false. Fortunatamente superai questa fase anche grazie all'ingresso di un altro ragazzo nel gruppo, H. In quel periodo inoltre iniziai a parlare con un ragazzo più piccolo, che abita nella mia stessa regione, conosciuto online per interessi comuni. Iniziai a considerarlo il mio migliore amico, poiché ero convinto di aver trovato qualcuno che mi capisse, nonostante il suo modo di fare vittimista ed egocentrico. Ma i rapporti si ruppero qualche mese dopo, in seguito a una lite: sono ancora convinto del fatto che lui provasse qualcosa per me, sebbene lo abbia sempre negato. Fu grazie a H che non ricominciai a sentirmi solo, e trovai in lui un vero amico, tanto che divenne il mio confidente. La situazione cambiò drasticamente quando H conobbe C grazie alla chat di gruppo con cui eravamo soliti comunicare: dopo una situazione piuttosto complicata risolta grazie all'intervento di G e di un'altra amica del nostro gruppo, H e G intrapresero una relazione a distanza, e io fui l'unico a non saperne niente. Ciò mi fece star male all'inizio, ma cominciai a non dare peso a ciò. Quello stesso anno realizzai di essere innamorato di una amica (ma più conoscente, data la mia timidezza). Questa relazione era però impossibile, perché lei era già impegnata con un altro ragazzo da diversi mesi. Attesi quasi sei mesi nei quali la incontravo ogni settimana (e la vedevo sempre felice con il suo ragazzo) prima di parlarle.
Ero stanco di essere sempre io quello a dover rinunciare ai propri sentimenti - e credo che la mia sensibilità non sia semplice da comprendere - quindi continuai a passare del tempo con lei, ma in silenzio o scherzando come farebbe un amico, dato che non sono mai stato in grado di relazionarmi con le ragazze. In quel tempo continuavo a chiedermi cosa ci fosse di sbagliato in me, poiché mi sentivo rifiutato da tutti e indegno dell'attenzione delle persone, soprattutto di lei; a coronare il tutto, c'era quella sensazione di consapevolezza di stare sbagliando, poiché ero conscio del fatto che fosse già fidanzata e nonostante tutto io cercassi ancora di conquistarla. Dopo due anni e mezzo mi trovai ad assistere alla rottura dei suoi rapporti con l'ormai ex: fino a due mesi dopo ero quasi arrivato alla conclusione di aver superato, quando sentendola parlare di un'altra persona in un modo diverso dal solito, data la sua palese attrazione verso di lui, presi coscienza del fatto di amarla ancora. Con un'ulteriore delusione, sono entrato in un'altra fase di buio assoluto. Ad aggravare il tutto c'è il fatto che ho raggiunto un'età in cui la maggior parte delle persone hanno già avuto esperienze amorose, mentre io sono totalmente inesperto; se mi fidanzassi adesso, starei comunque con una persona che ha già attraversato la fase di insicurezza nei rapporti e finirei per stancarla.
Recentemente ho notato anche che ormai nessuno mi contatta più, ma sono sempre io a prendere l'iniziativa. G ha trovato una ragazza che abita lontano, mentre H sta ancora con C e a mio avviso si sta allontanando molto da me. Se all'inizio ero io quello che durante le uscite passava tutto il tempo al telefono, ora sono quello che guarda tutti assorti nelle loro costanti conversazioni con i partner mentre spero che qualcuno mi rivolga la parola anche solo per chiedermi come sto. Non avendo molto tempo per spostarsi, H va a trovare la ragazza durante le feste - spesso seguito da G - e quindi non passa il suo tempo con il resto del gruppo. Non trovo questo sbagliato, ma mi rendo conto che questa situazione porterà il mio migliore amico (o almeno "migliore" per me) a scegliere tra la sua ragazza e i suoi amici. E sembra che stia scegliendo la sua ragazza.
E ora che mancano pochi mesi alla nostra separazione - dato che la sede dell'università che sceglierò sarà lontana da quella loro, che è la stessa - mi sento davvero male perché non solo rischierò di non rivedere mai più gli unici amici che io abbia mai trovato (con molta difficoltà), ma anche perché non lo sto facendo nel migliore dei modi (o forse nel modo che spero?). Non mi va di rinfacciare nulla, perché voglio loro troppo bene, ad H soprattutto, che è l'unico che mi abbia mai davvero ascoltato e consigliato. Ma questo distacco, legato anche a un maggiore legame che noto tra H e G nell'ultimo periodo, pesa tutto sulla mia autostima, già per nulla elevata. Forse sono solo egocentrico e voglio le attenzioni concentrate su di me, ma credo di avere solo bisogno di qualcuno che mi ritenga speciale, qualcuno con cui avere un legame molto stretto. Il fratello che non ho mai avuto.
Ven
04
Mar
2016
Ti aspetterò sempre.
Chissà quanto tempo passerà prima che tornerai da me. Io farò di tutto per distrarmi, per non pensarci, e se qualche volta avrò un momento di debolezza lascerò fare, come è successo qualche mese fa. Non mi deprimo, ripenso solo a tutto quello che è successo, a quando te ne sei andato e poi sei ritornato sempre, ed ero così felice ogni volta che mi arrivava un tuo messaggio, quasi non ci credevo, tremavo, provavo cose nuove, gli occhi mi illuminavano e sorridevo. Persino quando stavo con qualcuno, esistevamo solo io e te, dimenticandomi di chi mi era vicino in quel momento... che mi guardavano con una faccia tipo "ma che problemi hai?". Sembrerò un'adolescente sclerata? Chissà. So solo che le emozioni che provavo, e che provo, sono davvero forti. Quando mi manchi, un giorno sembra un eternità, e non lo dico tanto per dire. Sono felice quando si parla di te, quando parlo di te, quando sei con me. Ho addirittura pregato per farti ritornare, cosa che non faccio mai. Ma poi te ne sei andato di nuovo. Dicono che merito di meglio, ma cosa me ne faccio del meglio che se ho te non mi serve nessun altro? È come se manasse una parte di me, ma me ne faccio una ragione. Mi chiedo se è finita davvero, o se l'hai detto in un momento di rabbia, non so che ti succede, è capitato tutto all'improvviso, mentre dici di amarmi poi sparisci. Ho smesso di riempirti a parole quando mi incazzo, ho smesso di deprimermi vicino agli altri quando mi facevi stare male, ma non vorrei smettere di amarti. Chissà se il destino ha messo da parte una storia da vivere insieme nel momento giusto. E se c'è vorrei solo che ritornerai, e io sarò qui ad aspettarti.
Dom
28
Feb
2016
La vera amicizia
Ho conosciuto la mia "migliore amica"nel lontano 1988 ...avevamo 3anni.Eravamo inseparabili! Andavamo al mare insieme, in giro insieme, ci raccontavano tutto,le ho voluto tanto bene.Ho cambiato città 4 anni fa per amore e il rapporto è cambiato.
Le altre amiche, seppur distanti mi hanno sempre cercata,sono venute a trovarmi ed è naturale sentirci anche solo per un buon lavoro,come stai..
Elisa invece non ha digerito il mio traferimento ,le ho telefonato mille volte ,le ho mandato messaggi , lei ha sempre risposto in modo freddo e distante.
Ho pianto molto per questo suo comportamento, le volte che sono tornata nella mia città di origine, le altre amiche hanno sempre trovato il modo per vedermi ma lei....non aveva mai tempo,giusto 1 oretta perché doveva stare con il ragazzo,la sorella, la mamma..
Sua madre le ha sempre condizionato la vita,la classica madre bambina,egoista e invidiosa degli altri.Quando mi sono trasferita, ha avuto il coraggio di dirmi, che non avrebbe mai permesso alla figlia di allontanarsi .Elisa si è laureata presto, ho sempre fatto il tifo per lei,le ho sempre detto di inseguire il suo sogno,di uscire dalla provincia e di provare in una grande città. Il suo ostacolo è sempre stata la madre. ...ma solo adesso ho capito che Elisa e uguale a sua madre!mentre io facevo il tifo per lei, ,,lei mi remava contro!
Una volte mi disse ,che pensava che dopo una settimana sarei tornata a casa dai i miei genitori! E per fortuna mi era amica!
Adesso ho capito anche il perché le sue nuove"amiche"sono approvate da sua mamma!chissà perché sono tutte ragazze non realizzate professionalmente,non carine e con un mondo di problemi!!!
Perché lei e la sua cara mamma, sono cattive e invidiose degli altri!e io che cercavo di spronarla nel lavoro!deve essere brutto avere questo complesso di inferiorità, io ci ho messo anni a capire che non sei sincera....ma i nodi vengono sempre al pettine !
Gio
18
Feb
2016
Ho paura di esplodere
È da un po' che sorprendo mio padre su siti squallidi.
Facciamo prima un quadro generale: siamo tre figli (32, 29 e io 18 anni). I miei genitori hanno rispettivamente 65 e 60 anni e stanno insieme da 30. Mio padre è sempre stato uno riservato che di rado esprime i propri sentimenti, diciamo che ha sparate coccolose. È uno che difficilmente prende iniziativa anche perché è un poco apatico (anche se beh, è pendolare e si sveglia presto per lavorare ogni mattina, quindi la sua pigrizia/abbrutimento da un lato sono comprensibili), l'esatto opposto di mia madre che invece è una persona emotiva, forte, determinata, calorosa ed attiva. Lei era arrivata in alto quando lavorava (ora è in pensione) facendo parecchi sacrifici, mentre mio padre è sempre rimasto 'fermo'. Insomma hanno dei caratteri sostanzialmente diversi. Il loro rapporto non è mai stato uhm fuoco e fiamme (almeno per quel che so ed ho visto), diciamo che coabitano ma ognuno si fa i fatti propri, salvo per le rade sue 'sparate coccolose'.
Mia madre vuole bene a mio padre e anche molto, spesso e volentieri mette da parte i suoi desideri perché lui si stufa o è stanco. Cerca di preparargli cose buone a cena e a pranzo (se torna prima dal lavoro), di fargli trovare pulita la casa e pronti i vestiti profumati. Mia madre dà tutto per la propria famiglia, tant'è vero che ha smesso di curarsi e farsi bella (cosa che io le rimprovero), perciò capita spesso che io lotti per trascinarla con me all'estetista, che mi offra di truccarla, farle le unghie e tutte queste sciocchezze che tra mamma e figlia è pure carino fare di tanto in tanto.
Ebbene: nella veranda, dietro un paravento semi-trasparente c'è il computer fisso di tutti e quando lo usa mio padre e magari mi avvicino di colpo, chiude sempre il browser in tutta fretta. Ora, io più o meno me ne intendo e da quando l'ho sorpreso a fare ciò un paio di volte mi sono insospettita. La cronologia è vuota: salvo per le ricerche mie e di mia madre. L'unica pagina web salvata è quella del giornale che puntualmente apre solo davanti ai miei occhi quando gli piombo alle spalle all'improvviso (ed i browser li ho controllati tutti! Sono sicura che utilizzi la modalità incognita per non lasciare tracce). Gli ho anche installato ad.block pensando fossero semplici pop up.
Niente. Oggi l'ho sorpreso addirittura in una videochat... Fossero siti porno me ne farei una ragione, ma le chat! Non sono una moralista né una puritana, ma non venitemi a fare il predicozzo della serie: finché non succede niente di fisico non è tradimento, perché è una stronzata. Mia madre non se lo merita.
Questa situazione è opprimente. Sono delusa perché non me lo sarei mai aspettato da lui... Quando gli arrivo alle spalle non mi guarda neppure in faccia ed io puntualmente faccio finta di niente.
Il senso di nausea e amarezza mi sta soffocando ed ho paura che a lungo andare non sarò più capace di dissimulare...
Che cosa devo fare??
Mar
16
Feb
2016
Allo stesso modo sfogo e riflessione.
Ho passato più tempo di quanto possa ricordare a disprezzare buona parte del mondo che ho attorno ogni giorno, e altrettanto a chiedermi cosa ci sia di sbagliato in me.
I miei insegnanti sono, tralasciandone due o tre, semplicemente cretini dall'elasticità mentale di un pesce morto, che seppur riconoscendo -perlomeno, una buona parte di loro è costretta a farlo, non potendomi mettere voti che differiscono anche solo minimamente dall'Eccellenza vedendo, per fare un esempio, un mio tema scritto senza un minimo errore- la mia indiscutibile bravura in numerosi campi, non fanno che prendermi di mira a causa del mio scarso interesse all'interno della classe.
Cari insegnanti, bisogna aspettarsi che io non stia attento.All'incirca il 90 % di ciò che spiegate voi è distinguibile in tre categorie:
Numero uno: Ciò che già so, e che quindi non ho intenzione di ascoltare, specie da un ottuso mentecatto finito ad insegnare a causa del padre/zio pieno di conoscenze ai piani alti o per la sua bravura con la bocca -quest'ultima qualità può essere intesa in un senso come anche in un altro, intendiamoci.-
Numero due: Ciò che semplicemente non trovo utile né per la mia personale cultura né per un eventuale sbocco lavorativo.
La Categoria numero tre è probabilmente quella che, ahimè, riscontro più comunemente.Ciò che è utile, e che mi interesserebbe, ma che è spiegato in maniera completamente errata.
Come si può spiegare una materia meravigliosa come, per dirne una, la Storia, con una tale monotonia nel tono, ripetendo senza interesse alcuno sempre le stesse cose, non cambiando mai giudizio su un alunno e annullando completamente la voglia di apprendere di chiunque ascolti?
E, purtroppo, l' "illustre" gentaglia che ho appena elencato è, come si suol dire, soltanto la punta dell'iceberg.
I coetanei...i coetanei sono sempre stati un punto dolente della mia esistenza.
Completi stolti, imbecilli superficiali vestiti tutti allo stesso modo che, non avendo la minima proiezione al futuro, pensano soltanto a scopare come bestie in discoteca e ad introdurre nel loro corpo qualsiasi tipo di sostanza.
E per quale motivo, poi?
Ma per moda, ovviamente.
Intendiamoci, sono favorevole all'uso di qualsiasi sostanza che serva ad estraniarsi dalla realtà che purtroppo ci circonda, per quanto dannosa essa sia, ma solo se vi è un buon motivo, un ragionamento dietro questa decisione, e chiunque si danneggi in questo modo semplicemente perché lo fa l'idolo, o il cantante preferito, non è degno nemmeno di uno sputo in faccia.
Non parlerò dei numerosissimi adolescenti che non sanno parlare l'Italiano, limitandosi ad esprimersi nel loro dialetto da strada e rifiutando qualsiasi compromesso che non sia la violenza fisica, perché fortunatamente queste persone al Liceo Classico non si trovano.
Con mia enorme repulsione, però, non mancano gli snobbetti, i figli di papà, le oche e le sgualdrine assetate di soldi.
Nonostante il luogo comune che il Classico sia un posto frequentato in linea di massima da persone intelligenti, non capita di rado che una ragazza di prima si metta con qualche minorato incapace di esprimersi, che magari ha cinque anni in più ed ha abbandonato la scuola dopo ripetute bocciature, solo perchè magari ha un atteggiamento arrogante e fa il "duro", o perché ha tanti likes su facebook.
Le mie compagne di classe, che non fanno altro che sfidarsi a chi alla festa in discoteca ha ricevuto più approcci, sono la definitiva prova della mia profonda repellenza nei confronti di gran parte dei miei coetanei.
Poi, certo, ho trovato amici che non rispecchiano questo modello, ma anche con loro devo fingere.
Devo sembrare in sovraccarico ormonale vedendo la foto di qualche ragazza popolare nella mia scuola, quando se anche solo penso alla sua personalità mi viene un profondo senso di disprezzo e disgusto.
Per quanto certe ragazze siano effettivamente gradevoli secondo gli standard estetici odierni, non riuscirei mai a provare attrazione verso qualcuna che rispecchi la descrizione che ho dato poc'anzi.
Devo parlare di masturbazione e della visione di pornografia come se fossero il paradiso sceso in terra, quando invece sono il semplice accompimento di un bisogno fisico, spesso inoltre deconcentrante e fastidioso.
Insomma, da un po' di tempo ho capito che avere semplicemente degli amici o un qualsiasi tipo di relazione con un altro essere vivente non mi basta.
Sembra che nulla mi basti, nella vita.Sono del parere che il senso della vita così come noi lo cerchiamo non esista.
Semplicemente, è un segmento.
Piatto, dritto, con un inizio ed una fine.
Si nasce, si vive una breve infanzia, si inizia a studiare in un sistema sbagliato, per poi sudare sangue al fine di accaparrarsi un lavoro, venire sfruttati come prostitute -o, nel caso di qualche benestante, come escort- per quarant'anni, per poi andare in pensione e vedersi invecchiare, spegnersi lentamente e morire in un range che va dai dieci ai trenta anni dopo.
Quando vedo persone discutere per strada, sedersi ogni giorno sulla stessa panchina dello stesso parco, andare sul medesimo sentiero in bicicletta, ho sempre l'impressione di vedere degli omini telecomandati da qualcuno, senza la minima idea di ciò che fanno, tanto sono abituati.
Oh, quasi dimenticavo coloro che trovano il vero amore, si sposano e quindi sentono di avere una vita degna di essere vissuta, magari mettendo al mondo una o più creature, costringendole a vivere senza che esse abbiano chiesto loro nulla.
A voi chiedo, vi capita mai di volere di più?Qualcosa di diverso dal seguire il semplice istinto naturale, ignorando il fatto che l'amore sia solo un processo chimico, e semplicemente fare ciò per il quale tutti noi siamo PROGRAMMATI?
Sono forse l'unico che se lo chiede?
L'unico che non si accontenta di quella che chiamiamo vita?
A tutti quelli che pensano che esista un oltretomba, io dico che forse vi siamo già dentro.
Almeno, io sento di esserci.
Intrappolato nella mia mente, perso in questi ragionamenti che spesso agli occhi di molti rasentano la follia, e senza alcuna possibilità di ritorno.
Questo, signori, è l'inferno al quale appartengo, l'inferno al quale TUTTI NOI apparteniamo.
-Icarus
Mar
09
Feb
2016
eri uno dei miei amici più cari...
non so da che parte iniziare,a si mi ricordo benissimo quando andavamo a scherma insieme correvamo facevamo gli allenamenti e in classe andava tutto per il meglio dopo o estate del 2014 cosa ca**o ti é successo?
sei cambiato!!hai iniziato a non rispondermi più a nessun c a**o di messaggio che ti mandavo!!!
in terza non ne parliamo hai incontrato quelle quelle tre arpie del ca**o che si credono di essere chi sa chi vestendosi con abiti costosi e scarpe alla moda ma chi sono loro per usarti?chi sono loro per dirti quello che devi fare?non sei un burattino sei un essere umano!
io non sono una cicciona brutto s****** sono normale e lo che me o hai detto solo per rispecchiare figo davanti a quelle non ho più parole da dirti non ho più commenti da farti st***** mi hai spezzato er cuore non mi parli più non mi rivolgi più parli perfino a quella ragazza che fino a un giorno fa non potevi vedere e me ne parlavi sempre male sai un doppiogiochista senza un cuore non ti rendi conto di quanto mi hai fatto soffrire vai vai a divertirti insieme a quelle vipere e quegli amici che pensi ti vogliano bene testa di ... Non sono io!
Dom
07
Feb
2016
Mio padre
Mi sono appena sentita dire da mio padre che da quando ho rotto con il mio ragazzo, non faccio altro che pensare a uscire e fare la puttana. Sono ormai ore che piango, piango non per l'offesa, che di per se in realtà non mi da nemmeno fastidio, dato che mi conosco e so che non sono quel genere di ragazza, ma per il fatto che ha cercato proprio il modo per ferirmi dentro. Mio padre. Sono rimasta interdetta alcuni momenti, e sono scoppiata a piangere e tremare perché non ci volevo credere. A malapena riesco ad abbracciare una persona, perché con il carattere molto distaccato che ho do sempre pochissima confidenza, ma dico... che motivo hai di darmi della puttana? L'unica persona con cui sono andata a letto è stato il mio ex secolare, con cui sono stata anni, e sono sempre stata la prima a dire di non riuscire a farlo con una persona se di mezzo non ci sono sentimenti forti. Parlo per me ovviamente, non che mi senta in diritto di giudicare chi lo fa, ma per me è sempre risultato impossibile. Non so cosa fare o dire, vorrei non dovergli più parlare.
Mer
27
Gen
2016
Fa male
Ieri i miei genitori mi hanno detto che il bambino (mio figlio) adesso è piccolo ma tra un paio d'anni se lo porteranno in giro con loro. Se se. Quando era neonato dicevano la stessa cosa ma cambiava l'incipit, dicevano "quando camminerà...quando mangerà tutto..." e blablabla... vabbè, che dire... Non lo tengono adesso che cammina e mangia tutto, come non lo terranno quando saprà i congiuntivi e andrà in bici senza rotelline. L'hanno detto perchè mi hanno visto, come al solito, smagrita e con le occhiaie, per darmi forse "speranza"...forse perchè si sono sentiti in dovere...O forse nel loro cuore pensano davvero che un giorno lo faranno...io però ormai ho visto com'è l'andazzo e cerco di non illudermi più. Ma il punto non è questo.
Il punto è che non riesco ad accettare la situazione.
Dovrei proprio rassegnarmi all'evidenza del fatto che i miei preferiscono godersi la loro libertà piuttosto che loro nipote, ma è difficile...confesso che io su sta storia ci piango e anche tanto perchè -da mamma- ne soffro tanto. Soffro all'idea che il mio bambino non abbia un rapporto coi nonni, se non occasionale. Soffro all'idea che preferiscano stare senza di lui che con lui, ogni volta. Soffro perchè non li vedo mai sedersi sul tappeto con lui e giocare, si limitano a sedersi sul divano e guardarlo che gioca da solo. Soffro perchè non gli comprano mai un giochino, casomai ogni tanto qualcosa da vestire, io ringrazio (e sono davvero grata: ogni paio di calze che gli regalano sono soldi in meno che devo spendere io!) ma penso "e per lui mai niente? un album da colorare, una macchinina, un ovetto kinder?" Soffro perchè credevo andasse diversamente, mi ero illusa che fossero entusiasti di diventare nonni (si beh, magari avessero evitato di sparare certe balle galattiche, forse non mi sarei illusa tanto, ma ormai quel che è fatto è fatto)
Da figlia tuttavia penso che sono i miei genitori e devo godermeli finchè sono vivi e lucidi, senza aspettarmi niente, senza mischiare a questo il mio ruolo di mamma... ma è un rospo che ancora non sono riuscita a ingoiare... fa troppo male... è come una delusione d'amore in cui però non puoi chiudere la storia. Non posso smettere di voler bene ai miei e di vederli, ma non posso nemmeno inculcargli la voglia di stare col bambino. Se non c'è non c'è.
Ma fa male, cazzo.