Tag: vita

Lun

13

Nov

2017

La vita nella mano di Poker

Sfogo di Avatar di mmHgmmHg | Categoria: Altro

Son passati parecchi anni da quella partita. Ne sono seguite altre, l´hanno preceduta molte di piú. Non mi piacciono quelli che giocano solo a Natale.

In tasca non i soldi dello stipendio, che ancora non avevo. A farmi accettare qualche soldino pagato in arretrato, qualche aperitivo in meno, molti vestiti in meno. La chiamata alle 23, l´incontro fissato in casa di un vecchio infimo amico, all´una di notte.

Poker all´italiana, forse ancora prima del boom di quella pagliacciata americana. Quello dove la scelta dei tempi e delle posizioni ti fa vincere senza punto. E ti fa perdere col punto. Poker a 5, perfetto, piú frizzante. E se uno sfora, gli altri possono anche continuare.

Quanto é il banco? 500. Possiamo scendere a 300. Azz. Sto zitto per non perdere vantaggio. Faccio un ghigno di menefreghismo, sempre troppo scontato a mio dire. 500.

5 giocatori. Uno potenzialmente e prevedibilmente ubriaco entro un paio di ore. Un barista. Un neo-manager, ex della mia attuale fiamma, quella che mi regaló il palco di corna maestoso che il padre di bambi era il cavallo giallo di Dartagnan a confronto. Un giovane chirurgo. Io, entusiasta della vita amorosa (piú che altro con luci e ombre).

Il potenziale ubriaco non c´ha na lira, il manager sta zitto, il chirurgo, ci aspettiamo tutti ci sfondi il mazzo, ma il barista, il barista ha li sordi. E´vero, abbiamo il banco. Ma il banco protegge chi vuol essere protetto, se ti vuoi proteggere, se qualcuno ti vuol proteggere. 

Hai delle bellissime fiches mmHg. Grazie.

Passano due ore, e come uno spaccato di vita, siamo il riassunto di ció che siamo, in balia di un mezzo fato.

Il potenzialmente ubriaco, é ubriaco. Perde moderatamente.

Il barista c´aveva li sordi. Perde, quello che perde di piú.

Il neo-manager o é tirchio, o non ne deve aver presi molti di stipendi. Sta in pari, non gioca.

Il chirurgo gioca bene, vince.

Io vinco quel tanto che basta a darmi del mediocre. Quel tanto che, se la partita finisse ora, avrei remore nel riscuotere. Hai perso una storia d´amore importante mmHg, e ne stai acquistando un altra. Sará vincente? Andrai una volta fino in fondo?  Dipende da lei. Ma tu, tu non prenderai mai il gioco in mano? Vincere vinci sempre, lo sai. Ma vinci na merda, vinci ma non sei vincente. Ecco.

Saranno le quattro del mattino. Le partite di poker non sono proprio come lo scorrere di un fiume, che smussa i sassi. Sono un´andata indietro nel tempo, sassi tondi ai quali crescono spigoli. Mezze frasi. Silenzi. 3 ore di gioco, 2 ore a guardar negli occhi gli altri. In 3 anni assieme, sommando tutte le volte che ti ho fissato innamorato, forse non saró arrivato a una. 

Manager - Quindi stai uscendo con la mia ex.

Io - Siamo agli inizi.

Ubriaco - E la tua di ex? Ci posso provare io o sta giá con un altro.

Barista - Possiamo giocare?

Io - Forse sta con un altro. Cosí é la vita.

3 ore e mezzo. Barista invoca un secondo banco. Dice che se la sente. Ubriaco pure. Ubriaco non ha quella disponibilitá. Chirurgo dice no. Manager é peggio di Pilato. Io voglio bene a barista, mi sta simpatico e mi corregge sempre  il caffé gratis. Scelgo di non essere una bella persona, sto vincendo il banco di barista, voglio giocare coi soldi degli altri. Si.

Pausa. Mangiamo il gelato che ha portato barista. Barista é una bella persona, al di lá del gelato. 

Si ricomincia. 

Ubriaco perde, tanto.

Barista perde un banco e un altro pó.

Chirurgo vince, stavolta lui con moderazione, come manager.

Io vinco.

- Alla fine del giro, parte l´ultimo, son scattate le 5. 

Chirurgo apre, apre di brutto. Barista vede. Io ho 4 quinti di scala reale, in un poker a 5. Vedo, perché gioco soldi non miei. Lo so che faccio quella giocata solo perché son soldi non miei. Non sono un orologiaio, mi sento solo una ruota ben oleata. Ubriaco vede. Manager rilancia. Come rilancia?

Dio.

Chirurgo vede. Barista vede, al volo! Io vedo. Ubriaco esce bestemmiando di non poter partecipare alla mano.

Carte. Chirurgo servito. Barista 1. Io 1. Manager 2.

Leggiamo i punti. Chirurgo scala. Forse. Barista doppia, magari con 2 assi. Manager ha un tris, porca troia. A me, a me, non entra la vincita sicura. Peró, peró mi entra il colore. A 5, un colore. Dio mio, fa che a manager non entri poker, dio mio, fa che a barista entri full. Ma che sto sperando? Cerca di vedere con gli occhi degli altri, anzi del solo che mi importa. Mi importa a parole, non a fatti.

Forse barista é sceso a un livello primordiale, segue l´istinto, vuole solo riavere i suoi soldi, é deconcentrato, gli altri non esistono, conta rifarsi.Forse barista non mi vede una minaccia, perché non mi vede proprio. 

Chirurgo cip. Barista punta, punta forte. Io vedo, manager vede, ma non rilancia. Errore. Chirurgo non crede barista, e rilancia. Barista vede, io rilancio, rilancio quel che barista perde. Manager via. Chirurgo via, chirurgo é bravo a giocare.

Barista vede. Vede, sperando nella forza di quel suo full di assi, barista assapora, barista sfida il fato a voler vedere se adesso non si riprende tutto con gli interessi. E barista perde.

Eppure al mattino, a parte ubriaco, che non conta, é solo barista quello col sorriso. Stasera le ho prese, cosí "mi imparo" per la prossima volta.

Forse non é importante vincere. Importa come si vince, contro chi si vince. E importa come si perde. Nel gioco non dovrebbe importarti di nessuno.

Ma nella vita, nella vita devi saper scegliere di voler perdere per far vincere qualcuno. Alla fine sarai felice, rotto e felice.

Ne ho impiegato di tempo a capirlo. Si puó sorridere anche nella disperazione.

Ven

03

Nov

2017

L'ho fatto

Sfogo di Avatar di Capitan AubreyCapitan Aubrey | Categoria: Avarizia

Ho firmato la rinuncia all'università. Era una cosa da fare, inutile pagare ancora tasse per qualcosa che non porterò a termine.

Andava fatto, eppure mi sento tanto triste. Intanto perchè da oggi inizia la grande recita col mio "mecenate" (non posso dirgli che non vado più in università, se non voglio che mi tagli i fondi). E poi perchè ricordo le selezioni un annetto fa: la gente si ammazzava per quella ventina di posti e mi fa stare male il pensiero che io ce l'ho fatta, sono entrato a pieni voti e il posto ce l'avevo, ma poi mi sono arreso. Sicuramente sembrerò a tutti i miei colleghi di corso un folle e un coglione.

Però questa cosa del "posto" conquistato al numero chiuso, finisce che è la stessa mitologia del posto fisso al lavoro. Tutti lo vogliono, ma una volta che l'hanno strenuamente ottenuto magari si scoprono lo stesso infelici. 

E adesso ho sul conto solo quello che mi basta per mangiare, ho davanti a me un vuoto cosmico e non so che minchia farne della mia vita ahahaha. Però sapete? In un certo senso è liberatorio stare sospesi in questo limbo. Forse è una fase che devo attraversare ed è più lunga del previsto. Devo smetterla di annaspare e lasciarmi portare dalla corrente. A volte, il continuare a sbagliare strada, non può portarti in un posto migliore di quello che andavi cercando?

Mer

01

Nov

2017

Realtà impossibile.

Sfogo di Avatar di Anonimo | Categoria: Altro

È l'una e dieci di notte,ormai. Anche stasera mi addormenterò molto tardi,i pensieri mi tengono sveglia,esigono,come sempre,la mia attenzione. Quello di addormentarmi presto e alzarmi presto la mattina è soltanto un proposito,mai attuato.

Perchè pensare sempre? Non sarebbe meglio potersi dare appuntamento con i propri timori,le proprie paranoie,come ci si da appuntamento con qualcuno o ci si fissa un impegno? Perchè i pensieri devono sempre accompagnarci? E perchè,spesse volte(sempre,per intenderci) i pensieri non alludono a nulla di positivo e costruttivo?

A volte mi chiedo se la mia realtà interriore sia simile a quella della maggior parte delle persone. Spero di no e in fondo so che i pensieri altrui sono quasi sempre più lieti dei miei (almeno questo spero).

'Sei soltanto pessimista','il mondo è anche un bel posto,non un luogo desolato e freddo come lo intendi te' o ancora 'devi pensare di meno'. Frasi retoriche,nient'altro. Come si fa ad essere ottimista in un pianeta dove vince quello più forte e non quello che vale di più? Come si fa ad essere ottimisti quando si nasce segnati,la maggior parte delle volte? Dov'è la bellezza di questo mondo? Ma soprattutto,come pensare di meno? In me il pensiero è del tutto involontario,non bada a ciò che voglio o a ciò che ho bisogno di pensare.Il 'pensa di meno' per me,potrebbe equivalere a 'fa che il tuo cuore batta piu lentamente.'

Che senso a stare al mondo se non si è trovato uno scopo di vita?Se ciò che sogni,mentre per gli altri sono sogni normalissimi,per te sono irrealizzabili? Come si fa a vivere senza speranza?

Forse è proprio la speranza la prima fonte di felicità,il primo gradino verso la realizzazione di qualcosa.Ma se questa speranza viene a mancare,perchè continuare ad esistere? 

Mer

18

Ott

2017

Perche non si insegna l'amore?

Sfogo di Avatar di ciabattarociabattaro | Categoria: Altro

Ero ad un incontro per ascoltare dei tipi importanti che parlavano di insegnamento, di medicina, di misurabilità dei risultati e altre cose strane, quando mi è sorto un dubbio. 

Andiamo a scuola per gran parte della nostra giovinezza per imparare tutto ciò che cè da sapere e tutto ciò che l'uomo ha  fattoc concepito, pensato, scoperto durante la sua storia spaziando in tante disicipline tecniche, umanistiche, artistiche, scientifiche e chi piu ne ha più ne metta.

Ho avuto pure modo di assistere a dei ridicoli e disperati tentativi da parte di insegnanti imbranati e impreparati, di educare i giovani al sesso, alle elementari e alle medie, con risultati obrobriosi o inesistenti. Punto uno, l'italia non è ancora pronta ad affrontare questo tema liberamente e spensieratamente a mio parere e da ciò che ho avuto modo di vedere.

Punto due, e che piu mi interessa, perchè in 14 anni di scuola e 3 di materna non ho mai sentito parlare nessun professore in nessuna occasione di amore, di relazioni tra uomo e donna, tra ragazzi e ragazze adolescenti, di matrimonio, di fedeltà, di solitudine e di vita, perchè queste cose vengono date per scontate? E poi, scontato che si sappiano o scontato che NON si sappiano? Perchè nessuno ci insegna che non mi bisogna essere intimoriti dal sesso opposto ma attratti e incuriositi? Perche non si parla delle differenze tra maschio e femmina? Perchè non si insegna come si trattano un uomo e una donna? Perche non si discute dei ruoli che hanno nella relazione due coniugi? Perche un giovane si ritrova a tuffarsi nel vuoto, alla cieca, nel mondo delle relazioni, del sesso e dell'amore? Non mi sembra che il mondo di coppia sia uno splendore al giorno d'oggi, divorzi, coppie separate, figli innocenti che ne soffrono, amori sbagliati e affrettai, sesso occasionale ecc..

Si potrebbero evitare molte cose brutte, eppure quando si parlavdi scuola viene tutto nascosto nel cassetto, come se non esistesse questa parte di umanità, è forse cattiva cosa parlarne? Boh, non capisco. Capisco che l'amore va vissuto in completa libertà e bla bla bla..ma davvero? Non sarebbe meglio preparare i giovani adolescenti a questa fetta di vita che è anche una bella grossa fetta a parer mio. 

Punto tre, la chiesa a riguardo, fa un pessimo lavoro, non è l'insegnamento dell'amore cattolico quello a cui mi riferisco.

Pareri? Sto parlando di cose astruse?

Mar

17

Ott

2017

Senza Titolo

Sfogo di Avatar di Anonimo | Categoria: Altro

Salve a tutti.

A qualcuno di voi è mai capitato di sentirsi isolato da tutti,di non sentirsi parte di niente?Per meglio dire,dato il fatto che sicuramente vi è capitato,quali sono i vostri pensieri quando vi capita?Come affrontate la situazione?

Non ho  una vita sociale.Forse non ho mai fatto parte della vita sociale. Mi sento esclusa. Sono esclusa. Parlo ma nessuno mi rivolge la propria attenzione. Vado a scuola e non conto nulla(non perchè vado male,ma perchè nessuno mi ascolta)Torno a casa e conto qualcosa per i miei genitori,loro sono l'unica cosa bella che ho. Pomeriggio sto sempre a casa da sola, sabato sera e vacanze comprese. La sera,all'ora di pranzo sto ancora in compagnia dei miei genitori,poi la routione ricomincia. Non è,in fondo,una vita impossibile la mia. Mi manca però qualcosa che spezzi la mia routine e mi faccia sentire viva. La routine non è vita,si compiono azioni per abitudine,vivere è altro. Vivere è una commistione tra ciò che ci piace e ciò che ci fa bene. Io,fortunatamente,ho delle passioni che mi tengono in vita,che nutrono la mia anima:amo la poesia,leggere,scrivere. Vorrei,però,trovare qualcuno con cui poter semplicemente parlare di ciò che mi piace,parlare di me,anche per conoscermi meglio,ma anche per far star bene qualcun'altro.

La vita sociale per me è come un sogno irrealizzabile. Ci ho provato tante volte a crearmene una:ho sempre fallito. Forse ho qualcosa che non va? Mi piacerebbe non stare sempre in camera mia con le mie paranoie sempre tra le mani,mi piacerebbe migliorare il mio tempo e il tempo di qualcun'altro. Ma non ne ho la possibilita. 

Ven

13

Ott

2017

Compleanno di merca!

Sfogo di Avatar di Anonimo | Categoria: Altro

Raga oggi compio 37 anni e come al solito nessuno se lo ricorda tranne a fine giornata quando scoprono che e 13..anche venerdì!mio marito latitante quando glielo hanno fatto notare mi ha detto ah e vero auguri!!!!! A parte poi che ci siamo bisticciati causa economica....e sono stata male tutta la giornata.poi come se non bastasse gli ho portato il muso e lui mi ha lasciata sul divano per andare a letto senza nemmeno chiamarmi!!!!

Vorrei sprofondare sotto terra veramente...vorrei tornare indietro e rimanere single...io che do tutta me stessa agli altri e che tengo al mio compleanno non perché deve essere un giorno diverso ma almeno ci si può dare un Po più di attenzione.mi sento uno straccio ...ho un nodo in gola che non mi fa parlare....mannaggia a me vorrei essere un egoista assoluta e pensare solo a me .basta non ce la faccio Poi!

Tags: vita, danila

Lun

18

Set

2017

Okay ditemi la vostra in merito!

Sfogo di Avatar di Anonimo | Categoria: Lussuria

Mbaaah.

Conviviamo da 10 mesi circa e siamo assieme da 7. Tutto ok eh? Non va mica male... se non fosse che da farlo massimo 3 volte a settimana (sì lui non è mai stato troppo propenso al sesso, dei due più io) lo si fa 1 volta ogni 2 settimane. Ora, io capisco e sono realistica nel dire che effettivamente dopo 8 ore quotidiane di lavoro, cazzi e mazzi vari che la vita ti propone magari non hai quella fotta tutti i giorni: VERO. A volte anche io sono così stanca o ho voglia di fare altro che neanche mi passa per il cervello. Però da lui, da un maschio in generale... non voglio stereotipare ma ho avuto anche qualche altra relazione prima di lui e mi ricordo che non si tiravano certo indietro... mi aspettavo un po' più di interesse.

In pratica lo programmiamo, e fate conto che non abbiamo ancora figli eh? In sostanza io gli preannuncio che "questa sera vorrei fare zum zum perché ne ho voglia" lui forse riaccende gli ormoni e quindi magari la sera, stuzzicato, lo si fa. Sempre che lui non stia male, non abbia mal di schiena, non sia stanco, non abbia sonno... ecc. Insomma ci facciamo delle settimane senza neanche sfiorarci, immersi nelle cose fa fare, quotidianità ecc... Però sembro pormi solo io il "problema". Nel senso che io ogni tanto mi riminchio e mi dico "eh ma ... non lo stiamo facendo un po' poco? Non sta venendo un po' a meno la sessualità nella nostra coppia?" lui pare non porsi proprio il problema. Per me si ammazza di pugne**e in questi lassi di tempo (gli ho scoperto più volte visite ai siti) ma va bene.. lo faccio anche io ogni tanto... però se invece di praticare da solo così tanto CONDIVIDESSI...  non sarebbe meglio?

Bah, anche per voi la convivenza ha smorzato il sesso?

ah, dimenticavo: abbiamo 30 anni.

Tags: sesso, vita, voglia

Mer

06

Set

2017

Solo a me capitano, Dio la tiene con me!

Sfogo di Avatar di Sonoarrabbiata92Sonoarrabbiata92 | Categoria: Ira

Non sto bene con il cuore, non posso fare tante cose che le altre fanno. Non posso fare molto sport ad esempio io che amo correre non posso, non posso affaticarmi prendere pesi,la notte non riesco a dormire mi manca il respiro se riesco a dormire riesco per 4 ore. Ho prenotato una visita cardiologica e poi farò quella polmonare, in famiglia ho mio papà che ha una malformazione al cuore spero di non avere la stessa cosa perché é congenita. ALtrimenti dovrei fare l'intervento e ho molta paura di morire sotto i ferri. QUando gli amici mi chiedono di andare a correre devo rifiutare mi chiedono il motivo ma non voglio dire cosa tengo  e dico che non sto bene o che non me la sento non mi va di dirgli che purtroppo il mio cuore non pompa bene , non voglio preoccuparli non voglio gli amici che ci sono quando sto male perché io li voglio anche quando sto bene. Ho lasciato andare il mio ragazzo anche per questo motivo sapevo che non poteva soffrire insieme a me anche se l'avessi perdonato,non potevo nemmeno dargli figli perché purtroppo per una pillola prescritta da una ginecologa incapace 1 anno fa sono entrata in menopausa ho fatto 1 cura di un anno da una che ci sapeva fare ma ancora dopo 1 anno mi ha detto che purtroppo per vedere la situazione dovrei fare una gravidanza quando la voglio ..provare. ma io ho perso le speranze so che non avrò figli perché se tolgo questa pillola che ora prendo il ciclo a me non arriva sono fortunata che lo tengo solo con questa nuova pillola. A cosa servo io se ho problemi, se non posso fare quello che ogni donna vorrebbe fare,non servo a niente. Me lo sono sempre sentita tutto quanto a partire dal cuore a ciò è una cosa che ho sempre sentito dentro prima che accadesse di 1 ora ho la conferma ora mi manca il cuore. SI vede che sono così forte da soffrire in silenzio, così forte che la notte mi sveglio senza respiro come un apnea come se il battito si fermasse 2 secondi, con la pura di morire nel sonno e che forse se ne accorgeranno il giorno dorpo. Vivo con la paura di perdere gli amici perché se muoio lascio persone che non vorrei lasciare ma forse se muoio riesco a respirare e vivere una vita migliore di quella di adesso. Sono rimasta sola , mi sento con un militare che ho conosciuto dal vivo lo vedo molto attaccato a me ma non gli dirò niente se un giorno dovessi stare male non gli direi niente non voglio che mi vede soffrire e soffrire dietro me. Purtroppo racconto una vita vera, perché le fitte al petto sono forti ,spero che non sia nulla di grave ma so e sento che non è così. Tutto quello che sento sempre succede come lo sento. Non bevo sono astemia, non fumo nemmeno mai fumato in vita mia alla fine sto male lo stesso. Continuo a pregare lo stesso perché ci credo ma sento che sono troppo inguaiata per fare una vita normale come tutte le ragazze. Non voglio fidanzati se devo stare male voglio farlo da sola, farmi forza e andare avanti. Questo era il mio sfogo. Ora devo rientrare per fare tutti i controlli ,ed ho messo da parte il viaggio che dovevo fare forse per salvarmi in tempo. 

Dom

27

Ago

2017

Quasi senza lavoro e non so come fare

Sfogo di Avatar di Anonimo | Categoria: Altro

Ciao a tutti, mi sfogo ma chiedo anche aiuto sul come ragionare su questa cosa: ho 31 anni e per 11 anni... Da quando ho finito le scuole ho sempre lavorato per la stessa azienda. Fortunatamente la situazione era buona: full time e contratto indeterminato. Da pochi gg però mi è crollato il mondo addosso: mi è stato comunicato un drastico cambio di orari lavorativi che praticamente mi fa tornare a part-time. Questa azienda purtroppo non ha lunghe prospettive ed è in crisi, so che ha debiti e attualmente ha veramente pochi soldi quindi molto probabilmente il mio rapporto con loro a breve in un modo o nell'altro altro terminerà anche se se potessi rimarrei a fare questo lavoro a vita. Sono attualmente in una specie di limbo: o non firmo il contratto - > mi licenziano e cerco altro o accetto e nel contempo cerco altro... Quando trovo mollo. Mollo anche perché, seppur in due in casa... Non posso portare a casa uno stipendio da 800€ già così facciamo fatica ad arrivare a fine mese. E io sono distrutta. In questa ditta sono cresciuta 11 anni... non sono 6 mesi, tutte le mie abitudini, i miei clienti storici, il mio modo di lavorare, i miei ritmi, il mio mondo. E io ora sono piena di paure. Piena. Non so cosa andrò a fare, oltre a quello che ho sempre fatto non ho altre esperienze lavorative: no ho mai fatto la cameriera, la barista, la commessa o altro. Già ora, giustamente, non prendono molto volentieri gente da formare quasi da zero... Io cosa ho da offrire? In più mi spaventa un sacco il fatto di dovere guidare e immergermi nel traffico. Per raggiungere l attuale posto di lavoro devo farmi 40' di bus e 5 a piedi. E mi dico: e se trovo lavoro dall altra parte della città? E se devo guidare in orari impossibili in mezzo al casino in tangenziale ogni giorno? (guido, ho la patente ma non sono un manico e soprattutto ho sempre cercato di evitare tangenziali e autostrade perché il troppo caos mi mette ansia) Insomma datemi della poco flessibile, Dell abitudinaria, della bambina, della pippa ma io ho il terrore. È da quando mi é stata comunicata questa decisione aziendale che 1) sto pensando a cosa fare 2) ho il terrore per il mio futuro e su cosa farò e quindi sono in preda al pianto, alla nausea e allo sconforto. Nei prox giorni consulterò un esperto che mi chiarisca la mia posizione in modo da prendere una decisione più a cuor leggero ma la paura sul cosa fare dopo mi attanaglia. Anche perché, ovviamente, abitando fuori casa e non più con i miei sento una discreta "pressione" nel trovare velocemente lavoro e non rimanere a piedi a lungo. Mi odio. Vorrei tanto essere più easy, più elastica mentalmente come certe mie conoscenze che si sono licenziate più volte... non han problemi a girare,  han sempre cambiato lavoro senza porsi tanti problemi e traumi. Ragazze che addirittura senza troppe sicurezze han lasciato il paese per lavorare all estero... Io sono in crisi così... Figuratevi. Cosa posso fare secondo voi? Come dovrei vedere la cosa? Cosa posso dirmi da sola per spronarti ad essere più intraprendente e coraggiosa? Perché attualmente vedo tutto nero. Voi avete esperienze simili? 

Mer

23

Ago

2017

Voglio andare via di casa e ricominciare una nuova vita

Sfogo di Avatar di Anonimo | Categoria: Altro

Ho 15 anni. Forse adesso mi giudicherete per la mia giovane età, penserete che saranno scenate di disperazione adolescenziale, capricci, vittimismo, ingratitudine verso mia madre che mi ha sempre pagato la scuola e le attività e che ha lavorato dalla mattina alla sera per poter mantenere me e mio fratello, la sua famiglia. Penserete che sarà colpa mia, anch'io lo penso, che forse l'ho resa io così infelice perché dice di essere un vegetale, di non avere più un'identità di donna, che tutti i suoi sogni sono andati in frantumi il giorno che mi ha messo al mondo, che doveva lasciare che mio padre, costantemente ubriaco, mi picchiasse quando ero piccola, che avrebbe dovuto abortire, che adesso sto rovinando la vita a lei e al suo fidanzato, che si vergogna di dire in giro che sono sua figlia, che doveva abbandonarmi in Ucraina dove sono nata. Che sono una stronza, una ritardata, un'idiota, che sono uguale a mio padre violento e nella vita farò la puttana perché non so fare altro. Io, in tutto questo sto zitta. Quando provo a ribellarmi ricevo solo schiaffi e pugni in testa, quando grido dal dolore dicono che voglio solo attirare l'attenzione, che io in verità non sto soffrendo dentro, che fingo e recito, che anzi sono un'assassina. Dicono che sono una pazza da manicomio, che merito di non esistere. Che non ho diritto ad alcuna libertà.

Di fatti non mi fanno mai uscire di casa, adesso non so nemmeno cosa significa avere degli amici, da tanto che non li vedo né sento. Mi hanno portato via la maggior parte dei vestiti, mi chiudono in camera a chiave senza computer o libri, mi riempiono di lavoro domestico. La mia privacy è costantemente violata, guardano le mie chat di whatsapp e scrivono ai miei compagni di classe, rivelando dei segreti sul mio passato, sul nostro passato tormentato. Quando volevo che la mia compagnia di amici conoscesse un'altra me, che a scuola è sempre con un sorriso e un'espressione serena in volto, che sa stare tranquillamente al mondo, che ha dei sogni da perseguire, delle persone su cui contare e che potessero contare su di lei. Volevo essere, all'esterno, una ragazza come tante, con tanti progetti e ambizioni, che ride e scherza con gli altri e non ha problemi a dire "mi piacerebbe venire al tuo pigiama party, grazie per l'invito". Volevo essere riservata e nascondere i miei sentimenti.

Poi tornavo a casa e vivevo una vita parallela, fatta di violenza e abusi, sia fisici che psicologici. Come si fa a vivere così. Questo non è vivere, è semplicemente esistere. Mi assumo anch'io le colpe dell'infelicità di mia madre, certo, sicuramente l'avrò delusa e ferita nel profondo, l'avrò fatta impazzire, perché ammetto anch'io di non essere una ragazza facile, anche se non capisco perché già all'eta di 5/6 anni mi dicesse che non valgo niente perché mia cugina parla bene il russo e io a malapena sapevo dire qualcosa in italiano. Non parlavo mai, ero taciturna, sola con i miei pupazzi e giocavo in silenzio con loro, ma questo la infastidiva e la faceva alzare le mani su di me. Non parlavo perché non ci riuscivo, era un mio difetto, ho iniziato tardi a comunicare: era ancora peggio però quando le maestre a scuola notavano i miei lividi e quando mi chiedevano spiegazioni, rispondevo ingenuamente che la mamma si era arrabbiata. Allora lì erano guai, ma non sapevo, allora, che dire la verità comportasse essere puniti.

Quindi, da allora, ho capito che dovevo mentire su quello che succedeva a casa. 

Mi sto dilungando molto, dubito che qualcuno leggerà questo sfogo. Voglio semplicemente andare via di casa, e volevo trasmettere il messaggio che questo non è solo uno sfogo: è un grido di aiuto. Mi rendo conto che non ho un posto dove andare e ovviamente non voglio farmi ospitare dai miei amici, disturbando le loro famiglie. Mia cugina, le mie zie e mia nonna abitano in Ucraina e mio padre ha perso la patria potestà, non voglio andare a stare con lui perché è la persona più schifosa del mondo per me. Mi sento persa e abbandonata, sola. Andare via di casa vuol dire stare da sola, al freddo e a digiuno tante volte, ma sono pronta anche a questo; voglio solo dimenticare il male che sto sopportando. Mi tengo tutto dentro, non so nemmeno se è giusto scrivere una cosa del genere, online tra l'altro, ma voglio solo buttare fuori il veleno che c'è nel mio cuore. Voglio solo guarire le mie ferite, vorrei qualcuno che mi volesse bene al punto da dire "non importa che abbia fatto degli errori nella vita, io ti voglio bene comunque e voglio proteggerti". Non chiedo altro.

Ho una media scolastica molto alta (liceo linguistico) e il mio sogno è quello di frequentare l'università in UK o USA e viaggiare tantissimo all'estero. Mi hanno detto che viaggiare rende liberi, e la libertà per ora è un lusso che posso solo sognarmi. Magari sono più libera di altri bambini nel mondo, ma certamente non sono felice. Voglio essere felice.

Tante volte ho pensato di togliermi la vita, ma poi riflettendo valgo di più di un suicidio. I miei professori dicono che ho tanto potenziale e qualità, che dovrei tentare di entrare in prestigiose facoltà perché sono una ragazza con la testa sulle spalle e meriterei di essere ammessa, ma soprattutto, ce la potrei fare. Ho pianto quel giorno, e la mia prof di inglese non capiva la mia commozione. Ovvio che non capisce, perché non sa, che le sue parole mi hanno salvato la vita. Letteralmente. I prof delle superiori mi hanno dato la forza, inconsciamente, di andare avanti. 

Ma non so per quanto resisterò ancora. Ancora tre anni, mi ha detto la mia psicologa, e poi sarò maggiorenne. Ma non posso sopportare, scusatemi, non ce la faccio. 

Voglio pensare a me stessa, mi dispiace lasciare mio fratello, ma se ci vogliamo così bene troveremo l'occasione, fra qualche anno, di rivederci, ognuno con la propria vita. Da grandi. E io gli ho promesso che l'avrei cercato sempre. Non so perché mio fratello lo adora, gli consente tutto, anzi dice che se non ci fossi lei si potrebbe dedicare di più al loro rapporto. Scusatemi.

Non voglio gettare via il mio futuro, sarò eternamente grata a mia mamma per i soldi investiti nella mia educazione e l'amore, nel suo modo, che mi ha dato. Ma lei adesso mi sta facendo del male, giorno dopo giorno, e devo allontanarmi da lei. Così avrà la vita che aspetta da tempo, e auguro solo che realizzi tutti i suoi progetti e trovi la felicità. 

La domanda è: dove vado? Fra due settimane inizia la scuola. Ma la scuola non è rifugio per la notte. E tutti sanno che di notti arrivano gli incubi.

Ho paura, tanta. Ma solo così potrò essere una donna forte nella vita...