Tag: pianto
Mer
12
Apr
2017
STELLA
La telefonata di Stella sopraggiunge quando, a carponi nell'orto, sto finendo di seminare i fagioli di Lamon. Domenica scorsa era calda e soleggiata e penso che voglia passare a salutarmi e a chiacchierare del più e del meno, di fiori, di cani, gatti e conigli nani. Era un bel po’ di tempo che non avevo modo di vedermi con la mia cara amica, probabilmente dell'estate scorsa. Il caldo pomeriggio ci spinge sul dondolo sotto al portico della dependance. Mio marito è in casa. Dopo la vicenda dell'incidente, fa, a causa di forza maggiore, vita casalinga: è senza patente e nei festivi dipende da me o dai taxi per gli spostamenti; poi ha un bel senso di colpa che lo rende, nei miei confronti, un agnellino. Ma torniamo a parlare di Stella: intuisco fin da subito che ha qualcosa, un peso, un tormento, un patimento, sul cuore. E dondolandoci lievemente, con lo sguardo che si perde sulle api e i bombi che popolano il glicine in fiore, naturale ornamento del porticato, Stella inizia a raccontarmi.
Ven
09
Set
2016
Mi manca
Qualche mese fa è morto un mio familiare, con lui anche una parte di me è morta. Non ho mai pianto davanti agli altri, così ora tutti mi raccontano della loro tristezza...nessuno capisce che io sto morendo dentro, e che vorrei solo urlare più forte che posso per buttare fuori tutto questo dolore che mi opprime.
Lun
13
Giu
2016
Lei mi distrugge
Eppure non posso far altro che pensare a lei. È vero, ho sbagliato. Una volta, due, 100. Ma credetemi, mai un'offerta né una critica. Mi sono sorbito di tutto: Schiaffi dove ho uno zigomo operato (tanto da farmi gonfiare) solo per averla allontanata per fargli smettere di darmi delle pacche scherzose (ma dopo un po' stufano), mi sono preso del "Figlio di puttana, fai schifo, sei una nullità, non mi toccare" e vi risparmio il resto. Il bello è che pur essendo orgoglioso gli ho permesso di far la vittima quando è la carnefice. Due giorni fa mi ha lasciato, poi è corsa da me perdendosi per Firenze e avevamo tutto sommato chiarito nonostante (e non ho problemi a dirlo) che nella rabbia ho pianto ancora davanti a lei. L'ho portata a casa a circa 32 kilometri dalla mia e... Non ha voluto fare l'amore che si, siamo d'accordo non è tutto in una relazione ma dopo avermi lasciato, ripreso e tutto... Mi sembrava la cosa più bella che si potesse fare. Adesso lei ha cominciato ad essere fredda, aspetta mie mosse. Io sto continuando a logorarmi dentro, mangio poco (e sono da sempre una buona forchetta), e a volte ho attacchi di panico (i sintomi sono quelli e non li avevo MAI avuti prima). Sono le 1.33 dovrei dormire ma non me la tolgo dalla testa.
Che fare?
Gio
09
Giu
2016
Senza Titolo
se non fossi certa della mia età, penserei che queste vicende possano essere avvenute solo fra ragazzine delle medie o al massimo di seconda superiore. e invece, nonostante i miei 23 anni, non riesco a staccarmi dal giudizio altrui, e dalla più sciocca delle gelosie.
Nel mio gruppo di amici dell'università, una ragazza mi fa i dispettini cercando di escludermi, e io me la prendo, covo rancore, ma siccome prima eravamo molto amiche (forse lo credevo solo, forse non lo siamo state mai) ancora mi importa del suo giudizio e delle sue meschinità, ancora ci sto male.
Lei è pessima, ovviamente, una stronzetta, una di quelle queen bee da scuola americana. L'hanno pigliata per il sedere per tutte le superiori, ha evidentemente deciso di sotrarre ai suoi 24 anni almeno otto anni di vita, e comportarsi come una sedicenne, per recuperare il tempo perduto.
Forte del fatto che lei abita nella città dove studio (io no, sono pendolare, quanta solitudine sul treno e nel paesaggio che si allontana, mentre gli altri vanno al parco o a fare aperitivo. Quanta fatica in quell'isolamento, quelle ore che non sono nulla, una pausa fra un momento e l'altro in cui vivere) continua a organizzare con altre due ragazze attività all'ultimo secondo. Loro a volte dicono si, a volte no, principalmente seguono la corrente. Ma lei sa che io vorrei venire, tuttavia non me lo dice. O lo dice tardi.
Peggio lei, che mi esclude, o io che come una bambina mi sento male e poi piagnucolo, perchè le mie amichette dell'università vanno fuori senza di me? Siamo un gruppo ampio, spesso esco con questo gruppo, ma l'esclusione da quel particolare trio mi ferisce.
Lei è come un Ragno, sta al centro di questa spaventosa ragnatela telematica, ha una zampa su ogni spalla, sente tutti, tutti i giorni, è amica di tutti, si assicura di essere "la preferita" di ognuno, con lusinghe, complimenti, comprensione. Manda così tanti messaggi al giorno che fai fatica a pensare che si possa vivere fra un "ding" e l'altro di whatsapp, ma riesce a parlarti e scrivere qualcos'altro a qualcun'altro, magari proprio una critica a quello che stai dicendo. E' come se avesse cento dita, io non lo so fare. Io se scrivo un messaggio, non riesco a camminare.
Hai sempre l'impressione di non avere la sua completa attenzione, che parte di lei stia sostenendo una conversazione più interessante con chiunque ci sia dall'altra parte del telefonino, tuttavia, invece di arrabbiarmi, questo mi fa sentire inferiore. Come se fosse COLPA MIA che non riesco a catturare l'attenzione.
Oggi ho provato una furia cieca, verso di lei e verso me stessa. Come fa una persona che stimo così poco, che ritengo senza mezzi termini una stronza e una manipolatrice, a avere così grande influenza su di me.
Oggi, io, lei e un terzo ragazzo prepariamo lo stesso esame. Siamo amici, o almeno lo credo, anche se in realtà non lo so, loro studiano insieme, io chiedo "posso unimi a voi? Lo prepariamo insieme, lo diamo insieme, ci teniamo compagnia."
Lei mi dice di no, che non posso. No, due persone bastano, no io non posso. gne gne gne, tu te ne sta fuori. Tre persone rallenta, e io sarei un peso. IO sarei un peso, che ho già finito il programma. Io barattavo l'aiutare loro con un po' di compagnia, non sono certo un peso!
Ora, il fatto è questo, posso studiare sola e fare anche meglio, o trovare qualcun altro, qualcuno che mi voglia, non ho BISOGNO della loro compagnia, ma la VOLEVO. Come prima, essere esclusa da questo particolare duo mi ferisce, perchè non è lo studiare CON LORO, e il chiedere "io posso?" e sentirsi dire "no", e ho pianto. E qui la furia si è fatta selvaggia.
Come osa quella scema, quella bad bitch da telefilm americano di sesta categoria comportarsi in questa maniera smaccatamente maleducata e pensare pure di passarla liscia? Perchè mai deve essere inutilmente crudele, invece che comportarsi bene ed essere una buona amica? Perchè deve deliberatamente farmi sentire inferiore e bisognosa della sua approvazione?
Il problema è che ci riesce.
Riesce a farmi stare male, a farmi sentire esclusa e poco amata, riesce a farmi sentire uno stupido peso, riesce a rovinarmi il mio umore, riesce a trasformare il più familiare degli ambienti, la mia facoltà, in un luogo ostile dove mi sento sola. Riesce a farmi sentire come vuole lei, e lo odio. Sono così debole? Sono così priva di volontà da cadere sempre preda della sua trappola?
All'interno del gruppo sono benvoluta, ho dei bei legami con gli altri, mi confido con loro (una volta anche con lei, prima di capire che tutto ciò che le dicevo, nelle sue mani diventava un'arma) eppure lei riesce a farmi sentire esclusa perchè inspiegabilmente tutti la adorano (o forse riesce solo a darmi questa impressione. Forse vedo solo la grande omba sul muro del piccolo sasso) e ogni sua azione sembra rivolta a farmi vedere che , nel caso, ma solo nel caso che io la costringessi a farlo, sceglierebbero lei. Sembra he ogni piccola esclusione, ogni piccolo no tu no, ogni stupido meschino dispettuccio sia rivolto a farmi vedere che lei ha il coltello dalla parte del manico, la possibilità di lasciarmi sola, ma è misericordiosa e non lo fa.
E io razionalmente dico: e fallo. Che mi frega. Fra un anno avrò finito, non mi pianterebbero mai in asso totalmente comunque, e a casa mia ho altri amici. Lasciami "sola", dai, dai prova di questo millantato potere e convincili tutti a rivoltarsi contro di me, ti sfido. razionalmente dico, di gente come lei posso farne a meno.
Irrazionalmente, piango.
Mer
20
Gen
2016
Sono depressa
Ogni volta che mi succede non riesco più a smettere di piangere penso a tutta la m era che ho intorno, famiglia lavoro che non c è, fidanzato che nn capisce. Sto male e sono sola. Prendo gocce per dormire ma questo non fa altro che peggiorare la situazione. Aiutatemi
Mer
30
Gen
2013
Perché sempre io?!
Mi sto sfogando xk non ce la faccio più ad essere così sfortunata.... Allora, è da quando ho due anni k non riesco a festeggiare nessun evento... Al mio battesimo il ristorante ha sbagliato tutto, la comunione quasi non la facevo xk una persona a me cara stava morendo, la cresima l'ho fatta e basta, niente festeggiamenti... Ora sto x compiere 18 anni! Inizialmente non volevo festeggiare, poi mi sono lasciata convincere... È una cosa unica, ho pensato... È la mia occasione x essere felice almeno una sera, essere io la protagonista x una sola serata.... Beh, tutti i locali in cui avrei dovuto festeggiare non sono disponibili.... Perciò niente festa!! I miei vogliono cmq organizzare qualcosa, ma io sono troppo delusa... Non voglio più fare nulla.... Ma perché gli altri hanno sempre i loro momenti perfetti ed io mai??????? Sono stufa.... Mi sento davvero frustata....... :(
Sab
06
Ott
2012
Autopunizione?
Fino a vediamo... un'ora fa?
Fino a un'ora fa pensavo di dover andare a casa del mio ragazzo. Per stare con lui, cenare, vedere un film, fare l'amore e svegliarci insieme il giorno dopo: per essere felice e contenta, insomma.
Poi è successo qualcosa. O niente, dipende dai punti di vista.
Un brutto ricordo, una crisi d'ansia, un pianto dirotto. E una telefonata per dirgli che no, non venivo più da lui. Per non rovinargli la serata, così gli ho detto. Ma forse l'ho fatto per autopunirmi. Perché sono una smidollata, non so fare niente, non ho forza di volontà e non merito una persona così al mio fianco.
Non volevo farlo star male, invece ci sono riuscita in pieno.
Mer
08
Ago
2012
Volere con lui una storia di solo sesso?
Sto con il mio ragazzo da sei mesi e dopo circa due,lui è cambiato. Non sto qui a specificare come ed in cosa,semplicemente mi tratta male,non fisicamente. Più volte gliene ho parlato ma lui dice di no. Alcuni giorni stiamo davvero benissimo insieme ed io ho sentito di amarlo davvero. Ieri però,dopo numerosissimi episodi,non solo ho perso completamente la stima verso di lui per degli argomenti trattati ma ho anche capito che è una persona totalmente insensibile,sia per come utilizza i miei problemi personali e su cui lui scherza sù come se non sapesse mi facesse star male (giustificandosi con "io sono così,sdrammatizzo e continuerò a farlo anche se a te non piace" e non con "va bene amore,se ti da fastidio non lo faccio più"). Ieri ho pianto persino e sono scesa dalla sua macchina per salire dalla mia,senza che lui battesse ciglio. Poi,questa mattina,l'illuminazione: avere con lui una storia di solo sesso. Non ditemi di trovarmi un bravo ragazzo con cui stare perché sono timida,non frequento molta gente e per il momento non ho possibilità di allargare i miei orizzonti. Ma una storia di solo sesso,vederlo tipo anche meno di una volta a settimana,sarebbe rilassante e senza pianti,problemi,sofferenze,magoni e mancanze di rispetto. Ovviamente lui continuerebbe a sapere che stiamo ancora insieme. Non datemi della cattiva,è la prima volta in vita mia che penso una cosa del genere e,sinceramente,se riuscirò a portarla a termine,sarà un buon modo per rendermi felice,considerando che la storia ufficiale con lui non va ma di sesso si,si può fare.