Tag: self
Lun
29
Ott
2018
Fuck!
Sono approdata qui con il rimpianto di un'occasione persa,raccontando di due occhi che hanno risvegliato una donna sepolta sotto ceneri di quotidianità per anni .Tutto è stato messo in discussioneMa ora chi sono?per anni ho messo da parte i miei bisogni,i miei sogni e ora pure il lavoro...Chi cazzo me l'ha fatto fare?!
Ven
16
Dic
2016
In culo a te, Montgomery Brogan. Avevi tutto e l’hai buttato via, brutto testa di cazzo!
mi sento un po' come sul film La Venticinquesima ora, con un'irrefrenabile voglia di mandare a fanculo tutto e tutti, senza un motivo particolare e probabilmente perchè non mi basta più mandare a fanculo me stessa.
E' come trovarsi di fronte a uno specchio, scrutarsi a fondo e non vedere nulla, e dire che in realtà ero più viva prima quando ero convinta che non mi sarebbe importato nulla svegliarmi o meno il giorno dopo. Non avevo profili, non avevo foto online, non aspettavo che qualcuno mettesse o meno apprezzamenti, lo ammetto, sono finita in quella spirale del NON MI IMPORTA UN CAZZO DEI LIKE e invece mentivo spudoratamente... a ogni notifica, un sussulto, il bisogno di essere cercati, di essere condivisi e di condividere, fingere che là fuori c'è tutto un mondo meraviglioso fatto di persone meravigliose che si divertono, che viaggiano.. e mercificano il dolore per sentirsi considerati e accuditi, è una cosa che ho sempre odiato.
Buttare in pasto alla rete le insicurezze sperando che qualcuno le intercetti e venga farci una visita disinteressata e magari un abbraccio virtuale. Mi rendo conto che il rapporto con il resto del mondo è stata un'arma a doppo taglio, ha avvicinato sconosciuti e ha allontanato le persone che conoscevo nella vita reale, pensavo servisse ad accorciare le distanze, invece non ha fatto altro che acuire la sensazione di solitudine che si prova stando dietro a uno schermo.. e dietro le spalle il silenzio, sempre più pesante, sempre più incombente.. e le voci, le risa.. è tutto immaginario, tutto nella tua testa.. è un sistema di reinventare la realtà sistematico e così perfettamente funzionante che pensiamo davvero che dall'altra parte le persone stiano ridendo alle nostre battute o ci stiano osservando mentre stiamo arrossendo a un complimento.
Mi sono lasciata strappare pezzi di quotidianità, perchè ho smesso semplicemente di guardare oltre lo schermo, preferivo parlare con chi nemmeno vuole guardarmi in faccia, piuttosto che accorgermi di quel passante che sorride o di quella canzone che mi piace tanto che passano in radio, perchè nella mia mente sentivo un universo che non esiste, che ho creato ad arte per far sembrare reale relazioni che non lo sono di fatto.
Avevo i libri, avevo la musica e un bel paesaggio fuori dalla finestra con cui riempirmi gli occhi e non avevo la necessità di condividerlo con nessun'altro.
E' davvero un circolo vizioso, lamentarsi dei social e sfogarsi online con mezzo mondo...
è davvero un clamoroso Ma Vaffanculo! a me stessa.