Tag: poker
Lun
13
Nov
2017
La vita nella mano di Poker
Son passati parecchi anni da quella partita. Ne sono seguite altre, l´hanno preceduta molte di piú. Non mi piacciono quelli che giocano solo a Natale.
In tasca non i soldi dello stipendio, che ancora non avevo. A farmi accettare qualche soldino pagato in arretrato, qualche aperitivo in meno, molti vestiti in meno. La chiamata alle 23, l´incontro fissato in casa di un vecchio infimo amico, all´una di notte.
Poker all´italiana, forse ancora prima del boom di quella pagliacciata americana. Quello dove la scelta dei tempi e delle posizioni ti fa vincere senza punto. E ti fa perdere col punto. Poker a 5, perfetto, piú frizzante. E se uno sfora, gli altri possono anche continuare.
Quanto é il banco? 500. Possiamo scendere a 300. Azz. Sto zitto per non perdere vantaggio. Faccio un ghigno di menefreghismo, sempre troppo scontato a mio dire. 500.
5 giocatori. Uno potenzialmente e prevedibilmente ubriaco entro un paio di ore. Un barista. Un neo-manager, ex della mia attuale fiamma, quella che mi regaló il palco di corna maestoso che il padre di bambi era il cavallo giallo di Dartagnan a confronto. Un giovane chirurgo. Io, entusiasta della vita amorosa (piú che altro con luci e ombre).
Il potenziale ubriaco non c´ha na lira, il manager sta zitto, il chirurgo, ci aspettiamo tutti ci sfondi il mazzo, ma il barista, il barista ha li sordi. E´vero, abbiamo il banco. Ma il banco protegge chi vuol essere protetto, se ti vuoi proteggere, se qualcuno ti vuol proteggere.
Hai delle bellissime fiches mmHg. Grazie.
Passano due ore, e come uno spaccato di vita, siamo il riassunto di ció che siamo, in balia di un mezzo fato.
Il potenzialmente ubriaco, é ubriaco. Perde moderatamente.
Il barista c´aveva li sordi. Perde, quello che perde di piú.
Il neo-manager o é tirchio, o non ne deve aver presi molti di stipendi. Sta in pari, non gioca.
Il chirurgo gioca bene, vince.
Io vinco quel tanto che basta a darmi del mediocre. Quel tanto che, se la partita finisse ora, avrei remore nel riscuotere. Hai perso una storia d´amore importante mmHg, e ne stai acquistando un altra. Sará vincente? Andrai una volta fino in fondo? Dipende da lei. Ma tu, tu non prenderai mai il gioco in mano? Vincere vinci sempre, lo sai. Ma vinci na merda, vinci ma non sei vincente. Ecco.
Saranno le quattro del mattino. Le partite di poker non sono proprio come lo scorrere di un fiume, che smussa i sassi. Sono un´andata indietro nel tempo, sassi tondi ai quali crescono spigoli. Mezze frasi. Silenzi. 3 ore di gioco, 2 ore a guardar negli occhi gli altri. In 3 anni assieme, sommando tutte le volte che ti ho fissato innamorato, forse non saró arrivato a una.
Manager - Quindi stai uscendo con la mia ex.
Io - Siamo agli inizi.
Ubriaco - E la tua di ex? Ci posso provare io o sta giá con un altro.
Barista - Possiamo giocare?
Io - Forse sta con un altro. Cosí é la vita.
3 ore e mezzo. Barista invoca un secondo banco. Dice che se la sente. Ubriaco pure. Ubriaco non ha quella disponibilitá. Chirurgo dice no. Manager é peggio di Pilato. Io voglio bene a barista, mi sta simpatico e mi corregge sempre il caffé gratis. Scelgo di non essere una bella persona, sto vincendo il banco di barista, voglio giocare coi soldi degli altri. Si.
Pausa. Mangiamo il gelato che ha portato barista. Barista é una bella persona, al di lá del gelato.
Si ricomincia.
Ubriaco perde, tanto.
Barista perde un banco e un altro pó.
Chirurgo vince, stavolta lui con moderazione, come manager.
Io vinco.
- Alla fine del giro, parte l´ultimo, son scattate le 5.
Chirurgo apre, apre di brutto. Barista vede. Io ho 4 quinti di scala reale, in un poker a 5. Vedo, perché gioco soldi non miei. Lo so che faccio quella giocata solo perché son soldi non miei. Non sono un orologiaio, mi sento solo una ruota ben oleata. Ubriaco vede. Manager rilancia. Come rilancia?
Dio.
Chirurgo vede. Barista vede, al volo! Io vedo. Ubriaco esce bestemmiando di non poter partecipare alla mano.
Carte. Chirurgo servito. Barista 1. Io 1. Manager 2.
Leggiamo i punti. Chirurgo scala. Forse. Barista doppia, magari con 2 assi. Manager ha un tris, porca troia. A me, a me, non entra la vincita sicura. Peró, peró mi entra il colore. A 5, un colore. Dio mio, fa che a manager non entri poker, dio mio, fa che a barista entri full. Ma che sto sperando? Cerca di vedere con gli occhi degli altri, anzi del solo che mi importa. Mi importa a parole, non a fatti.
Forse barista é sceso a un livello primordiale, segue l´istinto, vuole solo riavere i suoi soldi, é deconcentrato, gli altri non esistono, conta rifarsi.Forse barista non mi vede una minaccia, perché non mi vede proprio.
Chirurgo cip. Barista punta, punta forte. Io vedo, manager vede, ma non rilancia. Errore. Chirurgo non crede barista, e rilancia. Barista vede, io rilancio, rilancio quel che barista perde. Manager via. Chirurgo via, chirurgo é bravo a giocare.
Barista vede. Vede, sperando nella forza di quel suo full di assi, barista assapora, barista sfida il fato a voler vedere se adesso non si riprende tutto con gli interessi. E barista perde.
Eppure al mattino, a parte ubriaco, che non conta, é solo barista quello col sorriso. Stasera le ho prese, cosí "mi imparo" per la prossima volta.
Forse non é importante vincere. Importa come si vince, contro chi si vince. E importa come si perde. Nel gioco non dovrebbe importarti di nessuno.
Ma nella vita, nella vita devi saper scegliere di voler perdere per far vincere qualcuno. Alla fine sarai felice, rotto e felice.
Ne ho impiegato di tempo a capirlo. Si puó sorridere anche nella disperazione.
Mer
09
Ago
2017
la solita partita di poker
Ha chiamato Pedro, uno dei miei clienti più assidui, non è il suo vero nome, ma è il soprannome che gli ho dato nella rubrica del cellulare segreto. Quando trovo la chiamata so gia cosa vuole. Organizza la solita partita di poker.
Lui e tre suoi amici si vedono una sera per giocare una partita di poker. Io sono la coniglietta. Sono pagata per farle la coniglietta.
Devo vestirmi da coniglietta, con il cerchietto con le orecchie, il bustino nero, le calze a rete, i tacchi alti e la codina attaccata a una specie di cono che devo tenere dentro l'ano.
Il mio compito è servire da mangiare e bere, far stare bene gli ospiti ma soprattutto pagare le fiches speciali.
Giocano con delle fiches normali, a soldi, come ogni partita di pocker, ma ci sono delle fiches speciali con su disegnate prestazioni sessuali. Il giocatore che le vince può risquoterle, la sera stessa, da me in una camera da letto della casa.
Alla fine della serata Pedro, oltre al mio solito compenso, mi rimbrosa le fiches speciali che ho pagato.
Dopo queste serate devo stare ferma una settimana.
Venerdi ci sarà la partita di poker.
Vediamo il lato positivo: potrò saldare solo alcune delle rate arretrate del mutuo, ma forse rimando il pignoramento di qualche mese. Rimango indietro col condominio, ma ho saldato la luce. Equitalia sarà un problema che affronterò dopo ferragosto. Se non ho fatto male i conti, nella mia agenda c'è spazio per un altro paio di clienti, ma solo l'idea mi fa venrie la nausea. Dei 54 cv spediti a luglio ancora nessuna risposta, come quelli spediti nei mesi scorsi. Credo che non uscirò da questa situazione molto presto.
So che non ve ne frega niente, ma avevo bisogno di scriverlo.
Mar
13
Mar
2012
PAUSA POKER
E' GIA' PAUSA POKER E POI VADO DALLA MIA RAGAZZA, SPERO DI RIUSCIRE A FAR UN TORNEO TATTICAMENTE xD
Mar
13
Mar
2012
POKER
SONO STREGATO DALLE CARTE, GIOCHEREI GIORNO E NOTTE, AL PENSIERO DI VEDERE UN FULL MI MANDA FUORI DI TESTA, E' UN GIOCO PERFIDO IL POKER, NON MI FA DORMIRE LA NOTTE, E DEVO DIRE CHE SONO PIUTTOSTO BRAVO, VINCO PARECCHI SOLDI, DAREI QUALSIASI COSA PER FARE UN TORNEO IN TELEVISONE DI POKER TEXAS HOLD'EM!!