Tag: pena
Mar
26
Dic
2017
Madri di famiglia controverse
Sono arrivata all'eta' adulta ed ho scoperto che mia madre e mia suocera hanno una salute mentale precaria. Scrivo qui per manifestare un senso di pena che mi rattrista.
Mia mamma e' stata una di quelle madri segretamente ostili ed apparentemente affettuose (per i passanti). La mia biografia e' costellata di momenti in cui stavo per ottenere un risultato ed il suo intervento ha impedito che succedesse. Sto riuscendo a realizzarmi come essere umano, a credere in me, solo dopo essermene allontanata fisicamente e dopo aver deciso di guardare le cose obiettivamente. Curo il nostro rapporto a distanza, perche' provo pena per lei e per una mia questione di integrita' personale, ma so che non lo meriterebbe. Una volta che ho guardato le cose con doloroso distacco, ho scoperto la sua invidia. Questa si e' manifestata in modo palese nei confronti del mio aspetto fisico, della mia personalita', dei miei interessi, di quello che ho ottenuto con fatica e persino dell'affetto che il mio compagno manifesta per me.
Quando crescevo ho dovuto affermare con tenacia che anch'io valevo qualcosa, per difendermi, e successivamente mi sono dovua auto-riequilibrare per capire anche cos'e' l'umilta'. In poche parole, ho dovuto auto-insegnarmi quello che avrebbe dovuto insegnarmi mia madre. Non e' stato facile. Ci ho messo anni e sono sempre arrivata in ritardo rispetto alle tappe classiche della vita.
Ora mia madre e' suocera, ed ho notato lo stesso atteggiamento ostile verso la compagna di mio fratello.
Io mantengo chiari i limiti da non valicare, e di conseguenza mia madre si vendica con piccoli gesti quotidiani di maleducazione, che puntualmente ignoro. Non ha passioni, interessi, non ha nulla da insegnarmi a livello umano, ha vissuto la sua vita in modo passivo e con rancore. Qual e' il suo ruolo? Non la giudicherei affatto se non fossi diventata ilsuo bersaglio, perche' credo che non sia mai tardi per crescere. Ma non le interessa.
Provo disprezzo per questi istinti primitivi e non riesco a comprendere alcuni aspetti della cattiveria umana che nascono in modo gratuito da insicurezze personali, per investire le persone che dovrebbero, in teoria, essere le piu' importanti nella propria vita. Il ruolo di madre viene osannato dalla societa' a prescindere, ma quante sono le madri genuine, che non utilizzano i propri figli per proiettare ossessioni e per esercitare un potere momentaneo, che non diventano psicologicamente dipendenti da questo pseudo-potere, e che hanno coscienza delle proprie azioni e della propria identita'?
Il tempo mi ha regalato anche una suocera. Inizialmente ho fatto l'errore di voler vedere in lei un tipo di affetto materno che non avevo ricevuto. Mi sono dovuta ricredere molto presto. Mia suocera ha vissuto qualche anno senza il marito. Questo ha generato in lei un attaccamento psicologico verso il figlio maggiore, mio marito, che fin dalla piu' tenera eta' si e' occupato di lei. Nessun problema fin qui. A ciascuno il proprio percorso, ed ero pronta ad accoglierla anch'io con affetto, anche 20 volte al giorno, con pregi e difetti.
Purtroppo, negli anni, la sua gelosia e' diventata accecante. Iniziamo con il dire che non ho mai impedito a mio marito di essere presente nella sua vita. Nei primi due anni di frequentazione ho rinunciato a vederlo tutti i fine settimana, e non me ne pento. Le facciamo la telecronaca di tutto quello che facciamo ed accettiamo i suoi suggerimenti 3 volte al giorno, senza problemi. Sono un animo pacifico e non ho tempo per nutrire rancore.
Ma lei frigge. Non sa a cosa attaccarsi. Sembra ancor piu' dispiaciuta del fatto che non abbia un vero motivo valido per odiarmi. Spende le sue ore nell'inventare nuovi dispettucci da proporre. Tutto cio' e' cosi patetico e triste. Una donna con il suo vissuto, quell'eta', ed una certa cultura. Tutto questo non e' minimamente servito ad acuire la sua sensibilita' e ad elevare il suo essere madre oltre il semplice possesso. A volte e' spietata.
Il figlio ha molte qualita' e lei lo ritiene un merito personale, sebbene io non riesca ad intravedere minimamente queste in lei. Mia madre e' uguale: nello spazio tra un mortificarmi ed uno sminuirmi, ogni minimo successo era merito suo.
Provo disprezzo per questo livello di incoscienza, per l'incapacita' di amare e quindi di rispettare. Non riescono a desiderare la mia felicita' o a lavorare su se stesse. Esiste qualcosa di piu' penoso al mondo?
A volte penso che tutte queste donne frustrate siano il frutto di una societa' che impone ruoli in contrasto tra loro. Altre volte penso che le donne si lancino nei matrimoni senza pensare, per poi dimenticare chi sono e prendersela con te se tu, invece, lo sai. Forse il femminismo non ha ancora compiuto il suo lavoro e, nel frattempo, a pagare sono le donne.
Nella mia vita ho avuto un paio di grossi dolori. Di quelli devastanti. Tra l'altro queste due donne a me vicine lo sanno. Ma non hanno il cuore per capirlo. Nonostante i dolori e le delusioni e l'assenza di supporto non mi sono incattivita. Lavoro faticosamente su me stessa. Continuero' ad usare queste due donne come il modello di quello che non voglio diventare.
Che desolazione umana raccapricciante.
Un saluto a tutte le donne che non si chiedono soltanto se e' ora del parrucchiere ma che vogliono chiedersi chi sono, e che tipo di persona vogliono diventare.
Mar
26
Mag
2015
Avere a che fare con...
Una persona di m@rda che non perde tempo ad eticchettarmi come "colei che si arrabbia sempre", che se la prende. E poi con me ha l'atteggiamento che le pare, tipo mi dice che sta male e poi esce con qualcun altro. Ma non stavi male?
E si degna di rispondere ai miei messaggi quando cazzo le pare, e se io mi stizzisco di questi atteggiamenti, ecco che divento "quella che se la prende, che si arrabbia facilmente", quando io con lei mai mi permetterei di fare queste cose, perchè come non perculo nessun altro non perculerei mai neanche lei.
Fai schifo. E pena, aggiungo.
Mar
05
Mar
2013
Suicidio, da un momento all'altro
In questa camera ho patito sofferenza, dolore, traumila mia vita si è avviata verso il declino dopo i miei 10 annic'è stata una metamorfosi, è diventato tutto sempre più buio e frustrante , fino a che ho toccato il fondo,ma senza accorgermene.Cosa servirebbe entrare nei particolari?Il dolore non si raccontanon si racconta con le parole di dolore,figuriamoci con la storia che ha generato quel dolore...voi non potrete mai capirese mi suicido è perchè non ho alternativeero un diamante grezzo che per una stupida e piccola deviazione non è arrivato a maturazione, è rimasto carbone, anzi è peggiorato...è diventato cenere, è stato buttato e calpestatoè diventano insignificante, cenere che unita a terra diventa parte del suolo.Faccio schifo, faccio veramente pena, voglio solo che morire.
Dom
30
Dic
2012
TI ODIO EX AMICA...
scrivo per sfogarmi... perchè sto male sto veramente male.... una settimana fa ho ligato con una mia amica che conosco da 2 anni.. siamo andate subito d'accordo:ci volevamo bene come sorelle.
Ma lei da un pò di tempo mentiva, faceva la doppia faccia, diceva ad altri tutti i miei segreti che le dicevo... finchè mi sono stufata e abbiamo litigato, mi ha insultato e io le ho risposto con la stessa moneta.
finchè ora ho visto che si è fidanzata ufficialmente con il ragazzo che mi piace e che amo. lo ha fatto apposta per vendicarsi è farmi soffrire... LA ODIO, MI FA SCHIFO e soprattutto mi fa PENA.
mi sento uno straccio, ma non mi meraviglio perchè alcune mie amiche mi dicevano di rompere l'amicizia con lei ma io le volevo troppo bene e le ignoravo, ma sono stata una stupida: DOVEVO ASCOLTARLE!
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