Tag: immaginazione
Gio
18
Ott
2018
Senza Titolo
Mi piacerebbe
Dom
13
Mag
2018
Nessuna Risposta
Sono strana da sempre.
Da sempre ho cercato dei metodi per non darlo troppo a vedere. Ma più tempo passa e meno funzionano.
Non sono mai in grado di spiegare cosa intendo dire.
Ora come ora sono tante le cose che non sono in grado di fare: Non riesco ad andare in bicicletta, non riesco a fare le pulizie, non riesco a fare sport (non senza mettermi in ridicolo, almeno), non riesco a ricordare cosa ho mangiato ieri sera, cosa mi è stato detto poco fa o cosa ho fatto nelle precedenti ore, non riesco a cacciar via la nebbia che sento nel cervello ogni sacrosanta volta che esco di casa, non riesco ad impedirmi di inciampare dovunque, sbattere da tutti i lati anche più volte, farmi scivolare le cose dalle mani.
Non riesco a scrivere: raccontare per iscritto cosa ci fosse nel mio animo era l'unica cosa che riuscisse a farmi stare bene. Era, appunto. Andando avanti con gli anni mi sono accorta che la mia scrittura si faceva sempre più incomprensibile anche per me, che se scrivo troppo velocemente e per troppo tempo non riesco più neanche a mettere una lettera dietro l'altra, dimentico come si scrive per farla breve. Ora scrivo soprattutto al computer, ma non è la stessa cosa. Spesso vedo una schermata bianca di fronte a me.
Qualsiasi cosa sia, si è portato via anche questo.
Ho 23 anni, vedo specialisti da prima di compierne 2. Perchè non ero una bambina normale: avevo l'argento vivo addosso, non parlavo con nessuno e non dormivo quasi per nulla.
Nessuno di loro ha mai cavato un ragno dal buco. Molti se ne sono anche approfittati.
I miei genitori si sono stufati. Molto presto cominciarono a dire che la gente non mi conosce e non capisce, che mi sarei dovuta solo impegnare un po' di più, che non ho proprio nulla ed è tutto nella mia testa. Anche perchè viviamo in un posto non troppo grosso, dove tutti si conoscono e tutti possono sparlare, quindi deve essere per forza colpa di qualcuno, o mia di mia madre (di mio padre mai perchè nell'immaginario popolare il papà non conta mai nulla. Tranne quando si parla di famiglie arcobaleno, allora li diventa indispensabile...)
Per diverso tempo ho cercato di dire cosa mi angosciava ma nessuno riusciva mai a capire, io mi ci arrabbiavo per questo e come risposta venivo tacciata di vittimismo. Se dovessi cacciar via dalla mia vita tutte le persone che almeno una volta mi hanno accusato di esagerare rimarrei sola al mondo. Giuro.
Sapete che c'è, oggi faccio la vittimista in piena regola.
La verità è che nessuno può sapere che significa essere me: cosa significa avere il corpo che resta fermo immobile a guardare il vuoto anche per parecchi secondi mentre il cervello disperato si chiede se sta per morire e gli altri ti osservano pensando che tu stia facendo i tuoi porci comodi, cosa significa perdere il ricordo di intere ore della giornata, cosa significa non riuscire a soffermarti sulle cose che ami fare, cosa significa dover chiedere aiuto a tua madre per lavarti le ascelle perchè tu hai problemi persino a fare questo. A 23 ANNI!
Nessuno potrà capire cosa significa sentirsi dire "Non è possibile che in tutti questi anni nessuno ti abbia dato una diagnosi" dagli stessi "specialisti" gonzi che quando devono essere loro a dare una cosidetta "diagnosi" prima ci girano attorno con paroloni e poi a domanda diretta rispondono "Perchè vuoi etichettarti per forza?"
Basta.
BASTA!
Io voglio solo una risposta. Non mi importa di che natura sia, se sia colpa mia, del mio cervello, della sociatà, di mia madre, della gestosi che ebbe quando mi aspettava, dei vaccini, degli alieni o di una possibile malattia influenzale risalente a Dio solo sa quanti anni fa. Sono stufa di essere sbattuta dovunque da chi dopo averti spillato soldi senza concludere nulla pensa di non essere "la persona adatta", sono stufa di dipendere dali altri, di non conoscermi, di non riuscire a vivere la mia vita. Significa "Etichettarsi"?
Se è così allora si, voglio etichettarmi.
Voglio vivere la mia vita. E' chiedere troppo?
PS: Domani vedo uno psichiatra. Auguratemi buona fortuna.
Mer
04
Mar
2015
Sondaggio serale...
Eccomi tornata con l'ennesimo sondaggio eheheheh... spero di non creare malumori :D il quesito di stasera è... se poteste invitare un qualsiasi utente dell'altro sesso a cena fuori chi invitereste e perchè? Come immaginate che si presenti e come immaginate lo svolgersi della serata? :D un abbraccio ragazzi, ragazze, donne e uomini :)
Lun
15
Apr
2013
Il Pugno dell' Anima
Salve a tutti. Quello di cui voglio confessarmi è una particolare sensazione che ho provato conversando o semplicemente avendo a che fare con individui di vario tipo , ad esempio..
...quelli che in gruppo ti sono amici e ,appena ti giri, ridono alle tue spalle; quelli che chiudono le discussioni con qualcosa del tipo: "E' inutile che tenti di convincermi, ho ragione io e hai torto tu", senza sentire la tua opinione e senza capire che non stai tentando di attaccarli ; quelli che non prendono mai niente sul serio; quelli che si sentono superiori o inferiori agli altri,non importa il motivo; quelli che giudicano le persone che non hanno il loro stesso punto di vista( o addirittura gli stessi gusti in cose come moda, intrattenimento) come degli idioti a prescindere ; quelli il cui motto è "Mors tua, vita mea", quelli che ti dicono che sei un genio se sai qualcosa che non sanno ma che ti danno dell'idiota se non sai qualcosa che sanno...
Quando ripenso a loro mentre sono ancora carico di rabbia mi immagino un pugno potentissimo (è sempre il destro) che si schianta a velocità folle sulla loro testa(sempre sulla tempia destra) mentre è appoggiata ad un muro, vi lascio immaginare il risultato.
E voi, miei cari compari di confessioni.
Che armi usate nella vostra mente?