Tag: esclusione
Dom
07
Gen
2018
È colpa di lui o di lei?
Ciao a tutti, più che essere qui per sfogarmi cerco un consiglio qualcuno mi può spiegare questa situazione!?Sto con M.(26 anni)da 5 anni. Con la mamma mi scambio regali (forse dovrei smettere)e auguri per le feste.Ogni tanto mi invitava a qualche evento(tramite lui mai direttamente anche se ha il numero)dove i parenti mi ignoravano e lei mi faceva 2 domande contate, poi con il tempo nemmeno quello. Soffro di questa situazione,che non si creava quando invitavano qualcuno al di fuori della famiglia perchè questi mi consideravano.Mi lamento con lui,inizio a frequentarli meno e lui indirettamente da la colpa a me se mi sentivo esclusa. L'altro problema è che alle feste comandate non sono mai stata invitata anche se si svolgevano a casa sua(abita con la madre perché non ha un lavoro)mentre i partner dei suoi cugini(nostri coetanei o adolescenti)si,anche se insieme da 1 anno. (Questo si ripete anche con i cugini che se festeggiano a casa loro o a casa dove abita M e la sua famiglia non vengo invitata) Mi da fastidio e inizio a rompergli le scatole e mi dice vieni per il 1 dell' anno (ma così il giorno prima mi invita) Ovviamente M. non mi dice se va a qualche compleanno o che ci sono i partner dei cugini alle feste comandate.Inizio a dirgli di dirmi se venivo invitata,lui"sì sì da quest'anno te lo dico" però non l'ha fatto.Gli richiedo il motivo dei non inviti,dice "sono io che non ti invito,non loro" ,gli chiedo il perché, dice "non c'è un motivo o che io non sarei andata cmq o che io stavo dai miei parenti e non sarei potuta andare da lui(ovvio se non mi inviti mi organizzo)o che avrei tenuto il muso", e se gli dico "allora non mi ami,non vuoi che stia con te durante le feste ecc" risponde:"non è cosi,voglio che tu venga". Allora invitami gli dico e dice "lo so". Gli dico allora scrivo a tua madre/vado/andiamo a parlare con lei dice "no perché non c'entra lei".Non capisco , di chi è la colpa?Devi continuare a fare i regali alla madre? lei me li fa però in questa situazione booh
Gio
24
Nov
2016
Si è rotto qualcosa in me
Non saprei definire meglio come mi sento...da qualche anno a questa parte non sono più in grado di instaurare rapporti soddisfacenti con il prossimo: quando conosco qualcuno di nuovo che mi piace (anche solo in senso amicale) nonostante la "botta" di felicità iniziale (si, sono felice di conoscere gente) cerco di moderarmi, di essere divertente e di compagnia, di dare il meglio di me senza esagerare, di coinvolgere gli altri, ma mi rendo conto che la gente difficilmente è interessata/non vuole mai approfondire il rapporto. Non c'è più spontaneità nel modo in cui mi pongo, ho notato che quando all'inizio sono sulle mie la gente è relativamente amichevole, quando invece comincio ad aprirmi, a scherzare, giocare ecc è come se cambiassero idea su di me e si allontanassero; non sono propriamente una ragazzina, ho 22 anni e paradossalmente quando ero più giovane (al liceo per esempio) la gente mi si avvicinava molto più volentieri e in tutto ciò non riesco a capire cosa sia cambiato.
A volte quando sono con qualche conoscente mi impongo di essere silenziosa e aspetto che questo/a inizi la conversazione (non sono logorroica nè egocentrica, dò spazio agli altri per esprimersi e mi interesso alla loro opinione), ma da loro non esce nulla fuorchè banalità, del tipo "che lezioni abbiamo oggi?" e altri argomenti neutri, a volte invece cala un silenzio che non ritengo imbarazzante ma deprimente. Anche se in classe si è creato un contesto "amichevole" nessuno propone mai un'uscita, a me è capitato di farlo (raramente, in un contesto di gruppo) e all'inizio tutti accettano, poi il giorno dell'appuntamento iniziano a disdire e alla fine si esce in due gatti se va bene. E' una cosa abbastanza triste. Qualcuno di loro ha intrecciato legami più stretti, io li guardo e mi domando come. Simpatia a pelle? Personalmente non credo di piacere a nessuno a primo impatto.
Sto cominciando a pensare di essere una persona sgradevole e/o strana, che questo sia il motivo perchè tutti mi ignorano.
Gio
09
Giu
2016
Senza Titolo
se non fossi certa della mia età, penserei che queste vicende possano essere avvenute solo fra ragazzine delle medie o al massimo di seconda superiore. e invece, nonostante i miei 23 anni, non riesco a staccarmi dal giudizio altrui, e dalla più sciocca delle gelosie.
Nel mio gruppo di amici dell'università, una ragazza mi fa i dispettini cercando di escludermi, e io me la prendo, covo rancore, ma siccome prima eravamo molto amiche (forse lo credevo solo, forse non lo siamo state mai) ancora mi importa del suo giudizio e delle sue meschinità, ancora ci sto male.
Lei è pessima, ovviamente, una stronzetta, una di quelle queen bee da scuola americana. L'hanno pigliata per il sedere per tutte le superiori, ha evidentemente deciso di sotrarre ai suoi 24 anni almeno otto anni di vita, e comportarsi come una sedicenne, per recuperare il tempo perduto.
Forte del fatto che lei abita nella città dove studio (io no, sono pendolare, quanta solitudine sul treno e nel paesaggio che si allontana, mentre gli altri vanno al parco o a fare aperitivo. Quanta fatica in quell'isolamento, quelle ore che non sono nulla, una pausa fra un momento e l'altro in cui vivere) continua a organizzare con altre due ragazze attività all'ultimo secondo. Loro a volte dicono si, a volte no, principalmente seguono la corrente. Ma lei sa che io vorrei venire, tuttavia non me lo dice. O lo dice tardi.
Peggio lei, che mi esclude, o io che come una bambina mi sento male e poi piagnucolo, perchè le mie amichette dell'università vanno fuori senza di me? Siamo un gruppo ampio, spesso esco con questo gruppo, ma l'esclusione da quel particolare trio mi ferisce.
Lei è come un Ragno, sta al centro di questa spaventosa ragnatela telematica, ha una zampa su ogni spalla, sente tutti, tutti i giorni, è amica di tutti, si assicura di essere "la preferita" di ognuno, con lusinghe, complimenti, comprensione. Manda così tanti messaggi al giorno che fai fatica a pensare che si possa vivere fra un "ding" e l'altro di whatsapp, ma riesce a parlarti e scrivere qualcos'altro a qualcun'altro, magari proprio una critica a quello che stai dicendo. E' come se avesse cento dita, io non lo so fare. Io se scrivo un messaggio, non riesco a camminare.
Hai sempre l'impressione di non avere la sua completa attenzione, che parte di lei stia sostenendo una conversazione più interessante con chiunque ci sia dall'altra parte del telefonino, tuttavia, invece di arrabbiarmi, questo mi fa sentire inferiore. Come se fosse COLPA MIA che non riesco a catturare l'attenzione.
Oggi ho provato una furia cieca, verso di lei e verso me stessa. Come fa una persona che stimo così poco, che ritengo senza mezzi termini una stronza e una manipolatrice, a avere così grande influenza su di me.
Oggi, io, lei e un terzo ragazzo prepariamo lo stesso esame. Siamo amici, o almeno lo credo, anche se in realtà non lo so, loro studiano insieme, io chiedo "posso unimi a voi? Lo prepariamo insieme, lo diamo insieme, ci teniamo compagnia."
Lei mi dice di no, che non posso. No, due persone bastano, no io non posso. gne gne gne, tu te ne sta fuori. Tre persone rallenta, e io sarei un peso. IO sarei un peso, che ho già finito il programma. Io barattavo l'aiutare loro con un po' di compagnia, non sono certo un peso!
Ora, il fatto è questo, posso studiare sola e fare anche meglio, o trovare qualcun altro, qualcuno che mi voglia, non ho BISOGNO della loro compagnia, ma la VOLEVO. Come prima, essere esclusa da questo particolare duo mi ferisce, perchè non è lo studiare CON LORO, e il chiedere "io posso?" e sentirsi dire "no", e ho pianto. E qui la furia si è fatta selvaggia.
Come osa quella scema, quella bad bitch da telefilm americano di sesta categoria comportarsi in questa maniera smaccatamente maleducata e pensare pure di passarla liscia? Perchè mai deve essere inutilmente crudele, invece che comportarsi bene ed essere una buona amica? Perchè deve deliberatamente farmi sentire inferiore e bisognosa della sua approvazione?
Il problema è che ci riesce.
Riesce a farmi stare male, a farmi sentire esclusa e poco amata, riesce a farmi sentire uno stupido peso, riesce a rovinarmi il mio umore, riesce a trasformare il più familiare degli ambienti, la mia facoltà, in un luogo ostile dove mi sento sola. Riesce a farmi sentire come vuole lei, e lo odio. Sono così debole? Sono così priva di volontà da cadere sempre preda della sua trappola?
All'interno del gruppo sono benvoluta, ho dei bei legami con gli altri, mi confido con loro (una volta anche con lei, prima di capire che tutto ciò che le dicevo, nelle sue mani diventava un'arma) eppure lei riesce a farmi sentire esclusa perchè inspiegabilmente tutti la adorano (o forse riesce solo a darmi questa impressione. Forse vedo solo la grande omba sul muro del piccolo sasso) e ogni sua azione sembra rivolta a farmi vedere che , nel caso, ma solo nel caso che io la costringessi a farlo, sceglierebbero lei. Sembra he ogni piccola esclusione, ogni piccolo no tu no, ogni stupido meschino dispettuccio sia rivolto a farmi vedere che lei ha il coltello dalla parte del manico, la possibilità di lasciarmi sola, ma è misericordiosa e non lo fa.
E io razionalmente dico: e fallo. Che mi frega. Fra un anno avrò finito, non mi pianterebbero mai in asso totalmente comunque, e a casa mia ho altri amici. Lasciami "sola", dai, dai prova di questo millantato potere e convincili tutti a rivoltarsi contro di me, ti sfido. razionalmente dico, di gente come lei posso farne a meno.
Irrazionalmente, piango.
Ven
22
Gen
2016
Sofferenza a distanza
Sono impegnata in una relazione a distanza da ormai due anni. È un gran bel traguardo, soprattutto perché siamo davvero giovani. Ma adesso sto iniziando ad avvertire delle orribili sensazioni che prima non avevo...
Stasera il mio ragazzo ha suonato per l'open day della sua scuola. Lui e il suo gruppo hanno fatto un successone: tutti a saltare, ballare e complimentarsi. (incluse le ragazzine arrapate che facevano commenti anche su di lui...) E beh, inutile dirlo, lui è felicissimo. E anche io lo sono, sono davvero orgogliosa di lui, ha un grande talento.
Ma insieme alla felicità che provo per lui, altri sentimenti, del tutto contrari, si uniscono: non è solo la tipica gelosia da storia a distanza...io sono malinconica, perché l'idea di non poter essere con lui, a vivere dei bei momenti come questi mi fa sentire triste e fuori dalla sua vita, esclusa dalla sua realtà di tutti i giorni...proprio io, che in quanto sua ragazza, sua amata dovrei essere quella più partecipe. Sono stata e sarò assente a tantissime altre belle occasioni...provate a capirmi...questo è qualcosa che davvero, mi fa piangere tantissimo. Invidio davvero tanto chi può stargli vicino tutti i giorni.
Io lo amo e davvero tanto, ma proprio per questo la distanza mi pesa da morire. Non riesco a trovare una consolazione in questo momento.