Tag: cesareo

Lun

18

Giu

2018

Un dolore che non passa.

Sfogo di Avatar di Sara1509Sara1509 | Categoria: Altro

Novembre 2013... sono incinta!

Il mio ginecologo è primario di un ospedale, è considerato il miglior ecografo della regione, sono sicura di essere in buone mani.

Ma fin dalle prime visite non piace a mio marito, che ha avuto 3 figli con la prima moglie e di gravidanze se ne intende; io gli dico che però ha una fama notevole, pazienza se non è molto simpatico....

Ancora oggi mi chiedo perché non ho dato retta a mio marito.

La mia gravidanza è spettacolare... niente nausee, nessun problema, le mie voglie sono frutta, verdura e yogurt; sono sovrappeso, le condizioni perfette per il diabete gestazionale, e invece niente, tutto benissimo!

I problemi li ho solo col ginecologo: poco sensibile, poco gentile, la morfologica brutalmente analitica, senza quei momenti “romantici” di cui tante mie amiche mi hanno parlato (guardi i lineamenti di sua figlia, perché è così che sarà).

Chiedo al ginecologo il nome di un esperto in alimentazione in stato di gravidanza per essere sicura di fare tutto il meglio per la mia bambina, mi dice che mi metterà in contatto con una suo collega bravissima... sto ancora aspettando.

Una mattina io e mio marito ci rechiamo in studio per una visita di controllo alle 8.30 del mattino. Dopo 15 minuti di attesa chiedo conferma alla segretaria se il dottore c’è. Lei mi risponde malissimo confermandomi che il dottore c’è; a nulla valgono le mie spiegazioni sul fatto che ero semplicemente sorpresa per un’attesa così lunga nelle prime ore del mattino. Quando esce la donna del precedente appuntamento la segretaria stranamente entra nello studio e chiude la porta. Dopo qualche minuto finalmente riusciamo ad entrare... e mi becco una cazziata enorme dal ginecologo perché sono stata sgarbata con la sua segretaria (???) che non mi devo permettere certe domande, ecc... volevo andarmene via ma stavolta è stato mio marito a tenermi li.

Al settimo mese ho un problema personale e devo saltare l’appuntamento; chiamo la solita simpatica segretaria per avvisare anche se solo con un paio di giorni di anticipo e mi becco l’ennesimo cazziatone perché non ci si comporta così, il dottore è molto impegnato, ci sono donne che aspettano mesi per avere un appuntamento con lui... mi innervosisco, rispondo che mi spiace ma che non posso venire all’appuntamento e che richiamerò per fissarne un altro... non ci sono riuscita, non ho più avuto la forza/voglia di vedere quel ginecologo e la sua odiosa segretaria. Salto il controllo del settimo mese e quello dell’ottavo lo faccio con un altro ginecologo.

Il 1o agosto mi presento in ospedale per il controllo di fine periodo, sono felice come una Pasqua e nell’ospedale che ho scelto fanno anche il parto in acqua. Non vedo l’ora di sentire le contrazioni, di sentire la mia bambina che esce dal mio corpo, con mio marito accanto. E invece tutto il mio sogno si infrange quel giorno... il mio ginecologo stranamente al terzo mese aveva ridatato la gravidanza posticipandola di 1 settimana e questo ha sballato tutte le valutazioni di crescita. La mia bambina era sempre sembrata una bambina normale e invece era una bambina grande, non sono state fatte le indagini e gli esami aggiuntivi che si fanno in questi casi, l’ultima ecografia è stata stampata con una stampante non troppo valida e quindi risulta poco leggibile, siamo troppo avanti per una corretta valutazione del peso, la bambina è girata correttamente ma è ancora molto alta e io sono ancora molto chiusa. Con tutti questi dubbi oltre la mia scadenza naturale non mi fanno andare, se voglio mi possono indurre le contrazioni ma me lo sconsigliano, meglio il cesareo. Io inizio a piangere perché ho sempre sognato un parto naturale, tutta la gravidanza è andata benissimo e una cazzata del ginecologo è una motivazione difficile per accettare serenamente un cesareo. Piano per i successivi 3 giorni e il 4 agosto mi faccio fare sto cesareo.

Durante l’operazione sto malissimo, ad un certo punto penso addirittura di morire e che non vedrò mai la mia bambina, sono sola in sala operatoria e quando tirano fuori la bambina dalla pancia la portano via senza neanche farmela vedere. Fra l’altro, è 3.8 kg, non piccola ma partoribilissima. Il giorno in cui è nata la mia bambina per molti versi è uno dei più brutti della mia vita.

Non riesco ad accettare di non aver potuto fare un parto naturale, il mio seno non ha un capezzolo ben formato, la bambina fa fatica ad attaccarsi e dopo 10 giorni perdo il latte... l’ultima mazzata, neanche questo mi viene lasciato.

La mia bambina fra poco compie 4 anni, è bella, sveglia, gentile, sana, e’ una bambina fantastica.

So che non ho nulla di cui lamentarmi, ma io ancora mi chiedo perché non ho potuta partorirla, e quando in tv vedo un servizio/film su un parto naturale non riesco a non piangere, a non chiedermi che cosa si sente quando arrivano le contrazioni, cosa si prova a dare alla luce il proprio bambino.

Sono ancora fertile, ma la ex di mio marito dopo oltre 10 anni dalla separazione ancora non ha una situazione lavorativa stabile e quindi se vogliamo offrire qualcosa di decente ai loro 3 figli dobbiamo farlo io e mio marito. Quattro figli sono tanti, ma cinque sarebbero troppi. E io non saprò mai cosa vuol dire partorire...