Tag: campeggio

Ven

11

Apr

2014

Ho fatto una pazzia

Sfogo di Avatar di Lilly75Lilly75 | Categoria: Lussuria


Da dove iniziare... Sono sposata da circa 20 anni con un uomo che non mi fa mancare niente. Abbiamo una bella figlia ed entrambi un lavoro più o meno stabile. Vita sociale buona, intesa sessuale più che soddisfacente. Complicità con mio marito? Buona direi.
eppure ci sono cascata.
noi andiamo praticamente ogni anno a fare le vacanze in camper. Andiamo anche il più delle volte allo stesso campeggio sull'adriatico. Ci si conosce, non ci sono sorprese e mia figlia ormai ha fatto diverse amicizie che è felice di rivedere ogni anno.
il campeggio è piuttosto piccolo, i padroni sono una famiglia più o meno della nostra età, con un figlio di 17 anni che chiamerò Marco.
anche lo scorso anno siamo andati li, e praticamente al secondo giorno dopo l'arrivo è successo il... Fattaccio. 
mio marito aveva organizzato una gita nell'entroterra, io già la sera prima non stavo bene. Il viaggio, il sistemare il camper ecc mi avevano procurato una spossatezza e un mal di testa veramente forte. Rimasi da sola in camper. In mattinata mi venne a bussare marco. Il figlio dei padroni è un po' anche factotum del campeggio. Lui va a procurare una guarnizione quando questa serve, fa una scappatella al supermercato se manca qualcosa, aiuta persino a montare tende e attrezzature varie. E' un angelo. Almeno fino all'anno prima era così.
mi alzai dal letto e gli aprii la porta. Mi disse che mio marito l'aveva avvisato che non stavo bene, e se poteva fargli il piacere di chiedermi se mi serviva qualcosa. Lo mandai a prendere un pacchetto di aspirine.
Quando marco tornò con le medicine lo ringraziai e gli proposi di rimanere a bere qualcosa. Contro la mia previsione lui accettò, e chiese un caffè. avevo preso l'aspirina e già mentre usciva il caffè mi sentivo meglio. il sole stava scaldando l'aria e la luce non mi dava più fastidio. parlammo del più e del meno. soprattutto di cose che riguardavano il campeggio, le persone che tornavano ogni anno, di quelle che da un po' non venivano più ecc. ricordo che gli dissi che avrei dovuto sistemare le ultime cose del camper... al ché mi rispose che mi avrebbe aiutato volentieri. era quello che volevo sentire. una mano in più mi avrebbe fatto finire molto più in fretta, e se fosse mancato qualcosa, beh, marco poteva fare una corsa e procurarla.
marco sistemò i mobili all'aperto, montò la tenda, il barbecue ecc, io sistemavo prevalentemente le cose all'interno. 

un paio di volte entrò nel camper anche marco. una volta per andare in bagno, una volta per prendere uno straccio, un'altra per una chiave inglese... alla terza o quarta volta ho avuto la netta sensazione che mi osservasse. effettivamente ero vestita solo con una t-shirt piuttosto grande di mio marito, e l'intimo.
potevo immaginare che lui, risalendo le scale del camper avesse una vista piuttosto generosa sul mio... didietro. soprattutto quando sistemavo alcune cose nei mobili bassi, o quando passavo la scopa.
non so esattamente quando fu il momento e cosa mi passasse per la testa... fatto sta che quasi in maniera inconsapevole iniziai a provocarlo, chinandomi più del necessario.

anche se aveva lavorato in modo piuttosto lento, dopo circa 2 ore aveva finito quanto c'era da fare. io indugiavo ancora a pulire e sistemare. lui era entrato in camper e su mio invito si era seduto. sentivo i suoi occhi sul mio sedere, sentivo quasi fisicamente il pulsare del suo cuore e la sua eccitazione. ero euforica e non mi rendo conto perché.
senza girarmi gli dissi che, se non aveva altro da fare, poteva restare a mangiare un piatto di pasta. così mi sarei sdebitata del suo aiuto. accettò di buon grado. mentre aspettammo che bollisse l'acqua, mi versai un bicchiere di vino bianco, e chiesi a lui cosa volesse bere. stavo già per aprire la bottiglia di coca cola quando mi disse che gradiva anche lui un bicchiere di vino. scherzai un po' su questo fatto, prendendolo un po' in giro per l'età. lo imbarazzò un po' questo momento. ma poi brindammo, e lo ringraziai ancora per il prezioso aiuto. ricordo che iniziò una canzone bellissima alla radio, e mi misi a ballare. lui mi guardò quasi estasiato. e anche questo mi fece sentire bene. lo feci alzare e lo costrinsi a ballare. impacciato all'inizio, si sbloccò presto. Iniziò a strusciarsi addosso a me. all'inizio quasi casualmente, poi sempre più esplicitamente. si mise dietro me, mi cinse i fianchi e... me lo appoggiò contro il sedere. sentivo il suo vigore. continuai a far finta di niente e a giocare con lui. iniziò una seconda canzone e continuammo a ballare. la situazione era diventata surreale. le sue mani passavano dai fianchi ai glutei, toccavano di sfuggita la mia pancia e ogni tanto fece come se volesse alzarmi un po' la maglietta. era paonazzo. continuavamo a bere vino e a ballare come dei teenager in discoteca.
avevamo già spento l'acqua senza buttare la pasta, il ballo c'aveva preso e sicuramente anche il vino a stomaco vuoto.
ricordo che di punto in bianco passarono una canzone piuttosto lenta... marco si trovava dietro a me e si strinse contro il mio corpo cingendomi la vite. ci muovavamo praticamente sul posto, era quasi un atto d'amore da vestiti. stavo per staccarmi per porre fine a questa cosa, quando lui si strinse ancor di più. riuscì a girarmi, con un sorriso gli dissi che forse era meglio smettere. non aggiunsi altro. non volevo diventare esplicita. lui mi strinse a se e disse "per favore, ancora un po'". era una frase tenerissima... sembrava mi supplicasse. mi strinsi a lui e sentii il suo "coso"  durissimo contro la mia coscia.
si stava strusciando ancora. le sue mani mi cingevano e strisciando sulla schiena si posarono sul mio sedere. lo accarezzava, lo tastava. io avevo la testa sulla sua spalla e non capivo più niente. Un ragazzino mi stava palpando il sedere, e aveva persino alzato la mia t-shirt continuando ad accarezzare le mie natiche coperte soltanto da una mutandina.
mi prese il secondo black out.... alzai la testa dalla sua spalla e... lo baciai. appoggiai delicatamente le mie labbra sulle sue. ci baciamo come dei ragazzini... con una mano stava ormai accarezzando un seno (da sopra la maglietta) mentre l'altra stringeva forte una chiappa del sedere. 

ricordo di aver detto che stavamo facendo una cosa non giusta... ma non ci credevo più nemmeno io. non ricordo quanto tempo passammo in piedi in mezzo al camper. le sue mani mi frugavano sotto la maglietta come se avesse paura che questa follia potesse finire all'improvviso. mi strinse forte i seni... e io gli dissi di fare piano... tolsi la maglietta e tolsi il reggiseno guardandolo negli occhi. presi la sua testa e gliela appoggiai sul mio seno. iniziò a leccarmelo... a mordicchiarlo piano... mentre con una mano palpava forte l'altro seno. in quel momento realizzai credo, di essere tornata ragazzina... i primi flirt, le prime esperienze con i ragazzi.
ormai mi frugava senza ritegno, stava accarezzandomi anche sotto. aveva scansato lo slip e con un dito mi stava penetrano in modo un po' rude. lo feci rallentare.... lo portai ad accarezzare piano e con movimenti rotatori il mio clitoride. ad un certo punto mi fece sedere sul letto, mi sfilò le mutandine e si mise a leccarmi "lì". non sapeva farlo, ma nella sua rozzezza era molto piacevole. stavo per venire, stavo per avere uno degli orgasmi più forti della mia vita quando smise di leccarmi e guardandomi negli occhi mi disse: "chiedimi di continuare". mi destabilizzò un po' questa cosa. gli dissi sottovoce "dai continua". ma lui mi disse di chiederlo "bene", per favore ed ad alta voce. ricordo un mio "dai marco, per favore.... continua a leccarmi" ... e lui aggiunse "la fica"... ed io ripetei "la fica"... non sapevo che parole potessero avere un effetto così eccitante. lui leccò ancora... poi, praticamente una frazione di secondo prima di godere, smise ancora. si inginocchiò sul letto davanti a me senza dire niente. ovviamente capivo cosa volesse. anch'io giocai con lui e gli dissi guardandolo negli occhi: "chiedimelo".
Succhiami il cazzo. tiramelo fuori e succhiami il cazzo. queste parole erano adrenalina pura. slacciai i suoi pantaloni, abbassai i suoi boxer e un superbo membro mi balzò incontro. lo presi in mano, lo accarezzai era stupendo. sembrava disegnato.
lo baciai e lentamente lo presi in bocca. succhiai avidamente, lo leccai per tutta la lunghezza, accarezzai i suoi testicoli glabri e mi inebriai del suo odore. marco iniziò a spingere forte nella mia bocca. e io volevo farlo godere così. non so perché, ma non volevo farci l'amore (per far capire meglio: non volevo scoparci).
lui si sfilò dalla mia bocca... e riprese il gioco: "chiedimelo". ormai avevo capito e gli dissi, come la più navigata delle attrici porno, fammi succhiare il tuo cazzo... lo voglio in bocca... lo reinfilò così forte e velocemente... che quasi mi provocò conati di vomito. mi prese la testa e mi spinse contro. con un urlo quasi disumano si scaricò nella mia bocca. era caldissima, molto liquida e soprattutto tantissima. ne inghiottii molta, ma tantissima scese a sporcare il mio viso, il mio corpo e il letto. marco continuò a muoversi nella mia bocca anche dopo essere venuto. il suo sesso aveva perso poco della sua consistenza.
andai in bagno a ricompormi. Quando tornai vidi Marco che si stava masturbando. Dissi che sarebbe stato meglio sistemarci e dimenticare questa cosa. lui mi venne vicino e mi baciò. Riprendemmo da dove avevamo lasciato. Mi masturbò fino a farmi quasi venire. stava diventando una tortura. mi misi in ginocchio per riassaporare il suo membro. era stupendo. era di nuovo durissimo come se non fosse mai venuto. lo succhiai avidamente ad occhi aperti. volevo che l'immagine di questo sesso mi rimanesse impressa in memoria quanto tempo possibile. perché era chiaro, non potevo incontrarlo mai più.
Marco spingeva con foga e me ne diceva di ogni tipo. passava da parole dolci a delle volgarità molto crude. apprezzavo sia le une che le altre. 
Dopo un po' mi sollevò e mi fece sdraiare nuovamente sul letto. pensavo volesse leccarmi ancora... invece si posizionò tra le mie gambe e mi penetrò. Non feci resistenza... lo volevo anch'io. ormai ogni tabù e perplessità erano svaniti. volevo sentirlo dentro e volevo godere. Da subito iniziò a spingere forte e in profondità. lo frenai e con le mani gli imposi il mio ritmo. si fermò a guardarmi... e io gli chiesi di continuare. gli dissi quello che voleva sentirsi dire: "scopami... scopami ancora". gli feci accelerare il tempo e infine l'orgasmo mi sconquassò. venni in un modo sconvolgente ed ebbi un secondo picco quando sentii il suo pene pulsare nuovamente e il suo seme caldo inondarmi. lo strinsi a me e lo baciai ancora.
restammo così per diversi minuti nei quali realizzai la follia appena consumatasi.

Gli dissi che non dovevamo mai più farlo. Che doveva rimanere il nostro segreto. Che avremmo passato dei grossi guai se si fosse saputo. Che soprattutto IO avrei passato dei grossi guai.

Mi disse che sarebbe rimasto il nostro segreto… ma che sperava di potermi nuovamente incontrare.

Non risposi. Continuai soltanto a ribattere sul fatto della segretezza.

Ci salutammo e lo feci uscire dal camper non prima di aver verificato che non ci fosse nessuno nei paraggi.

Poi… nei giorni successivi ci furono degli sviluppi inaspettati. Ma questa è un’altra storia.