Tag: autostima
Gio
08
Ago
2019
Sentirsi inadeguati a 25 anni.
Nella mia famiglia sento di avere una brutta reputazione, sin da bambino.
Hanno sempre messo sul piedistallo mio fratello maggiore, migliore di me a scuola e laureato con 110 e lode.
Hanno sempre avuto aspettative grandi e prestigiose su di lui.
Io invece con la terza media, non andavo mai bene a scuola, perché nessuno mi ha mai insegnato ad amare lo studio, ho lasciato perché venivo bullizzato.
Tutt'ora che sto studiando ai corsi serali, quando chiedo aiuto a mio fratello per cose difficili, ad esempio di fisica, lui mi risponde che è inutile perché tanto sono cose che non capirò mai.
La fidanzata se n'è accorta e non le è piaciuto questo comportamento.
Mi sono sempre sentito quello inferiore, meno intelligente, capace, quello che è ignorante, meno maturo.
In particolare i miei zii hanno fatto paragoni dicendo che non so fare niente e che sono stupido.
Mi sto rendendo conto che la mia famiglia forse è davvero tossica, magari mi sbaglio e c'è di peggio.
Da quando mia madre ha lasciato mio padre, il nostro rapporto è cambiato in negativo.
Ricordo però che pure da bambino mi ha detto cose cattive, tipo "come vorrei che tu muoia".
Gli ultimi anni mi ha detto che sono handicappato, che mettermi al mondo è stato un errore, che non capisco nulla e che non mi funziona bene il cervello magari perché ad esempio un giorno mi sono dimenticato di tagliare dell'insalata, di mettere a posto delle pinze o di apparecchiare la tavola.
Per queste piccole cose mi accusa e mi insulta.
Appena vede qualcosa fuori posto in casa, subito è pronta a dare la colpa a me.
Tante volte mi fa pressione di andarmene di casa e dice esplicitamente che non mi sopporta.
Mentre questa pressione a mio fratello, all'età di 25 anni non gliela faceva.
Poco fa il suo compagno mi ha dato della persona che pensa come uno di 3 anni solo perché ho proposto di fare un giorno il gelato in casa con la macchinetta e che mi sarebbe piaciuto imparare a farlo io.
Io gli ho detto che lui invece pensa come uno di 80 anni sputasentenze.
Lui ha risposto che tanto la valutazione di me se la è già fatta.
Mia madre pure mi dà del bambino tante volte, facendo i paragoni con la sua vita che lei a 25 anni, (la mia età attuale) aveva avuto mio fratello, lavorava già.
Io voglio lavorare ma che posso trovare con la terza media?
In più ho anche problemi di ansia a stare con le persone.
A me piacerebbe fare un lavoro con le arti grafiche, qualcosa che mi piaccia e mi renda felice.
Mi danno dell'egoista invece perché magari a tavola secondo loro mi prendo il pezzo di frutta migliore.
Per queste piccole cose loro devono sempre notare il difetto ed evidenziare quanto io sia una brutta persona.
E poi quando io rispondo ad una sua provocazione lei mi risponde ironicamente che sono permaloso e che la permalosità è segno di poca intelligenza mettendo in evidenza l'intelligenza di mio fratello perché ironico, sempre con sarcasmo.
Il rapporto con mio padre invece, se non sono io a cercarlo lui non mi cerca.
Viviamo in due case separate e devo sempre io telefonarlo per primo. Addirittura non ha voluto darmi un numero che usa di più.
Quando parlo con lui ho sempre quella sensazione di essere inferiore come intelletto come con mio fratello maggiore e mia zia, che trovo persone che mi sembra si sentono superiori agli altri.
Tipo addirittura mio padre mi fa domande stupide di cultura a cui chiunque saprebbe rispondere: "Sai chi sono Giulietta e romeo?
Conosci Michael Jackson?
Sai chi è Anna Frank?"
È sempre stato un mio sogno imparare a suonare il piano, prendere lezioni di canto e magari esibirmi in locali.
Mia madre che è insegnante di musica, le ho sempre detto da quando avevo 15 anni che volevo fare questo.
Ma lei non mi ha mai supportato perché dice che non ho talento, non sono portato.
Tutt'oggi mi sento di stare male di Depressione perché ho sprecato tanti anni in cui potevo diventare bravo in ciò che mi sarebbe piaciuto fare nella vita.
Vorrei fare questo nella vita ma a parte le difficoltà di essere notati, da una parte mi mette ansia visto che sono socialmente ansioso.
E poi magari il timore di essere sbeffeggiato da ex bulli che magari hanno ancora una brutta reputazione per me.
La mia vita si è bloccata, ho avuto paura a muovere un passo e ad evolvermi per il marchio che sento di aver addosso da ex compagni di classe.
Per paura di rivivere il rifiuto e l'umiliazione che ho provato.
A 25 anni mi sembra di aver sprecato la mia vita e che sia ormai troppo tardi per cambiare.
Cambiare aria, avere amici (ho zero vita sociale), iniziare a lavorare e con qualcosa che mi piacerebbe fare.
Scusate il lungo sfogo, vorrei un vostro consiglio e una vostra opinione... Grazie
Sab
03
Ago
2019
Un immensamente grande "boh"
Sarebbe meraviglioso sparire nel nulla, la verità è che non so quanta gente con la crisi esistenziale o semplicemente fusa come me c'è in giro, sono particolarmente instabile da tempo, ci sono dei momenti in cui voglio raggiungere tutti i punti della mia lista dei desideri: trovare un lavoro, farmi la patente, comprarmi un rottame da guidare( e di cui essere comunque orgogliosa come se non ci fosse un domani), avere un posto tutto mio, voglio essere normale insomma! Non mi ero mai integrata da nessuna parte, almeno un assaggio di normalita me la merito, okay?! Voglio avvicinarmi a quell'obiettivo che si chiama "diventare finalmente una persona matura e indipendente"! Eeeee poi ci sono le mie giornate "no" durante le quali il disprezzo cresce a dismisura e odio tutto, in particolar modo me stessa! Mi sento come una fallita, una povera incapace senza talento e senza risorse... Non concludo mai nulla, non reggo lo stress di nessun tipo, perdo spesso la concentrazione e sono parecchio infantile e suscettibile a proposito del mio aspetto, non ho filtri quando parlo e ho un assurdo senso dell'umorismo, e oltre a tutta 'sta merda sono pure una povera insoddisfatta che non ha più interessi da una vita, nulla mi porta gioia, mi sento come un peso per tutti, c'è gente che mi dice che ho tutta la vita davanti, che mi aspettano in futuro tante belle cose e delle vere difficoltà maaa riesco solo a pensare che un giorno all'improvviso mi svegliero e mi ritroverò a quarant'anni a vivere ancora con mia madre! Non so cosa ho combinato nella vecchia vita ma pretendo di essere un'ameba nella prossima reincarnazione.
Lun
20
Mag
2019
Gli esseri umani bastano a se stessi
Sarà un mondo migliore quando le donne capiranno che per essere felici non hanno veramente bisogno di un uomo, ma di incontrare se stesse. Vivrebbero assai meglio senza dover dimostrare tutti i giorni di essere (finte) perfette... Perché lo sanno tutti ormai che dietro a tanta bellezza ci sono trucco e sacrifici.
È da idioti fare una vita per piacere agli altri.
Mer
27
Feb
2019
Fiorire da sola: piccola storia di un piccolo grande riscatto personale
Voglio sfogarmi/liberare certi pensieri. Sono fiera di me, anche se c'è ancora molto da percorrere! Sto costruendo la mia personalità e la fiducia in me stessa, DA SOLA. I miei ci sono sempre stati e mi hanno sempre sostenuta (a loro modo, sono persone che hanno una bassa autostima ed è ovvio che -avendo avuto questi modelli di riferimento- io non abbia avuto la strada spianata nel volermi bene/accettarmi).
L'emozione che provo stasera è quella della fierezza/sollevazione per aver conquistato/ottenuto un gran bel riscatto personale.
Il mio sfogo verte su un episodio che mi ha umiliata, sebbene io sia già da alcuni anni laureata: il suggerimento dei professori delle scuole medie riguardo la scelta della scuola superiore.
Dal momento che secondo loro io ero un'incapace o comunque una ragazzina piuttosto anonima e che non avrebbe avuto la capacità di crescere granchè come persona, mi è stato consigliato un percorso di istruzione supeiore a breve termine (3 anni nella scuola professionale piú vicina alla zona in cui vivo -senza minimamente chiedersi se quella fosse la possibilità che piú si sposasse con le mie propensioni personali/talenti naurali.)
Mi sono sentita ferita, umiliata, non capita, non riconosciuta e non rispettata.
So che i professori non hanno delle competenze pedagogiche e fanno il loro lavoro solo per campare e senza soffermarsi sul lato umano e psicologico dei loro ragazzi (in una fase cosí delicata e con la personalità in formazione,secondo me, è grave che non le abbiano!!!)
Voglio urlare loro che ce l'ho fatta! Non ho fatto l'alberghiera -scuola validissima, ma che a me non piaceva semplicemente come ambito- ma ciò che più va in direzione delle mie propensioni naturali: una professione d'aiuto (che, nel mio caso specifico, richiede una formazione specifica a livello universitario).
Non necessariamente una laurea conferisce intelligenza/capacità a una persona. Ci sono troppe variabili, ovviamente. Intelligenza e capacità di stare al mondo in modo rispettoso e onesto non sono competenze che si apprendo tra una sessione di esami e l'altra.
Ma per quanto riguarda la mia storia, questa per me è una grande vittoria personale. Mi era stato consigliato un percorso che credo mi deviasse dal mio desiderio di capire il mondo e di aiutare le altre persone.
Ma IO, con le MIE forze, con tenacia e con tutte le difficoltà legate alla mia autostima nata e sviluppatasi debole, ce l'ho fatta!!!!
Adesso che sono adulta e che ho queste cansapevolezze (non definitive, si impara SEMPRE nella vita) NON SOPPORTO le persone adulte che non rispettano altre persone adulte -con autostima più debole mi verrebbe da pensare e forse più in difficoltà a difendersi- e NON SOPPORTO gli ADULTI CHE NON RISPETTANO I BAMBINI E I RAGAZZI.
Voglio leggere, informarmi e aiutare chi ha subito/sta subendo nella sua vita sopprusi (per me di questo si tratta) di questo genere.
Quando sono insicura e ho paura di sbagliare nelle variegate situazioni della vita, penso a quello che ho fatto e mi dico di essere stata una dura e anche con tanta fatica sono arrivata qui! Alla faccia di chi non ha creduto in me! Sono una tipa in gamba, e lo posso affermare con fierezza! Il percorso è ancora lungo, ma se sono arrivata fin qui, perchè non posso andare oltre?
Concludo con un pensiero a cuore aperto: non permettete alle persone di svilirvi, di mettervi in secondo piano e di non splendere!! Siete importanti, siamo TUTTI importanti.
Dom
17
Feb
2019
L'università mi sta schiacciando
Ho 23 anni e premetto che amo quello che sto studiando, e so benissimo che in università non è tutto rose e fiori, ma non ce la faccio più. La mia autostima è rasa al suolo, ho fatto i salti mortali per stare dentro coi tempi e ora sto preparando gli ultimi esami con il c*lo, ne ho addirittura due domani e non provo nulla, nessun ansia o eccitazione pre esame. Ho perso quasi ogni rispetto per i miei colleghi, il loro modo di fare mi ha completamente reso insopportabile un mondo che prima amavo. Non vedo l'ora di avere la mia qualifica ed entrare nel mondo del lavoro, che per quanto difficile e tragica sia la situazione italiana, almeno avrò nuovi stimoli e più possibilità di gestire il mio tempo. Caratterialmente questo percorso di studi mi ha reso apatico, piatto, acido, non mi riconosco. Mi consolo pensando che non sono l'unico della mia facoltà ad esserne uscito così male.
Mar
25
Dic
2018
solo per la sua autostima
Il mio collega è sposato, ed è perennemente in crisi con la moglie, e allora per dare una botta alla sua bella autostima alterna il suo comportamento in queste fasi:
corteggiamento soft con piccole atTenzioni, ogni tanto mi accarezza, sfiorandomi seno, culo giusto per vedere se mi eccito
complicità tipica dell'agente 007 e miss money penny, lui ama tutto qello che amo io, la musica il cinema, le stesse citazioni, una perfetta sintonia, amiamo glistessi ristoranti
iUn'anima gemella.
Io innamorata persa. Lui mi fa discorsi del tipo: io scoperei tutte tranne te, perché con tutte le cose che abbiamo in comune ho paura di innamorarmi!
Ma allora che cavolo mi sfiori a fare le tette?
Come posso punire questo povero narciso, datemi un consiglio voglio essere cattivissima, non può illudermi e poi dirimi :perché non.mi fai scopare la tua amica che è così poco interessante!
Mer
21
Nov
2018
Il difficile rapporto con il proprio aspetto fisico
Buongiorno a tutti, sono un ragazzo di 22 anni che ha un piccolissimo problema tanto comune quanto invalidante, in certe circostanze: Odio il mio aspetto fisico. O meglio, non sempre lo odio, come tutti ho i miei momenti di sicurezza, ma basta una foto all'improvviso o una giornata fuori posto, ed in mezzo secondo mi ritrovo a chiudermi in una spirale, che un po' enfaticamente forse, definisco di autocommiserazione e sofferenza. So che magari leggendomi qualcuno potrebbe prendermi per una persona infantile che espone un problema che forse non è un vero problema, ma delle volte queste pressione costante, questo schivare gli specchi come se fossero dei mostri può sopraffarmi. Il mio desiderio di piacermi m i ha portato a perdere all'incirca 25 kg e rientrare nel pesoforma, senza che ciò riuscisse comunque a darmi un'autostima che sembra ancora un concetto astratto. I feedback ricevuti dall'esterno devo ammettere che non sono stati mai particolarmente negativi, ma, ovviamente, la mia fissa per il mio aspetto mi fa percep ire ogni tipo di complimento o come sfottò velati o come forme di cortesia. Quanti di voi sono come me?
Sab
26
Mag
2018
Odio me stessa
Sono una ragazza di 19 anni, mi definirei “normale”, non sono mai stata bullizzata da nessuno e sono brava a scuola... nella vita un po’ meno però... diciamo che all’inizio non tendo ad aprirmi con le persone, anzi, per paura di dire qualsiasi cosa di sbagliato spesso sto zitta e non dico nulla. Io odio me stessa e sono molto arrabbiata perché vorrei riuscire a fare amicizie più facilmente, vorrei essere diversa... invece mi impappino quando parlo con qualcuno e finisco per allontanarlo, perché con lui/lei non mi esprimo liberamente. Sono molto insicura e dipendo (purtroppo) eccessivamente dal giudizio degli altri. Ho sempre il timore di parlare con tutti... ho comunque tante amiche che tengono a me, e con loro mi trovo molto bene, posso esprimere interamente il mio carattere senza freni o limitazioni, però vorrei veramente tanto acquisire più sicurezza e soprattutto avere più autostima, cosicché le persone possano divertirsi insieme a me. Spesso non esco perché so con certezza che la mia assenza non verrà notata... so di sembrarvi una sfigata, ma io vorrei che mi consigliaste il modo in cui io possa capire quanto valgo e farlo capire agli altri... tra l’altro non ho neppure un ragazzo, e questa cosa mi pesa ancora di più.
Gio
22
Feb
2018
Che incubo!
Ciao a tutti,
è il mio primo sfogo dopo averne letti tanti, sinceramente non so quanto aiuti identificarsi nei problemi degli altri in quanto spesso poi non leggo molte soluzioni (forse quei pochi che la trovano poi non hanno più interesse a sfogarsi in senso positivo, però forse aiuterebbe). Questa considerazione mi ha portato a pensare di rendere questa mia esperienza + interattiva vedendo direttamente cosa ne pensa un passante X della mia situazione:
Sposato da quasi 5 anni, convivo da 12. Abbiamo due figli maschi, uno di 3 anni e l'altro appena nato.
Scommetto che indovinate già qual'è il MIO problema... ;) Però la vorrei porre in maniera diversa. Non è tanto il sesso a mancarmi quanto un riscontro nel mio bisogno di essere desiderato sessualmente/intimamente. Per carità, ho 35 anni e non sono più il 22enne che ha conosciuto mia moglie all'epoca. In questi anni sono venuti fuori dei miei problemi legati a un disturbo di personalità borderline-narcisista che ho provato ad indirizzare con una terapia familiare ma senza successo (ho abbandonato la terapia dopo vari tira e molla di quasi 2 anni). Fisicamente ho messo su qualche chiletto (ma non è che quando, al contrario, li ho persi abbia notato chissà quali differenze). Insomma, non sono certo l'uomo dei sogni (come così lei non è la donna dei sogni). Certo porto lo stipendio a casa (pure lei anche se prende di meno), quando posso do una mano (ma metto il segno dove arrivo, il mio lavoro mi leva molte energie e spesso mi occupa anche in casa - leggasi reperibilità), provo ogni giorno a diventare un padre migliore per i miei figli (spesso accontentandomi dei risultati precari dovuti al mio disturbo e al mio carattere), insomma non ostante le difficoltà cerco di andare avanti anche se lo faccio con pessimismo e rassegnazione. Premetto che quando ci siamo conosciuti non ero così. Ero desideroso di costruire qualcosa per il mio futuro ma un tarlo + di altri ha eroso completamente la mia autostima in tutti i campi: lei non mi desidera. Probabilmente non l'ha mai fatto. La sensazione è che interesse vero in tal senso da lei sia sempre e solo arrivato nei momenti di picco ormonale (quindi 1 volta al mese). Tutti gli altri rapporti sono sempre stati dei "contentini" che lei mi dava (anche se, a suo dire, ha sempre raggiunto l'orgasmo, anche quando praticamente mi sono dovuto "imporre" pur di avere un rapporto). Da quando ci sono i figli, che ve lo dico a fare. Non che prima si girassero film porno eh, ma ora l'unica occasione in cui lei si avvicina (sempre per darmi un contentino, ovvio) è quando mi vede letteralmente distrutto (magari da un co-insieme di fattori: lei che non me la da e una delusione sul lavoro. Lei che non me la da e un acuirsi dei miei sintomi, lei che non me la da e un altro motivo X).Insomma, l'unica vera costante nei miei pensieri sul fallimento, sull'insuccesso, sulla mia autostima a pezzi è sempre che lei non prova amore erotico nei miei confronti. Negli anni ovviamente ho provato tutte le strategie: parlarne, incazzarmi, maggiore presenza e cura del rapporto, 0 presenza e cura, provato a tenermi in forma, provato a rivoluzionarmi moralmente e spiritualmente, provata la terapia familiare, provato ad ignorarla del tutto (questa è l'unica strategia ancora "valida" quanto meno mi consente la conservazione della dignità). Questo mi ha portato, e lo dico con l'amaro in bocca, a intercettare quelle che sono le sue necessità e a chiudere anche io i rubinetti (nella bambinesca ripicca del "se non mi dai quello che voglio, allora da me non avrai quello di cui necessiti"). E così eccoci qui, in loop. Parlarne serve solo a farle constatare che lei è diversa nei bisogni su questo aspetto da me (Tradotto: è un problema tuo, per me non esiste) e che il muro che ho messo di certo non aiuta (ma non si rende conto che prima del muro ho adottato diverse altre strategie). Adesso io mi chiedo: ma è possibile per una persona accettare di non desiderare il proprio compagno? Al di là di tutto quello che la vita ti vomita addosso, io non riesco a concepire di non avere voglia di lei. Lo vorri fare anche quando sono distrutto, stremato, depresso, stanco della vita. Lei non si sa bene, dopo 12 anni, di cosa debba avere bisogno. Non credo lo sappia nemmeno le Aver maturato la credenza che lei non mi voglia mi porta a comportarmi in un certo modo che serve a dare coerenza alle mie credenze (altrimenti impazzirei). A questo punto che si fa? Questa situazione mi sta creando una zavorra insopportabile. Vorrei cambiare molti aspetti della mia vita (per esempio sogno di trasferirmi all'estero) ma ogni piccola difficoltà è la goccia che fa traboccare il vaso ricolmo della mia mancanza di autostima. Mi sento un fallito. Come posso essere l'uomo che vorrei essere se mia moglie in primis non vede in me l'uomo che tento di tirare fuori? E, soprattuto, perchè cazzo questa cosa è così importante? perchè non riesco a rassegnarmi e ad andare avanti senza questa necessità di conferma. Perchè la mia autostima deve dipendere da questo aspetto.
Qualcuno è già incappato in loop del genere? Come ne siete usciti (se ne siete usciti)?
Grazie a tutti per l'aiuto che vorrà darmi.
Sab
06
Gen
2018
Io non capisco..
Sono una ragazza di 15 anni...e non ho autostima. Non mi sono mai considerata bella; alcune volte, quando sono pronta per uscire, mi guardo allo specchio di casa mia e mi considero carina. Ma appena incrocio la mia figura in specchi al di fuori di quelli nella mia casa, vedo solo una ragazza orrenda: naso grosso, occhi piccoli a causa degli occhiali da vista, fronte alta, capelli fini e brutti, sorriso orribile e viso grosso nonostante io non abbia problemi di peso. Non so proprio cosa pensare... quale sono la vera io? Inoltre ho davvero una brutta "ossessione"; odio quando qualcuno mi scatta una foto...mi arrabbio.. perché tanto so di venire male in qualsiasi foto.
Un altra mia paura è il fatto di dovermi levare gli occhiali...li porto da davvero tanto tempo e ogni volta che la gente mi chiedeva se potevo toglierli ho sempre ricevuto critiche o insulti; dopo queste esperienze io ho sempre la costante paura di togliermi gli occhiali per mostrare la vera me.
Io vorrei sfogarmi con qualcuno su questo fatto...ma non riesco, con i miei amici sono sempre stata una ragazza che scherza e cose così, quindi non riuscirei mai a tirare fuori un argomento così "delicato" per me.
E invidio così tanto le altre ragazze.. così belle.. con o senza trucco.
Certe volte mi chiedo.. perché devo essere così brutta.. che cosa ho fatto di male?