rosarossa
Ven
05
Giu
2015
Attenzione e superficialitÃ
Ordino un servizio di stoviglie di una marca che ricorda il mio nick. Solo l’insalatiera costa 499 euro. Non ho problemi economici, ma è comunque una gran bella spesa.
Arrivano i piatti e sfiga vuole che ci sia quella materia organica priva di intelletto di mio zio che si trova proprio lì in posizione adatta per offrire il suo aiuto per portare i piatti in casa. Dopo che mi ha offerto il suo aiuto, non mi sembra carino non aprire una scatola per fargli vedere. I vecchi ci tengono a queste cose. Quindi, apro una scatola e tiro fuori un piatto.
Hai in mano un piatto di un servizio che non potresti permetterti nemmeno se te lo regalassero e tu cosa fai? Te lo lasci cadere dalle mani e lo fai rompere. Era così complicato tenere un piatto tra le mani? Evidentemente sì.
Ma non è un problema, caro zietto. Non posso certo chiederti di ripagarmelo, o non avresti nemmeno i soldi per pagare l’affitto questo mese. Però in qualche modo devi pur espiare la tua colpa. E quindi, se la tua cornuta moglie è venuta a conoscenza della bidella e stai dormendo a casa della tua mamma, è stato grazie alla sottoscritta rosarossa e, se la tua figliola tra qualche mese si ritroverà tutto il giorno con il vestito macchiato di vino, sarà soltanto perché la tua nipotina è distratta proprio quanto il suo zietto.
Mar
21
Gen
2014
Ascensore guasto
C'è un modo peggiore per finire la giornata? Sì, ovviamente, ma non sono molti. Mi sono sentita come una cricetina privata della libertà, il pianerottolo con la ringhiera mi sembrava una gabbietta, le scale erano la ruota in cui avrei dovuto correre. Che sensazione bruttissima! Incattivita e arrabbiata, ho sceso lentamente le quattro rampe di scale, QUARANTUNO gradini, mi sono girata per contare con lo sguardo i gradini dell'ultima rampa (erano effettivamente 11) e poi, ormai accecata dall'ira, ho camminato verso la libertà."Questa ingiustizia grida vendetta al cospetto di Dio," urlerebbe un prete. Ma io non sono un prete, né una suora, né una credente. E allora sarò io, rosarossa in carne e ossa, a riprendermi la dignità di cui sono stata depauperata per alcuni minuti.
Preparati, capo! Il mio cervello sta elaborando...
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Lun
08
Lug
2013
A pranzo
Ora di pranzo. Vado nel ristorante in cui sono solita andare. Non si mangia affatto male e mi hanno sempre trattata con la dovuta attenzione e il dovuto riguardo. Ordino 300 grammi nominali di filetto alla brace di manzo italiano. Costo: 12 euro, IVA inclusa. Non è un problema il prezzo, ma mi aspetto un prodotto degno di ciò che sto per pagare.
E invece… mi arriva un pezzo di carne duro e stopposo. C’è gente che muore di fame e loro si concedono il lusso di rovinare 300 grammi di ottimo filetto. E l’extracomunitario che me lo serve si permette anche di consigliare a me, rosarossa in carne e ossa, di non dare giudizi affrettati? Aspetti che lo mangi prima tutto, così poi mi dici “Ormai, lei avere mangiato la carne. Quindi, lei pagare”? Scema non sono di certo. Piuttosto che mangiare quello scempio, gli dico: “Mi faccia parlare con il titolare, grazie!”.
Arriva, gli spiego la situazione e gli faccio constatare che il filetto non è a regola d’arte. Per fortuna, non insiste più di tanto: “Mi scusi, signorina, abbia un po’ di pazienza. Provvedo subito a rimediare”.
Sì, grazie! Ma intanto mi è toccato restare lì 15-20 minuti in più perché un cuoco non ha saputo fare il suo lavoro. Se non avesse sbagliato, sarei stata ben lieta di mangiare e pagare e non sarei qui a chiedermi se hanno definitivamente perso una cliente. Certa gente dovrebbe essere licenziata senza possibilità di appello. Ho già il mio lavoro: non posso anche andare a insegnare a cuochi da strapazzo come si cucina.
Sab
25
Mag
2013
Sei esagerata!
Il tuo caro maritino mi ha fatto passare un paio di settimane giù di morale. Eravamo via per lavoro. Poteva essere la nostra settimana fatta di affetto e passione. E invece lui era sempre lì al telefono o in webcam con la sua famigliola lontana, la bacucca e i mocciosi. E mi domandavo cosa avessi sbagliato, perché non avevo avuto ciò che volevo. Io, che mai perdo, per una volta ho dovuto gettare la spugna. Poi finalmente ti conosco; questa volta non ci limitiamo alle solite chiacchiere di circostanza. Parliamo a lungo, un paio d'ore sul finire della settimana. E piano piano, con il passare dei minuti, scopro che... Altro che bacucca! Tu sei ancora più cinica, bastarda, di ghiaccio, superba e tutte quelle cose lì di me. Roba che io, rosarossa, ho soltanto da imparare. Sei riuscita quasi a farmi rabbrividire. Mi sono sentita una sciocca: come avrei potuto mai competere con te? Bene. Hai vinto! Bandiera bianca! Sei la migliore. Ora capisco perché il capo sembra così innamorato: quasi inizio ad amarti anche io. E che cavolo! Con tutti i mariti coglioni di mogli coglione che ci sono in giro, doveva interessarmi proprio quello della prima in classifica?
E adesso... via con gli insulti!
Ven
17
Mag
2013
Grazie a te, Signore!
Non sono credente. Mi chiedevo tuttavia come avrei potuto ringraziare un eventuale Dio se lo fossi stata. Forse, queste sono le parole più appropriate che avrei dovuto utilizzare.
Grazie a te, Signore, perché mi hai donato il miglior cervello per pensare.
Grazie a te, Signore, perché mi hai donato un immenso cuore che non smette mai di amare.
Grazie a te, Signore, perché mi hai donato un animo che ho preservato puro per apprezzare il bene infinito che ricevo.
Grazie a te, Signore, perché mi hai donato una personalità forte che lotta, non si arrende e infine fiero vince.
Grazie a te, Signore, perché mi hai donato una bocca che, illuminata di saggezza, parla agli uomini e alle donne di buona volontà.
Grazie a te, Signore, perché mi hai donato delle orecchie che sanno ascoltare chi soffre, chi gioisce oppure chi ha da insegnarmi.
Grazie a te, Signore, perché mi hai donato delle mani che aiutano il mio prossimo, lo soccorrono nel bisogno e con lui gioiscono nella felicità.
Grazie a te, Signore, perché mi hai donato due profondi occhi per meravigliarmi ogni giorno davanti alla bellezza del tuo creato.
Grazie a te, Signore, perché mi hai donato un naso proporzionato per odorare il profumo fresco della vita che tu, Signore, hai reso perfetta in me.