Innominato
Gio
21
Dic
2017
Il pittore e l'asinello :).
Ho un asinello zoppo, io...
E ovviamente lui che mi vuole bene si da da fare come può. Non mi sono mai lamentato, non si fa mai tirare lui. Eppure io mi accorgo a volte come fatica, lui è orgoglioso.
Allora rallento, mi fermo con aria distratta e mi guardo intorno... Non voglio dargli l'impressione che sono deluso di lui, in effetti non lo sono. E poi di tanto in tanto gli accarezzo la zampa...
E lo vedo come mi guarda. Non c'è asino più felice... Mi da quasi l'impressione.. sembra quasi che non ha più male.
Riprende da solo, si gira verso di me... E poi punta diritto sul nostro sentiero. Quasi è lui che mi incalza, come a dire... Andiamo dai, non perdiamo tempo.
Riflettevo anche io sul mio sogno no? L'ho scritta così, tornerò a dipingere. In realtà non c'è dono più grande della serenità, la pace, cose che purtroppo sono anche passeggere.
Ho espresso qualcosa che mi riportava a quando avevo sul serio quella pace.. tra gli 8 e gli 11 anni. Il mio gioco migliore era la pittura :). Gli acquerelli ma di più i colori a olio. Colpa di quel professore dirimpetto casa mia, che mi ha infettato con l'hobby della pittura :D.
Frequentavo così tanto quella famiglia che posso dire di essere stato allevato anche da loro, zii ma non per legame di sangue :).
Avevano la casa piena di quadri, copie di Monet, De Chirico, Picasso e Modigliani fatte da lui. Ho davanti agli occhi l'immagine di quel terrazzo in comune tra le nostre due case, in un pomeriggio di tarda estate.
Mio zio apriva il suo cavalletto di legno costruito da lui.. valigetta da pittore su una sedia.. e tela. Lo descrivo ora, chiudo gli occhi e sento il profumo di olio di noce :). Sto li a guardare, cinque o dieci minuti... E corro a casa a prendere le mie cose per dipingere pure io :D.
Il terrazzo di quella casa è un rudere ormai, ma c'era un albero li davanti, c'è ancora. Nella campagna di fronte, accanto al casale c'era un grande pioppo. Ecco, sono cresciuto con il cuore sotto quel pioppo, e quella campagna davanti al terrazzo è il mio quadro :D.
Non è rimasto molto di quei disegni, i dipinti poi erano su cartone. Mio zio aveva una campagna al suo paese, ogni tanto mi ci portava e mi raccomandava sempre di portare i colori. Lui tra innesti, raffia e zappa.. Io con lo sgabello da spiaggia, fogli sui ginocchi e acquerelli :D, davanti a qualcosa da dipingere.
Be.. Credo che sia questo il segreto per ritrovarsi, per ritrovare noi stessi.. Cari amici del sentiero.
Ciao Saro, io lo spero... che ci rincontriamo da qualche parte prima o poi... E magari lo dipingiamo assieme quel quadro.
Dom
12
Nov
2017
Per l'uomo che non sa cosa fare della sua vita.
Ecco torno qui e ci ricado come un deficiente, porca miseria mi ero ripromesso di non farlo. Alla fine però ci sta, in effetti lo volevo tra i miei sfoghi e quindi eccolo, è un pezzo di commento che poi ho ampliato e dedicato ai miei figli. Del resto a volte ci vuole una "scoppola", altre volte una carezza.
Ho letto di recente lo sfogo di un ragazzo che lamentava la sua delusione per le mancate aspettative, e anche io, ogni tanto sono stato costretto a fare certe riflessioni, perchè a volte ci si sente ingannati dalle istituzioni, dalle false promesse di amici e di parenti, o da un apparente sorte favorevole che poi si rivela solo una illusione.
Ci si sente vittime del destino come fosse l'artefice delle nostre disgrazie, si cercano ideali solidi ma tutto cio che si trova è un mondo che sorride per poi diventare uno spietato dittatore. E poi come fidarsi di una donna così tanto da passarci la vita insieme, anche se a volte compie gesti che non approviamo?
C'è da sentirsi spaventati dalla realtà, dal fatto che abbiamo pochissime se non una o alcuna possibilità di fare scelte, o di farne delle sbagliate e rimpiangerle per tutta la vita.
La vita è una energia potente, io ho sempre cercato di apprezzarla per quello che è anche quando è stata amara, e ho chiesto e forse preteso dal prossimo più del dovuto, concedendo a mia volta lo stesso. Se faccio questa considerazione, arriverei presto alla conclusione che ciascuno vorrebbe sempre trattenere qualcosa per se, ma se devo fare un bilancio di quello che ho dato e quello che ho trattenuto, la mia cassa sarebbe in perdita.
Potrebbe pure essere solo la mia sensazione, perchè spesso badiamo solo a quello che la vita ci toglie, piuttosto che a quello che ci ha offerto o saremmo capaci di offrire.
Alla fine siamo tutti in una vasca piena d'acqua e il colore che traspare deriva anche da come ci sentiamo, da quello che proviamo. Ed è anche vero che in una vasca le molecole d'acqua si mischiano e si scambiano di continuo, perciò a ciascuno può capitare di avere un'occasione: basta saper cogliere un momento giusto, non “il” come suole la citazione.
Abbiamo il dono di poterla sentire scorrere la vita, a volte siamo spettatori, a volte attori, spesso passivi come gli ingranaggi che hanno l'obbligo di girare e muoversi dentro al meccanismo. Ha ragione qualcuno: Meglio cavalcare l'onda piuttosto che tentare di fermarla o remarci contro. Non si può fermare un fiume in piena, qualunque cosa facciamo quest'acqua deve finire in mare.
Ma noi ci siamo dentro, siamo come quelle piccole molecole d'acqua e se è vero che dobbiamo scorrere nella direzione della corrente, siamo tutti soggetti ad essa e come tali siamo vincolati dalla stessa legge.
In questo caso cavalcare la vita significa compiere delle scelte, accollandosi il rischio dei possibili errori.
La vita si affronta con coraggio ma sopratutto con molta volontà, infatti è con questa che possiamo avere la speranza di cogliere quel momento giusto. E' la volontà che fa la differenza quando ci troviamo di fronte agli ostacoli, e noi dobbiamo continuare sempre sullo stesso punto come pure l'acqua scalfisce le pietre, come quell'artista che batte il suo scalpello: Pian piano esce fuori la sua opera, così ciascuno poi, pian piano si fa strada in questo mondo.
E assurdo poi, come a volte il risultato derivi da quel blocco. Se siamo all'inizio può valere la pena fare un scarto e ricominciare, ma se siamo a metà dell'opera forse, è il caso di procedere e tentare di farla venire il meglio possibile.
Anche in questo caso è la volontà che fa la differenza. Nella vita lo studio non termina mai, anche la scuola, lasciate perdere chi lo dice: Non è mai solo un pezzo di carta. Studiare la vita ad esempio, aiuta a scegliere quel pezzo di marmo buono.
La vita non fa promesse, offre occasioni, spesso e ogni tanto, a seconda di quello che cerchiamo e di dove abbiamo puntato gli occhi, a volte può pure capitare di essere travolti dalla vita, come quando si finisce in un gorgo e la forte corrente ci spinge sotto col rischio di affogare, meglio tenerlo da conto e non lamentarsi troppo se abbiamo corso il rischio, siamo obbligati ad avere coraggio sempre.
I grandi di questo mondo sono stati essi stessi dei fiumi in piena, non li si poteva fermare perchè il loro scalpello batteva forte e di continuo, questo mondo lo hanno determinato loro, non appare perfetto, ma è la somma degli eventi che sono susseguiti e che seguiranno. I grandi di questo mondo hanno avuto coraggio e pure fortuna che tutto si incastrasse a loro favore, perchè molti grandi sono falliti prima ancora di essere scoperti. Allora non abbattetevi, perchè questo può succedere, e ricordate che il mondo è come lo facciamo noi, nel bene e nel male.
Tutto si muove per mano di Dio, a noi non è dato conoscere per intero la sua legge, dobbiamo compiere il nostro destino e partecipare come Lui ha disposto. Imparate ad apprezzare tutto quello che vedete, contemplatelo perchè tutto quello che vi circonda nel bene e nel male é Dio, solo questo vale una vita intera, è gioia pura.
A volte il bene di uno può essere il male di un altro, e non sempre siamo colpevoli della situazione, le molecole si mischiano e si può essere calpestati, così è un mio consiglio: Evitate di vivere in modo pericoloso, é un rischio concreto quello di essere travolti dalla vita senza saperlo.
Ci sono quelli che preferiscono galleggiare nella vasca della vita incuranti di come possa andare, perchè a loro basta sentirne il profumo per stare bene. Altri invece evitano di mischiare il proprio colore per evitare di dissolverlo, diventerebbero trasparenti e loro non vogliono.
Si può anche tirarla la vita, trattenerla, incanalarla, ma attenzione se scappa di mano tornerebbe al suo stato con violenza e farebbe molti danni, qualcuno si è giocato la vita in questo modo.
La vita è un dono che spesso non siamo in grado di apprezzare, e ci accorgiamo di questo solo quando abbiamo capito che l'abbiamo scampata bella, che tutto andava in malora mentre una mano Santa ci ha preso per l'ultimo capello e ci ha rimesso in cammino. Amatela la vostra vita, e non abbattetevi mai, qualunque cosa possa succedere accettatela con coraggio e forza di volontà, anche quando la situazione appare disperata siate fiduciosi e ottimisti, perchè se è nel progetto di Dio, qualunque esso sia deve essere apprezzata fino all'ultimo.
Amate e lasciatevi amare, senza credere nell'assoluto perchè questo è una promessa che la vita non ci fa, non aspettate di vedere cadere l'amore dal cielo, cercatelo con serietà e senza rimpianti. Non abbiate paura di godere di questo, ma siate sempre i padroni delle vostre sensazioni e dei vostri sentimenti. E quando succedesse di capire che ciò è dipendenza, che è malattia, qualora succedesse fuggite, perchè il costo è una sofferenza tagliente e non vale mai la pena.
Per tutto il resto, nemmeno io so quale sarà e quale è stata la vostra vita nel momento in cui leggerete, conta partecipare e vivere pienamente, e sperare di poter lasciare scorrere quello che si riceve, in modo che tutti possano godere di una vita intensa e felice. E' un augurio e una speranza che tutto ciò possa essere per voi quello che non è stato per me, prego Dio tutti i giorni per questo, ma ho anche la speranza che possiate mettere a frutto tutte quelle occasioni che vi saranno concesse.
Davvero non sarebbe male :).
Ps: Qui sotto chiede se sono pentito, be... per certi versi si, ma è complicato e non lo spiego.
Mar
12
Apr
2016
A moment of felling
Questa volta la canzone la metto prima :).
Veramente non è una canzone, è di un pianista compositore mio conterraneo, ed è perfetto per quello che sto per scrivere, e poi è quello che ascoltavo quando ho avuto questo pensiero. Chi vuole può ascoltarlo mentre legge :).
E' semplice, basta aprire una nuova scheda sul browser e inserire il link seguente, dopo di che ritornare su questa.
http://www.terzoorecchio.com/mp3/CAVALLARO_Mare.mp3
Ero seduto sul divano... Una caviglia sul ginocchio dell'altra, braccia conserte e occhi persi, puntati sul balcone illuminato dalle luci nella strada. Pensavo alla mia vespa, e mi rivedo ragazzo in corsa sulle avventure...
Pioggia, sole, vento, anni in cui non c'erano distanze come neppure stagioni. Venti chilometri per incontrare gli amici sulla spiaggia e altri venti nel ritorno alla sera tarda.
Mare... Questo è il titolo della composizione.
E mentre la ascoltavo mi scorrevano immagini di giovani tempi, quando ogni cosa aveva il suo profumo, e quando la felicità era stare fuori all'aperto insieme agli amici, fare notte in spiaggia, perdersi nel buio, fare il bagno sotto la luna, schizzarsi l'acqua in faccia, spingersi, tirarsi, correre ad asciugarsi, prendersi in giro... E incrociare gli occhi di lei, compiancente custode del nostro segreto, mentre magari all'orizzonte una coppia sta facendo l'amore sotto due asciugamani.
Di recente ho visto una foto, una spiaggia vuota e il mare... Mostra un pomeriggio semigrigio uno, come quelli tra i più belli che ho vissuto. Adesso lo potete sentire il mare?
Mi rivedo seduto a riva, ginocchi alti e abbracciati sotto un telo, non ho freddo e il vento asciuga i capelli, la grande barca da pesca è li che ondeggia... E' li il suo posto.
Il mare è senza spiegazioni, immenso, ma anche lui cozza da per tutto contro ogni limite, ecco il motivo del fracasso, così come ora questi pensieri.
Guardo la mano sinistra e cerco la cicatrice che ha firmato la mia condanna, quella che spense la mia anima e capivo di non avere più scampo. La giro, e sul palmo vedo quella linea spezzata in due come la mia vita... Dicono che ognuno ha un destino, forse sono un maledetto io.
Il mare restitutisce tutto. Ahhh... se lo sentiste, se poteste sentire i miei pensieri attraverso una foto o in un brano di pianoforte come adesso...
Mar
08
Dic
2015
Innominato papiro Natalizio
Eccolo il mio tredicesimo, l'ultimo è stato a Pasqua, questo è a Natale! Be di recente ho rallentato il ritmo, e non so bene se é perche non c'è niente da dire, oppure perché non mi va di scriverlo :(.
L'altro ieri, 6 dicembre a casa mia si è “issato” l'albero, e immagino che anche per molti di voi è stato il giorno dell'installazione. Il pinos, come da regolamento va montato tutti insieme. E' già due giorni che mia figlia rompe con questa storia dell'albero, però del resto è anche giusto, ai bambini piace :).
Così ho preso le scatole con gli alberi, e quella quadrata con su la scritta “Palle di Natale”, e non vi dico la confusione che si è creata con tutti sti pezzi che viaggiano per casa.
Papà mi aiuti a mettere le luci?
Ed io: Perchè non ce la fai da sola? Ma tu sei alto. Va be ti aiuto.
Per il resto lo faccio io va bene? Certo che va bene mica sei piccola.
Papà ma le palle non entrano, e quelle non entrano mai. Aspetta.
Insomma tutto il giorno così :). Però è bello, i bambini si divertono, le lampadine che l'anno prima andavano, adesso non accendono più. Qualcosa si rompe e qualcosa si aggiusta, come nella vita. Mia figlia l'anno scorso ha rotto il puntale, un bel puntale devo dire. Comprato in un bel momento di serenità, quando ancora non c'erano i piccoli.
Lo ricordo ancora quel primo anno. E' anche questa una tappa per chi è fresco di stabile coppia, si esce per i negozi a scegliere addobbi, luci e palline. Quella volta ne comprai di particolari, belle, in vetro sottile e trasparente, anche il puntale era così. E l'albero, un vero albero altissimo, tantè che quella volta non entrò neppure in auto, avrei dovuto trasportarlo con il portellone semiaperto e con tanto di cartella di segnalazione. E ricordo ancora lei, felice come una bambina al ritorno in macchina, mentre lo teneva seduta sul bagagliaio.
Bei momenti davvero, sono immagini che restano impresse e non se ne vanno finché campi.
Dicevo del puntale, era stato distrattamente poggiato sul divano e i bambini dopo pranzo e quando ancora l'albero non era finito, giocando e strattonadosi sono caduti seduti proprio sopra il puntale. Ci è dispiaciuto a me e a lei, quando si rompono certi oggetti, non è tanto per il valore ma è per quello che essi rappresentano il dispiacere maggiore. E i bambini se ne accorgono, lo capiscono quando c'è qualcosa che non va.
Quest'anno mia figlia mi ha chiesto di raccontargli del puntale, e di come si era rotto. Guarda piccola mia, non voglio, perché tu in realtà non hai colpa di quello che è successo, quel puntale era di vetro sottile, fragilissimo, e come tutte le fragili cose si è rotto. Può succedere.
Va be, era un cosa che volevo condividere.
Invece l'anno scorso qui si è fatta la gara per il pinos più bello, si partecipava mostrandolo al posto dell'avatar, qualcuno lo ha messo, quelli più seri no, però poi Justine non ha dato il premio!
Che ne dite quest'anno di fare la gara per il pinos più lungo? :p.
Gio
02
Apr
2015
Un mondo perfetto ?
Questa mattina pensavo a come sarebbe il mondo se fosse perfetto:
Bello il sole che riscalda la faccia, senza nuvole, senza vento, senza pioggia, senza freddo ne caldo. Ci sarebbero in ogni parte estesi campi di fiori profumati, e il profumo inonderebbe tutte le case. In un mondo perfetto non servirebbero le fabbriche e i mezzi di trasporto, e non ci sarebbe neppure smog. Potremmo tutti viaggiare senza avere incidenti, e decidere dove sostare senza alcun problema, tanto ci sarebbe sempre un giaciglio dove riposare :).
E poi tutti col grembiule, a preoccuparsi di preparare da mangiare. Pure Justine e Kaos si potrebbero riposare dedicandosi a fare biscotti, e gli anonimi la smetterebbero di rompere il cazzo, e anche io. Finalmente nessuno avrebbe paura di avere o fare qualcosa di sbagliato.
In un mondo perfetto la gente non litigherebbe mai, ci sarebbero torte e dolci in tutte le case, perchè qualcuno di gran cuore ne ha preparato sempre uno per il vicino, magari sarebbero tutti grassi e con il diabete, però nessuno avrebbe pena, tanto la bellezza è passeggera, oppure magari sarebbero tutti belli.
In un mondo perfetto magari nessuno muore perchè non c'è bisogno, se tutti sono felici di starci perchè morire? Non servirebbero trappole e neppure porte, sarebbe inutile chiudersi dentro, tanto nessuno avrebbe da rubare, e non ci sarebbero cacciatori ne prede.
E poi perchè sposarsi? In fondo non servirebbe neppure scopare (o far l'amore pardon), non ci sarebbe motivo perchè ci avrebbe già pensato Lui al controllo demografico, non servirebbe il mattarello ne la patata, ma sopratutto per la serenità di chi è ansioso non ci sarebbero i Cornuti :). In un mondo perfetto non ci sarebbe bello e brutto, buono e cattivo, la troia e il bastardo, ci sarebbe una grande moltitudine di gente mediocre, che finalmente potrebbe ridere per ogni cosa.
Ma in un mondo perfetto qualcuno si sarebbe dispiaciuto di non poter discutere sul clima, sapete? Di solito in ascensore si incontra il tizio che si lamenta per la temperatura. Be, quelli si sarebbero annoiati non sapendo che dire. E nessuno si sarebbe accontentato di rimanere in mezzo ai fiori davanti alla propria casa. Ma anche le donne e gli uomini, sarebbero finiti tutti ad attraversare il fiume, annoiati e senza attributi non avrebbero potuto fare altro che usare il vibratore.
Un giorno
Dicono che Dio pensò a creare il mondo, dicono che voleva un mondo perfetto e ci mise sette giorni a quanto dicono. Quel cretino che ha scritto questo doveva essere un troll che si divertiva a prendere per il culo tutti quelli che leggono libri come Gioia, Panorama, Gente, o qualcosa di questo calibro.
E loro si sono convinti che Dio era stato bravissimo, non si erano accorti che nel frattempo erano venuti il bene e il male. Dio stesso non aveva alcun progetto riguardo a questo, e non si rendeva conto come mai fosse successo, l'acqua c'era, ma qualcuno si era messo a fabbricare bicchieri, e non avendo altro da fare si era messo a riempirli per conto suo.
Ma poi c'erano tutti questi psicologi che non vedevano l'ora di cominciare a lavorare, e poi anche gli avvocati divorzisti e quelli del servizio funebre. Perciò Dio mandò a fanculo tutti, tranne quelli che si erano fatti imbrogliare da quel cretino di troll, per quelli si era dimenticato di lasciare una nota a margine:
"Se vuoi che il tuo mondo sia perfetto smettila di riempire bicchieri, che altrimenti sei più stronzo di quelli che non sopporti".
Probabilmente qualcuno da qualche parte se la ride e qualcuno da qualche parte se la piange, ma in fondo è meglio così, altrimenti chissà che noia mortale.
Ps: Consigliatemi un bravo psicologo..
Ps: Ho dimenticato la canzone.
Ps: Con affetto e tanto amore, un uovo a tutti quelli imperfetti e un bel dito medio a tutti quelli perfetti :).
Sab
06
Dic
2014
Qui radio Innominato:
Di recente ho letto di attrazioni incredibili, di solitudine e apatia, pensavo ai “voli pindarici” di Brigante, e a un dato di fatto: Nei viaggi c'è chi sta per partire e c'è chi si trova già avanti. C'è chi è pigro, e ha deciso di stare seduto davanti alla tv a vedere la partita di calcio, perchè si è convinto che la fuori non c'è nulla.
Per questi ultimi, se non si danno una mossa ci sono poche speranze.
Mmh.... E' logico, il viaggiatore che è partito prima è già avanti, cosi ci sono quelli costretti a viaggiare in solitudine, e chi ha preso il treno ovviamente ha una carrozza tutta per se :).
Già, compiere il viaggio implica la possibilità di farlo in solitudine, e se succede, per ora vuoldire che siamo avanti. In fondo bisogna gioire anche di questo. Di questi tempi chi è solo, non è rimasto indietro fidatevi :).
A me è capitato spesso sentire affinità a prescindere dal sesso, e la prima volta è stato proprio da ragazzo, quando è stato amore. Credo che si è più o meno predisposti, però in alcuni momenti della vita il rumore di fondo è talmente così alto da non consentire questa sensibilità, oppure la attutisce. Può esserci una persona che trasmette affinità, e non essere percepita perchè siamo distratti, perciò non è una sensazione assoluta. Qualcuno in un determinato istante la può percepire in modo forte, oppure può non farci caso.
Una cosa è certa, è quello che ci fa sentire vivi, ci fa capire che ci siamo, qui e ora, che esistiamo e che stiamo condividendo una sensazione.
Forse nel futuro più che viaggiare nello spazio, saremo capaci di viaggiare con l'anima dentro quella del prossimo: Empatia, simpatia, telepatia? Speriamo siano gli orizzonti che poi saranno raggiunti. Per ora, quanto questa sensazione possa “essere”, è ancora difficile da capire, e il mio consiglio sarebbe quello di regolare la sintonia come lo si fa con la radio, provando a trasmettere pure qualche segnale. E così che noi uomini primitivi facciamo di solito :).
Ora ho da fare una domanda: Come fa una persona estremamente sensibile, capace di sentire le persone, perchè si è dedicato ad ammirare, a gioire della bellezza, oppure perchè un po' così di natura, come fa a considerare l'amore e a scegliere? Esiste una condizione assoluta che porta a dire si, quella è la persona per me, quella è la persona con cui ho capito che sarà per sempre? In questo caso discriminare forse diventa difficile, e c'è da dire pure che lo sposare segna il punto, come fosse il momento di spegnere l'interruttore e fissare questa “attrazione incredibile” in un punto solo, unicamente su di una persona. Mi sembra un po forzato abbassare le antenne. Però se quella persona continua a trasmettere vale la pena mantenere la sintonia e viaggiare insieme.
Gli uomini primitivi scelgono più per comodita e bisogno, che per condividere il viaggio. Molti lasciano scorrere la loro vita davanti alla tv, si alzano per fare un ballo, e poi si risiedono. E appena ha ripreso il posto, passa un giorno dopo l'altro, ad un certo punto viene voglia di riaccendere la radio che sta li piena di polvere.
Se veramente è così non sarebbe meglio cercare di viaggiare tutti insieme? Almeno quelli che lo sanno fare avrebbero meno rischio di sentirsi da soli.
Ho incontrato tante persone, un po come tutti, e mi sarei “innamorato” almeno di un quarto di queste, tuttora ne sarei capace, poi se avessi fumato cannabis :), mi sarei innamorato pure di tutto il resto, il sesso non centra niente con questo, credo proprio nulla, è un bisogno anch'esso, ma assomiglia tanto a un bell'arrosto con cui leccarsi i baffi :p, perciò forse ci sarebbe stato volentieri e senza lacci.
Di recente ho riletto i miei sfoghi e i commenti nel sito, e ho avuto una sensazione, come avere un'ombra, l'ombra dell'anonimo bisognoso di capire come spalare la sua sofferenza, si crede vittima del suo narcisismo che lo opprime e lo rende incapace di apprezzare chiunque potesse stargli accanto. Credo che lui debba comprendere che sta volando alto, dovrebbe capire che sono ancora pochi quelli che lo sanno fare, e già tanto trovare chi ha quel seme, così che un giorno possa germogliare e crescere, avere voglia di volare, di lanciarsi pure, senza guardare la vita scorrere alla tv, è una rarità trovare persone senza corazza. E ci sono ancora cosi tante persone dalla mente semplice... A ognuno Dio ha sempre dato un compito, sappiate farvi carico di questo.
Poi ho letto di pnl e neurosemantica, per quella invece, “che se ne andassero a pezzetti”, la pnl è scienza potenzialmente maligna, perchè conta sulla mente semplice delle persone. Il linguaggio dovrebbe essere l'espressione del pensiero e non viceversa. Chi studia queste cose, inizialmente lo fa per aggredire chi ha la mente semplice e suggestionabile. E sembra per ora, siano in molte le persone così, quei pochi che restano dovrebbero usare la pnl per scriverci canzoni d'amore. A proposito, ascoltate questa:
https://www.youtube.com/watch?v=-umMDLbqtWs
Qui radio Innominato, a voi la linea:
Sab
07
Giu
2014
Sesso+Amore=Legame?
I legami fissi, sembra non durino per sempre, è difficile e forse impossibile trovare la cosidetta "anima gemella". Dopo un pò si trasformano, e ti rendi conto di non sentire più lo stesso profumo. Si è in coppia e si viaggia in due, così che quando non c'è più, è facile che a uno dei due venga in mente che qualcosa non va, e comincia ad insinuarsi un sentimento avverso, hai voglia a parlarne, il confronto sfocia sempre nel litigio e l'unica cosa che parla è proprio quel profumo diverso.
I figli sono la cosa più bella della vita, potrebbero anche essere una delusione, ma dipende anche da come sono cresciuti vicino a noi. E' appunto solo per quello che a loro dovremmo dare amore incondizionato, pure a senso unico. E spesso lo facciamo perchè per noi è importante solo averli accanto, a volte sono una croce e dobbiamo assisterli, ma noi lo facciamo anche se dovessimo stare male. Questo si chiama amore, e prima che per il prossimo, lo sperimentiamo con i figli e i nostri genitori.
L'amore, per gli uomini è una necessità, pure il sesso lo è, ma il sesso è principalmente l'invenzione di Dio per indurci a procreare, il piacere che si ottiene è in fondo un premio per la nostra partecipazione alla vita, ma è anche il condesato opposto di quello che si avrà dopo, quando ci si deve occupare dei figli, quando si deve tirare il carro della famiglia. Nella scala dei bisogni, il sesso è sempre qualche punto sotto rispetto all'amore. E' vero, una volta assaggiato l'elisir, difficilmente se ne vuole fare a meno e diventa un bisogno, "una droga". Niente di sbagliato anzi, aiuta a vivere e a stare bene, grazie al fatto che si può provare piacere senza necessariamente fare dei figli. Eppure a volte, proprio dentro la coppia il sesso viene negato, magari perchè si ritiene di aver ricevuto poco amore, dall'altra parte, proprio perchè sono considerati inprescindibili, si finisce per arrivare alla conclusione che si è negato pure l'amore.
Sesso e Sentimento sono i pretesti per convalidare il legame? Si, sono quello che serve per convincerci che la persona che abbiamo scelto è quella giusta, sembra debbano essere entrambi necessari affinchè possa funzionare, ma questo in realtà serve per garantire la procreazione, e noi in fondo siamo vittima di quel retaggio antico che ci vuole tutti felicemente sposati. Così ad un certo punto ne senti il bisogno ma sarai catapultato in una realtà che non immaginavi, la famosa frase "non sono tutte rose o fiori" condensa con troppa semplicità una enorme quantità di problematiche. Prima lo sposare era l'esigenza di sistemarsi, di fare figli e serviva ad un sistema che voleva manodopera per funzionare, ma adesso?
I matrimoni oggi si sfasciano perche si parla di amore, ma sono quasi esclusivamente basati sul sesso, interessi di vario genere e bisogno di procreare, cosi quando arriva l'avventura (per scelta o per sbaglio) scoperta la tresca parte la separazione, essendo ovviamente considerata come "il tradimento". Visti i tempi medi della durata di un matrimonio, pare che sempre piu coppie scelgano la convivenza per poi sposarsi solo dopo essere sicuri di aver raggiunto la fase di attaccamento vero. Se qualcosa va storto é piu facile separarsi, ma è anche vero che con questo atto si cerca una attenzione maggiore verso il sentimento, che diventa il vero collante del legame (non essendoci l'impegno di un contratto firmato).
Oggi è proprio l'amore la cosa più difficile da trovare perché ne abbiamo più bisogno di quello che siamo capaci di offrire, per la maggiore è così e per giunta siamo vittime di questo materialismo diffuso. L'amore è una proiezione di quella perfezione che l'uomo in se non può raggiungere, perchè l'uomo è imperfetto. Lo sperimenta in famiglia e nella coppia, lo esige, ma non si rende conto delle sue mancanze, di quella insufficienza intrinseca, e non lascia nemmeno margini di azione, chances a chi a vicino. Come dire, non mi ami perchè io non mi sento amato, senza neanche aver tentato di tutto per comprendere questo amore e stabilire un contatto reale.
Sembra il matrimonio un punto di arrivo, un obbiettivo prefissato e raggiunto, è per questo che non funziona, perchè poi entrambi reclamano il "diritto". Per non parlare che ci sono forze avverse che agiscono per allentare questo attaccamento, in primis ci sono i parenti, madri e padri che nutrono un amore malato verso i figli, non hanno simpatia per il/la partner, si mettono in competizione per conoscerne il reale interesse o anche per una curiosità un pò malata..
Il discorso è più accettabile più per una coppia consolidata, ma ancora oggi si stabiscono dei legami che restano vuoti perchè si parte da un concetto materiale e quindi è diretto sopratutto alle coppie non troppo mature. Quando si vuole stabilire un legame duraturo, si deve capire che l'amore in se, dovrebbe tendere a crescere mentre il sesso tende a diminuire. Le due realtà non coincideranno se non per un breve instante. Ma non si deve pensare che il sesso tende a diminuire in relazione con l'età, c'è pure questo, in realtà diminuisce più per assuefazione, per abitudine, per incapacità di alimentare l'attrazione e anche per quel malinteso amore non corrisposto. Allora è fisiologico: Non si può ottenere un legame duraturo se si pretende che sia il frutto di sesso+amore, e comunque se si tengono insieme entrambi legati a doppia mandata, il legame diventa più fragile poichè se diminuisce l'uno si porta appresso pure l'altro riducendone il valore generale.
Allora come principio generale, visto che, tra l'altro si può scoprire di avere una differente carica sessuale, l'eros dovrebbe passare in secondo piano in un legame consolidato che si prefigge lo scopo di essere duraturo, può esserci tanto sesso ma non è detto sia obbligatorio e non per questo debba essere motivo di separazione quando invece è poco, fintanto che si è almeno soddisfatta quella esigenza di procreare.
Si puo raggiungere un compromesso? Per ora no, probabilmente è ancora troppo presto perché siamo ancora troppo legati allo stereotipo di coppia tipo cenerentola e principe azzurro, ma finiremo con accettarne la distinzione, così che si vive insieme perchè ci si innamora, ne siamo attratti pure sessualmente, si cresce e ci si vuole bene, ci si ama appunto, ma non necessariamente il sesso diventa per forza una prerogrativa esclusiva all'interno della coppia, proprio perchè tende a scemare non dovrebbe essere l'indice per la verifica del legame.
So bene che alla fine non è una proposta accettabile ai più, ma è un sorta di provocazione, e l'intento sarebbe quello di indurre a riflettere su tali questioni, noi tutti abbiamo il vizio di semplificare le cose, ragioniamo con il sistema 1, ma il mondo è complesso e spesso sfugge il panorama perchè noi ci siamo concentrati solo su pochi aspetti, vogliamo appunto semplificare.
Io penso che nel momento in cui tutto ciò sarebbe lecito, pure il tradimento non avrebbe ragione di esistere, e pure le relazioni sarebbero molto più robuste, ci si dovrebbe separare per mancaza di amore non per mancanza di sesso. Sembra per adesso il sesso a vincere sull'amore mentre dovrebbe essere il contrario.
Io non vorrei mai vedere la mia donna intrattenersi con altri uomini, nemmeno immaginare, ma si tratta di capire quali sono le priorità nel legame. Non ho mai tradito e non mi pare di esserlo stato. Fintanto che il sesso è un aspetto materiale del rapporto non può essere lo scopo e nemmeno il fine, e non si può distruggere un legame per questo. Allora qualcuno si chiederà: Ma non ha senso, poi si diventa fratello e sorella, io credo di no perchè se alimenti il sentimento migliora pure l'eros, il rapporto si consolida, si tratta di focalizzare tutto sul sentimento.
ps: Il mondo si divide tra materialismo e spiritualismo, entrambi i generi trattano l'argomento parlando di amore, il primo in realtà considera il legame basandosi sull'intesa sessuale, il secondo ne contempla sopratutto l'aspetto sentimentale. E' ovvio che poi non ci capiamo e alla fine tutto resta una questione di regole. Il materialista si tenga pure il suo legame basato sul sesso, e alla fine capirà che non ha avuto niente. Fare sesso può essere considerato come stringersi la mano, cenare insieme. Volersi bene, amarsi è tutt'altro.
Gio
20
Mar
2014
E' così grave farsi le canne.....
Innanzi tutto: E' grave, e lo sapete perchè? Perchè mentre voi pensate allo spasso che vi concedete con la vostra cannetta, la vostra mente vaga delirante per mondi fantastici. Ora, tutti gli eremiti rifugiati in un pizzo di montagna, immersi completemente nella natura, quelli che si cibano di bacche, di formaggio e latte di pecora, per me quelli possono fumare ciò che vogliono, assumere tutto, e ubriacarsi pure. Sarebbero loro le vittime di se stessi, e non intaccherebbero la vita di nessuno.
Io non fumo, non bevo, non faccio uso di droghe, non frequento bar e non mi piace nemmeno la cola. Ogni tanto se ho voglia prendo un caffè, ma deve essere un desiderio spinto da una scelta. Mi fate ridere voi, quelli che fumano e ripetono a se stessi che quando vogliono possono smettere. In realtà siete vittime succubi del vostro stesso vizio. E vabbè che tanto il fumo fa male solo ai vostri polmoni, che poi non è neanche tanto vero perchè ci si ammala di cancro e le vostre cure in Italia sono a carico della collettività. E non voglio sentirmi dire neanche che non posso criticare, che non posso capire, perchè io ho provato. Avete una mente debole, e cercate di scagionare voi stessi con quei "ma, pero, ecc.".
Viva la Libertà di chi vi deve stare accanto ed è costretto a sopportarvi per le vostre deviazioni, perchè non è giusto avere un padre che si deve concedere il suo momento di allucinante svago e poi magari non ha tempo per parlare con i figli, non è giusto avere un marito e sopportare a letto la puzza di quella schifezza e essere costretta a vederlo vagare chissà in quale mondo.
Ma vale pure per chi abitualmente ritorna a casa ubriaco e peggio ancora per chi si droga.
Ora il punto è che queste schifezze costano pure, a proposito per chi le conosce: quanto costa una canna? L'altro giorno mi hanno chiesto il favore di acquistare un pacchetto di sigarette, ebbene ho speso cinque euro, caspita dico cinque euro un pacchetto di sigarette al giorno vanno via mediamente 150 euro al mese, per cose simili? Consumate più della mia auto. E stiamo parlando solo di sigarette legalizzate. Chi si può permettere queste cose?
1) I debosciati che fanno fatica ad andare avanti con 600-700 euro al mese, ma non considerano il loro vizio come superfluo e in verità non sanno neanche smettere.
2) Quelli che il budget lo hanno e di solito hanno una posizione da cui dipendono più famiglie o persone.
Dei primi già si intuisce il risvolto negativo e sociale, dei secondi ci arrivo adesso:
Qualche anno fa Lapo Elkann è finito in rianimazione dopo aver fatto uso di sostanze "afrodisiache".
Ahahaaha, cazzo ma è solo un manager e imprenditore, che vuoi che sia se poi in preda agli spiriti decide di chiudere uno stabilimento? In fondo sono cazzi suoi. Chissà quanti sono quei poveracci che lavorano, inconsapevoli delle scelte aziendali dettate da chissà quale pensiero fantasioso, rischiano di finire in mezzo alla strada e oggi è difficile, si sa, ritrovare un lavoro.
Ma quella è droga questa no:
L'uso di cannabis può variare dal fumo di una sigaretta al giorno a quello compulsivo nel quale il soggetto la cerca quotidianamente per tutta la giornata. La constatazione che il suo uso non è poi così pericoloso, come dicono tutti, porta a incoraggiare la sperimentazione di altre droghe. Inoltre essendo illegale, per chi la assume può essere minore la resistenza verso l'uso di altre droghe. Gli effetti variano dalla alterazione del gusto, dei suoni, dei colori, dei discorsi (a un manager fa bene, ahahaha), porta passività, apatia, sonnolenza, anche iperattività, porta a dipendenza. Allora la legalizziamo?
Volete a tutti costi esplorare mondi nuovi? Allora viaggiate, oppure fatevi delle scopate stratosferiche, ma lasciate perdere questa merda che offusca la mente e riduce il pisello.
ps: chissà perchè remate contro, la vostra mente sopratutto in questi anni di difficoltà ha bisogno di aprirsi e voi pensate a come offuscarla.
Dom
23
Feb
2014
Amore atto primo...arrivederci anzi addio.
Amore, desiderio, attrazione per le affinità, appartenenza l'uno per l'altra. L'amore sembra essere uno dei sentimenti più nobili dell'umanità. Non è solo l'accoppiarsi, il riprodursi a cui siamo vincolati geneticamente. L'amore é proprio dell'uomo, si stacca dal sesso per elevarsi tra le doti più straordinarie che abbiamo. Alcune volte l'amore è follia: Sono pazzo di te, ho perso la testa, se mi lasci la mia vita non ha più senso... non sono soltanto modi di dire. Amore è l'incoscienza che giustifica ogni atteggiamento, che fa perdere la ragione.
Nella cultura popolare, l'amore ha un'accezione bivalente: può portare la gioia come la disperazione. Ma in quale momento un simile sentimento perde il suo significato, la sua cosiddetta “purezza”, trasformandosi in un legame astioso, che non porta benessere alle persone che ne sono soggette? In passato avevo accennato qualcosa sull'amore sottolineando come troppo spesso venga idealizzato, adesso tenterò di approfondire il discorso perché voglio parlare di mal d'amore.
Innanzitutto, come definirlo? Ognuno di noi conosce più o meno la risposta ma questo sentimento non è vissuto nello stesso modo da tutti: Amore nel Buddhismo è il volere che gli altri siano felici, è amore incondizionato e richiede accettazione sia degli altri che di se. Nell'Induismo amore e piacere sensuale, sono desiderio naturale, sono considerati uno scopo della vita. Il Cristiano praticante ama Dio attraverso il proprio sposo/sa, così l'amore assume un senso spirituale. Il matrimonio cristiano e considerato pure un sacramento (Quello che Dio ha unito, l'uomo non separi).
Comincia tutto con l'infatuazione e la prima spinta deriva dalla bellezza e l'attrazione sessuale. Quello che inizia così può diventare poi un grande amore fino al punto che l'attrazione fisica diminuisce in favore dell'attaccamento affettivo. Adesso è importante che il compagno sia fedele, lo si apprezza in modo totale e lo si ama per quello che è. Vivere l'amore in senso spirituale è il passo successivo e il sesso diventa sublime e completamente appagante. Ma quanti sono gli innamorati veramente coscienti di questo?
In una società votata al consumismo più sfrenato, dilaga il materialismo, e i legami perdono valore, come fosse pure l'amore ad uso e consumo. L'amore si ferma al primo atto, e chi lo vive in questo modo identifica un'avventura sessuale del compagno come un tradimento, del resto il suo modo di amare è limitato nell'aspetto materiale, e mantiene in questo il suo unico valore. Chi subisce questo modo di amare vive quello che in psicologia porta il nome di "Limerence".
Quando sentiamo di non poter raggiungere quell'attaccamento, quel contatto profondo, quando l'amore diventa ossessione i sintomi sono inequivocabili: Quando siamo presi da pensieri intrusivi si può provare una intensa gioia o disperazione e a seconda di come i sentimenti vengono ricambiati abbiamo impulsi incontrollabili, rituali superstiziosi (m'ama, non m'ama). Diventa mal d'amore e può sfociare nello stalking, nell'aggressione. La Limerence è uno stato ossessivo, è l'idealizzazione irrazionale e l'intenso desiderio di essere ricambiati. Si rompe un equilibrio perché si è stati traditi o perché non si ritiene un amore corrisposto. Si soffre fino a quando il tutto non sfocia in una nuova presa di coscienza che porta a chiedersi per quale motivo stiamo ancora insieme a quella persona.
In questa società si subisce sempre più spesso questa situazione, perché nei rapporti di coppia si insinua questa concezione materialista che non permette di raggiungere quella profondità di legame tanto desiderata. E' una malattia dilagante e contagiosa, e chi ha vissuto l'amore in questo modo ne rimane veramente scottato al punto da rovinare involontariamente la sua vita e quella del compagno.
Chi sono i responsabili di questo? In primo luogo direi che ci sono per la maggiore dei responsabili incoscienti che non hanno saputo capire l'importanza di un legame profondo, uomini e donne con scarsa educazione ai sentimenti. Altri in mancanza di coraggio si sono convinti di poter godere di più della propria vita, fregandosene di chi hanno accanto. Poi ci sono quelli che vengono istruiti dai propri genitori a mantenere un certo tipo di atteggiamento, per non lasciarsi andare troppo, pena il rischio di presunti dispiaceri.
Ma in un tempo in cui la conoscenza e la cultura sembrano a costo zero la non volontà di approfondire certi temi mi appare criminale. Questo materialismo assume un ruolo inquinante nei rapporti amorosi, e in fondo a qualcuno fa pure comodo. Può la dimensione spirituale di ogni essere umano subire questo annullamento, tale da rendere ogni rapporto amoroso cosi plastificato? A mio avviso no, non si può mischiare l'olio con l'acqua, ma se anche la contaminazione di questo diffuso materialismo dovesse arrivare a tale punto, allora conviene dare al sesso la sua giusta dimensione e lasciare che la soddisfazione materiale trovi il suo sfogo, tanto lo stato provvisorio e il suo relativo appagamento alla fine porta a noia e chi cerca solo questo alla fine non avrà nulla.
Si dà tempo a chi abbiamo accanto per comprendere cosa vuole veramente, ma quando si arriva a capire che non ci può essere un vero legame, oppure che questo legame spirituale è stato rinnegato, allora arrivederci...anzi addio.
Lun
27
Gen
2014
Bene o Male che sia....
Qualche settimana fa, mi è capitato di leggere uno sfogo che esordiva con: "Peccatori Buongiorno".
Bene, in un sito come questo il tema mi pare abbastanza azzeccato, del resto qui ci confrontiamo con i sette peccati capitali. A volte gli sfogatori non scrivono tanto dei loro "peccati" ma di come essi siano stati "beccati" e la cosa è divertente perchè non si rendono nemmeno conto di cosa sia il bene e il suo opposto, poi magari si pentono ma forse lo rifaranno. A volte scrivono per essere stati vittima di peccati. Mi sembra di capire che questo posto è un luogo dove in molti tra quelli che si sono sfogati amano stare (compreso me), perchè ogni tanto fa bene sfogarsi, oppure chi si sfoga non ritiene di essere stato capito e continua sulla questione. C'è chi posta per divertimento o per capire e confrontarsi con gli altri. Ci sono i peccatori e le vittime, ci sono quelli cercano la pace ma ci sono pure quelli che si propongono come angeli, per aiutare, questo gli fa onore e forse li redime. Questo posto mi sembra un purgatorio virtuale, un'isola per l'espiazione, ammesso che ci sia qualcosa da espiare.
Il Papa dice che l'uomo è libero, pure di sbagliare, la sua anima è libera. Quindi per tutta la vita, tutti noi possiamo sbagliare e avere la redenzione, a patto di pentirsi sinceramente degli errori commessi. Ai cristiani viene suggerito di vegliare e di stare attenti, perchè nessuno sa in quale giorno verrà il Signore. Allora lo sfogo ha pure questo senso, è un tentativo di liberarsi dalla colpa, da questo malessere che potrebbe essere la causa del giudizio Divino. Ma lo stesso sfogo può essere motivo o indurre ad altri peccati perchè uno che si sfoga adirato per ciò che ha subito a sua volta pecca, chi ha un malessere nell'anima può sbagliare. E fino a quando tutto questo rimane solo uno sfogo scritto va pure bene, perchè c'è chi si vendica veramente per il torto subito.
Patisce il peccatore ma patisce pure la sua vittima. Patisce chi cerca pace e non è sereno ma se questo posto è una specie di purgatorio virtuale e se il purgatorio è un posto di sofferenza, mi pare di capire che in quello descritto dalla religione (ammesso che esista) ci finiscono tutti, peccatori e vittime. La sofferenza non si può evitare. E anche se l'individuo potesse raggiungere il piacere, il bilancio della sua esistenza sarebbe comunque negativo, per la quantità dei mali reali (infortuni, malattie, invecchiamento, morte) con cui la natura, dopo averlo prodotto, tende a eliminarlo.
Mi sono sempre definito un credente non allineato, ho sempre creduto in Dio e ne ho percepito la presenza, oppure l'ho solo immaginato, un Dio che non detta leggi ma chiede attenzione per il prossimo, ci suggerisce di studiare, verificare la vita e leggere in noi stessi, perchè è in noi e nella natura, che Lui ha scritto le sue leggi. Credo che tutti abbiano un' anima perchè sento la mia, ma penso che il purgatorio sia una condizione che nasce dal malessere della nostra anima, che ritiene, secondo la nostra esperienza, di aver subito o fatto torto ad altri, che ritiene di meritare la pace perchè non ha commesso errori o peccati. Penso che il purgatorio sia una condizione artificiale immaginata dagli uomini, che nasce da come ci si sente in rapporto alla realtà che ci circonda, in rapporto alle leggi della natura e a leggi artificiali fatte da altri uomini, leggi che a volte non sono state neanche verificate.
Cosa è bene ? Cosa è male ? Se non ci fossero regole sarebbe possibile dare una definizione a questi due concetti? Di fronte ad un essere che ha coscienza sono necessari l'uno all'altro per poter essere concetti distinguibili. Se ci fosse solo il bene come definirlo? Se c'è il suo opposto l'esistenza di uno fa la differenza dell'altro come accade tra la luce e il buio. E facile distinguere se tutto viene confrontato con delle regole. A volte sono regole di natura religiosa, a volte morale o civile ma se ci confrontiamo con la nostra coscienza il riferimento è di tipo morale e anche religioso. Pure quelli che dicono di non credere in Dio sentono questo disagio. E' il confine percepito tra bene e male, è questo punto zero che stabilisce come noi ci sentiamo, come stà la nostra coscienza, è questo punto, il riferimento per tutti quelli che sentono di aver fatto o subito un torto.
Questo punto si è sempre spostato nella storia del mondo, non è un punto assoluto. E' un punto di riferimento relativo ma determina il purgatorio degli uomini, una condizione che affligge tutti, allora ci deve essere qualcosa che non torna. O il purgatorio Divino, quello descritto dalla religione non è come quello immaginato dagli uomini, oppure il purgatorio Divino non esiste. Preferiamo tutti adottare le regole vigenti, quelle della nostra cultura, del nostro credo, cosi tutto è più facile ma le regole stabiliscono il punto. Eccola la gabbia, un mezzo per trattenere coloro che potrebbero disordinare, mette a riparo alcuni da altri. Chi è contento di starci ne possiede le chiavi per uscirne quando gli pare, ne comprende le possibilità e si gode la vita potendo attraversare il punto quando vuole, assapora il gusto della trasgressione senza comunque esagerare. Ci sono quelli che non si rendono conto, gridano e inveiscono, giudicano i trasgressori arrabbiandosi perchè non hanno rispettato le regole. Non ammiro i primi e neppure i secondi, voglio solo tentare di guardare da un punto di vista diverso, criticare la morale comune, per capire e trovare il vero confine, ammesso che esista, ammesso che io sia in grado di capirlo.
Per un discorso del genere un tempo avrei rischiato di essere giustiziato per eresia e nessuno avrebbe avuto pena per me. Che ne dite di come si sentivano gli uomini che possedevano altri uomini in schiavitù ? Penso alle tribù di mangiatori di uomini o ai sacrifi umani per ringraziarsi gli dei. Penso ai templi di khajuraho e a cosa era il sesso per quelle persone. Penso alla pena di morte che ancora oggi è vigente in certi posti del mondo. Tutti questi uomini che hanno vissuto e agito nel passato e nel presente, penso al loro purgatorio, e se lo anno percepito come lo percepiamo noi qui in questo sito, se hanno patito come patirebbe chiunque nel nostro tempo. Penso all'evoluzione a cui siamo destinati e penso a quanti sono i concetti sbagliati a cui mi sono involontariamente allineato, e so pure che nel tempo in cui sto vivendo non avrò mai la possibilità di apprezzare il sapore dell'evoluzione, perchè il tempo che Dio mi ha concesso è una infinitesima parte di quello che a Lui occorre per attuare il Suo disegno.
Peccatori, Buongiorno! e pure Buonasera.