enry80
Mar
04
Apr
2017
L'infelice
Mi ricordo di te, del tuo sguardo perso nel vuoto, quando quel giorno tenevi il rasoio in mano e ti fermavi per quei pochi istanti, nella mente eterni. Naufrago nell oceano di quel male che ti ha portato a rinunciare. Ti sei tradito qualche volta, hai recitato per molti anni immedesimandoti in un personaggio felice, hai distorto quello che non ti piaceva, venduto a tutti le decisioni degli altri come tue. Dei tuoi pochi momenti di smarrimento, che ho accettato solo dopo il terribile fatto, ne ho conservati solo due. Li tengo con me, perchè tutto questo mi è servito a digerire un concetto fondamentale della vita. Quello che vogliamo è importante e non dobbiamo rinunciare, permettendo che gli altri decidano per noi. Hai resistito lasciandoti trascinare in mille cose che non volevi, hai lasciato che gli altri decidessero per te. Tu che avevi tutto quello che non volevi. La polvere non c'è più, la serranda sporca e piena di volantini è stata riaperta. All'interno poco è cambiato, sembra quasi di intravedere una trasparenza nella tranquillità delle persone che ignorano i fatti. Una linea spazio temporale si sovrappone continuamente. Quel giovedì sera è ancora li, si ripropone ai miei occhi come un loop infinito. Chi ti ha dato tutto quello che non hai mai desiderato è obbligato a toglierti l'unica cosa che non avrebbe mai voluto donarti. La corda che ti ha tolto la vita.
Gio
04
Feb
2016
Il Romantico
In una mattina di primavera inoltrata accosta dolcemente al marciapiede. Preme per l'ultima volta il pedale del gas, in folle, prima di ruotare la chiave ed estrarla dal quadro. Si fa cullare dal rumore del suo sei cilindri boxer del '73 ogni giorno, prima di guardare quel sedile sempre vuoto al suo fianco. Portachiavi con il logo inconfondibile, sul quale è impresso lo stemma della casa di Stoccarda. Chiude la portiera, la serratura si innesta in maniera precisa, producendo quel rumore sordo tipico delle auto d'epoca quando vi era ancora una prevalenza di metallo. Scende e si specchia nel vetro, sposta la testa quasi a voler schivare il riflesso degli alberi dietro di lui. Disturbato dal movimento delle foglie e dal contrasto appena accennato dato dal colore degli interni; si gira, mette i suoi Rayban con lenti in cristallo verdi e raggiunge con passo deciso il suo ufficio. Cammina con i suoi stivaletti in pelle cuciti a mano, e il suo abbigliamento così ricercato e curato. Raggiunta la sua scrivania si concede il primo caffè della giornata, ne percepisce l'odore mentre immagina di sentire lo stesso profumo mischiato a quello della persona che desidera ormai da tempo. Chiude gli occhi immaginando la scena di un dolce abbraccio, gli basterebbe quello per continuare ad essere felice per l'intera giornata. Deve farsi coraggio e andare avanti, anche se pensa continuamente che vivrà il suo amore immaginandolo per brevi istanti. Piccole gocce rispetto a quel mare di cui ha bisogno e sente la mancanza da troppo tempo.
TomtomVen
29
Gen
2016
La guardiana delle anime
In una landa desolata, una strada gremita di rocce sgretolate, mostra il faro prima dello strapiombo sugli scogli. Un cancello arrugginito e aperto ormai da anni delimita un confine impossibile da identificare. Ferma, osserva le anime passare, accovacciata su una roccia si riposa mentre le attende arrivare. Vestita di una spessa pelle nera, consumata e segnata dal tempo, dagli avvenimenti. La sua pelle bianca è leggermente visibile, solo mostrata dai guanti a mezze dita, e in un viso parzialmente protetto dai capelli, resi umidi dal tempo inospitale. Osserva con i suoi occhi profondi, le anime che varcano il cancello, le legge e le giudica, svolge il suo compito, il suo mestiere senza sosta. Non sa quante ne ha lasciate passare, forse il più possibile, cercando di comprenderle ed aiutarle. Le percepisce in lontananza senza guardarle; una volta giunte sul confine, ferma quelle indesiderate, e mostra la via a quelle smarrite. In modo che queste, possano raggiungere il faro, tentando di salvarsi, raccontando la loro storia, come accade su questo sito.
justine1978
Gio
14
Gen
2016
L'equilibrista
Da quanti anni cammina in quel difficile sentiero. Sotto il sole cocente dell'estate e nella più fredda stagione, avvolto da un gelo insistente. Prende respiro nelle stagioni delicate, si ferma e riposa le spalle. Smette per un secondo di trasportare quei due secchi legati al bastone ormai piegato dal peso. Tutta la strada trasportando i due recipienti pieni, non d'acqua ma di pazienza e perseveranza. Qualche volta nel cammino perde parte del carico, inciampando negli imprevisti della vita. I secchi trasportano una minore quantità, diventano più leggeri, ma di differente peso e l'equilibrio viene meno. Lui si ferma ed ogni volta cerca di ripristinare il livello, viaggia solo a pieno carico, con lo stesso peso da entrambi i lati. Ha bisogno di uniformare le differenze, per avere l'equilibrio in modo da poter continuare a camminare in quella strada tortuosa. Sente la necessità di trovare la pace, la tranquillità. Ha bisogno del suo carico per sistemare le cose, andare avanti e superare le difficoltà. La sua strada finirà con la sua vita, lo stesso giorno, lo stesso istante. Un'attimo prima che avvenga, guarderà indietro; ammirando lo splendido paesaggio che si scorge, avvolto in quel sentiero difficile. Penserà che avrebbe potuto tentare di disperdere il carico, e lasciarsi andare in una condizione di mancato equilibrio. Per una volta avrebbe potuto accogliere il caos e correre tra i campi nella direzione sbagliata.
lasciarsi andare....
Setanta.
Mar
12
Gen
2016
Le tre lettere anonime
Una figura misteriosa avanza nel lungo corridoio delle sue convinzioni. Segue la direzione, sicura di trovare alla fine di questo, una porta che la condurrà alla luce. Avvolta dalla penombra. Celata e, forse, protetta, da un pesante mantello, non rivela nulla di se. Non si confessa, teme il giudizio degli altri. Le sue attenzioni servono a mascherare quel grosso peso che trascina. Ogni tanto rallenta il passo forse attratta dai problemi altrui. Regala parole giuste ricavate da un forziere di termini neutri. Il forziere è il suo bagaglio; nel tempo è diventato pesante e può solo trascinarlo. Il doppio fondo all'interno nasconde molte altre parole. Quelle sincere, quelle di verità che nessuno ha mai letto o sentito, e che nessuno forse, mai saprà. Le parole di verità aumentano con il passare del tempo, invecchiano arrugginendosi, attaccandosi al contenitore sempre appoggiato a terra ed annegato nell'umidità. Forse dovrebbe iniziare a liberarsi, raccontare almeno parzialmente la sua storia prima che la ruggine renda il contenuto un unico blocco irremovibile. In questo modo il forziere peserebbe meno, l'attenzione non sarebbe più sprecata per trascinare un'inutile peso nella direzione sbagliata, ma giustamente impiegata per vedere le innumerevoli uscite ai lati del corridoio.
Xyz
Mer
09
Dic
2015
1722
Uscito il 20 novembre 1988. Era tra le mie mani, mentre inginocchiato sotto l'albero, sfogliavo le pagine dell'inserto "guida al regalo". Rimanevo affascinato dalla bellezza di ciò che desideravo ricevere. Restavo un sacco di tempo a sognare qualcosa di semplice, cullato da quelle luci ad intermittenza, pensando di assaggiare di nascosto quel Babbo Natale di cioccolato. Attendevo per un mese quel fantastico giorno, non importava se già nella mia testa era chiaro chi non scendeva dal camino, era più importante la fantasia, il sogno. E' passato tanto tempo, l'albero non è più quello, così come i suoi addobbi e la casa nel quale si trova. Il famoso Topolino è ancora nelle mie mani, lo sfoglio qualche volta, cercando di far riaffiorare quel po' di me stesso di fine anni ottanta. Non mi importa se quella magia non è mai più ritornata; sorrido, perché per un'istante, ogni anno, posso tornare indietro nel tempo.
Sab
28
Nov
2015
The motorbike man
Sei tornato, per mostrarmi quello che non si può avere, solo desiderare. Al massimo; tutti gli elementi che desidero in una sola; Vuoi riportarmi giù, speri nella mia reazione, desideri la conseguenza, vuoi farmi abbracciare l'inevitabile. Lo sai, che me la prendo con l'acceleratore, lo violento. Sento le manopole scivolare sui supporti, sotto la pressione delle mie mani mentre freno. La forcella va a pacco, i dischi si colorano di viola, il posteriore ondeggia ed il contatto precario con l'asfalto disegna sul pneumatico tante piccole onde leggermente increspate. Sfido ogni volta il mio istinto di sopravvivenza, dovrei vincerlo, lasciarmi andare per fare quella curva troppo forte e trovare un'auto nel posto giusto al momento giusto. Il percorso lo conosco bene, e le curve a memoria, non fanno che avvicinarmi all'arrivo. Mi dispiace, il tuo gioco non si è concluso come speravi possiamo ripeterlo ancora e ancora. Per questa volta, non mi rimangono che un'infinito numero di moscerini, da togliere dalla visiera.
Posso continuare il mio sogno...
Gio
19
Nov
2015
La vecchia piena di rimpianti
Lentamente si spazzola i capelli grigi, fronte allo specchio. Gli anni, impressi sulle rughe delle mani, hanno contribuito a scolorire l'unica fotografia su quel mobile. In una cornice vive il ricordo ed il rimorso di non aver mai tentato di avvicinarlo. Ogni giorno guarda se stessa senza darsi pace, è diventata una vecchia, grigia, piena di rimpianti. Nel suo cuore non vi è più nemmeno l'energia per sopravvivere. Prima di coricarsi tocca quella cornice argentata con l'indice, poi come a volersi infliggere una punizione, stringe forte l'anulare della mano sinistra quasi a volere accentuare la mancanza dell'anello che ha tanto desiderato. Sul dito non vi è alcuna traccia, quel metallo prezioso non l'ha mai nemmeno sfiorata. Ha deciso di abbandonare il suo cuore in quell'auto che da giovane utilizzava per vederlo per pochi istanti. Segretamente parcheggiava vicino al suo posto di lavoro. L' autunno colorava le foglie pronte a depositarsi sul parabrezza , lei era li, sempre più nascosta ed intimorita, protetta e sconfitta da quelle mille scuse che non avrebbero fatto altro che condurla alla morte dell'anima.
Ho sentito dire che in quella casa un'anziana signora è morta tempo fa. Si narra fosse sola, senza famiglia, cosi schiva e riservata, non riceveva visite da molto tempo. Ho visto una vecchia cornice tra le sue cose da buttare. Presto vuoteranno l'appartamento, pare sia stato venduto ad una giovane coppia. Dentro la cornice c'è una foto di un uomo e, spostando la polvere, posso leggere a malapena un nome, non sono sicuro, è così scolorita; sembra...Gianroberto.
Hopeless79
Lun
09
Nov
2015
Lacrime
Sarà tuo solo nella mente e dentro il tuo cuore. Farai finta di nulla, lasciandoti avvolgere dalla tristezza, poi abbandonata, persa nell'oblio, ti sentirai nuda in una gelida notte. Sola in un letto di ghiaccio, mai le sue mani calde potranno sfiorare il tuo corpo. Sembrerà che ti accarezzi quando sei sotto la doccia ed in questo modo le lacrime si mescoleranno all'acqua, sicura che in quei brevi istanti di un pianto trattenuto e coperto dal rumore delle gocce, nessuno ti scoprirà. Ti abbraccerai da sola guardando un film, vedendo una scena che ti riporterà alla memoria il suo viso; ti sembrerà di sentire il suo respiro. Piangerai in silenzio, al termine di una giornata da dimenticare, sola in auto, durante una sosta; gli occhi così carichi di lacrime da distinguere a fatica il rosso dal verde. Lui sarà li, attraverserà la strada, sussurrerà parole dolci a quell'altra, la invidierai ed immaginerai per un'istante di essere al suo posto. Ti guarderà incredulo attraverso il finestrino, attratto da tutto quel dispiacere senza riconoscerti.
Se saprai odiare lui, come in questo momento disprezzi chi ha scritto queste parole riuscirai a dimenticarlo, ma sono sicuro non succederà. Avrai tutto il tempo per imparare a portarlo con te, ogni giorno.
OcchiverdiGio
05
Nov
2015
Patto con il Diavolo
Ho barattato una sera in cambio di una vita. Ho stretto un patto con il diavolo! Una sera solamente, fammela incontrare e mi sacrificherò tutta la vita. Un'uscita, una cena, io e lei poco più di un paio d'ore. Nessun bacio, solo la possibilità di stare con lei. Fu così; disponibile, tutta per me ed alla fine il conto da pagare. Un conto infinito, un sacco di zeri da saldare. Ora aspetto nell'inferno che ho creato il giorno che ti incontrerò e spero tu mi faccia vedere quanto lei è stata felice senza di me. Siederò al tuo fianco, ti aiuterò a distruggere tante altre vite, mentre cercherò il modo di tagliarti la gola...
La mia promessa, il tuo inferno.
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