Lottascudo

Lun

04

Feb

2019

Certo, come no!

Sfogo di Avatar di LottascudoLottascudo | Categoria: Altro

Quando una nota azienda milanese ti contatta per fissarti un colloquio, nel quale ti offrono un lavoro in ambito sicurezza informatica per il quale dovresti lavorare di notte (data la reperibilità h24) per una settimana al mese. Inquadrandoti pure come metalmeccanico. Quindi la gente crede che uno che studia cinque anni si presti simili sciocchezze. 

Non fotterei il mio ritmo circadiano nemmano per la NASA.

E si permettono pure di essere schizzinosi, con la politica di non assumere nessuno con votazione di laurea sotto il 102.

Laurearsi in informatica con 102 per andare a fare le notti a Milano come metalmeccanico. Rido.

Mer

23

Gen

2019

Rifiutare un lavoro

Sfogo di Avatar di LottascudoLottascudo | Categoria: Altro

A quasi 25 anni e in procinto di laurearmi, ho rifiutato un lavoro, in una grossa azienda. Me ne pento? No, non è pentimento quel che provo, non so come spiegarlo. Forse timore che non capiterà più un'occasione così.

Lavoro per il quale sono stato cercato da un'agenzia interinale, che mi ha presentato a questa grande azienda milanese, a cui ho fatto una buonissima impressione. Il punto? Il lavoro in sé: mansione di sviluppatore, partendo 6 mesi con l'agenzia a 1200 (che in una città come Milano mi sembrano briciole spazzate via dall'affitto e dall'arrancare a vivere) per poi essere assunto dall'azienda stessa per un apprendistato biennale a RAL di 26000 (anzi no, 26k, come dicono quegli interdetti che mi hanno esaminato per farsi fighi) fino ad arrivare all'indeterminato a 28500. Insomma, tanti bei numeri che nessuno mi garantisce e che se anche mi avessero garantito sarebbero stati pochi soldi messi da parte a fine mese. 

Le mie considerazioni in merito

Chi mi dice effettivamente che dopo i 6 mesi verrei assunto piuttosto che "tanti saluti"?

Chi mi dice che se venissi assunto percepirei proprio quel RAL? 

Perché dovrei andare a Milano per un lavoro che non è la mia prima scelta e che mal che vada potrei benissimo trovare a 20 km da casa mia, vivendo coi miei e avendo come spese solo benzina o abbonamento dei trasporti?

Perché il tizio dell'agenzia che mi ha seguito mi ha venduto questa proposta come se fosse l'occasione della vita?

Perché lo stesso, alle mie rimostranze circa la paga bassa in confronto agli affitti di Milano, si permette di consigliarmi di affittare una stanza in appartamento con altre persone? La mia campagna da studente fuorisede l'ho già fatta, non vado più all'università e non posso permettermi di arrivare in ritardo al lavoro perché mi litigo il bagno con i coinquilini la mattina. 

Perché dovrei pagare un buco di 20mq 500€, senza nemmeno le spese incluse con una caparre di 4 mesi?

Devo essere sincero, mi sembrava una ghiotta occasione. Pensavo "guarda questi qua, mi cercano addirittura e mi regalano un lavoro", ma dopo avere fatto tutti i miei concetti devo ammettere che non lo è e non lo sarebbe stata. Sarebbe stata comunque migliore delle altre cose che mi vengono offerte e che rifiuto già al telefono: stage, lavori a 600 €, colloqui con test psicoattitudinali (figurati, è una vita che programmo guarda se mi metto a fare queste stronzate).

Adesso, se e quando ne avrò voglia, cercherò io che lavoro e dove. Ma soprattutto non a Milano, dove mi chiedo come la gente riesca a vivere con serenità. 

Vita di paese per sempre, dove avrei più piacere a versare 500 € per un mutuo piuttosto che per un monolocale fatiscente.

Tags: lavoro

Lun

14

Gen

2019

Ultra sessone, mega sesso

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Perché ai colloqui per cui mi chiamano (mica li cerco, ci mancherebbe pure altro) il feedback è "sei timido"?

Non sono timido, semplicemente non do confidenze a sconosciuti, brutte puttane leghiste.

Cosa devo fare più di presentare me stesso e salutare con garbo? Fare uno strip sul tavolo delle conferenze e consegnare il mio CV arrotolato sul cazzo?

Quindi una persona posata, con schiena dritta e una gamba accavallata su quell'altra, è anche timida? Oltre che molto seducente, chiaro.

Datemi il mio stipendio, razza di interdetti... poi se la bontà del vostro carattere lo consentirà, potrò considerare un'interazione di tipo amicale.

Che poi ma chi vi si incula? Gli amici li ho già.

 

 

Gio

11

Ott

2018

Non dico che mi faccia schifo il sesso, ma...

Sfogo di Avatar di LottascudoLottascudo | Categoria: Lussuria

Ma se non mi fa schifo, certo non mi fa nemmeno impazzire.

Mi eccito, mi piace stuzzicare e farmi stuzzicare e questo è assodato. 

Mi piace molto iniziare l'amplesso, ma quando sono nel bel mezzo non vedo l'ora che finisca. Mi sembra quasi di perdere tempo.

Mettici pure che non vengo nemmeno a piangere in arabo e tutte le volte devo finire in solitaria, se no resta lì a svettare per nulla.

Diciamo che mi piace molto l'idea del sesso... e il preludio. Toh! 10 minuti sono il tempo ideale per me.

Le mie relazioni, non per nulla, durano il tempo delle prime 3/4 scopate. Che amarezza.

 

In compenso mi farei leccare i capezzoli per giorni. 

Tags: sesso

Mar

09

Ott

2018

Sono gay, ma odio la mia categoria

Sfogo di Avatar di LottascudoLottascudo | Categoria: Ira

Rettifico: categoria di cui non sento di far parte. 

Quei gayoni bastardi, li odio! Subito pronti a chinarsi per farsi spassivare il culo.

No, io non sono così.

Ho provato a frequentarmi con un ragazzo. Litri di profumo, effeminato come la merda e slip osceni.

Al massimo ne vorrei uno come animale domestico. 

Tags: gay, odio

Dom

11

Mar

2018

I miei coinquilini

Sfogo di Avatar di LottascudoLottascudo | Categoria: Ira

Una puttanella da 4 soldi con un passato da pluribocciata che tenta il riscatto universitario, quando il suo destino segnato le impone il meretricio da 4 soldi nelle discoteche.

Un giovane di belle speranze che se la crede tantissimo con i suoi progetti che nascono e muoiono come mosche, forse dovuto al fatto che si vede già bello che arrivato. In ogni caso sa che mal che vada potrà contare sui genitori avvocati.

Questa coppia di criminali contro il buon senso impone al sottoscritto di subire un riscaldamento troppo vigoroso, giacché loro a temperature più basse hanno freddo. Alla temperatura attuale si permettono quindi di girare per casa in maniche corte. Cioè, capite che c'è qualcosa che non va in quei cervelletti che vi ritrovate? Se foste almeno svegli come le bestie si potrebbe vivere tutti felici e contenti con delle normali miniche lunghe in inverno. E invece no!

Devo tenere duro solo qualche mese, sono due giorni che me lo ripeto come un mantra, insieme al fatto che la vostra vita sarà un fallimento totale. Perché non è importante solo vincere, ma che anche gli avversari falliscano. E io spero che cadiate nella miseria più totale, che moriate, che i vostri cari muoiano e che ne so, tante altre brutte cose... fate voi. 

Perché io vi vedo, in un futuro non troppo lontano, luridi pezzi di merda. Vedo te, strappona, che cerchi di arrotondare offrendo un po' di piacere in un cesso di una bettola a un altrettanto cesso, perché il misero stipendio che ti offrono non basta a comprare gli omogeneizzati sottomarca per il figlio bastardo che hai avuto da quel minchione che quella sera ha deciso di metterti un po' di felicità effervescente nel tuo drink... per poi metterti a novanta.

E vedo te, rampollo cervello di gallina. Ti vedo mentre torni a casa dai tuoi, dopo aver scilacquato quel bel gruzzoletto che ti avevano affidato, che ora si stanno godendo quelle mangiauomini che tra Belvedere e altre puttanate fingevano orgasmi da paura pur di annusare un po' dei tuoi bigliettoni. Finiti i quali hai deciso che avevi voglia di cambiare, che non volevi più sventolare qualche banconota per avere un po' compagnia (decisione coatta dagli eventi, per altro). Questa volta volevi essere tu la donna. E si sa, in quel mondo non devi pagare. Sì! Ti vedo sulla soglia della casa paterna, molto dimagrito, con barba incolta e uno sgradevole odore di malattia mentre preghi chi ti ha messo al mondo di aiutarti con l'AIDS che ti hanno spruzzato in culo.

Madonna mia, cosa pagherei se tornando a casa vi trovassi tutti e due stecchiti. 

Tags: mi, dispiace

Mer

10

Gen

2018

La maleducata che telefona

Sfogo di Avatar di LottascudoLottascudo | Categoria: Ira

Sono fuori di me. Sto ancora ansimando e strabuzzando gli occhi dalla rabbia. "E' successo realmente?" mi chiedo mentre la filippina termina il suo massaggio ayurvedico.

Nel primo pomeriggio mi chiama una disgraziata, in questo sfogo chiamata Carlotta, con un numero privato sul telefono di casa, che al mio "pronto" mi chiede della signora "cognome_lottascudo", senza uno straccio di presentazione. Deduco che la signora "cognome_lottascudo" sia mia madre, unica donna rimasta in casa, con un un cognome diverso dal mio e di mio padre, giacché mia sorella ha lasciato la casa natale 5 anni fa e che io vesto i panni della Signora delle Camelie solo il mercoledì in tarda notte. Solo maggiorenni.

"Sì c'è..." dico io. Incalzo: "lei chi è, scusi?". "Sono Carlotta" molto candidamente.

Nel frattempo noto che mia madre è impegnata con questioni ben più imortanti che parlare con Carlotta. E l'unica Carlotta che possa avere a che fare con mia madre è una parente nemmeno troppo vicina... di mio padre. E non ha quella voce.

Cerco di concludere "Ma per quale servizio ci sta chiamando?"

"Per nessun servizio! Posso parlare con la signora?" Risponde piccatissima.

"E' occupata ora." "Ah! Prima c'è, poi non c'è... richiamerò tra 10 minuti" minaccia lei. E butta giù in un lampo.

Cioè io ci sono rimasto di sasso. Di quale stracazzo svantaggio mentale patiscono quelli che chiamano, non si presentano e che a una legittima richiesta manco ti rispondono. Le classiche leggi non scritte del buon senso, insomma: ma dove minchia le lasciate?

In ogni caso, dato che la depensante non ha più chiamato, ho già in mente un piano per domani. Quando richiamerai -e richiamerai, cara Carlotta- a risponderti non sarà più Lottascudo il figlio, ma Lottascudo il segretario. Perché nessuno passa sopra ai segretari.

Abbellaaaa. Mi devi dire chi cazzo sei e che cazzo vuoi prima di parlare col boss.

 

Oltraggiatissimo. Spero che muoia.

Gio

23

Nov

2017

Allora, sicuramente avrò dei problemi ma...

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Ma a me queste cose le fanno girare eh.

Da qualche mese vivo in un'altra città, in qualità di studente fuorisede per due anni di specialistica. Divido un appartamento con altri inquilini.

Collaboro part time con un'azienda della zona ma non ce la faccio ugualmente a pagare sia affitto, mantenimento che tasse accademiche, quindi chiaramente i miei mi aiutano ben volentieri.

Tra noi inquilini c'è un clima sereno, però alcune cose con uno in particolare non mi vanno proprio giù. 

Tagliamo corto. Questo qua mi chiede cibo e non me lo restituisce. Non cose come un biscotto sull'intero pacchetto o una tazza di latte. Proprio cose complete: una mozzarella, una pizza, delle uova. Sono arrivato alla 3^ e mai una volta che mi abbia restituito qualcosa. Che poi sono cose che si compra abitualmente pure lui, è questo che mi da sui nervi. Però adesso mi sono anche stancato.

Cioè io se vedo che non ho le uova per prepararmi una carbonara non le vado a chiedere al mio coinquilino, mi preparo altro.

Ma poi che razza di educazione può mai aver avuto? I miei mi hanno sempre educato alla gratitudine e a ricambiare il favore. Nemmeno è così brillante da dirmi "senti, mi hai dato quello che ti ho chiesto, ti lavo i piatti per oggi, ok?". Nemmeno un gesto, solo un fottuto grazie che posso ficcarmi in culo. Che me ne faccio di un grazie? E' solo una parola. Mi sei veramente grato?

Che poi ancora ancora se fossero tutti soldi miei, allora mi darebbe meno fastidio. Ma una parte la mettono i miei genitori.

La pacchia è finita. La prossima volta ti lancio una frecciatina, accattone. 

Oppure si vede che dalle sue parti funziona così. Comincerò a farlo anche io. "Ehi senti, oggi avrei voglia di tagliatelle alla panna e salmone, ma non ho né tagliatelle, né panna, né salmone. Posso servirmi da te? GRAZIE".

Gio

26

Ott

2017

Desideri di Natale

Sfogo di Avatar di LottascudoLottascudo | Categoria: Ira

So che sono molto in anticipo, ma chiedo un regalo speciale tutto per me.

Vorrei che chi aderirà allo sciopero dei mezzi di vederdì 27/10 passi tutte le ore in oggetto all'ospedale, che soffra e che poi muoia di un qualche male. Su quest'ultimo scelgano pure gli interessati.

 

Lun

18

Set

2017

Dopo tanto, mi sfogo

Sfogo di Avatar di LottascudoLottascudo | Categoria: Ira

Io non so più come prendere mia mamma. Chiaramente ci vogliamo bene e non c'è niente di non sano nel nostro rapporto, così come in quello con mio padre, mia sorella e tutta la famiglia stretta.

Ma io non la sopporto più. A volte comincio a odiarla, salvo poi pentirmi per i brutti pensieri e tutto torna come prima.

Il tutto accade per delle cose da poco. Ad esempio, ieri, domenica, ci sarebbe stato un pranzo in famiglia. Io, essendo domenica, me la prendo comoda e mi alzo alle 11. Tempo 10 minuti di realzzare che giorno fosse e svegliarmi completamente, mamma, che stava preparando alcune vivande da portare al pranzo esordisce in dialetto "Tu non fare niente eh, non fare niente mi raccomando!", come per dire di fare qualcosa. Ed è una frase che dice spesso, in svariate circostanze, che mi fa imbestialire perché porca di quella vacca io aiuto sempre tutti e anche di buon grado, a scuola, a casa e dappertutto, ma non posso immaginarmi che ci sia qualcosa da fare se mi sono appena alzato e non so che cazzo ci sia da fare. 

E non ho nemmeno sbroccato, eppure ne avevo diritto. Ho usato il suo stesso tono e le ho ribadito (perché già l'avevo avvisata) che se serve qualcosa a qualcuno che me lo si chieda, perché non ho mai rifiutato (e dico MAI) di dare una mano. Anzi a volte chiedo io, ma se non so cosa sta succendendo o se qualcuno sta lavorando a qualcosa, non chiedo niente. Insomma, la lettura del pensiero non rientra nelle mie qualità.

Ma la cosa che mi ha lasciato con l'amaro in bocca è che ieri sera, a cena, mentre io ero in camera a sbrigare faccende per la tesi, ha preparato il tavolo per la cena e l'ha fatto solo per lei. Arrivato giù ho fatto finta di niente è ho chiesto "Papà non mangia?" e lei "Dice che non ha fame" (a detta sua). Io non mi sono scomposto, mi sono tirato fuori piatto, posate, bicchiere e tovagliolo, mi sono mangiato la mia scatoletta di tonno, ho lavato quello che avevo sporcato e me ne sono tornato per fatti miei.

Ho rimuginato un po', ho fatto mente locale, qualche esame di coscienza... dove porca troia ho sbagliato? Poi sono arrivato alla conclusione che quello fosse un vero e proprio ricatto morale da strapazzo che non meritavo assolutamente (né tanto meno mio papà), perché io mi sono comportato bene. 

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