Lussuria

Sfoghi: (Pag. 198)

Mer

23

Dic

2015

la troiaggine delle donne

Sfogo di Avatar di Anonimo | Categoria: Lussuria

certo che le donne sono delle vere maiale, il sesso tenero non le eccita per niente, vogliono il sesso duro e selavaggio, quello sporco, quelo violento. tutte quante, più forza ci metti piu godono, piu fai il maiale piu si eccitano, e si masturbano dalla mattina alla sera, chi con le dita, chi con oggetti qualsiasi, chi col getto della doccia

 

nelle mie prime volte cercavo di essere dolce mentre facevo l'amore, poi ho scoperto che sta cosa non piaceva, che dovevo tirar fuori tutto lo sporco che c'era in me, senza pudore, come un ANIMALE

 

donne, siete cagne in calore 

Lun

21

Dic

2015

Ti prego, smetti di sorridere!

Sfogo di Avatar di Anonimo | Categoria: Lussuria

...devo sfogarmi...

circa 6 mesi fà è arrivata una nuova capa al lavoro; carina, simpatica, preparata..non le avevo dato peso ma aveva sempre un sorriso bello, sincero, contagioso...insomma quel tipo di donna dall'empatia innata.

ho provato a far finta di nulla...ma adesso quel sorriso è diventato come una droga per me..devo togliermelo dalla testa perchè inevitabilmente stà compromettendo l'altra mia vita sentimentale (sposato, figli, casa, etc) anche lei ha la stessa situazione..

lei è quel tipo di donna che piace a tutti sempre con la riposta positiva in tasca, stimolante, seria, mai volgare... fantastica.

esteticamente è una bella donna ma "umana" ..non la strafiga da perdere la testa.. mi chiama per lavoro facciamo qualche battuta ma sempre molto rispettosi nel non invadere l'altro...questo flirt mi piace da matti ma è anche allo stesso tempo terribile..mi sembra di vivere aspettando un motivo per parlarle..

abbiamo avuto una festa di lavoro..io per non cadere in tentazione di parlargli ogni 2 minuti...mi sono messo a parlare con una mia collega giovane e carina, lei mi ha attaccato un pippone allucinante...ma questo mi è servito per controllare la sala..

lei si girava in contivuazione verso di me, mi è passata a salutare con una scusa poi si è messa a fumare proprio nel vetro dietro a dove ero.. francamente non ricordo 1 parola di quello che mi abbia detto la ragazzina..:)))ma mi è servita per fare in vago ed il disinteressato.

la mattina mi sono svegliato con un mess: come stai?

avrei voluto dirle..Ti prego, smetti di sorridere!!

ma non ci riesco.. quel sorriso è diventato come un rifugio, come una bella sensazione da provare appena ho 5 minuti di tranquillità. boh, cosa farò non lo sò anche perchè non ho capito i suoi segnali.. mi guarda, ride, facciamo battute...ma non capisco se è il suo modo naturale di comportarsi o se con me è diverso...

mi sento anche in colpa perchè sono molto più distratto e assente a casa.. 

 

 

 

 

 

 

Lun

21

Dic

2015

Il Muro di gomma

Sfogo di Avatar di Anonimo | Categoria: Lussuria

Non fatevi ingannare dal nick,sono uomo,ho 40 anni e da quasi 4 anni non ho piu' il minimo rapporto sessuale con la mia compagna.

Credo che fin qui' non vi scrivo nulla di nuovo,ce ne sono tanti che si sfogano su questo argomento ma,perche'no',aggiungo anche il mio silenzioso grido!

Stiamo insieme da parecchi anni e il sesso e' sempre stato un problema perche' era come attendere la manna dal cielo.

Ogni volta,se la richiesta partiva da me,immancabilmente partiva qualche scusa,ma non subito,dopo aver iniziato a scaldarci un po',e questo mi faceva arrabbiare di brutto!!!

Non ho mai alzato la voce,ma credo che chiedere cosa stesse succedendo era un mio diritto ma,dall'altra parte...un muro di gomma.

Nulla oltrepassava quel muro, e non lo chiamo "MURO" a casa,ma questa era proprio la sensazione che provavo,lo schiantarmi contro un muro dopo una lunga rincorsa.

Non merito una spiegazione?

Nulla,era cosi' e basta.

E poi c'erano quei periodi dove si faceva finalmernte sesso,magari 2 o 3 volte in un mese per poi attenderne altri 6 di pura castita',mentre io cercavo di capire cosa sbagliavo,se non fosse giusto quello che chiedevo ma,cavoli,non avevamo 16 anni e io non mi accontentavo di andare in giro tenendo la mano e basta!

Nonostante questo "problemino",talmente insignificante per lei da non vederlo neppure,ma enormemente enorme per me da farmi avere dei grossissimi dubbi anche sulla nostra relazione,decidemmo di andare a convivere,"magari avendo una casa solo nostra si sentira' piu' a suo agio e vedra' che voglio fare le cose in maniera seria".

Un piccolo iglioramento c'e' stato ma 1 o 2 volte ogni 15 giorni per me' e' inpensabile,per me e' un problema serio ma ogni volta che ne parlavo venivo liquidato con frasi quasi come se mi inventassi questo problema.

Dopo alcuni anni decidemmo di ingrandire la famiglia con un bellissimo bambino (la miglior scelta mai fatta) e dopo la gravidanza la nostra media si e' abbasstata nuovamente.

Abbiamo fatto sesso dopo circa 3 mesi dalla nascita di nostro figlio e da allora mai piu'.

Sono trascorsi quasi 4 anni,non ci teniamo x mano,non ci diamo un bacio,non ne parliamo neppure intanto,e' un problema?

SI,PER ME E' UN GROSSO PROBLEMA! 

Non sono uno che si accontenta solo dell'avvicinanza ,ho necessita' di un contatto materiale,di sentire e dare un abbraccio,di salutare con un "Ciao" e un bacio quando esco e quando torno a casa.

Ho necessita' di camminare per strada tenendo per mano non solo mio figlio,ma anche lamia compagna e,se mi va,di fermarmi,abbraccirli e prosegiure a camminare.

Devo avere un contatto,mi piace toccare,le cose solo di mente non mi soddisfano,e poi,come si fa a vivere di fianco ad una persona fredda,che evita qualunque discussione,minimizzando quando ci sono dei problemi per lei invisibili.

Come faccio a vivere con chi non ascolta.

Io sono ancora qui,solo x mio figlio,non voglio essere un padre assente,non voglio vederlo solo in determinati giorni e orari,non riuscirei a vivere,per questo sono qui,aspetto un accenno,una presa di posizione da parte della mia compagna,non posso,non voglio anche stavolta sollevare il problema e poi schiantarmi nuovamente contro quel muro di gomma,non lo sopporterei nuovamente.

E cosi' sono qui' ancora InAttesa 

Tags: sesso, muro, gomma

Sab

19

Dic

2015

Sos che succede ??

Sfogo di Avatar di Anonimo | Categoria: Lussuria

Ho scoperto ieri che il mio ragazzo frequenta un sito x ricerca trans ! Mi ha detto che è una vecchia ricerca di 4 anni fa ..però era in cima alla lista ricerca su google ??

Perché qualcuno mi sa dire che succede..?

mi dite pensieri edcesperienze vostre ? Grazie

Disperata 

Tags: sesso

Ven

18

Dic

2015

non so che fare

Sfogo di Avatar di Anonimo | Categoria: Lussuria

sono fidanzata da 6 mesi ormai..la relazione più lunga che abbia mai avuto. Con lui sto benissimo..sia fisicamente e moralmente, per me farebbe di tutto e lo ha pure dimostrato in tutti i modi.. lo amo!
La cosa orribile è che anche se con il mio ragazzo sto benissimo, c'è un ragazzo nella mia scuola che mi attrae troppo fisicamente.. questo ragazzo ha la mia età ed è..come dire..un mio "ex", anche se sarebbe meglio dire amico con benefici. Lui mi ha insegnato come fare i preliminari.. come baciarmi..come fare tutto..abbiamo rotto perchè non me la sentivo di fargli un pompino e lui mi ha scaricato solo per questo. lui è stato il mio migliore amico dal primo liceo.. il primo ragazzo che ho amato ..cavolo un amore di 3 anni non si può dimenticare !!!! poi nel 4 anno di liceo incominciamo a scrivere e alla fine finisce che ci baciamo di nascosto..scappiamo dalle classi e ci prendiamo note disciplinare perchè non eravamo in classe per ore. poi finisce tutto solo perchè io non gli volevo fare un cazzo di pompino!!!!!!e qeusta malata relazione è durata solo 3 mesi circa.
appena ci siamo lasciati io cercavo in tutti i modi di ditrarmi e farlo ingelosire..tanto che ho fatto la figura della troia perchè mi sono messa con 3 ragazzi in un mese e io li calcolavo e li baciavo solo quando ci vedeva lui. Alla fine della scuola ho mallato qualsiasi ragazzo.. con l'estate senza vederlo ogni giorno a scuola sembrava che mi sono calmata..

Poi ho incontrato il mio attuale ragazzo e mi sono dimenticata di qualsiasi ragazzo esistente sul pianeta..peccato che il mio compagno di scuola sembra provenire da un altro sistema solare.. ma dettagli. con il mio ragazzo come già detto sto una favola..ma quando vado a scuola è li che succede l'inferno.. lo vedo sempre e in più sembra che ci provi con una mia amica e io sono troppo GELOSAAAA. ah e pure lei sa tutto quello che ho passato con lui!!! che amica di merda. lei ci sta .. fa la simpatica con lui e si abbracciano quando sanno che li vedo. lui invece a me non mi calcola..mi offende sempre e mi umilia

quando invece non lo vedo scompare tutto..penso al mio fantastico ragazzo. io non amo l'altro. so che è solo attrazione fisica.. anche se arrossisco anche quando gli sono vicina.. si dice che l'amore è quando lui ti fa arrossire per delle semplici cose..ma anche quando non ti imbarazzi con il tuo lui..beh ecco .. con il mio ragazzo non mi imbarazzo....con il mio comoagno di scuola arrossisco..non so che fare

NON SO CHE FARE.. sto male solo qusndo lo vedo..ho cercato di cambiare scuola ma non mi lascia mio padre.
Amo il mio ragazzo più di qualsiasi altro essere vivente e non . Ma mi sento male..mi se to in colpa perchè penso al mio compagno di scuola...HEEELPPP!!!! 

Ven

18

Dic

2015

...

Sfogo di Avatar di Anonimo | Categoria: Lussuria

Sono un ragazzo di 23 anni e a Capodanno è un anno che sto con una bellissima ragazza di 18 anni. Io amo alla follia la mia ragazza. È una ragazza allegra, intelligente, solare, bellissima. Io amo passare il tempo con lei, peró.. Ormai quasi un anno che stiamo insieme, e ancora non abbiamo fatto l'amore. Sono molto paziente, aveva 17 anni quando ci siamo messi insieme, gliel'ho fatto capire che volevo e lei voleva aspettare ancora un po'. Poi ad agosto ha compiuto 18 anni. E la notte del suo diciottesimo compleanno stava per succedere però si è fermata dicendomi di aver paura ma non sapeva per cosa. Ci "tocchiamo" però non vuole andare oltre. Che devo fare per convincerla? 

Tags: amore

Ven

18

Dic

2015

Ma smettila!

Sfogo di Avatar di Anonimo | Categoria: Lussuria

Smettila, ragazzo, smettila di raccontarti la favola che non la vuoi lasciare, che la ami ancora, che è solo una sbandata... Mi scrivi, mi telefoni, corri qui ad ogni occasione, dici che con me è tutto diverso e migliore... Io ti eccito da morire, lo sai che ti mando al tappeto anche con un po' di scollatura. E non è che sia diverso per me (non per la scollatura, anche se hai dei pettorali da urlo). Sono stufa di chiederti quando la lascerai dopo il sesso fantastico che facciamo insieme, stanca di sentirti piagnucolare che vorresti essere con me tutte le mattine quando ti sveglio con la mia bocca in certi posti, stanca di te. Di te così. Fai male a te stesso, fai male a lei, fai male a me. Andrei da lei di corda a dirglielo ma tu ti incazzeresti e ti perderei. E poi non sarebbe neanche giusto che io provveda alla cosa. Ti odio. Poi mi scrivi che riesci a passare di qui e sono al settimo cielo, con una voglia di scoparti immensa, stasera. Facciamo sesso, facciamo l'amore, mi lasci paradisiacamente sfinita nel letto. Ho ancora il tuo odore sul mio corpo, e probabilmente anche altro. Non mi importa, la doccia domattina, questo odore, questo sguardo da post coito vogliono dire che sono tua.

 Però, maledetto coglione, quando mi passerà l'effetto delle tre ore di montata animalesca, quando i muscoli indolenziranno meno, tornerò a incazzarmi perché non riesci a prendere una decisione si seria e dolorosa, ma onesta e palesemente liberatoria. Per ora, mi stai ancora scopando il cervello, quindi non riesco ad incazzarmi veramente!

Gio

17

Dic

2015

La mia professoressa di fisica

Sfogo di Avatar di Anonimo | Categoria: Lussuria

Probabilmente quelli che leggeranno questo racconto non ci crederanno mai a quello che mi è successo, ma vi do la mia parola che è tutto vero!  Ero al 3 superiore e posso dire di aver conosciuto un angelo in carne ed ossa. La mia professoressa di fisica era una bella donna sulla quarantina. Era bionda naturale, con un viso delicato e la pelle chiara. Io non avevo ancora compiuto sedici anni, quando entrò in classe per la prima volta.Ma la cosa che mandò tutti subito su di giri, fu il fatto che indossava una gonna corta di qualche centimetro sopra il ginocchio. Le sue gambe erano una visione che scatenava molte fantasie in noi maschietti, a quell’età bramosi di sesso come un branco di lupi affamati.I più malandrini pensarono di staccare il pannello anteriore della scrivania, per sbirciare meglio sotto le sue gonne. Naturalmente, tutti cercavano di conquistare la sua attenzione. Ma io diventai presto il suo preferito. La facevo sorridere. Quando spiegava qualcosa alla lavagna, se dimenticava una parentesi tonda in una formula, dicevo a voce alta: "Chiuda la parentesi, professoressa, che fa freddo." E altre cose del genere. Avevo sempre la battuta pronta.Aveva un metodo di insegnamento non ordinario. Fu lei a inventare il V.A.S.. Il cosiddetto "voto a sorpresa". Consistenza essenzialmente in un voto che nulla aveva a che fare con la sua materia. Il voto a sorpresa poteva essere assegnato per qualsiasi cosa. Se per esempio qualcuno arrivava in ritardo, magari atteggiandosi un po’ per far vedere una nuova maglietta, si prendeva un 7 v.a.s.. Se la lezione stagnava e in classe ci si annoiava, una battuta che faceva ridere risollevando gli animi si beccava un 8 v.a.s..Io avevo un bel po’ di 8 v.a.s., ma nella sua materia ero una frana. La fisica non riusciva a entrarmi in testa. Ma visto che ero brillante e simpatico, la professoressa decise di interrogarmi a ogni sua lezione. Quando arrivava in classe, dovevo alzarmi e andare alla lavagna. Lei aveva quattro lezioni a settimana, e ogni volta ero il primo degli interrogati. Talvolta, l’unico.Niente da fare, la fisica non riusciva a entrarmi nella testa. Lei mi faceva qualche domanda e poi sorridendo mi rimandava al mio posto. 3! Ogni volta un 3. Ne avevo collezionato talmente tanti da entrare nei guinness dei primati!. Quando l’anno scolastico stava per terminare il mio rendimento in fisica faceva pena, ma avevo un bella sfilza di 7 e 8 v.a.s., che andavano un po’ a compensare i 3. La media totale, comunque, non superava il 4 e mezzo.Ero il suo preferito, e lei mi disse che se all’ultima lezione avessi preso la sufficienza mi avrebbe promosso ugualmente.Studiai per giorni, e l’ultimo giorno di lezione mi presentai convinto di farcela. Mi fece domande semplici, voleva aiutarmi. "4!" disse alla fine. "Stai migliorando." E sorrise. Era davvero bella, quando sorrideva sembrava che l’aula s’illuminasse.Ero sempre il suo preferito, la facevo sempre sorridere con le mie risposte brillanti, perciò alla fine della lezione mi chiamò da parte e disse che sarebbe tornata il mercoledì per gli scrutini. Prima di riunirsi con gli altri professori, mi avrebbe interrogato di nuovo. "Preparati per bene, e se rispondi ti promuovo."Mi presentai di buon mattino. La scuola era già chiusa. Lei mi interrogò di nuovo. Non c'è nulla da fare. Abbastanza dispiaciuta, disse che mi avrebbe rimandato a settembre. Ma poi aggiunse una cosa che riempì la mia estate di felicità. "Facciamo così, ti darò qualche lezione privata prima degli esami di riparazione." E quindi mi lasciò il suo numero di telefono. "Chiamami, quando torni dalle vacanze" disse con quel sorriso speciale.E così feci. Naturalmente, durante tutta l’estate non pensai neanche lontanamente ai libri. Il manuale di fisica non era entrato neppure per un momento nei miei pensieri. Dopo ferragosto la chiamai, mi diede l’indirizzo e andai a casa sua.Era una casa molto diversa dalla mia. Non sapevo come potevano essere le case delle professoresse di fisica, ma la sua mi sembrò un’abitazione fantastica. Non c’erano formule appese ai muri, come mi ero immaginato, ma bei quadri e stampe antiche alle pareti, molti libri, e più d’un tappeto sul pavimento."Vieni" disse. E mi portò in quello che doveva essere il suo studio. Anche lì una grande libreria, una capiente scrivania, diverse sedie e un divano. La casa non mostrava la presenza di altre persone. "Sono separata" disse, come per rispondere a una mia muta domanda. Feci un gesto con il capo, come per dire che capivo. In realtà, non sapevo nulla di separazioni. A quel tempo pensavo che se un giorno mi fossi innamorato e poi sposato sarebbe stato per sempre.Indossava una gonna celeste a piegoline e una T-shirt di una tonalità più chiara dello stesso colore, tanto scollata da provocarmi delle vertigini se ci andavo con gli occhi sopra, cosa che cercavo con tutta l’anima di non fare. Eravamo quasi della stessa altezza.Mi fece accomodare accanto a lei e aprì il libro. La sua vicinanza mi provocava un certo nonsocché di indefinibile. Non le ero mai stato così vicino. Le nostre gambe quasi si toccano, e continuavo a fare una fatica bestiale per non guardare dentro la scollatura della T-shirt. Lei era perfettamente consapevole del mio imbarazzo. Avevo sedici anni e la mia esperienza sessuale consisteva essenzialmente in un numero imprecisato di baci con due o tre ragazzine, alcuni toccamenti piuttosto calorosi su una panchina del parco, e, solo per una volta, una sega che mi fece una ragazzina di quindici anni, senz’altro molto più esperta di me, vista la facilità con cui tirò giù la lampo degli jeans e la destrezza con la quale in poche mosse mise il mio uccello all’aria, cominciando a smanettarlo sempre più velocemente finché non venni tra le sue mani. La prima volta della mia vita che venivo tra le mani di una donna. Anche se dire "donna" riferito a una ragazzina di quindici anni oggi mi pare una parola grossa. Allora mi sembrava normale. Ma era una ragazzina facile e io non ero certo il primo al quale faceva il servizietto, visto il codazzo di maschietti che sbavavano dietro di lei.Su quell’episodio ci campai per mesi. Nel senso che per mesi mi feci delle seghe, ripensando alla sborra che colava tra le mani dell’amichetta.Ecco, se queste erano state fino ad allora le mie esperienze sessuali, immaginate cosa potessi provare stando vicino a una bella donna di quarant’anni. Un complesso di Edipo all’ennesima potenza, anche perché aveva giusto l’età di mia madre.La prima mezz’ora di lezione passò quasi tranquillamente. Dal canto mio cercavo di concentrarmi sulla materia, gli occhi fissi sul libro e su un quaderno dove lei ogni tanto scriveva qualcosa."Facciamo una pausa" disse, posando una mano sulla mia gamba. "Ti preparo una spremuta di arancia."Riuscii a mugolare un sì stentato. Quella mano mi aveva sconvolto. La sera, a casa, mi feci una sega, ripensando alla sua mano, al seno che s’intravedeva sotto la maglietta, alle sue gambe. Desideravo la mia professoressa di fisica più d’ogni altra cosa al mondo. Avrei voluto sposarla. Sì, avrei voluto sposarla e stare per sempre accanto a lei. Decisi seduta stante che sarei diventato un grande fisico, da premio Nobel, così anche lei si sarebbe innamorata di me.Il giorno seguente, la professoressa di fisica indossava una gonna di seta leggermente più corta e una magliettina più aderente dell’altra ma altrettanto scollata e, per quanto potevo vedere, non aveva reggiseno.Ci sedemmo alla solita scrivania, e facevo fatica più del giorno prima a seguire la lezione. Ero continuamente distratto dal suo seno che ogni tanto sfiorava il mio braccio. Quando poi tendeva la schiena all’indietro per sgranchirsi le spalle, la gonna di seta scivolava lungo le sue gambe scoprendole quasi del tutto. Già pensavo che quella sera mi sarei fatto una sega memorabile.Ero sudato, e non solo perché quell’agosto faceva un caldo insopportabile."Senti" disse. "Tu non riesci a concentrarti, che hai?"Cosa potevo rispondere? Cosa poteva rispondere un ragazzino di sedici anni?"Niente" risposi. "Fa caldo.""Hai caldo? Anch’io ho caldo. Vieni con me" aggiunse, posandomi di nuovo una mano sulla gamba, stavolta pericolosamente vicino all’inguine.Ebbi una reazione immediata. Il mio uccello guizzò e mi premette con forza sugli jeans. Lei se ne accorse."Ah, birichino" disse, dandogli un leggero colpetto, come a un ragazzino sorpreso a compiere una marachella.Sudai ancora di più. Dovevo certamente avere il volto paonazzo. Ero in piena crisi d’imbarazzo.La professoressa si alzò e mi prese per mano. Andammo in cucina, aprì il freezer e cacciò fuori una vaschetta di gelato, riempiendo poi due bicchieri. Mangiammo il gelato con piacere, anche se io non riuscivo a essere brillante come mio solito. D’altra parte, come potevo esserlo. Mentre portava il cucchiaino colmo di gelato alla bocca, gliene cadde un poco sul petto. Lei lo raccolse con un dito e lo leccò. Quel gesto mi fece girare la testa. Il bicchiere per poco non mi cadde in terra. Al colmo dell’imbranataggine, me lo rovesciai completamente sulla maglietta e sui pantaloni. Lei si fece una gran risata.Mi condusse in bagno e mi sfilò la maglietta e quindi mi disse di togliermi i pantaloni."Li sciacquerò, in meno di un’ora saranno asciutti. Hai detto che avevi caldo, no? Ecco, ora in mutande ne avrai meno." E rise, come solo lei sapeva fare. "Anzi, sai che facciamo? Ci facciamo una doccia" aggiunse, mentre già si toglieva la T-shirt.Rimasi a bocca spalancata, quando il suo seno si mostrò in tutta la sua bellezza. Non avevo mai visto un seno così pieno, colmo. Quelli di due ragazzine che avevo potuto sbirciare erano appena in boccio. Niente a che vedere con quello florido, di donna matura della mia professoressa di fisica. Il complesso di Edipo ebbe il sopravvento, quando lasciò cadere la gonna ai suoi piedi, sfilandosi subito dopo anche gli slip.Era l’incarnazione di una dea."Ti piaccio?" mi domandò.Se mi piaceva? Non avevo mai visto niente di più bello!Ero un bambolotto nelle sue mani. Mugolai un sì, ma ero in pieno panico, quando mi ordinò, sì, mi ordinò di togliermi anche le mutande.Quando fummo nudi mi prese di nuovo per mano e mi portò nella doccia. Era abbastanza capiente da accoglierci entrambi. Regolò il getto dell’acqua e io chiusi gli occhi. Mi sembrava di vivere un sogno. L’acqua tiepida ci scivolava addosso, attenuando forme e rumori. Lei prese una saponetta e la rigirò tra le mani fino a ricoprirle di schiuma. Mi fece voltare e iniziò a strofinarmi la schiena, con movimenti rotatori. Poi scese lungo i fianchi, e risalì, ripetendo il movimento più volte. Quindi prese a massaggiarmi le natiche e subito dopo le gambe. Ero in uno stato di eccitazione incredibile, quando mi fece voltare. Guardò il cazzo. "Sei un uomo" disse. "Il cazzo di un uomo in un ragazzino." Lo disse sorridendo, come faceva di solito.S’inginocchiò e prese a massaggiarmi l’inguine, girando lentamente intorno agli organi genitali, con delicatezza, fino all’interno delle cosce. Il mio cazzo mi sembrò terribilmente grosso e teso, come non lo era mai stato fino a quel momento della mia vita. Come se si fosse sviluppato di qualche centimetro in quei pochi minuti. Mi attaccai alla parete, perché temevo di cadere da un momento all’altro. Avevo il ventre teso in avanti e gemevo. Aspettavo che accadesse qualcosa che non avevo mai immaginato. Lei mi passò la mano sullo scroto, risalendo fino all’ano. Il mio cazzo si drizzò ancora di più, e la professoressa finalmente lo afferrò con l’altra mano, iniziando un dolce movimento di va e vieni. Il sapone che le ricopriva il palmo favoriva a meraviglia lo scivolamento. Si muoveva con delicatezza, lentamente. In modo molto diverso da quell’unica sega che mi aveva fatto tempo prima l’amichetta quindicenne. Su è giù, sempre lo stesso gesto. Poi si sciacquò le mani e fece scorrere l’acqua della doccia sul mio cazzo. Quando tutto il sapone si fu tolto, lo fece sparire nella sua bocca. Non avevo mai provato un piacere simile. Era qualcosa che faceva sparire ogni pensiero dalla mente, il mondo intero spariva insieme al mio cazzo nella bocca della professoressa di fisica. Avevo intensi brividi in tutto il corpo. Non so quanto durò, persi completamente la dimensione del tempo. Alcuni istanti o un’eternità passò, prima che con grida rauche mi liberavo nella sua bocca. Avevo sborrato nella bocca della mia professoressa di fisica. La prima donna a farmi un pompino nella mia vita. Inutile provare a raccontarlo, pensai stranamente quando ripresi fiato, nessuno mi avrebbe creduto."Ti è piaciuto?"Se mi era piaciuto? Mi sembrava di essere stato in paradiso. Riuscii soltanto ad annuire. Lei chiuse la doccia."Adesso devi fare una cosa per me" disse. A quel punto ero pronto a gettarmi sul fuoco, per lei.Si distese sulle piastrelle della doccia e quindi sussurrò: "Inginocchiati tra le mie gambe."Ubbidii. Non sapevo di esserlo in quel momento, ma ero un semplice giocattolino."Baciami tra le gambe" ordinò.Baciarla tra le gambe? Negli usuali consulti di sesso con gli amici, talvolta s’era parlato di baciare la fica alle ragazze, ma siccome a nessuno era mai capitato, non eravamo giunti a nessuna conclusione. In sostanza, non sapevo se sarebbe stata una cosa piacevole o no.Quando mi chinai, la mia professoressa mise le gambe sulle mie spalle. Guidato da un istinto naturale, tirai fuori la lingua e la posai sulla sua fica. Lei s’inarcò bruscamente. Mi sentii all’improvviso un grande amatore. Le leccavo la vagina con regolarità, ogni tanto stringendo tra le labbra quella che doveva essere la clitoride. Le mie conoscenze in anatomia sessuale femminile erano molto scarse."Lì, sì, lì!" mugolava. "Continua così, non ti fermare!"Quindi scese con le mani sulla fica e ne aprì le labbra. "Vai dentro con la lingua. Dentro, fino in fondo! Non ti fermare!"Continuai a leccare e a baciarla, mentre lei si dimenava nel piccolo spazio. Facevo quasi fatica a trattenerla. A un tratto, spostò le sue mani sulla mia testa e la spinse con forza contro di sé. La sentii gridare di piacere, non avevo mai sentito degli urli di piacere di tal genere in una donna. Un attimo dopo la mia bocca si riempì dei suoi umori. Erano caldi, piacevoli. Un sapore di miele, solo un po’ aspro.Molto tempo dopo, quando si fu ripresa, mi fece sollevare, quindi si alzò anche lei e uscimmo dalla doccia. Io fissavo ogni suo movimento, come in adorazione. Ci asciugammo."Saprai tenere la bocca chiusa?"In uno slancio di sincerità, risposi: "Tanto nessuno mi crederebbe."Lei annuì.La mia iniziazione sessuale durò per tutte le due settimane seguenti. La professoressa di fisica mi fece provare ogni possibile emozione. Fu lei a mettermi il mio primo preservativo. Fu lei a insegnarmi come fare durare più a lungo l’atto sessuale. Come soddisfare una donna. Come donarle piacere.All’esame di riparazione non andai affatto bene. Prima di congedarmi, lei mi disse: "Non hai studiato abbastanza. Meriti un 5. Ma siccome hai preso un bel 9 v.a.s. sul resto, ti promuovo con 7. Sei contento?"Sì, nei fui contento.

Mer

16

Dic

2015

Curiosità

Sfogo di Avatar di Anonimo | Categoria: Lussuria

Sono una ragazza e spesso mi capita di guardare dei porno. È inutile fare le santarelline, prima o poi tutte cediamo alla curiosità.... Io ho iniziato a guardare qualche filmino perché la mia vita sessuale è abbastanza spenta e avevo voglia di un po' di emozioni! Ma ho una domanda per le donne di Sfoghiamoci.....voi guardate i porno? E perché avete cominciato?? 

Non vergognatevi, come dice il sito.... Dillo a tutti, non lo saprà nessuno ;)) 

Mar

15

Dic

2015

Non ho afferrato l' attimo... e rosico di brutto

Sfogo di Avatar di Anonimo | Categoria: Lussuria

Una sera di settimana scorsa la mia amante mi chiede di passare la serata con lei: ma io non sto tanto bene, un po' di malavoglia e un po'  di stanchezza e così rifiuto l' invito; passerò infine la serata davanti alla tv e poi a nanna presto. L'indomani ci sentiamo e dopo un po' di tempo passato a parlare del più e del meno, mi confessa che la sera precedente, complice un elevato tasso alcolico, ha fatto sesso saffico con una amica (che io non conosco).....

Per lei era la prima volta e a suo dire non l'ha trovato granchè soddisfacente... ma il punto è un altro: è una settimana che rosico pensando a quello che poteva essere e non è stato. Se ci fossi stato anch'io quella sera, sarebbe stata certa una threesome coi fiocchi: uno dei miei più desiderati desideri. E invece sono qui a farmi le pippe mentali, con il rimpianto che quello che poi mi sono fatto raccontare nei minimi dettagli, avrei potuto viverlo direttamente. Accidenti a me e, mamma mia, quanto rosico!!

 

 

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