Lun
15
Feb
2016
Come allo specchio
COME ALLO SPECCHIO
Sono sdraiata qui da non so quanto tempo, distesa su un prato, riparata da un albero con le sue foglie che lasciano passare qualche tassello di sole, è caldo di quel caldo che sembra coccolarti. Non so perchè sono qui, non so cosa fare, forse aspetto qualcosa o qualcuno.
Sento un rumore di pagine che vengono sfogliate, mi volto e vedo una ragazza seduta su una panchina, rapita dalle parole stampate su un libro che sottolinea con una matita, studio la sua figura: dei calzoncini di jeans una camicetta e da sotto un capello di paglia spuntano dei capelli biondi.
In un attimo di pausa dalla lettura come per tornare alla realtà, alza lo sguardo e nota che la sto guardando, io imbarazzata dall'essere stata scoperta abbasso lo sguardo di colpo per poi rialzarlo timidamente poco dopo perchè la curiosità mi domanda se lei mi stia guardando ancora, e sì, mi sta guardando; mi accorgo che adesso è lei a studiare la mia immagine, dai sandali risalendo con lo sguado le mie gambe il mio busto le braccia fino a rincontrare i miei occhi; mi fai un lieve sorriso, io accenno un sorriso a mia volta.
Ti noto attenta a ciò che vedi, mi tocco i capelli e vedo che segui i mie movimenti, giochicchi con la matita tra le mani, dimostri un misto di eccitazione e tensione. Inaspettatamente ti alzi e cammini verso me e d'un tratto il battito mi accellera, e nemmeno il tempo di ipotizzare cosa fare che tu mi sei davanti e con uno sbarazzina voce mi dici:Ciao!
Io rispondo con un timido che mi si spezza in gola: Ciao a te!
Tu: Posso sedermi accanto a te?
Io sempre più agitata: Sì certo!
Ti siedi sul prato così vicino a me che solo adesso mi accorgo del profumo della natura di questa imminente estate; ti togli il capello che appoggi accanto noi e posi il libro.
Mi dici: Bella giornata oggi!
Io senza riuscire a pensarci rispondo: Sì, si sta bene qua!
Stiamo parlando e nemmeno capisco di cosa, probabilmente ci siamo presentate ma ora non ne sono sicura, tu sembri così disinvolta e io così tesa, guardo solo le tue labbra che si muovono morbide e la lingua che ogni tanto compare nella penombra della tua bocca. E mentre sono assorta nei miei pensieri mi accorgo che tu non parli più e tornando alla realtà ti chiedo il motivo, tu sorridi nel vedermi tornata al dialogo, mi guardi, mi sposti una ciocca di capelli, mi accarezzi il collo, le guance, mi sfiori le labbra col pollice e ti avvicini a me, io faccio quasi per scansarmi, tu con le labbra atterri sulla mia guancia destra, mi appoggi una mano sulla spalla e perchè no lo faccio pure io a te, ormai è tardi per tornare indietro.
Dici facendomi sentire il tuo calore nell'orecchio: Mi piaci!
Adesso siamo faccia a faccia a pochi centimetri, ci avviciniamo, socchiudo gli occhi, millimetri ormai e finalmente le nostre labbra entrano in contatto e un brivido mi eletrizza il viso, una vampata di calore mi arrossice le guance e mi strizza le orecchie.
Riapro gli occhi e sei così vicina che non riesco a metterti a fuoco, tu tieni ancora gli occhi chiusi mentre le nostre bocche restano incollate, e le nostre labbra si muovono senza staccarsi.
Poi ci fermiamo, adesso anche tu riapri gli occhi, ci stacchiamo qualche secondo, ci sorridiamo, e come in astinenza da noi ci riafferriamo; che bello stringerti e abbracciarti e baciarti.
Pian piano tra le tu labbra comincia a farsi spazio la lingua, che io accolgo sfiorandola con la mia come ad assaggiarci a vicenda, e quanto mi piace, e si intrecciano.
Penso che è ora di agire e faccio la mia mossa, ti sdraio sul prato e adesso ti sono sopra; sposto le labbra dalla tua bocca e mi dirigo verso le guance, il collo, e comincio a farti mia come un predatore con la sua preda conquistata.
Sbircio tra i bottoni della tua camicetta che ora voglio liberartene; con le mani scendo dalle tue spalle fino a sentire il rigonfiamento del tuo seno e arrivo alla tua vita, arrivo al primo bottone che libero dalla sua trappola, poi il secondo, ad ogni bottone liberato vedo sempre più pelle intanto che ti guardo negli occhi con intensità, terzo bottone e trovo il tuo ombelico, quarto bottone quinto, fino a riuscire ad aprirti la camicetta sul davanti e ammirare il tuo seno stretto in un reggiseno rosa; passo la mano sul tessuto e mi soffermo sul rigonfiamento del capezzolo e lo stuzzico da sopra, già ti sta facendo effetto.
Questo reggiseno da fastidio ad entrambe, scavalco le tue spalle ed arrivo al gancetto, è un gioco da ragazzi, pardon, da ragazze, slacciarlo al primo tentativo, l'elastico scatta, le spalline scendono, fremo dal riempire i miei occhi delle tue forme.
Il tuo seno ora è libero di essere ammirato da me, è una quarta abbondante, credo di avere in questo momento una espressione da ebete: hai un seno sodo e roseo.
Risalgo con le mani i tuoi fianchi e ritrovo il tuo seno, con la punta dellle dita percorro la curva dall'ascella fino al centro del tuo sterno, le mie mani sono piene, hai una pelle liscia, calda; gioco coi tuoi capezzoli, mi dedico al tuo seno destro, lo massaggio e lo bacio poi vedo il sinistro solo e dedico a lui le stesse attenzioni, vorrei avere due bocche per succhiarli conteporaneamente.
Ti sussurro quanto mi piaccia toccare la tua pelle.
Strofino il naso tra il solco dei tuoi seni, "stanca" e desiderosa di scoprire altro riparto scendendo di bacio in bacio soffermandomi nel tuo ombelico, lo bacio e stuzzico come primo approccio alle tue cavità; ma non è quella la mia meta finale.
Arrivata alla vita ti massaggio l'interno coscia, premo sui tuoi pantaloncini, slaccio il bottone e tiro giù la zip, non ho voglia di aspettare, tu sollevi il bacino per aiutarmi, e te li sfilo togliendoti le scarpe..
Ho caldo e mi levo la maglietta e i miei pantaloni di cotone, tu mi aiuti, ne approfitti per toccarmi il seno, ma non è ancora il loro momento.
Ora sono lì dove tutto nasce, sento da sopra le mutandine (rosa abbinate al reggiseno) che sei umida e sono contenta; sfioro e bacio la trama e sento il calore, vedo una smorfia di impazienza nel tuo viso, ti sorrido rassicurante.
Infilo la mano ai lati, afferro i due elastici, lentamente ti sfilo questa stoffa pudica e pian piano che scende vedo i primi ciuffi; distendi le gambe e le mutandine sono tolte del tutto.
Sembra un sole splendente, un fiore bagnato di rugiada, che accarezzo dolcemente per paura di scottarmi e appassirlo.
Mi avvicino e sento il suo odore, mi appoggio alle tue cosce, ti bacio dal fianco e mi accentro, giro intorno, mi soffermo sui margini ; scopro il tuo clitoride che stuzzico dolcemente come fosse una gemma preziosa, mi addentro con un dito curioso che poi lascia posto alla mia lingua.
Ti assaporo e ad ogni affondo vedo te che socchiudi gli occhi e inarchi la schiena, muovi il tuo corpo per farmi centrare il bersaglio, cerco la combinazione del tuo piacere.
Ti sto dando tutto il desiderio che ho di te! Quante mani e quante bocche servirebbero al tuo corpo!
Non so da quanto sono qui, il tempo sembra interminabilmente troppo breve.
All'improvviso ansimi più forte, stringi le mani sui miei capelli, ti contorci... ti contrai.. sei carica... e finalmente si libera tutta la tua voglia, una sorgente calda, una scossa fatta di piacere.
Mi ubriaco del tuo orgasmo dal calice della tua femminilità, il tuo piacere sulla mia bocca è il mio trofeo; rallento.
Il tuo respiro si normalizza, ti guardo da quaggiù e ti sorrido mentre cerchi di tornare lucida.
Abbandono quel mondo e ti ritorno sopra, lasciando una mano lì come sentinella.
Ti bacio avida come per farti assaggiare il tuo nettare indecifrabile: queste tue due bocche, queste tue labbra dai diversi sapori.
Ti avvinghi a me, le nostre gambe si incrociano, mi bagno di te, sfilo la mano, rotoliamo un mezzo giro e adesso sopra ci sei tu, non sto aspettando altro....
Le tue mani mi frugano intrepide, mi stringi il reggiseno e infili una mano sotto una coppa.... ho un primo brivido! Afferri il capezzolo fra due dita e lo strofini. Mi inginocchio il tempo di slacciarmi e sfilarmi il reggiseno, noti che è un po' più piccolo del tuo ma non mi sembra un problema per te, ora sei tu ad avere le stelline negli occhi, mi risdraio. Prendo la tua testa fra le mie mani ancora umide di te e la indirizzo sul mio collo e tu lo baci, poi ti faccio scendere sul mio petto mi mordicchi il capezzolo e poi lo lecchi come per scusarti, brividi come scintille.
Ti faccio scendere ancora più, mi baci tra le fossette delle costole, fai sollettico; una mitragliata di baci insaziabili nella pancia, anche tu ti soffermi sull'ombelico, ti avvicino sempre più..ho voglia! Ho voglia!
Trattengo il respiro mentre la tua mano si infilano nei miei slip, finalmente arrivi lì, e ci squazzi. La tua mano è stretta tra gli slip e il mio pube, la mia leggera peluria ci graffia finemente.
Sento un tuo dito esplorarmi, entrare ed uscire. I tuoi movimenti, a volte rotatori a volte tamburellanti mi portano su un altro mondo, sai cosa mi piace e te lo confermo a voce.
Mi sfili gli slip che sono solo d'intralcio; adesso che sono tutta nuda l'erba mi pizzica la schiena le gambe, si infila dove non dovrebbe. Ho la tua testa fra le cosce, sei assettata del mio piacere. Premo sulla tua nuca come per farti entrare in me, sento la tua lingua capace. Ti liberi dalla mia presa, mi fai girare di schiena e ti stendi su me; mi baci partendo dal collo e un brivido mi percorre tutta la spina dorsale; scendi, afferri le mie natiche e continui il percorso verticale di baci, provo un misto di imbarazzo e godimento, sollettico e brividi, sto sentendo mille sensazioni ed emozioni contemporaneamente.
Mi fai girare un'altra volta, adesso ti stendi su di me, finalmente ritorniamo faccia a faccia e posso baciarti.
Col braccio sinistro mi circondi la testa, mi baci il collo in una presa che mi blocca; la tua mano destra ridiscende il mio corpo e ricomincia il suo lavoro, sa che manca poco e quanto io ormai sia inerme al suo volere.
Hai una frenesia nei movimenti, hai una mano che realizza ogni mio desiderio coi suoi scatti e sfregamenti, in un paio di dita che entrano ed escono in me hai tutto quello di cui ho bisogno adesso, stai usando tutta la tua energia per me.
Ti ripeto che mi piace.
Sospiro sempre più forte, mi avvicino al culmine del piacere, dai manca poco, ancora un po' sì...
Una fitta alla pancia, una stretta all'inguine che si stringe intorno alla tua mano... e vengo! Vengo come lo scoppio di un incedio alluvionale che mi distacca dalla realtà, un orgasmo che mi elettrizza dalle dita dei piedi alle punte delle orecchie, emetto gemiti di godimento e parole senza senso mentre cerco la tua bocca e ti bacio con un coinvolgimento onirico, come se nella tua bocca ci fosse l'ossigeno di cui ho bisogno.
Ho il cervello surriscaldato e la mente drogata di questo piacere.
Mi sento tutt'una con la natura e la vita.
Rallenti col ritrmo; mi accarezzi lì come per controllare se è tutto a posto, riapro gli occhi e rivedo i tuoi dopo questo sogno del mio corpo. Poi ti fermi e lasci libera la mia lei di riposarsi.
Ci abbracciamo strette baciandoci e guardandoci negli occhi, i nostri seni schiacciati l'un l'altra, forme su forme, pelle su pelle; siamo avvinghiate, bagnate e sudate, un unico essere. Siamo come allo specchio.
Ci accarezziamo spalmando i nostri sapori e umori su tutti i nostri corpi.
Uno spiffero di vento fresco e ombre lunghe ci riportano alla realtà e al tempo trascorso nella nostra pausa dal mondo circostante; ci rivestiamo portando attaccati a noi dei fili d'erba, mi dispiace veder scomparire il tuo corpo sotto i vestiti.
Questa cosa nuova e inaspettata per me, ora mi sembra così naturale, starei ore e stagioni abbracciata a te, a stretto contatto .
Ci sediamo sulla panchina che prima fu solo tua, restiamo abbracciate, ci baciamo, ci baciamo...ci baciamo mentre il sole toglie luce a questa giornata.
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Ok è un racconto, diciamo che è uno sfogo della fantasia.
21 commenti
Ma no, ho inventato 2 persone senza immedesimarmi in nessuna delle due.
L'io che ho usato nel racconto è al solo scopo narrativo.
Vabbe avrò la capacità di concentrazione di uno scoiattolo pigmeo albino ma...qualcuno mi fa una sintesi?
tom
Sintesi:
Primo piano su prato, lei vede lei, si piaciono, copulano, finisce la giornata, sole calante in primo piano... FINE
Ecco sì, insomma è successo quello.
L'incontro di due donne, visto con gli occhi di un uomo: una prospettiva interessante.
Mi fa piacere che trovi interessante questo mio "esperimento".
piciuto
a me è piaciuto tanto, ho pure intravisto il colore bianco degli slip, e la pelle inumidita dal sudore che le dona quel profumo di sesso, stavo quasi per avere una erezione...
Sì ok, buon per te! -_-'
Ma in sintesi?
Gagenore ha fatto la sintesi.
Ah ok.
sei arrivata tardi gatta
cominci a perdere colpi :(
magari forse ti conviene far pace con i tuoi amichetti... la solitudine non ti fa bene
@Tom e su questo siamo diversi...
Ad esempio, io sono ritardataria, tu sei ritardato :)
Bacetto.
sarebbe "in questo" ma dai, la battutina è simpatica..quindi lascio correre
vuoi che ti accarezzi il "pelo" così sfoghi un po di rabbia repressa e ti rilassi?
Sarebbe un po' ma lascio scorrere
Cioè le mani sul pelo NO al massimo ti concedo la stretta di mano dai.
Adesso vado :)
se vogliamo dirla tutta sarebbe "un pò"...
Alla prossima :)
@Tom ti sbagli, è proprio UN PO'
si @fato lo so ho scritto una boiata (speravo non se ne accorgesse nessuno :P)
@fata*
@Rorschach buon racconto. Leggi il mio sfogo "Un caldo ricordo", di diverso il mio fu vita vissuta da me, nel ormai lontano 1978 e allora i costumi erano molto più castigati di oggi e una donna che prendesse l'iniziativa era molto rara, se non unica
Ciao
di te da donna?