Gio
09
Mar
2017
Combattere i fantasmi del passato: le violenze
Mi rimane un po' difficile raccontarmi... e probabilmente ci sono dettagli che potrebbero svelare la mia identità. Spero di no, ma è sia uno sfogo che una riflessione su una condizione di vita.
Visto che si parla di un 8 marzo appena trascorso, la cosiddetta "giornata internazionale delle donne" (non festa del troieggio, benintesi...), ecco perché non mi sento di festeggiarla.
Una quindicina di anni fa mi innamorai di un coglione, che mi convinse persino a convivere con lui. Mi aveva fatto il lavaggio del cervello, era molto persuasivo e bipolare. Io all'epoca ero giovane e scema, neanche maggiorenne tanto per dire. Già da fidanzati eravamo litigiosi, lui mi picchiava, ma non mi rendevo più conto dove fosse la normalità essendo la mia primissima storia. Una volta diventata maggiorenne, sono andata a stare a casa sua. Le violenze aumentavano, finché arrivò FINALMENTE un barlume di apertura degli occhi. Con coraggio l'ho lasciato... ma la paura c'era sempre per ritorsioni.
Ho passato più di un paio di anni con il terrore, sono diventata anche anoressica per quel periodo. Fortunatamente ne sono uscita grazie ad amici che mi hanno riportata nel "mondo reale".
Ogni san Valentino mi mandava un messaggio, con vari metodi seppur bloccandolo qua e là, ma trovava sempre il metodo per riuscirci.
La domanda che vi farete tutti è: l'ho denunciato? No. Ho avuto paura. Probabilmente adesso, con altra mentalità, lo avrei fatto. Ma a che pro, se la giustizia italiana non tutela affatto le donne violentate?
Ora che sto aiutando delle persone a denunciare gli ex stalker, la diffidenza verso il genere maschile mi sta tornando. E' come rivivere tutto daccapo. Forse è una paura stupida, una reazione insulsa, ma ben presente.
Boh, così, pensieri e parole...
28 commenti
Ci sono passata anch'io.
Due anni di vioenze (solo psicologiche) che mi hanno effettivamente segnata.
I carabinieri mi avevano sconsigliato la denuncia, troppo lunghi i tempi della giustizia italiana e impossibili da dimostrare le azioni dello stalker ata l'assenza di testimoni diretti.
A me è andata di culo, in effetti col senno di poi meglio così. Purtroppo ad altre persone non va altrettanto bene, e il fatto che la legge non riesca a tutelare fa spavento.
certo che i carabinieri che sconsigliano la denuncia è grave. non ce ne rendiamo conto perché siamo assuefatti al marciume, ma provate a ripensarci in maniera imparziale. è (quasi) omissione di atti d'ufficio. e cioè un reato.
Denunciare un ex stalker è come una mamma che sgrida il figlio per una marachella successa anni prima, cioè una stronzata. I criminali vanno denunciati sul fatto, se no è giusto che la facciano franca.
@Lottascudo: il bambino che però dopo ANNI continua a rompere le scatole non va denunciato? Taluni non si rassegnano nel breve tempo... anni di minacce di morte anche dopo che lei si è rifatta una vita...
Sfogo con corna 150 commenti, sfogo su una violenza 5 commenti.
Questo la dice molto lunga.
Al di là delli dubbi sulle leggi, sulle esortazioni a denunciare, delle riflessioni etiche, morali, della ricerca delle cause generali di questa cosa agghiacciante, io vorre manifestare la mia solidarità, il mio appoggio, il mio affetto e qualsiasi sentimento buono io sia capace di provare a te Evelyn che sei un essere umano, non un principio o una opinione.
Mi dispiace tanto per quello che ti è successo. Tutti dovremmo imparare a proteggerci e avere la possibilità di tutelarci, è vero, ma alcune cose non dovrebbero accadere.
Mi dispiace perchè so che è una cosa che cambia la vita, anche a livello del subconscio, anche se si pensa di essere passati oltre. Sono ammirata nel sapere che adesso aiuti altre persone.
Io spero che in qualche modo tu abbia trovato il tuo equilibrio e la tua pace o, in alterativa, che li trovi molto presto.
UN abbraccio a te e anche a tutte le donne (e gli uomini) che soffrono
Se uno continua con atteggiamenti da stalker è uno stalker, non un ex stalker.
Grazie SantaDubito, io cerco di aiutare cercando di evitare che altre donne (o perché no, anche uomini... seppur in minoranza, ma esistenti) ripetano i miei stessi errori. Ho fatto l'errore di non farmi aiutare da nessuno, di rialzarmi da sola anche se è stata durissima. Un po' meno dura quando ho confidato questa cosa ad altre persone che mi hanno aiutata, anche i ragazzi con cui son stata dopo.
Adesso guardo al mio passato con occhio critico, analizzando il perché sia successo. Riflettiamoci... quante persone dicono "Perché non te ne sei andata prima?" oppure "Guarda te 'sta succube". Eh, mica è semplice salvarsi. Come non è semplice entrare nel meccanismo, da esterni, per comprendere ed aiutare queste persone vittime di violenza.
Paradossalmente è più semplice aiutare per una persona che ci è già passata, che non per un esterno.
Sì, bisognerebbe che questo non accadesse più, bisognerebbe prevenire anziché curare. Senza dubbio. Ma non è neanche semplice riconoscere queste persone malate di mente. Non sono semplicemente persone cattive, sono persone con disturbi psichiatrici gravi. Sennò a chi verrebbe mai in mente di violentare la donna che "ama"? O di ucciderla se non è più "sua"? Che brutto anche dire "sua", come se la donna fosse proprietà di qualcuno...
@Lottascudo: non "ex stalker" nel senso che non stalkera più, bensì "ex fidanzato che stalkera".
Ottimo, risolto.
vorrei esprimere da uomo la mia sentita solidarietà a tutte voi che avete subito violenza(qualunque essa sia),secondo mè certi uomini hanno la tendendenza a scaricare le proprie frustrazioni sulle donne che gli stanno affianco,per motivi che vanno dall'insicurezza personale,dal non saper reagire come vorrebbero ad eventi esterni o solo perchè così hanno imparato.un buon compagno deve saper capire,avere senso di protezione,ma anche rassegnarsi quando il rapporto e finito,perchè alcuni non si rassegnano,oggi poi che i rapporti sono sempre più 'volatili' servirebbe fermarsi e comprendere meglio se stessi e gli altri.
Evelyn non cadere nella trappola, con sono "malati" rischiamo pericolosamente di cominciare a giustificarli, non puoi lamentarti da una parte del non intervento dei preposti alla sicurezza, e poi dire "poverini", non c'è recupero, non c'è via di mezzo, c'è una sola via che è quella della legge e del rispetto della dignità e della libertà altrui, in questo modo si rischia di banalizzare il male.
Nella vita si fanno scelte, e queste scelte hanno sempre conseguenze, ci dobbiamo indignare ed esigere una giustizia giusta, per la certezza della pena, e sopratutto tempi relativamente bre vi, proprio oggi leggo che un tizio viene condannato per violanza su di una minore... Di 17 anni fa, sto tizio sta in Perù, a due continenti e un oceano di distanza, non è possibile, la vittima così riceve violenza due volte.
Dire che è malato non è un giustificare qualcuno, anzi, tutt'altro. E' una persona che va aiutata a non nuocere, con metodi sia di carattere giudiziario che terapia psicologica. Sono cose che dovrebbero andare di pari passo, perché non serve a niente punire qualcuno se non si riabilita e gli si fa comprendere che sono comportamenti pericolosi.
Sei ancora un po' fragile, la mente ha bisogno di riposo per abbassare le paure.
Iscriviti ad un corso di arti marziali, non è solo sapersi difendere, aumenta anche l'autostima.
Non riesco piú a leggere queste storie. Alla fine la donna vittima di violenza é sola con la sua paura e ha tutti contro, dal violentatore che é libero di tormentarla quanto vuole, alle forze dell'ordine che sconsigliano di denunciare e non se ne fregano niente, alla societá che é maschilista e ti giudica appena esci un attimo dagli standard. Siamo sole.
Questa storia é ancora piú grave perché eri una ragazzina, quest' essere si é approfittato di te in tutto, se davvero ti avesse amata non solo non ti avrebbe usato violenza, ma ti avrebbe detto di aspettare a convivere, proprio per la giovane etá.
purtroppo questi individui violenti spesso sono dei manipolatori molto abili, un mix micidiale.
ciao
ciao Evelin, mi spiace. Penso che tu faccia bene a aiutare altre persone. E penso che anche se la giustizia italiana non farà molto a volte la denuncia serve anche alle donne. In certi casi le potrebbe aiutaree convincere che hanno fatto bene e che non devono tollerare certi comportamenti. Gli uomini che usano violenza sulle donne sono da fermare in tutti i modi e forse il miglior modo è far capire a tutte le donne che alla prima avvisaglia di violenza del loro uomo devono scappare. E qui il valore che ognuno ha di se è importantissimo, dici anche tu che eri giovane ed inesperta. Oggi invece non acceteresti un comportamento cosi e se ti succedesse probabilmente la prima volta che alza le mani te ne andreste a gambe levate. Con questo non dico che sia colpa delle donne, non travisate per favore. Sto solo dicendo che dietro alle tragedie spesso ci sono storie di anni di abusi e violenze minori. Quindi fare coraggio alle donne e dirgli che valgono è il gesto migliore da fare per cercaredi risolvere il problema e aiutandole a denunciare tu fai proprio questo. Complimenti.
c'è una cultura tutta da cambiare. la società accetta che i genitori castighino i figli con pene corporali, e questo è un male, perché si creano delle ambiguità e diventa difficile stabilire un confine. sull'altro versante la gelosia è considerata amore... dov'è il confine? è tutto sbagliato. un bambino maltrattato come può capire che quello che gli fanno i familiari è sbagliato quando la società giustifica sempre i genitori? secondo me la violenza andrebbe affrontata e vista in maniera globale. si parla di violenza verso le donne ma ci scordiamo la violenza verso altre categorie. i più forti esercitano la violenza verso i più deboli: donne, bambini, anziani, detenuti ecc.
cosa vogliamo pretendere in un paese che non riconosce il reato di tortura, come se non esistesse? Stefano Cucchi è morto ammazzato e ancora non è stata fatta giustizia. e gli anziani negli ospizi lager? i bambini picchiati all'asilo?
personalmente, quale ex bambino maltrattato considero colpevoli tutti quelli che facevano finta di non vedere o minimizzavano.
definisci pene corporali... io qualche sculacciotto l'ho dato... mo me devo sentì un mostro?
mia madre m'ha rotto il battipanni sulla schiena, io non ci sono mai arrivato a questo, ora di mia madre ho detto e dirò sempre peste e corna ma mai che mi ha brutalizzato...
@Santa non biasimarci troppo: parlare di corna è più rilassante, non si rischia di dire grosse castronerie e ferire qualcuno.
@Evelyn. Penso che tu ti sia dovuta forzare anche a pubblicare un post come questo, dove, in fin dei conti, ti limiti a rievocare una vicenda, ancorché dolorosa, solo per sommi capi.
Credo che tu non abbia bisogno di suggerimenti, né io sarei in grado di darteli. Capisco che quando nella vicenda ci si trova mani e piedi, con un coinvolgimento emotivo di cui non si può non tenere conto, tutto diventa difficile.
Approfitto solo per dire la mia sul versante 'securitario'. Il problema di questo paese non è tanto l'assenza di certezza della pena a mio parere. Il problema è l'assenza di sentenze da far rispettare. Le galere sono piene di persone in attesa di un primo giudizio, molte delle quali sono accusate di reati a bassissima pericolosità sociale come quelli relativi a detenzione e spaccio di droga. E' allucinante che un paese civile ammetta questo. L'unica eccezione che veramente dovrebbe essere presa in considerazione sono quelle legate a stalking e condotte persecutorie. Tutti quei casi, insomma, in cui la libertà di un'individuo va a conculcare quella delle sue vittime. Questo è il vero paradosso che questo Stato dovrebbe prendere in carico e provare a risolvere. Tutto qui. Fine del pistolotto.
PS. Per quello che vale... un abbraccio
Grazie a tutti...
Io parzialmente ho superato la cosa, anche se in realtà non è facile superare, a volte riemergono le paure ed altre volte si riesce a ricacciare il senso di debolezza.
Purtroppo, nel tempo ho imparato ad assumere una posizione di "Attacca, prima che ti attacchino", è uno scudo che ci si crea così. E' sicuramente sbagliato, per cui lavoro su me stessa affinché non succeda più. Dalle violenze è emerso che ero io quella cattiva, perché mi faceva male e rispondevo con un morso, o qualcosa del genere. Ero diventata io, secondo lui, la cattiva. Eh, che subdolo modo di rigirare la frittata.
Scusate se racconto a rate, almeno raccontando è vero che ricordo il passato, ma come ne parlo, lo tiro anche fuori allo stesso tempo. Mi sfogo e contestualmente spiego come funzioni realmente la vicenda delle violenze.
Io non so invece come mai, di tutta una storia, ricordi un episodio in particolare. Io sono una persona che non ricorda quasi mai niente, neanche cosa abbia mangiato il pasto precedente. Ricordo la camera, il letto, il colore ed il motivo delle lenzuola.
Evelyn, stai serena, quando te la senti, senza forzature, siamo qui.
Credo sia importantissimo parlare e confrontarsi su questo tema, e infatti concordo con l'intervento di @Santa. È difficile affrontarlo, ma bisogna farlo e forse online puó essere piú facile per te, e anche di conforto per tutte le donne nella tua stessa situazione che passeranno di qua e leggeranno le tue parole.
Il fatto grave é che cercasse di farti passare per l'infame della situazione, data anche giovanissima etá in cui ti sei legata a questa persona, quando ovviamente non avevi una personalitá pienamente sviluppata e le capacitá di analizzare razionalmente quanto accadeva. A 20 anni presi uno schiaffo da quello che pensavo fosse il grande amore della mia vita, restai con lui ancora un anno e poi non volli piú saperne, anche in quel caso, secondo lui, l'infame ero io che l'avevo provocato facendo la pazza. Dopo anni ci ripensi e ti accorgi di quanto ingenua eri e di quanto male puó fare quello che chiamavi amore...l'hai letto il libro di Lucia Annibali? Il tema di fondo é proprio questo, credere a un sentimento che ti fa solo male.
@ Evelyn
Quasi tutti i persecutori hanno tratti caratteriali passivo/aggressivi. Ti tormentano ma riversano su di te la colpa della situazione, facendo passare il loro comportamento come una necessaria ed indispensabile contromisura a cui non si possono sottrarre. Ovvio che se vieni accusato solo una volta te la fai scivolare, ma mesi o anni dello stesso trattamento non possono non lasciare il segno.
Io sono riuscita a non cambiare il mio atteggiamento nei confronti (per lo meno) degli altri. Purtroppo non ho consigli da darti, se non pensare ogni giorno che, se stravolgio ciò che sei per colpa sua, lo fai vincere un'altra volta.
Più d'una ha dovuto sopportare questa lacerazione. Dio mio.
Una piccola dedica, per quel che vale https://www.youtube.com/watch?v=ewaNS_WTySg
Penso che il miglior modo per guarirne, sia parlarne, non nasconderlo, affinché anche chi ancora è restìa a parlarne riesca a capire che non è sola, né deve esserlo. Ho sofferto molto di più a nasconderlo, perché comunque chi deve nascondersi non siamo noi violentate, bensì i violentatori.
Mi rattrista sapere che non sono l'unica, invece, perché nessuno dovrebbe vivere 'ste cose. Nessuno.
Cara Evelyn
Quasi 9 anni fa posi fine alla convivenza col mio ex.
Maltrattamenti psicologici,che erano appena sfociati in fisici...
Lo avevo conosciuto che lui aveva 21 anni e io solo 17,siamo stati insieme sei anni,di cui due di convivenza. Mi aveva letteralmente riempita di debiti,oltretutto. Ero solo una ragazzina ingenua,che è scappata di casa per una situazione familiare difficile. Nemmeno mi piaceva molto,semplicemente mi sono aggrappata alla persona sbagliata.
Un giorno dovevo andare a lavoro,ho raccolto le cose essenziali,il mio cane,che condivideva con me le botte di lui,e sono tornata da mia madre. Avevo 23 anni. Inutile dire che si è rubato tutto ciò che non avevo portato via con me. Credo che se avessi lasciato il cane lo avrebbe ucciso.
Neanche un anno dopo conobbi quello che oggi è mio marito e il padre di mia figlia. In svariate occasioni purtroppo ci ho dovuto avere nuovamente a che fare con l'ex, perché aveva rubato certo miei documenti e fatto firme false,due anni fa.
Tremavo come una foglia,seppur protetta da marito e dal mio avvocato ecc ecc... tremava così forte che le lacrime di paura uscivano da sole e tutti si chiedevano cosa mi avesse mai fatto.
Ho sempre taciuto,perché avevo paura che mio marito potesse averci a che fare,anche solo per fargliela pagare,perché l'ex era pericoloso.
Tuttora tengo tutto dentro di me e cerco di evitare i luoghi dove potrei incontrarlo,per fortuna non proprio vicini. E poi non ci sarei andata lo stesso. Troppi ricordi brutti.
Non ne sono uscita,sai? Ogni tanto sogno di essere imprigionata nella vita con lui,e di non avere la vita serena che ho ora. Purtroppo certe persone sanno ucciderti dentro,e una parte di me se l'è portata via.
Cherry, mi scuso intanto per il ritardo... non sono stata a casa e non ho potuto rispondere
Quanto racconti fa male, tanto male. Tu hai pensato a prendere una strada con aiuto a livello di psicologia? Non sarà risolutivo, perché il primo aiuto va dato da se stessi. Ma almeno trovare una via per farlo...
Devi pensare che ora sei al sicuro, hai un marito che ti ama, o sbaglio? ;)
Ciao Eve
So di essere al sicuro e la mia vita è serena attualmente.
Questo passato di cui ti parlo come uno shock che una volta subito non si dimentica.
Un po' come quando hai una paura dovuta a uno shock diciamo,come...chi ha paura dell'acqua perché ho rischiato di affogare.
Non saprei che farci,e non mi piace quando me lo fanno sviscerare per bene....
la giustizia italiana non tutela nessuno, a cominciare dai bambini maltrattati e pedofilati.
tutta questa violenza maschile è mancanza di educazione ai sentimenti: io ero bambino negli anni 70 e all'epoca si parlava dell'introduzione dell'educazione sesuale a scuola. un po' di di cose ce le insegnavano, qualche prof progressista c'era, ma i cattolici facevano ostruzionismo, e io li considero responsabili di quanto accade.
http://www.youtube.com/watch?v=Nm7JTezVuqA