Sab
18
Apr
2015
Gli italiani dimenticano troppo in fretta!!!
Ci siamo già dimenticati della Cirio, Parmalat, Alitalia fino ad arrivare ai recenti Terra dei Fuochi, Mose, Mafia Capitale, Expo, e dei soldi mangiati per ospitare rom e immigrati.
Basterà una partita di calcio, il talk show, l'ennesimo omicidio senza motivo (cose che sono sempre successe e che purtroppo sempre accadranno) a distogliere l'attenzione da temi molto più importanti per la collettività!
Di questo passo dove si andrà? Che cosa si può mai fare se i non-pensanti continuano a non pensare e gli altri sono esausti perchè non riescono a cambiare nulla.
9 commenti
Più che altro, finché ognuno penserà a "difendere" il proprio orticello e non verrà toccato in prima persona da determinate problematiche, non si farà niente di concreto. E anche se ci fosse la volontà di farlo, non so quanto si riuscirebbe pragmaticamente ad incidere. Cambiare un sistema, che, alla fine, alla classe dirigente e a chi ha realmente la possibilità di cambiare determinati meccanismi sta bene, credo purtroppo sia impossibile.
Ma la collettività non pensa alla collettività, ognuno vede se stesso (o al limite ciò che ha attorno), di conseguenza tutti pretendono di venir accontentati, di aver ragione.
Non c'è l'idea di unione, così scandali (o altro che sia) vengono dimenticati perchè riguardano qualcun'altro.
E invece di parlare di cose serie, ci rimbombano (come scrivi tu autore) coi vari reality, cronaca nera, cronaca rosa, ecc..
il mondo è andato avanti cosi per millemila anni, c'è chi si gira dall'altra parte e chi combatte, io dormo che son stanco
E' il nostro retaggio che nella maggior parte dei casi ci frega. Ci manca una vera identità come popolo, come entità sociale. Divisi per molti secoli, tutt'ora ognuno di noi incarna ancora il concetto di micropotenze esplicato da Machiavelli.
C'è anche un altro fattore che pesa, può essere una spiegazione alternativa. Conducendo ritmi di vita sempre più serrati, dove veramente la sopravvivenza in questa società è qualcosa da guadagnarsi con le unghie e con i denti, dove il lavoro, quando c'è ti lascia così poco tempo che nel momento in cui puoi dedicarti ad altro, logicamente tendi a cercare qualcosa di rilassante.
Troppo stressati e spaventati da nostro singolo futuro per poter fare un passo indietro e vedere le cose nell'insieme
Bella domanda:
Dovremmo chiederci innanzitutto chi è in grado di ribellarsi e vuole realmente farlo?
Le probabili risposte dovrebbero essere: Le fasce della popolazione fisacamente idonee a sostenere le conseguenza dell'insurrezione civile e coloro che vivendo in condizioni di necessità economica, sono motivati a farlo. Si perchè chi sta bene economicamente, come ha fatto notare Setanta prima di me, poco importa scendere in piazza per tutelare il diritto altrui e questo purtroppo fa parte anche un po del nostro retaggio culturale.
Stando ai dati ISTAT gli italiani sotto la soglia della povertà sono il 13% della popolazione, percentuale a cui va sottratto il numero degli over 60 e dei minorenni.
Allora mi chiedo siamo realmente in grado di sostenere numericamente una rivolta civile? Va poi considerato la paura e l'insicurezza di perdere anche quel poco che si ha...
Io mi son già scordato di te.
Puff.
lol
@farnight
>Puff
Quelli al formaggio?
no
anche se non son male
>Di questo passo dove si andrà?
Secondo me, solo quando la gente capirà di aver toccato il fondo, allora decideranno di ribellarsi e darsi una svegliata.
O forse, come racconta la storia, la maggior parte del popolo italiano scapperà con la coda tra le gambe all'estero.