Gio
26
Mar
2015
Odio chi mi da ordini!
ODIO CHI MI DA ORDINI! Odio gli imperativi e sopratutto odio che mi si diano ordini mentre sono concentrata a fare altro! E se dico "aspettaun secondo" la stronza so io che per finire bene una cosa ti chiedo di aspettare! MA CHE ROTTURA DE CAZZO! Risulto antipatica? Bene tu risulti disorganizzato e rompicazzo!
dedicato a tutti i capi
24 commenti
Il capo per sua natura è quello che da gli ordini. Fattene una ragione
anche io
Anche io sono fatta così.
Posso aggiungere che odio che mi si diano se la persona che lo fa non ha titolo di farlo.
E soprattutto odio quando la gente ci rimane male quando mi interrompe mentre sto facendo qualcosa.. Pretende che molli tutto..per una cazzata.
Tipo quella demente della mia collega ieri..stavo facendo un lavoro complesso (che lei manco sa fare) e mi rompe i maroni per una cretinate "Appena finisco qui ci penso io, tranquilla".
E mi sembra di essere stata anche fin troppo gentile. E lei, offesa, che prende una sedia e dice "Rischio di ammazzarmi ma lo faccio io va.."
O emerita testa di minchia, se ti dico che lo faccio io dopo, sta buona e non rompere il cazzo, no?
un pò di calma gente u.u siete troppo nervosi
A volte l'interruzione è necessaria per qualcosa di prioritario, se no insomma a un certo puno uno ribatte che il lavoro viene fatto male.
Poi se lo fanno per irritarti è un altro discorso.
Secondo me ci sono due tipi di capi. il capo con personalita' che quando parla mette davanti la propria persona.e poi c'e' il capo privo di personalita',che quando parla non mette la sua persona.ma mette davanti a se.io sono il capo.e qui' nasce la prepotenza,presunzione di tutto e di piu' e chi piu' ne ha piu' abbondi
Hai ragione LunaK: c'è gente che non ha il minimo senso della misura. Non solo pretendono di essere aiutati a fare il loro lavoro, ma esigono anche che tu metta i LORO doveri davanti ai tuoi. E se non le accontenti in tutto e per tutto fanno pure le vittime!
Io lavoro a stretto contatto con altre quattro persone, nessuna di noi ha un grado superiore alle altre, ebbene c'è sempre una tizia che pretende che tutte concordino con lei. Alcune rare volte, quando noi altre quattro siamo tutte d'accordo, finge di adattarsi alle nostre decisioni, ma alla prima occasione ci rinfaccia che deve sempre essere lei ad adeguarsi a noi. E il bello è che è veramente convinta che sia così!
Chiedile di fare un elenco di queste volte e di come si è dovuta adattare, di portare l'evidenza.
@farnight
Per lei non sarebbe difficile fare un elenco delle volte in cui si è dovuta adattare perché, in effetti, in anni di lavoro ci sono state situazioni in cui è capitato e che lei ricorda perfettamente (quando si tratta di ricordare quelle rare occasioni ha una memoria di ferro, tende invece a dimenticarsi con estrema facilità quando è sgarbata e offensiva).
Ogni tanto, in passato, ci sono stati dei confronti, ma purtroppo lei è una manipolatrice: quando le rispondi a tono entra nella "modalità vittima" e ti propina risposte del tipo: "Ma non mi hai capito, io non intendevo dire questo, mi hai fraintesa..." Insomma, rigira la frittata talmente bene che ti porta a pensare che forse anche tu hai sbagliato nei suoi confronti. Dopo anni che la conosco ho capito che non cambierà mai ed io ho rinunciato a costruire un rapporto sincero con lei, anzi meno mi parla e meglio sto.
-Per lei non sarebbe difficile fare un elenco delle volte in cui si è dovuta adattare
Ok, ma poi bisogna confrontarlo col resto, con le necessità di tutti, col totale delle occasioni capitate.
-ho capito che non cambierà mai
Di sicuro non basta solo volerlo. Ci sarà qualcosa che la spinge ad essere così.
-ho rinunciato a costruire un rapporto sincero con lei,
Certo, ma puoi essere sfacciato tu quanto è manipolatrice lei.
Trovo difficile credere che non si contraddica alla domanda giusta.
Magari non si riesce ad aver ragione, ma almeno a zittirla...
Senza offesa, ma si vede che non la conosci personalmente: è più facile trovare un pinguino in mezzo al deserto che riuscire a zittirla. Se messa in difficoltà si intestardisce sulla sua posizione con urla e strepiti e, quando non riesce più a difenderla, cambia abilmente argomento, seguendo una logica tutta sua. Ma il meglio di sé lo dà quando, dopo aver offeso una persona, se questa le risponde per le rime riesce persino a sentirsi ferita, dando vita ad un'interpretazione della sofferenza che chi non la conosce potrebbe benissimo scambiare per sofferenza vera.
Da un paio d'anni ho imparato a farmi scivolare addosso quanto dice e, finora, questo con lei è stato l'atteggiamento più efficace. Davanti alla mia indifferenza è rimasta prima destabilizzata e poi è passata a riversare il suo veleno su altre persone (anche se questo mi dispiace).
Cosa la spinga ad essere così non l'ho mai capito e, dopo tanti anni, non ho più nemmeno la voglia di capirlo. Lei spesso parla dei suoi problemi presenti e passati ma, non per fare la vittima, ti assicuro che i miei e soprattutto quelli di molte nostre colleghe sono ben più gravi.
@inquietamente
É senplicemente stronza. Non ci sono motivazioni. É cosi!
Caro Anonimo e` quello che penso anch'io, per questo ho imparato ad ignorarla e a non prendermela.
-Senza offesa, ma si vede che non la conosci personalmente:
Ho già conosciuto istrionici e gente con problemi vari. Dipende anche a cosa può fare appello. Che io non la conosca è vero, com'è vero che non sei in grado di averci a che fare.
Un esempio di una sua protesta?
-Davanti alla mia indifferenza è rimasta prima destabilizzata
:)
-riversare il suo veleno su altre persone (anche se questo mi dispiace).
Sì, le persone che minano la tranquillità sono veramente deleterie.
-Lei spesso parla dei suoi problemi presenti e passati
Se non trovi una spiegazione del suo comportamento in quei problemi, allora saranno altri (sicuramente precedenti).
@farnight
Sarà anche vero che non riesco ad averci a che fare, ma perlomeno il mio atteggiamento è riuscito ad arginarla (anche se non so per quanto tempo).
Ecco un esempio di una sua protesta: io e le mie altre colleghe decidemmo di fare un regalo ad alcune persone; la cifra che avremo dovuto sborsare era decisamente modica, circa venti euro a testa. Lei cominciò a sbraitare, dicendo di trovarsi in un periodo in cui anche quei pochi soldi erano importanti e non si sentiva di spenderli per persone a cui non riteneva di dover fare un regalo. Dato che potevo capire questa sua posizione, le dissi che, se non voleva farlo, non sarebbe stata in nessun modo forzata a partecipare, noi altre colleghe avremmo messo anche la sua parte, senza sottolineare agli omaggiati la sua defezione. Al quel punto scattò la seconda recriminazione: lei non voleva che noi fossimo obbligate a mettere la sua parte, altrimenti si sarebbe sentita in colpa nei nostri confronti. Quindi cercò di farci desistere dal fare questo regalo. Alla fine, dato che noi altre non ci muovemmo dalla nostra decisione, fu costretta a cedere e, seppur fra mugugni e frecciatine, pagò la sua quota.
Penserai che questa sia una stupidaggine e, se fossi stata io a doverla leggere, probabilmente avrei pensato la stessa cosa, ma quando atteggiamenti simili, per quanto infantili, vengono riproposti spesso, e per giunta sul luogo di lavoro, ti garantisco che dopo un po' cominciano a girare come le pale di un'elica.
-(anche se non so per quanto tempo).
Sei preoccupata per questo?
-Lei cominciò a sbraitare,
Immagino che questo comportamento dia fastidio a tutte le colleghe.
-Penserai che questa sia una stupidaggine
Ti assicuro che capisco. Ho un lavoro, dei colleghi, e perfino io son costretto a dire di aver degli amici, quindi interagisco con persone molto diverse tra loro -- inoltre mi piace studiare le persone, e conosco casi particolari.
È ad esempio seccante aver a che fare con delle persone non solo inutili, ma inutili e dannose. Almeno non facessero niente non romperebbero niente.
No, non sono preoccupata che ricominci: ormai ho capito che non merita nessuna considerazione, ma le sue critiche mi farebbero comunque girare le scatole. Io sono lì per fare il mio lavoro, non per sopportare lei.
Sì, il suo comportamento infastidisce anche le altre, ma ormai tutte la lasciamo sbraitare quando vuole farlo perché cercare di ricondurla alla ragione è controproducente: si generano solo discussioni infinite.
-Io sono lì per fare il mio lavoro, non per sopportare lei.
Se si tratta di un caso estremo potresti farle passare la voglia di rivolgerti la parola facendole commenti al vetriolo (anche se io desidererei il contrario).
-si generano solo discussioni infinite.
Eh, ma hai già detto che ti lasci sviare.
Quindi alla fine cerca attenzioni?
Se non può fare pressione sui superiori, a un certo punto si fa quello che si può per stare in pace.
Però ho come dei dubbi sulla ragione per cui sia lì.
Non lo definirei un caso estremo, il suo comportamento al lavoro risente molto della sua situazione personale: quando è serena è sopportabile e ragionevole, quando ha problemi diventa intrattabile. Ultimamente, per fortuna, è tranquilla.
Sì, adora stare al centro dell'attenzione e rosica quando non lo è.
In che senso hai dei dubbi sul perché sia lì?
-quando ha problemi diventa intrattabile.
però sembra che abbia problemi passati che hanno sagomato il suo carattere, e problemi attuali che continuano a metterla di malumore?
-Sì, adora stare al centro dell'attenzione e rosica quando non lo è.
e infatti il voler stare al centro dell'attenzione lo vedo come effetto di brutte cose
dipende da cos'ha lei, ma può dare alcune illusioni che fanno rimaner tranquilli, ad esempio
-In che senso hai dei dubbi sul perché sia lì?
mettiamola così: se rompe le scatole, a nessuno (tipo un responsabile del personale) è venuto il dubbio di farle non dico una lavata di testa o parlare di licenziamento, ma di farle comunque un discorsetto?
è in grado di svolgere il suo lavoro? efficientemente?
Ha problemi come li abbiamo tutti: i suoi non sono nemmeno particolarmente gravi, ha però la tendenza ad esasperarli, non rendendosi, o non volendo rendersi conto, che molto spesso quelli dei suoi interlocutori sono ben più gravi.
Nel lavoro è brava, questo glielo riconosco io e tutte le mie colleghe, quindi i superiori la stimano; inoltre è abbastanza furba da non fare scene madri davanti ai superiori.
-Ha problemi come li abbiamo tutti:
esaspera, ok; quindi continua ad esserci qualcosa di sé stessa che non sa come affrontare
-Nel lavoro è brava, questo glielo riconosco
deo gratias, almeno non è un peso morto o peggio
-inoltre è abbastanza furba da non fare scene madri davanti ai superiori.
ah -_- figurati; non è possibile che però non commetta un passo falso
Copio la tua tecnica:
- quindi continua ad esserci qualcosa di sé stessa che non sa come affrontare quelli sono problemi suoi, non miei ed io non ho intenzione di farmene carico.
- Non è possibile che però non commetta un passo falso anche se lo commettesse a me non interessa metterla in difficoltà: non solo non ne ricaverei nulla, ma dovrei anche pagarne le conseguenze.
-Copio la tua tecnica:
:p
certo non puoi risolverle tu i suoi problemi, la sua vita è la sua vita, ciononostante questi stanno influenzando indirettamente anche te
metterla in difficoltà sarebbe da stronzi, dico solo che dovrà qualcosa a qualcuno, avrà anche lei delle responsabilità... se commette qualche errore nei rapporti o proprio nei compiti a lei assegnati ci saranno delle conseguenze, anche se mi pare avessei accennato un certo grado di intoccabilità da parte sua
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Hai ragione!
anche questo è un ordine.