Sab

26

Ott

2019

Autostima sotto i piedi

Sfogo di Avatar di micolemicole | Categoria: Invidia

Sono sempre stata l'amica normale di ragazze bellissime. E non le ho mai invidiate, avevo altre priorità, probelmi più importarti e classificavo i rapporti con i ragazzi come qualcosa che mi avrebbe solo distratto dalL' affrontare i miei probelmi. Semplicemente mi vergognavo di avene, mi vergognavo di non aver avuto una famiglia felice, di non avere tanti soldi ecc. alla fine era tutto un "fossi negli altri non sceglierei mai me" e mi andava bene così.

solo che gli anni adesso stanno passando, la mancanza di autostima mi sta schiacciando, tutti sono migliori di me, non riesco a trovare lati positivi in me, nel mio studio, nel mio percorso di vita.  Mi sono costruita un muro insuperabile che mi sta schiacciando Invece che proteggermi. E invidio le altre persone che sanno di piacere, che capiscono il loro valore, che si sanno vendere agli estranei e ai conoscenti mostrando solo il

meglio di loro.  

Una stupidaggine, come il fatto che una mia amica abbia cercato di liberarsi di un suo pretendente dicendogli che ero single, mi ha fatto smuovere qualcosa dentro. 

Sono la ruota di scorta a cui smollare i ragAzzi che non vogliono le altre? Valgo così poco? Un niente assoluto. mi viene da vomitare pensando a me stessa, Al fallimento che sono, di cui sono la prima artefice, a quello che non riesco a fare, al fatto che non riesco ad uscire dal baratro in cui sto candendo.

Non sono mai stata una piagnucolona, anzi non perdo praticamente mai il controllo, ed è una settimana che la sera nel letto piango fino a perdere il respiro. 

23 commenti

E' una situazione che hai creato tu, però è cosa da poco. L'amica che ha fatto il tuo nome per liberarsi da un corteggiatore palloso è davvero cosa da poco.

Il tuo disagio invece non va bene. La situazione potrebbe essere definita così: vecchi schemi funzionavano una volta, ti sono serviti a sopravvivere, ma ora non sono più buoni, è il momento di cambiare. Succede a tante persone che hanno avuto un passato difficile. Bisogna rinnovarsi.

Avatar di OldJoeOldJoe alle 16:08 del 26-10-2019

ho cambiato città andando a vivere da sola per studiare, ma non sono riuscita a cambiare lo schema. Anzi, sono peggiorata, sono diventata ancora meno accondiscendete nei miei confronti. 

Avatar di micolemicole alle 16:12 del 26-10-2019

Se hai cambiato città hai fatto bene.

Di solito la disistima la seminano in famiglia.

Da quanto te la porti dietro? Scuole medie o più tardi? 

 

Avatar di OldJoeOldJoe alle 16:16 del 26-10-2019

Ma poi “normale” che significa? Lo sai che l’aggettivo normale come lo hai inserito tu nn significa niente... uno scienziato ti direbbe di definire cosa tu intenda x normale... prova a farlo... vedi che viene fuori...poi sottolinea tutte le cose che non ti piacciono e vedi un po’ se le puoi cambiare. Seguendo il consiglio del vecchioJOE

 ðŸ˜‰ðŸ˜‰ðŸ˜‰

Avatar di ScandyScandy alle 16:22 del 26-10-2019

I miei si sono lasciati quando ho finito La prima media. Quindi più di 10 anni fa. Se devo essere sincera non ho vissuto male la separazione. Ero contenta, in casa litigavano in continuazione e non stavano assolutamente bene insieme. I problemi economici sono arrivati dopo il divorzio, ma ormai sono più o meno risolti, perché appunto si sono potuti permettere di mandarmi a vivere fuori. Ora hanno entrambi un compagno e io sono contenta perché so che non sono soli e che si sono rifatti una vita e non sono soli 

Avatar di micolemicole alle 16:24 del 26-10-2019

Normale, né carne né pesce. Una persona comune? Non so magari ti piace di più come termine. Non sono particolarmente brava in niente di quello che faccio, non eccello in niente, sono nella media. In primo luogo non mi piaccio esteticamente, o meglio allo specchio mi piaccio, ma poi per strada mi paragono a tutti, e non sono all'altezza. Non mi piace il fatto che non sia del tutto indipendente, ma non posso permettermi di lavorare purtroppo in questo momento, non mi piace che non so dopo la laurea che cosa farò. Non mi piace il fatto che mi sia chiusa a riccio più di quanto non facessi già prima con l'avanzare del tempo. Non mi piace il fatto che stia così male da piangere la notte sola nel letto fino a che non mi manca il respiro. E no, non ho trovato vie di uscita a queste cose 

Avatar di micolemicole alle 16:30 del 26-10-2019

Ha già detto tutto OldJoe  in maniera diretta, semplice e precisa:  "Vecchi schemi che funzionavano una volta, oggi non sono più buoni".

Io ci sono passato, esattamente come te, lontano da casa (per studio). Per quanto mi riguarda, il muro di cui parli mi è servito moltissimo anni fa ma dopo un bel po' ho iniziato ad avvertirne il peso e per molto tempo non ho fatto nulla per uscire da quella situazione. 

Devi raggiungere un equilibrio tra il piacersi ed il tendere a migliorarsi di giorno in giorno senza alcun obbligo/dovere verso qualcuno. Devi pensare che noi siamo quel che siamo, non sono i paragoni ed i giudizi a forgiarci.

Anche io cercavo continuamente qualcosa in cui fossi bravo, e non riuscivo mai a trovarla nonostante curassi moltissimi interessi! Ad esempio, io suono. Mi paragonavo sempre ad altri musicisti e mi sentivo un perdente (stessa cosa per qualche esame non passato all'università, o appunto, per le ragazze). Poi ho smesso di fare paragoni continui, sono migliorato ed oggi mi sento quasi soddisfatto di me stesso.

Io non sono un esperto e nemmeno un santone, il mio consiglio però è quello di costruirti un'autostima, passo dopo passo, partendo anche dalle cose più banali. I lavori manuali di solito (dipingere, curare l'orto/le piante, costruire qualcosa) sono molto appaganti, personalmente per acquisire sicurezza iniziai proprio a curare un piccolo orto nel giardino, a studiare musica con metodo o con amici al mio livello, a riparare oggetti, mi iscrissi ad un corso economico di lingua, poi son passato all'accrescere la mia cultura generale leggendo parecchio e di tutto, dai romanzi ai trattati scientifici, sempre con molta tranquillità e soprattutto senza MAI pensare "Devo diventare migliore di / essere come "Tizio" ".

Nella società si da troppo peso al concetto vincitore/perdente, e soprattutto lo si banalizza e lo si rende uno stereotipo.

Avatar di TarsTars alle 16:32 del 26-10-2019

Grazie tars. Ci proverò! Per ora da un mese mi sono riscritta in una palestra dove fanno scherma, che era lo sport che ho fatto per tanto tempo al liceo e mi piaceva molto, e ne sono entusiasta. Per quanto riguarda gli esami non sono invidiosa, in realtà non sono invidiosa dei successi altrui, quanto della capacità degli altri di vedersi vincenti, di apprezzarsi. Una cosa che mi manca in Toto. Mi sembra che tutti sappiano il loro valore e lo dimostrino, mentre io non saprei 1 di cosa vantarmi, 2 avevrei il terrore di essere smontata in due minuti perché non ho nessun valore o talento. Non invidio tanto i vincenti, ma quelli che sanno di poter vincere. Non so se mi sono spiegata bene 

Avatar di micolemicole alle 16:37 del 26-10-2019

E' opinione di tanti che la competizione indotta dal sistema sulle persone non sia salutare.

E' una manipolazione che serve a sfruttare le persone e a creare consumatori di prodotti-droga che ci vengono proposti per compensare. 

Se c'è competizione mi fo da parte. E' nemica del mio benessere.

Avatar di OldJoeOldJoe alle 16:45 del 26-10-2019

Oggi Oldjoe ne sta sfornando di perle di saggezza. Sono contento quando ti leggo lineare e saggio. Sei migliore di quello che vuoi far credere a volte.

Avatar di AnonimoAnonimo alle 16:57 del 26-10-2019

Sembra strano, ma capisco perfettamente cosa vuoi dire perchè ho provato le stesse cose!

Non è invidia, ci si chiede come facciano tutti ad eccellere almeno in un campo, mentre noi stiam qui a considerarci, appunto, persone normali senza nessuna qualità particolare. Ti dirò, si alcune persone son brave in determinati campi, ma la stragrande maggioranza sa "vendersi" bene, nel senso che son molto bravi a far credere agli altri determinate cose, io conosco un musicista che non è sto gran campione, ma il suo atteggiamento, il suo carattere, lo fa brillare agli occhi degli altri. Ci sa fare, questo è innegabile! C'è anche da dire che dipende anche da noi, nei periodi di tristezza di solito trovare la forza di volontà per fare qualsiasi cosa è difficile, bisognerebbe esser bravi ad iniziare con qualcosa che faccia sentirci bene. E' come se ci trovassimo in un limbo emotivo sempre uguale.

Ecco, nel tuo caso se ti piace la scherma riparti da quella e curala soprattutto per te stessa, vedrai che i risultati arrivano, e questo è poco ma sicuro.

 

Il desiderio di essere indipendenti credo che appartenga a tutti noi ragazzi, ma è una frustrazione evitabile se abbiamo una base economica familiare più o meno stabile. E' già qualcosa avere dove mangiare e dormire, ci si fa una ragione che durante gli anni di studio non si possono fare viaggi ogni anno o spendere troppo in uscite. Ora bisogna gettare le basi, domani una volta terminati gli studi potremo essere indipendenti. Nel mentre prova a cercare qualche lavoretto serale per guadagnare dei soldi. Io ne ho trovato uno che mi impegna un solo giorno a settimana e la paga è di 15 euro per qualche ora, per me è quanto basta per non chiedere soldi ai miei settimanalmente :D

Ultimo consiglio (mi sento quasi incolpa di dare tutti sti consigli, io alla fine chi so per elargirne? :D ) : io ripartii proprio di un lunedì. In questi due giorni pensa al cambiamento che vuoi adottare e parti subito lunedì, approfittando dell'inizio di una nuova settimana.

Buona fortuna! 

Avatar di TarsTars alle 16:58 del 26-10-2019

Oldjoe, assolutamente d'accordo. Anch'io ho sempre avuto un problema con la competizione, con gli ambienti competitivi e il voler prevaricare sugli altri. Motivo per cui ho smesso di fare scherma, per esempio, odiavo le gare l'ambiente pieno di ansia. Motivo per cui mi sono sempre fatta da parte nelle relazioni. Il fatto è che tra meno di un anno mi troverò nell'ambiente lavorativo, in quello forse più competitivo esistente tra l'altro. Questa non la posso evitare, ed è quella in cui ho più il terrore di perdere e fallire. 

Avatar di micolemicole alle 17:02 del 26-10-2019

OJ e Micole però non credete che esista una “sana” competizione? Quella che ti porta dei buoni stimoli e una motivazione a migliorarti? Non quella verso gli altri ma verso te stessa/o

.. io credo di sì o per lo meno per me è così a volte. Ho dei modelli reali che apprezzo e vorrei uguagliare magari mi rendo conto che sono irraggiungibili che le mie competenze sono limitate ma in ogni modo mi stimolano a fare, dare di più. Cerco di viverla in modo positivo e non negativo 

 

Avatar di ScandyScandy alle 17:14 del 26-10-2019

Scandy, dipende ovviamente da come vivi la competizione. Da che tipo di persona sei. Da che tipo di sprono ti fa reagire al meglio. Almeno con me non funziona, anzi mi fa l'effetto contrario. 

Poi Personalmente non credo in un unico modello esterno, io ho La mia idea personale di "punto di arrivo", probabilmente irraggiungibile, che non coincide con nessuna persona che conosco, ma è un mix di tutte le cose che mi piacciono che ho riscontrato nelle persone.  

Avatar di micolemicole alle 17:19 del 26-10-2019

Grazie tars, stanotte invece di piangere mi scervellerò un po' e cercherò di seguire tutti i tuoi consigli, purtroppo non quello sul lavoro. Vorrei tanto, non sai quanto, ma non ho il tempo. Ogni mattina dal lunedì al venerdì sono ai tirocini e mi sveglio alle sette, e tre pomeriggi a settimana ho lezione. Tre volte a settimana vado in palestra e ho anche da studiare. Il tempo per lavorare lo potrei avere solo se le ore della giornata raddoppiassero mi sa. 

Avatar di micolemicole alle 17:22 del 26-10-2019

Ma la vera domanda è perché vedi tutto come una competizione e guardi agli altri sempre e comunque. Tutti i tuoi sfoghi sono catalogati in invidia. Prendilo come un consiglio di una persona di poco più grande di te che davvero ha sempre fatto il suo senza badare agli altri e si è spesso trovata ad affrontare le tue stesse insicurezze: ha ragione qualcuno sopra a dire che è la società a creare pressione sul singolo per competere su tutto, pure dove non c'è da competere... Le stesse gare di scherma, tu le vivi come competizione nel senso peggiore,in realtà sono solo sfide con noi stessi dove vince il "migliore", ma poco importa.. Se vedo un problema vero causa del tuo disagio è che tu hai creato sì un muro, ma nei confronti di nemici immaginari o di te stessa senza saperti creare un TUO spazio, una tua dimensione nella quale il giidizio altrui era del tutto irrilevante. Nelle relazioni non si compete, in amore non si compete, in amicizia non si compete,nello studio non si compete e neanche nel lavoro(se sei bravo e ti impegni non devi sgomitare e se non arrivi dove è arrivato lo sgomitante di turno sul momento che problema c'è?! La tua collega che si becca tutti 30 non li sta togliendo alla tua carriera universitaria e darli a lei non vuol dire toglierli ad un altro studente...) Nella maggior parte dei casi nessuno schiocca le dita ed ha la vita che vuole, ma la competizione non è una risposta al problema, complica, mette senso di inferiorità, fa male a te e agli altri e non risolve proprio nulla. Difenditi allora da quelli che sono rapporti per te e la tua autostima deleteri. Non sei meno nè più di nessuno, sei Micole punto. Non devi dimostrare niente a nessuno se non a te stessa. Per certe cose è giusto impegnarsi, anzi per tutto è giusto, ma lottare e competere, sforzarsi fino allo stremo non fa arrivare prima le cose, tutt'altro. Crea una tua dimensione e fai pace col mondo. Se si intraprende la via della competizione e del confronto continuo con gli altri si diventa parte del cancro sociale moderno che sta distruggendo ogni cosa, si cresce come adulti presuntuosi e pretenziosi, dal giudizio facile, frustrati e cattivi col prossimo solo perché impossibilitati ad ammettere errori e fragilità che propri. Un solo consiglio:fai il tuo come ti viene, al tuo meglio, in ogni cosa punto. Il resto non conta, il passato non conta e di gente stupida e giudicante è pieno il mondo, perché dargli possibilità di aggiungere un +1 al gregge di adulti crudeli e frustrati?!

Avatar di AnonimoAnonimo alle 17:31 del 26-10-2019

Mi riferivo solo alla competizione con altre persone.

Avatar di OldJoeOldJoe alle 17:32 del 26-10-2019

Sei una persona piu' sensibile della media e questo da un lato è un pregio..Ma dall'altro ti danneggia in questa jungla spietata che è la società dove una legge non scritta impone di inculare il prossimo per vincere(chissà poi che cosa???) e ottenere la falsa ammirazione e i falsi rispetti di gente che ugualmente poi ti parla male alle spalle...

Pertanto: Non ribassarti al loro livello,la frequentazione tra 2 persone avviene sponataneamente quando meno c'e l'aspettiamo e da li' potrà nascere un'amicizia,un sodalizio o una storia d'amore,affinchè avvenga la persona deve esserci affinità caratteriale e feeling...

Puo' darsi che sei capitata in mezzo a degli stronzi: Non fartene una colpa,mandali all'inferno e ignorali,non degnarli manco del saluto..Chi si vanta soffre di inferiorità,le persone umili non sbandierano a nessuno i loro successi,le loro soddisfazioni,i loro sogni...

NON PIANGERE PIU'...Meglio soli 100 volte che con certi elementi che per sentirsi migliori scaricano la loro merda su chi non è una merda come loro!

Avatar di AnonimoAnonimo alle 17:32 del 26-10-2019

MI CORREGGO:

 ***affinchè avvenga con la persona ***

Avatar di AnonimoAnonimo alle 17:35 del 26-10-2019
D'accordo con OldJoe e Anonimo delle 17:31

Avete presente quella frase che veniva ripetuta come mantra durante le competizioni sportive ? "Ha vinto lo sport"

Ecco, a me quel tipo di competizione piace. Vado a giocare a calcio con gli amici, do tutto me stesso ma magari perdo 20 ad 1, dopo la partita tutti al pub per una birra. Dopo diverse partite miglioro la tecnica e prima o poi ne pareggio una.

Oppure il vedere le capacità degli altri e dire a se stessi  "Se ce l'ha fatta lui, ce la posso fare anche io, quindi mi impegnerò per raggiungere quel livello" non credo sia male, a patto che si concorra per stessi obiettivi e che si abbiano i piedi a terra ( non ci si sveglia una comune  mattina, d'improvviso, decidendo di superare S. Hawking, Bolt o Einstein... bisogna esser realisti ed ambiziosi allo stesso tempo).

Avatar di TarsTars alle 18:13 del 26-10-2019

Buoni ragionamenti. Poi ci sono quelli che vogliono vincere sempre e fregare sempre. Io mi fo da parte.

Avatar di OldJoeOldJoe alle 18:17 del 26-10-2019

Anonimo, grazie per le belle parole, e per esserti interessato così tanto ai miei sfoghi, ma l'ho scritto anche su, io non invidio i risultati altrui, non invidio i successi altrui. Invidio la loro autostima. Il loro sentirsi sicuri, il sapersi vendere, il sapere di potercela fare. Non ho MAI pensato nè detto che se qualcuno prende trenta ha tolto un voto a me o altro di similare. Anzi ad essere sincera è La cosa più lontana da me che esista. Metterò gli sfoghi in gola se ti aggrada di più, purtroppo i peccati capitali sono questi.  

per quanto riguarda lo sport, vedere la gente piangere per non aver vinto, le urla degli allenatori, le sgridate per un errore, il clima di ansia e tensione che si creava non mi è mai piaciuto. Non è un ambiente che mi stimola. Forse te in questo tipo di competizioni o situaizoni riesci a dare il meglio di te. Io no. Anzi. Arrivo ad odiarlo. 

Avatar di micolemicole alle 18:26 del 26-10-2019

Forse mi son spiegata male. Hai preso come accuse cose che facevano parte del flusso di pensiero. Allora non importa. Continua a relazionarti alla realtà come ritieni sia meglio per te. Non sono nessuno per dar consigli e tutto volevo fuorché farti sentire giudicata nell'atteggiamento. Volevo solo dirti che forse è la prospettiva personale nella quale tutto viene percepito da noi che va cambiata. Volevo dirti di difenderti da un modo di pensare diffuso che è sempre deleterio per tutti e creare la tua dimensione, che poi è la stessa che non ti fa percepire il rimprovero dell'allenatore come un'accusa personale o la fine del mondo, ma semplicemente come lo sfogo di un uomo che tiene al suo mestiere(che poi gli allenatori che lo fanno sono veramente degli idioti in ogni caso e la pressione sull'atleta va sempre dosata perché c'è chi più è sotto pressione più dà il meglio di sé, chi no) . In bocca al lupo per tutto, ciao

Avatar di AnonimoAnonimo alle 18:38 del 26-10-2019

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