Mar
20
Nov
2018
Perché gli altri riescono e io no?
Ogni volta che provo a guardarmi intorno vedo persone che hanno tutto quello che vorrei avere io e mi chiedo come ce l'abbiano fatta, e che cos'ho io di diverso da loro per non essere riuscita. C'è questa mia ex compagna di liceo, abbiamo la stessa età, ma a trent'anni io ho un lavoretto precario con la mia famiglia, che mi rende praticamente quanto un stage, sono costretta a vivere in casa dei miei genitori e fare una vita tutta casa-lavoro e se capita qualche piccolo svago, mai più di una passeggiata; lei invece, che ha la mia stessa età, ha appena partorito il suo secondo figlio. Non desidero avere figli, ma quello che le invidio profondamente è che lei ha trovato il suo posto, ama il lavoro che fa assieme al suo compagno, che apparentemente rende benissimo, hanno una famiglia vera, dei figli, una casa tutta loro, festeggiano i loro bambini in allegria e armonia, e hanno uno scopo quando si alzano la mattina. Nella nostra famiglia non si festeggia mai niente, né compleanni né altro, non facciamo mai neanche una passeggiata tutti insieme, e quando vedo o vengo a sapere di quello che la mia ex compagna di classe fa con la sua famiglia non so se invidio di più lei per la gioia che le danno i figli, o i figli stessi per come vengono cresciuti, in un contesto pieno di amore, di domeniche passate insieme, di gite con i parenti e tanto altro.
Invidio da morire anche un'altra amica, e mi dispiace, perché non riesco ad essere contenta per lei. Si è sempre lamentata di essere sola e incompresa, ma non è vero, non è mai stata davvero sola, anche nei momenti peggiori aveva sempre qualcuno da chiamare, con cui parlare, con cui organizzare qualcosa. Diceva che tutto era contro di lei, mi ha anche accusata di fare una vita facile e comoda, e invece, mentre io sono qui a raccogliere qualche briciola di soldi da mettere scrupolosamente da parte, lei è appena tornata da un viaggio e sta per acquistare non so che materiali costosi per il suo lavoro, e viene anche a dirmi "e poi mi rimarranno anche dei soldi per andare all'estero se voglio". Si è lamentata per mesi con me, mentre io ero con l'acqua alla gola, e poi candidamente mi dice di aver speso un paio di migliaia di euro, e che le restano anche i soldi per andare a vivere fuori. Alla faccia delle lamentele!
Invidio quella ragazza che mi ha invitata alla sua festa di laurea, perché i suoi genitori le sono stati vicino tutto il tempo e alla fine ha avuto una mega festa piena di amici, parenti e regali, e suo padre ha letto una lettera commovente davanti a tutti. A me hanno partecipato giusto i miei, per dovere, hanno anche fatto tardi il giorno della discussione, e nessun parente ha fatto nulla per me, nemmeno un mazzo di fiori, niente. Non mi interessa il lato materiale dei regali, ma il gesto, l'idea di potermi godere una serata con delle persone che mi vogliono bene dopo anni estenuanti di studio e sacrifici. Non ho avuto nulla di tutto questo perché la mia famiglia non esiste e sostanzialmente non ho uno straccio di amico.
Anche questo invidio agli altri. Per gli altri sembra essere semplicissimo fare amicizia. Conosco una ragazza che appena entrata nella nuova facoltà, in una città sconosciuta, tempo una settimana e già aveva stretto amicizia con coinquilini e compagni di corso, tanto da essere invitata, dopo due settimane, a uscire in macchina con loro. Io in cinque anni sono riuscita a farmi un paio di amici, ed è già tanto. Mi sento sempre inadeguata, strana, chiusa, non riesco a parlare a chi mi sta intorno, e quando ci provo non so mai dire la cosa giusta al momento giusto. Vorrei tanto fare amicizia, vorrei avere dei ricordi con qualcuno, una vacanza fra amici, una giornata al mare, qualsiasi cosa, ma non mi resta nessuno. Quando arrivano periodi come il mio compleanno o le vacanze di natale chiudo gli occhi e spero che passino presto, perché sono solo dei momenti dolorosi in cui mi ricordo che non c'è nessuno per me con cui trascorrere il tempo.
Invidio quella mia ex coinquilina a cui il fratello, per il compleanno, regalò addirittura una macchina, e la cui madre ogni natale addobbava l'intera casa e cuciva cose fatte a mano per i figli. E i figli avevano potuto viaggiare insieme ai loro genitori e vedere il mondo. La mia famiglia invece è spezzata, distrutta, i miei genitori non si guardano più neanche in faccia e non gli interessa minimamente passare del tempo con i figli. Gli zii materni sono spariti dopo aver preso tutti i beni preziosi che potevano quando mia nonna - l'unica persona che mi abbia mai dato affetto e calore sinceri - se ne è andata. Restano gli zii paterni, ma sapete che c'è? Invidio anche loro, perché sono "sistemati". Non dico in senso economico, ma dal lato umano. I loro figli sono sposati, o lavorano - lavori seri, che danno loro di che vivere serenamente - hanno dato dei nipoti ai loro genitori e tutti vivono vite felici e normali, i cuginetti giocano fra loro, i figli vanno a trovare i genitori anziani che cucinano cose buone per i bambini e via dicendo. A me non tocca niente di tutto questo, solo tanta solitudine e scoraggiamento. Non avrò mai una vita, una famiglia o una casa. E anche se avessi dei figli, che vita gli darei? Solo la mia stessa solitudine, visto che non avranno dei nonni amorevoli o dei cuginetti con cui giocare.
Provo un'invidia costante, dolorosa, e non so cosa fare per farmela passare. E non voglio essere una di quelle persone che per invidia trattano male tutti, così mi chiudo sempre più in me stessa e riduco ancora di più le possibilità di farmi una vita. Non so cosa fare per trovare un lavoro lontano da tutto questo, la mia laurea è carta straccia, posso solo continuare a farmi dare l'elemosina dai miei e lavorare per loro, e stare male ogni giorno sapendo che questo lavoro non mi porterà mai nulla di concreto, serve solo a darmi una "paghetta" settimanale con cui non dover chiedere soldi in prestito ad altri, ma assolutamente insufficiente a farmi una vita, non potrei affittarci neanche un monolocale. Invidio tutti così tanto e non so cosa fare per essere come loro, brancolo nel buio più totale, ogni giorno mi trascino per ore, mi costringo ad alzarmi quando vorrei solo chiudere gli occhi e sparire per sempre.
Spero sinceramente di morire molto giovane.
2 commenti
Il tuo problema sono le aspettative. Naturnalmente non c'è niente di male ad averne ma ti pongono in modo sbagliato, rispetto alla realtà dele cose. Guarda che i tuoi sentimenti sono del tutto normali e ti assicuro che la maggior parte delle persone, li hanno provati almeno una volta. Ho avuto amiche che nei momenti più bui mi hanno abbandonato, una famiglia problematica che non riusciva a dimostrare affetto, se non in modo distruttivo. Ho sofferto e a volte ci sto ancora male ma poi li ho visti per quello che erano. Ognuno con o suoi demoni e i suoi limiti, proprio come me. Non lasciarti consumare dall'invidia, le cose non sono sempre come sembrano o come tu credi... perché non provi a sfruttare la Laura che hai ottenuto con tanta fatica? In fondo l'hai presa per te, non per i tuoi genitori. Conosco il mondo del lavoro e so bene quanto sia difficile, ma se ti dai già per vinta, le cose non cambieranno mai! Lascia stare gli altri concentrati su cose positive. Tu non sei i tuoi genitori, non sei costretta a ripetere i loro errori.
Inserisci nuovo commento
Iscriviti!

Il giardino del vicino e' sempre piu verde e'....chi te lo dice che lo sia sempre? Probabilmente la tua amica ti appare piu realizzata economicamente e il fatto che lei abbia figli non significa nulla.
Il problema di fondo consiste sul fatto che tu continui a paragonarti agli altri, al loro presunto successo. Quello che a te pare successo ti ripeto, non significa che realmente lo sia. Saresti in grado di dare una definizione al successo ?
Avere una famiglia, una carriera, stabilita ecomica e salute. Questo e' il successo conforme agli standards globali e che in teoria dovrebbe renderci felice. La situazione economica in Italia non e' delle piu rosee, quindi non devi colpevolizzarti per il fatto che tu non riesca ad avere un'indipendenza.