Gio

07

Nov

2019

Il compromesso di R.

Sfogo di Avatar di Anonimo | Categoria: Altro

Nella mia vita non ho mai accettato i compromessi.

Non sono una che si è mai piegata alla volontà altrui, il giudizio degli altri non mi è mai pesato. Non ho mai sentito di dover dimostrare niente a nessuno, né per accaparrarmi la stima, né per ottenere l'altrui disapprovazione. Questo non vuol dire che io non sappia adeguarmi alle situazioni, ho anch'io uno spirito di sopravvivenza, seppur moderato.

Probabilmente questo atteggiamento nei confronti della vita è stato il risultato di varie prove e difficoltà affrontate. Non ho avuto un'infanzia e un'adolescenza semplice, anche se mi costa ammetterlo, ed ho imparato da subito che dovevo saper badare a me stessa meglio di chiunque altro.

Le difficoltà più grandi che un essere umano possa trovarsi a dover fronteggiare in una intera vita, a me sono capitate nel giro di pochi anni e quando non avevo ancora le piene capacità per affrontarle. Dico questo con distacco e ferma consapevolezza, senza voler destare empatia o facili compatimenti. Posso dire oggi di non aver paura praticamente di nulla (il che mi rende la persona impulsiva che sono e probabilmente anche la più spericolata tra tutte quelle che ho finora conosciuto); non ho neanche paura di perdere le persone care o più amate perché ho già perso quella che forse amavo di più al mondo qualche mese dopo aver compiuto i miei 12 anni ed in modo brutale. 

La consapevolezza di bastare a me stessa però, non nego mi abbia creato dei problemi nel rapportarmi agli altri. Ancora oggi ho difficoltà ad affidarmi ad altre persone per qualunque cosa e manco letteralmente della sana fiducia nell'altro, posta a fondamento di qualsiasi tipo di rapporto. 

Non sono una persona incapace di provare sentimenti, tutt'altro, e credo anche di aver sperimentato l'amore una volta, ma mi rendo conto delle barriere che creo e della difficoltà che prova chi mi ama a starmi vicino.

Anche solo l'idea della coppia per me è praticamente inconcepibile: io vivo sempre e comunque da individuo senza alcun legame. Spesso ho costretto le altre persone ad evitare di farsi sentire per giorni, mesi o anche per sempre; odio l'idea di dover rendere conto a qualcuno di qualunque banale evento mi capiti durante la giornata tanto quanto odio le routines. Sono un'egoista. Solo a me è permesso decidere con chi, perché, in che modalità e quando avere contatti. Ho anche dato tanto in certi rapporti, mi è stato fatto notare, ma questo non basta quando poni un muro tra te e il mondo. 

Questo sfogo vuole semplicemente essere una riflessione, forse un primo passo di apertura nei confronti degli altri, anche se sconosciuti, o forse l'ammissione di una verità che ho avuto finora difficoltà ad accettare. 

Odio parlare del passato. Per un periodo mi sono sforzata di convincermi che ogni giorno mi sarei svegliata come una persona  totalmente nuova, ma so benissimo che nessun essere umano è dotato di un tasto "reset" e che l'hardisk della vita di ognuno non viene formattato fino alla fine.

Il passato non "é" più in questo momento, ma si annida lì, nell'inconscio. Forse ogni uomo è un po' la sommatoria di tutti gli eventi che hanno segnato la sua esistenza, più una costante (l'indole) e un'incognita (perché ogni sistema è più della somma delle sue singole parti). 

Questo è quanto.  

That's all folks. 

 

11 commenti

Ho letto più volte e con piacere e vari pensieri si sono affastellati nella mia mente, alcuni dei quali vado ad esporti in ordine rigorosamente sparso.

La prima sensazione è che questo sfogo avesse un intento programmatico dichiarato al quale, per qualche motivo (o, più probabilmente, senza un motivo particolare) non hai dato seguito. Nel titolo e nei tag parli di un compromesso creando un'aspettativa che poi alimenti con una premessa antitetica, scritta in modo egregio non meno che appassionato pur nella sua brutale sincerità. Insomma, il tuo premettere di non essere incline ai compromessi sembrava preludere alla narrazione si un evento in cui a un compromesso ti sei dovuta per qualche motivo piegare, ma questo non avviene. Beninteso questo non inficia la fluidità della prosa nè l'interesse di quello che scrivi, al punto tale che alla fine uno non ci fa più caso. Solo rileggendo ho notato questa cosa.

Punto secondo. Sono convinto da tempo che gli egoisti non esistano. Esistono diverse strategie per costruire la propria felicità. Modalità che tendono a coinvolgere o escludere le persone intorno a noi il cui fine ultimo non cambia. Quella che cambia è la nostra capacità di aprirsi o chiudersi agli altri. Aprendosi si gode di più in modo analogo a quanto avviene per l'orgasmo che aumenta di intensità se impari a rilassarti invece che seguire l'istinto di contrarti. Tutta la nostra vita e la nostra difficoltà di relazionarsi in modo proficuo è in qualche modo governata dalla nostra capacità di aprirci o chiuderci. Chiudersi ci protegge o quanto meno ci illude di farlo. Aprirsi ci rende solo apparentemente più vulnerabili ma in realtà è solo attraverso questa capacità che cresciamo più forti e, forse, felici.

la mia sensazione è che il muro che tu hai sollevato non separi te e il mondo ma te e la tua parte di te con cui hai difficoltà ad entrare in contatto. Solo sensazioni epidermiche non verità rilevate. Del resto io ho dei seri problemi di comunicazione con la verità assoluta tanto da metterne in dubbio l'esistenza.

E questo è. Per il resto davvero benvenuta. È un piacere leggerti. Trovo tu dia una persona di rara lucidità e intensità. Ok è troppo tardi per rileggere. Mando così com'è. O la va o la spacca

Avatar di ColeridgeColeridge alle 02:10 del 08-11-2019

Stanotte non riesco a dormire(mi capita a volte), quindi ne approfitto per rispondere. Grazie per il commento. Lo sfogo è stato scritto stasera stesso e di getto. Il compromesso al quale faccio riferimento è sottinteso perché la pubblicazione di un pensiero così personale mi ha creato difficoltà ed è stato frutto di un compromesso, uno scendere a patti, con me stessa. La stessa iscrizione a questo sito lo è stata, per una serie di ragioni e, sinceramente, se il caso non avesse voluto che Ozymandias mi invitasse in più interazioni in anonimo a farlo, non ci avrei neanche pensato. La stessa mia mancanza di costanza e la mia insofferenza assoluta verso i legami non so se inficeranno la mia permanenza sul sito. Ti ringrazio nuovamente anche perché ho letto nel tuo commento una sorta di comprensione e forse anche conforto, espresso "alla giusta distanza", che ho apprezzato. Perdona anche tu eventuali errori dettati dalla stanchezza. Notte

Avatar di AnonimoAnonimo alle 03:20 del 08-11-2019

Si, fin dai tuoi primi interventi anonimi ho percepito l'originalità del tuo pensiero e del tuo approccio comunicativo, elementi che mi hanno incuriosito e portato, se vogliamo egoisticamente, a suggerirti l'iscrizione. 

Con il senno di poi  sono entusiasta di averlo fatto, le mie sensazioni erano fondate e ho già avuto modo di cogliere alcuni notevoli spunti di riflessione da quello che hai scritto, anche grazie al fatto che su molti aspetti abbiamo punti di vista piuttosto diversi ma amiamo entrambi il confronto basato sul ragionamento logico. 

Venendo al tuo sfogo, sospettavo l'esistenza del  muro (l'avevi fatto intuire fra le righe in alcuni interventi anonimi) e da come l'hai descritto in questo sfogo mi sembra più di una semplice scelta, direi piuttosto una componente fondamentale e costitutiva del tuo carattere formatasi in giovane età in seguito alle vicissitudini che ti sei trovata a dover affrontare e superare. Proprio per questo non credo sia un aspetto sul quale potrai lavorare più di tanto, ma qualcosa mi dice che tu non ne abbia affatto bisogno.

Chi è su questo sito da un po' sa bene che io come te, benché credo  per motivi diversi dai tuoi,  non mi fido realmente di nessuno e vivo le  relazioni nella costante consapevolezza che da un momento all'altro possano dissolversi come un pugno di sabbia spazzato via dal vento. 

La considerazione di Coleridge sui vantaggi di aprirsi è qualcosa sul quale ho sempre sperato, senza purtroppo riuscire a riscontrarlo nella mia persona:  nel senso che ogni volta in cui ho provato a farlo il dolore per la fine di un'esperienza ha reso a posteriori il bilancio della stessa emotivamente "anticonveniente" (termine brutto ma ahimè appropriato). 

Questo sito da quel punto di vista è eccezionale, perché consente di aprirsi, confrontarsi e far fluire i pensieri senza richiedere nulla in cambio, senza obbligazioni di tempo, frequenza o modo, mantenendo una sorta di distanza di sicurezza.  Come avevo già scritto in passato, non c'è da stupirsi se le persone iscritte da tempo in questo porto di mare si conoscano fra loro molto più intimamente delle rispettive frequentazioni nella vita reale.

Detto questo, non so quanto tempo ti fermerai con noi o quanto spesso tornerai a trovarci, ma sono lieto che tu abbia deciso di concederci righe e ore della tua vita (e a GRATIS per giunta! per rimanere sull'umoristico tema del fare tutto dietro compenso  ahaha).

Avatar di OzymandiasOzymandias alle 05:44 del 08-11-2019

Sfogo vagamente stirneriano, che ha suscitato in me sentimenti contrastanti. Una parte di me ti comprende, ti è vicina, tende a empatizzare e quasi a solidarizzare. Un'altra, più incliene a proiettare, è spaventata dalle conseguenze sui potenziali partner. Mi chiedo se alla base di tutto non ci sia la paura di essere fagocitata. Le persone più autonome e più individualiste possono essere spaventate da questa prospettiva, anche se magari non ne sono consapevoli. Non è tanto la paura di soffrire quanto quella di far fronte a un'inondazione che porta a innalzare muri e barricate. Il confine fra l'Io e il mondo esterno dev'essere continuamente presidiato, perché il primo non reggerebbe all'urto e potrebbe esserene travolto... non so se mi sono spiegato bene ... E' solo un'ipotesi: facci un pensierino.

Avatar di FingertipsFingertips alle 09:47 del 08-11-2019

Mi sono un po'ritrovata nel tuo sfogo, potrei averlo scritto io.Ti dirò che anche quei muri,quel non legarsi mai troppo a qualcuno sono tutte difese che attuiamo per non soffrire ancora,ma questo,ricordati che a volte ti porterà a non vivere a pieno le relazioni, perché una parte di te avrà bisogno di tenere sempre tutto sotto controllo.Anche le emozioni.Quindi spericola in tutto men che mai nei rapporti.

Avatar di AnonimoAnonimo alle 09:53 del 08-11-2019

I mostri del passato... Li si vorrebbe mandare in esilio, e appena lo fai davvero poi ti accarezzano per cercare di rimanere con te. Sono cose che nel quotidiano non si possono condividere, che stanno sospese in un limbo, che abbiamo il dovere di ignorare e l'esigenza di non approfondire, per non impazzire o scivolare più giù.

Però stanno li, così quando ci torni col pensiero risorgono e si fanno vive.

E' meglio tenerle come un vicino antipatico, accettare i convenevoli e tenersi alla larga. E imparare ad amarsi, e sperare che questo vicino si interessi di altro.

Il passato ci ha formato, il futuro ci fomerà :).

 

Avatar di InnominatoInnominato alle 09:58 del 08-11-2019

Impressionante.

Magari nella precedente, sicuramente nella prosiima soul mate. 

Avatar di DramatisPersonaeDramatisPersonae alle 10:52 del 08-11-2019

Ringrazio tutti per aver letto e anche per le riflessioni contenute nei commenti. Non riesco a rileggere lo sfogo e probabilmente non lo farò. So che questo stile di non attaccamento è sicuramente una forma di difesa. Nel raccontare gli eventi ovviamente sono andata molto sommariamente e per grandi linee, ho solo accennato ad un caso nello specifico, ma non so se sia stato realmente quello a segnarmi di più. Le conseguenze sui partner sono descritte, nel modo più superficiale possibile, in uno sfogo anonimo dal titolo S-Ex. So bene di non essere una delle persone migliori per cui provare dei sinceri sentimenti, spesso scappo ancor prima si riesca a creare qualcosa, e non so se per difendere più me o l'altro. Sono arrivata al momento alla conclusione che non riesco a cambiare, forse non voglio o non mi sento pronta. Sarebbe una forzatura troppo grande perché questo è tutto quello che sono, in ogni campo della mia vita, almeno per il momento. 

Avatar di AnonimoAnonimo alle 12:20 del 08-11-2019
Sono arrivata al momento alla conclusione che non riesco a cambiare, forse non voglio o non mi sento pronta

Evidentemente sono sbagliate le premesse. Forse non c'è un solo motivo valido per cui dovresti cambiare. Mi fai venire in mente l'incipit di una deliziosa canzone di Mannarino dove un ubriaco recita

Ogni sera cicchetto e brillantina,
una litigata con lo specchio e vai con gli occhi bassi,
scendere da solo alla balera
e da solo, come un topo, ritornare sui miei passi.
Una volta ho detto basta, cambio tutto, cominciamo con la strada,
allora ne prendo una e vado dritto ... è un po' difficile.
 

Chi è che si alza e dice "da domani cambio tutto"? Che vuol dire cambio tutto? Non vuol dire niente e non serve a niente Misfits, la vita ci cambia, gli eventi ci cambiano, le persone ci cambiano (ma non quando ci chiedono di farlo). Noi possiamo solo mettere qualcosa in moto, evitare di abbaterci, cercare di esserci lucidi, cercare di capire. Il resto arriva da solo, quando arriva e se arriva.

Avatar di ColeridgeColeridge alle 20:15 del 08-11-2019

Sacrosanto Coleridge. Ma si vivono dissidi quotidiani che portano a pensare ad ipotetiche possibili migliorie volontarie, nella realtà inattuabili, impossibili. Forzature inutili nate comunque da dissidi interiori per sé e per gli altri. Buona serata comunque! 

Avatar di AnonimoAnonimo alle 21:13 del 08-11-2019

Ciao Misfits, se ci sei ancora vorrei scambiare due parole in campo neutro. Ti ho mandato una richiesta di amicizia per poterti scrivere in privato, spero che tu risponda. A presto.

Avatar di MoonmadnessMoonmadness alle 16:52 del 09-11-2019

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