Mar
05
Nov
2019
Non vedo vie d'uscita
Da quando ho memoria, l'unica cosa che ho sempre voluto è essere sereno, neanche felice: soltanto sereno, abbracciato da un'imperturbabilità senza fine. La natura non è stata clemente con me, ho ereditato gli stessi tratti psichici di mia mamma. Una predisposizione alla tristezza, all'ansia e, soprattutto, alla depressione, che mi accompagna da quando avevo 12 anni.
Da quando sono nato sono sempre stato soggetto a imposizioni. Ti devi chiamare così, devi indossare questi vestiti e devi mangiare quello che dico io. Certo, sono cure di genitori che si occupano del figlio neonato con amore, ma sempre imposizioni fatte e finite.
L'obbligo che più ho odiato è stato il "diritto" all'istruzione. Essere obbligati ad andare a scuola. Ed ero pure bravo eh! Ma non lo sopportavo. Io non volevo studiare: volevo imparare! Perché io, essere umano ed essere vivente nato libero, devo sottostare a leggi, norme e obblighi. Io sono libero, perché devo essere obbligato a fare qualcosa che non voglio fare?
25/30 ore a settimana, per 9 mesi, per circa 18/19 anni tra scuola dell'obbligo (controsenso, l'istruzione è un diritto) e università, ore prese e gettate nella spazzatura. Meno male che almeno all'università ho studiato ciò che ha una parvenza di gradevolezza, per me. Ma il resto... Che cazzo me ne frega a me di Leopardi? Chissenefrega delle poesie di Ungaretti! Di tutti questi cessetti inutili. INUTILI! Ho, mio malgrado, una buona cultura umanistica, imposta, di cui non so che fare.
Mi sento rapinato dei miei anni, in cui potevo giocare, costruire e inventare. Mi viene male a pansare che a momenti queste 5/settimana potrebbero diventare 8, per un misero stipendio.
Mi viene male a pensare che forse dovrò trasferirmi, spendere 700 euro di affitto per un monolocale angusto e usare il resto per vivere. Che vita è?
Mi viene male a vedere mio papà, impiegato, che parte di mattina con la maglia della ditta. Non è libero neanche di vestirsi come gli pare. Ma si può?
Mi ricordo un colloquio di un anno fa circa. Normale giornata lavorativa 9-18 con un'ora di pausa. "Però sai, qui non usciamo mai alle 18, ci fermiamo almeno mezzoretta in più". Chiaramente mezzora regalata. Anche questa cazzo di mezzora ti vuoi prendere, ho pensato.
Mi viene male a pensare di essere nato e poi essere stato costretto a tanti obblighi. La morte, la sofferenza, la fatica. Che vita... Chissà cosa passa nella testa di una persona che vuole figli. Massì, mettiamo al mondo una persona, gettiamola in pasto al mondo e poi muoia come fanno tutti. Come fanno tutti. COME FANNO TUTTI. La vita è una moda! Una moda dove non puoi essere alternativo.
L'idea della morta l'ho accettata con gioia, come se qualcuno mi avesse fatto un regalo. Mi rende felice e sereno pensare che prima o poi tutto finirà. Serenità che si dirada quasi subito a vedere quanto tempo dovrò passare ancora qui.
Pensare mi piace molto, è come se entrassi fisicamente nel mio cervello e guardassi dei grandi schermi, come al cinema, sui cui sono proiettati i miei pensieri, come se non fossi io a pensare, mentre mi godo le scene. 7
Sono nato in un mondo dove ho e devo pagare servizi che non voglio, che non uso e che non userò. Mi fa schifo.
Io non voglio sentirmi utile e non voglio lasciare un ricordo di me, non ho bisogno che il mio onore si rifletta su qualcun'altro.
La vita è una truffa.
21 commenti
Non sono intraprendente o avventuriero. Passerei il mio tempo a leggere, suonare, camminare, a curare il mio corpo e la mia mente.
Lo so bene come impiegherei il mio tempo. Ma poi, perché impiegarlo? C'è questa ossessione universale che qualunque cosa si faccia debba essere produttiva. Ma perché? Non va bene se me ne sto sul divano a far niente?
Mi spiego, io non soffro questo "furto", come dici, perché avrei impiegato il tempo perso a fare altro. Io soffro perché il tempo era il mio. Come se mi rubassero quella lampada che ho in camera. Non l'ho mai usata e non la userò, ma è mia e vorrei che non me la rubassero.
No, ma infatti il tempo lo impieghi in qualsiasi occupazione o non occupazione che vada bene a te. Solo che mi sembrava, da quello che hai scritto, che tu ne soffrissi di questa inattività, di questo carattere malinconico. Ma comunque, che tu ne soffra o che ti piaccia, non puoi sottrarti alle iniquità dello sfruttamento e del lavoro. Potresti, ma se non sei ricco e nemmeno influencer dovresti essere almeno un po' avventuriero. Penso che serva, per percorrere tutte le alternative plausibili al lavoro dipendente: creare una propria attività, fare il fuorilegge, ritirarsi a vivere in una foresta. Forse c'è un'opzione che richiede di essere avventurieri solo per un attimo, e poi ti consente di essere padrone esclusivo del tuo tempo. Diventare invalido. Scusa se la mia risposta è sfociata nell'assurdità, ma non c'è altro modo, a mio avviso. Non penso che tu abbia scritto lo sfogo per sentirti dire che hai ragione e trarre conforto. Se è così io non sono in grado di dirtelo.
ciao
Lotta qui vorrei veramente che entrassi nella mia testa e potessi leggere con i miei occhi e il mio vissuto il tuo post.
Vedo un sacco di rabbia inespressa, vedo conflitti interni che forse nemmeno ti rendi conto di avere.
Ma la cosa che più è difficile da accettare è questa: Sei nato solo e morirai solo. ma dai la colpa agl'altri che ti hanno rubato qualcosa. Ma come è possibile? se nasciamo soli e moriamo soli?
il fatto che tu abbia "sprecato" del tempo nella tua vita è una tua resposabilità. Posso capire medie/superiori. ma università no. avevi una mente per poter studiare e quindi anche per poter scegliere se andare avanti o meno. è tua questa resposabilità. come è sempre tua la resposabilità di rimanere inerte e non fare nulla. E' la tua resposabilità comprendere perchè sei venuto al mondo e non mia. Io avrò la mia resposabilità.
Bello dare la colpa ad altri, bello scaricare dietro alla scusa colpa dei miei il fatto che tu oggi ti senti cosi.
diciamo che è rassicurante, ci hai mai pensato? ma è un discorso finito senza possibilità di risoluzione.
ciao
Ciao otelloboy, io purtroppo non posso entrare nella tua testa. Tu invece puoi fare una cosa, prima di commentare. Chiederti se hai veramente capito quello che hai letto, dato che non è la prima volta che ad A commenti neanche con B o C, ma con #.
Lottascudo tu rigetti gli obblighi e i paletti imposti della società, ma non ti ho mai sentito proporre un'alternativa concretamente preferibile.
La cosa su cui concordo è che il tempo sia l'unica valuta non capitalizzabile e quindi la più preziosa. Sono d'accordo anche nel biasimare chi ci propina la produttività a ogni costo (che nel mio modo di vedere rappresenta un mezzo, più che un fine), tuttavia la realtà in cui viviamo è proprio quella in cui è più "facile" (doverosamente virgolettato in quanto in questo contesto ha un significato decisamente relativo) ambire all'optimum, ovvero all'accumulare ciò che serve per vivere il resto della vita di rendita, senza pesare su nessuno.
Per farla breve sono un sostenitore dell'approccio da super formica.
Non capisco, onestamente, dove sia la difficoltà di comprendere quello che ho scritto.
Ho scritto che non mi piace ciò che studio? No.
Ho scritto che ho il sentore di aver sprecato tempo? No.
Ho scritto che la colpa è dei miei genitori per alcune cose? No.
Caro otelloboy, vedi di limitarti a leggere solo quello che vedi, che questi non sono gli scritti né di uno scrittore né di un poeta che ama infilare significati nascosti tra le righe, oltre al fatto che, a leggere fra le righe, non sei capace.
E poi vaffanculo, io non ho responsabilità di essere venuto al mondo, quella ce l'hanno gli altri, ma stai bene?
lotta
forse io non ho capito ma anche tu non scherzi nel non capirti....
tue parole:
L'obbligo che più ho odiato è stato il "diritto" all'istruzione.
e anche
Mi sento rapinato dei miei anni
queste parole le hai scritte tu.
non stai ragionando obbiettivamente, tu hai la resposabilità di vivere la tua vita, non hai la resposabilità di essere stato portato al mondo.
poi sinceramente vedo una cozzaglia di cose messe tutte insieme e cerco di interpretare ciò che dici. perchè prima parli del fatto che sei depresso o hai determinati problemi. poi che non volevi studiare e qualcuno ti ha obbligato.
poi oggi non comprendi perchè devi lavorare e produrre quando infondo non vuoi niente e vuoi solo morire. Cazzo e falla finita e lascia l'aria che respiri a qualcuno che infondo la vuole.
guarda poi dopo tutto io cerco di dirti delle cose per spronarti ( e mi sembra di esserci riuscito) se sono qui in questo sito è perchè io ho vissuto la mia vita e ho compreso alcune cose che mi fanno vivere meglio. cerco di dare dei consigli. cerco di farti ragionare per farti capire che forse se stai male c'è qualche problema e non è giusto vivere da depressi. ci provo, nel mio piccolo. Mi prendo anche dei vaffanculo e sono contento di averti anche solo fatto pensare alle mie parole. guarda che qui io non ti voglio di certo attaccare. i miei modi sono fatti apposta per spronarti e se vuoi farti incazzare. ma servono a ciò.
la verità è che mi fa un pò male sentire qualcuno che parla come te. qualcuno che anche se poco, anche se solo da un sito un pò conosco. e mi dispiace. un abbraccio
Sembra che tu effettivamente soffra un po'di depressione, di sicuro ti stai confrontando con un malessere comune a molti dato che viviamo nella stessa malsana società e la vita è dura per la maggiorparte.
In generale però mi sembra tu sia confuso. Ti lamenti che tutto deve essere per forza produttività, ma ti lamenti del fatto che non trovi nessuna utilità nella fatica che hai fatto per formarti, lo chiami tempo sprecato. Dici che tutto è inutile, ma che tu non hai desiderio di essere utile.
Il fatto poi che non capisci a cosa serva avere una cultura, quando molti dei problemi di questo mondo sono dati dall'ignoranza, è abbastanza emblematico.
Ovvero: TU rispecchi perfettamente ciò di cui ti lamenti, cioè un mondo pieno di persone ignoranti e ottuse senza alcun desiderio di migliorare la propria vita e quella degli altri.. persone "inutili", appunto, che è quello che dici di voler essere.
Quindi ti rimando al commento di Otelloboy e aggiungo: o cambi oppure non ti lamentare. A te, e solo te, la scelta.
lotta
questa notte è morto un mio amico, si era uno dei tre vigili del fuoco di cui tutti oggi parlano, abbiamo passato le serate a 20 anni insieme eravamo in compagnia insieme. Lui era un vigile del fuoco e credeva in ciò che faceva. ieri sera è morto insieme ad altri due colleghi per colpa di alcuni bastardi. e noi noi tutti abbiamo il compito di inneggiare la vita e non la morte! per Marco e per tutti i ragazzi che ogni anno credeno in ciò che fanno e ci lasciano le penne.
oggi mi sento cosi e vorrei fare di tutto per festeggiare la vita, la gioia e le cose belle che capitano a noi vivi. Quindi su dai sei vivo e respiri, hai la possibilità di vivere meglio. perchè no?
Senti, falla finita tu e i tuoi inni alla vita.
Effettivamente l'istruzione è un obbligo e ho odiato essere obbligato ad avere ora una cultura. A cosa mi serve? A dare lezioni agli ignorantelli che non sono sanno nulla di latino? Qual era l'alternativa, studiare da geometra, da ragionaiere? Bella merda. Ciò che accademicamente studio lo trovo, invece gradevole.
Poi sì, mi sento rapinato dei miei anni, perché li avrei volentieri passati a oziare. Non mi sento di aver sprecato tempo. Non puoi sprecare qualcosa che ti hanno rubato.
Sul commento dell'altro utente non mi esprimo nemmeno. Forse non riconosce le differenze tra obbligo, necessità e diritto e soprattutto tra studiare e imparare. Ce ne fossero di ignoranti come lo sono io. Perché non lo sarebbero.
Dispiace a tutti per una morte che colpisce chi la morte non la vuole. Ma questo non è universale, non tutti vogliono vivere e non dico che sia il mio caso. Semplicemente la vita non è un dono. E' qualcosa che succede. Capita!
La vita รจ una truffa
Concordo.
Cosa ti farebbe avvicinare di più a quello stato di serenità imperturbabile Lottascudo? Esiste qualcosa in questa vita che ti faccia sentire meno derubato? È lo stesso scorrere del tempo che ci deruba del tempo stesso; il tempo qui è relativo, ma limitato. Questa vita è una truffa anche perché è un continuo compromesso. Dovresti forse trovare il compromesso migliore per te, se no non vedo alternative davvero, se non morire e non mi sembra giusto che chi non voglia vivere come la maggior parte delle persone vuole, non ne condivida le esigenze, non solo si senta criticato e attaccato dal sistema e dai suoi consimili, ma sia addirittura costretto a privarsi del tutto della vita.
Purtroppo lo sfogo è una contraddizione in termini. Lottascudo vorrebbe vivere come gli pare, ma odia doversi impegnare per farlo. Odia dover affermare attivamente il suo diritto di autodeterminazione, perché vorrebbe autodeterminarsi ad essere una larva. Amico, questa è la tua depressione che cerca di toglierti quelle poche cose che ti costringono ancora ad essere vivo. Pensa bene a chi è il tuo vero nemico.
Ora cito le tue parole
*Effettivamente l'istruzione è un obbligo e ho odiato essere obbligato ad avere ora una cultura. A cosa mi serve?
*mi sento rapinato dei miei anni, perché li avrei volentieri passati a oziare
*Forse non riconosce le differenze tra obbligo, necessità e diritto e soprattutto tra studiare e imparare
*Ce ne fossero di ignoranti come lo sono io. Perché non lo sarebbero.
Tu non lo sei solo perchè ti hanno costretto a studiare, se fosse dipeso da te ora saresti esperto di divano e videogiochi. Cosa che rimpiangi, fra l'altro.
Ora tu che mi parli di differenza fra studiare e imparare.. se avessi imparato qualcosa oggi ne vedresti l'utilità, tu sembra ti sia limitato a fare il tuo dovere controvoglia e solo perchè obbligato. Hai solo studiato.
A proposito, se fossi in te rileggerei le cose che scrivi, perchè ti contraddici ogni due righe e poi dici a noi che non leggiamo, che rispondiamo a vanvera, che non capiamo e non sappiamo. Ci sei o ci fai?
Il tuo nickname continiene il termine lotta e la parola scudo, che forse sono già la sintesi di quel che poi è scritto nel contenuto dello sfogo. Hai avvertito una costante lotta e tensione, a cui hai cercato con uno scudo di difenderti. Questo scudo,portato alle sue estreme conseguenze,si trasformerebbe nel tuo falso-sogno in un divano. Lo chiamo falso-sogno perché non nasce (secondo me) da una tua vera istanza di autodeterminazione, ma come un rifiuto di quel che è stato, come una negazione.
Non ti farò il sermone dell inno alla vita, che la vita è bella, ecc ecc, perché quando si ha indosso uno stato d animo che indossi ora tu, fanno solo innervosire di più. Non ti dirò neanche di cercare la tua vera auto-determinazione, perché al momento non sei interessato.
Il mio consiglio è paradossalmente di darti ragione:compra un bel divano, non sto scherzando, e adagiati mesi o anni, senza alcuna fretta. Non devi dimostrare nulla a nessuno, non devi lottare con nessuno ne difenderti da nessuno.
All esterno può succedere qualunque cosa, può cascare la terra, possono cambiare i governi, può morire qualcuno di importante per te, nulla può toccarti: esistete solo tu e il divano, come stare su una nuvola, non sei vivo e non sei al mondo (se puoi a questo punto compralo bianco, sembrano provocazioni ma Son serissima e anzi sto parlando per il bene).
Insomma, io scommetterei che dopo massimo sei mesi, torneresti ad AMARE la vita come mai prima, ameresti ogni istante, ogni profumo minimo, fosse anche il basilico sul davanzale, ameresti l'aria, la musica, le persone con i tormenti che ti infliggono, anche quelli li metteresti in conto come parte del gioco.
Spero che cambierai idea sulla vita, sembra una truffa ma quella parvenza non deriva dal fatto che lo sia, sebbene possa sembrarlo, ma deriva dal fatto più che altro che è una sorta di gioco, siamo come in un videogame non generato da noi stessi. Forse questo senso di "marionetta" in mani invisibili ti innervosisce oltre ogni modo, e in questo tua madre è diventata la prova tangibile di "grande burattinaia" della tua vita, anche se la tua sensazione viene da più lontano.
Secondo me dovresti approfondire alcune tematiche, se vuoi ti suggerisco alcune letture (non per aggiungere cultura e istruzione, sono letture di comprensione autentica dei meccanismi in cui siamo tutti coinvolti, di nome vita) e che potranno dare nuovi spunti per arrotondare un po' tutto, dando un senso più bello è giusto alle cose. In bocca al lupo in ogni caso
Vorrei i suggerimenti delle letture, caro anonimo. Sei stato gentile.
Per rispondere all'altro, non gioco a videogiochi da anni e non ne sento la mancanza.
Io ti consiglierei di studiare psicologia. Ti servirebbe a capire le motivazioni che spingono le persone ad agire.
Lottascudo molto volentieri, sono l'anonima delle 16:01.
Allora, uno dei titoli sicuramente adatti è James Hillman, "Il codice dell'anima", che esplora il concetto molto antico di "daimon", fa capire molto bene alcune dinamiche individuali "allontanando" dalle dinamiche vissute nella famiglia d'origine.
Anche alcuni libri di Igor Sibaldi "iniziano" ad una visione della vita molto più vasta, anche se a mio avviso lui rende pienamente tramite dei video-conferenze su YouTube, riesce con grande semplicità e perfino allegria a spiegare cose molto vaste e complesse).
I titoli sarebbero molti,molti di più, che riguardano molte letture più accademiche e "autorevoli", ma mi fermo già a queste due prime indicazioni, perchè da sole valgono mille, poi se ti accorgi di esser interessato, vedrai ti verrà spontaneo approfondire le ricerche a catena, un po' come quando su Wikipedia cerchiamo un argomento che ci interessa, e poi premiamo su un altro argomento,e così via, qualcosa del genere.
Per ora questi approfondimenti potrebbero essere una prima "risposta" ad una tua (credo momentanea) necessita di chiudere "i ponti" con la vita, ma solo per esplorarla più a fondo, per capirla dà prospettive più ampie. Forse la prospettiva da cui l'hai vista finora ti è stata stretta,ai limiti della claustrofobia, almeno questo ho percepito leggendo lo sfogo, per cui ora in bocca al lupo, l'arrivo dell autunno e dell inverno sono le stagioni adatte per questo tipo di "fase", chissà che già con l'arrivo della primavera non sarai pronto a una nuova "apertura"alla vita ? Per ora è presto per tutto, ti mando un grande abbraccio e un grande in bocca al lupo
Di recente ho scoperto che anche gli stati d'animo sono una truffa. Questi infatti sono influenzati da sostanze chimiche prodotte nel nostro corpo, come gli ormoni. Quindi uno stato d'animo triste e inerte può dipendere da quello. Hai mai pensato di recarti da un endocrinologo? Potrebbero esserci degli scompensi. Cioè lo sappiamo tutti che gli ingranaggi scolastici e lavorativi sono noiosi, ma ti rimane del tempo in cui potresti essere e fare ciò che vuoi, piuttosto che pensare al tempo che hai perso per le imposizioni della società perdendo anche il tempo libero che ti rimane. Mi sembra contraddittorio che tu soffra tanto di questo 'furto' quando non sai bene come impiegeresti il tempo se lo avessi tutto per te. C'è un problema emotivo o chimico di fondo che non ti fa reagire. Prova a fare qualcosa che non hai mai fatto, fosse pure rubare una caramella al tabacchino. Magari poi ci racconti cosa hai provato