Sab
28
Set
2019
A tutti gli uomini
Considerando i cambiamenti che riguardano condizioni sociali e storiche (positivi o negativi), al giorno d'oggi che ruolo sentite di dover ricoprire come uomini? Quanto conta per voi essere rispettati nella vostra mascolinità e come pensate che questa si debba esprimere nel rapporto con le donne e nel sociale in generale? Se la società patriarcale è erosa, secondo voi come si può lavorare a un nuovo modello relazionale che non incardini le donne nei soliti steriotipi in termini significanti ma che le consenta la libertà pur nel rispetto di ruoli senz'altro diversi.
Aperta anche alle risposte delle donne.
23 commenti
Sì, ma questo è un tema da esami di stato. Che facciamo, ci si sta tutto il giorno a rispondere?
Brematuriamo e non se ne parli più. Con lo scappellamento a destra.
secondo me non devono proprio esserci ruoli in base al genere
Sono donna,ehhhh domanda che richiederebbe un trattato per rispondere.cerchero di essere sintetica ma so già che non si può: l'uomo è stato colpito in pieno,dagli anni 80 in poi,nel cosiddetto complesso di Telemaco. Ha perduto il modello patriarcale senza riuscire,come giustamente domandi, a trovare ancora un modello sostitutivo.Cioe la risposta è già questa: un vero e proprio modello sostitutivo,ancora non c'è. La caduta del padre padrone attualmente si è risolta in una caduta...che succede a una persona quando cade? Deve medicarsi e correre ai ripari, in attesa della guarigione. Idem per i sistemi sociali complessi: è difficile che si riesca a trovare, nel giro di una generazione, un modello alternativo. Ci sono a volte nel corso della storia eventi improvvisi che determinano un cambiamento radicale e senza precedenti, si pensi alla rivoluzione francese, che ha fatto saltare letteralmente le "teste" dei modelli dominanti, al fine di porre soluzioni. Certo non mi pare, grazie al cielo, che siano mai stati "decapitati" padri padroni in piazza o roba similare. Quel che sto cercando di dire è che stiamo parlando di un fenomeno molto più dissolto, è un cambiamento epocale, non c è dubbio, ma che non ha visto un "evento shock", sono tutta una serie di piccoli cambiamenti quotidiani che ha fatto sì che quel sistema sia caduto. Quando però le cose accadono gradualmente, è difficile impiantare apputno un nuovo modello, in particolare come in questo caso che gli uomini ora sono lì a leccarsi le ferite,tendenzialmente terrorizzati davanti a questo potere femminile che avanza e che spaventa nella sua incognita. Dal potere maschile si sa cosa aspettarsi: corretta o scorretta rivalità, gerarchia, pesce grande che mangia pesce più piccolo, e così Via. Dal potere femminile cosa aspettarsi? Che con il ciclo si assentano due giorni? Che in maternità appendano un fiocchetto rosa fuori dalla loro porta di boss? Che rivaleggino tra loro per la bellezza o che riescano a vincere una volta per tutte questo antico problemuccio di gelosia e riescano a far gruppo come gli uomini? È un potere più emotivo? Insomma è tutto in cantiere, ma se dovessi rispondere alle tue domande, direi che senza altro tra i due sessi l uomo attualmente è il più spaesato. La donna ha un desiderio di rivalsa secolare, il suo bel da fare c'è L ha. E l'uomo? Chiudo a mia volta con una domanda, per lasciare altri punti di vista a loro.
Anonima grazie! La tua risposta è molto completa, pertinente e mi ha molto colpita. Concordo in pieno. Leggevo il Secondo sesso di Simone de Beauvoir e riflettevo sul fatto che effettivamente le donne sono sempre state imprigionate, socialmente, affettivamente, entro la troppo angusta definizione significante-mediata che gli è stata attribuita. Ma diceva Lacan "la donna non è tutta", non esiste un modello di donna, come invece per l'uomo è codificato, perché le donne sono strutturalmente tendenti alla libertà. L'incardinamento in un ruolo, per troppi secoli, ha viziato le relazioni tra uomo e donna e reso difficili quelle tra donne. Invece quanto si potrebbe guadagnare in termini di apporto alla comunità, alla professione, alle relazioni, se si proseguisse da questo punto di vista. Amo gli uomini, il mondo maschile in genere, con le sue specificità che mi affascinano e che spero non si perdano. Non vedo la relazione uomo-donna come una contesa ma spero che gli uomini si diano una mossa per rinnovarsi sul piano relazionale, dimostrando il loro valore, e aprano gli occhi su una realtà umana che forse è un po' più vasta da quella che ci hanno raccontato le generazioni passate.
Sono tutte cazzate che qualcuno va blaterando qua e là. Al momento mi sembra che siano proprio le donne a non avere alcun ruolo effettivo nella società. A loro è stato detto di lavorare e di smettere di essere solo mamme, risultato: non fanno nè l'una nè l'altra cosa, se le fanno entrambe le fanno entrambe male, se fanno solo le mamme dipendono dall'uomo, se lavorano soltanto guadagnano poco e non potranno mai essere veramente indipendenti. Inoltre se qualcuno di voi ha mai lavorato in un ambiente strettamente femminile capirà che è come gestire delle galline in un pollaio, sono sempre pronte a distruggersi a vicenda, senza qualcuno a riequilibrare il tutto volerebbero stracci quotidianamente. Il nuovo sesso forte? Ma mi faccia il piacere! È strapieno di finto femminismo e le prime a darsi delle troie a vicenda sono stesso loro.
Ciò che è assente oggi è l'uomo che da solo porta avanti la famiglia, i miei nonni erano così, mio nonno lavorava e mia nonna era l'angelo del focolare, erano infelici, inutile girarci intorno. Rimpiango quei tempi? Assolutamente no. Sono ben felice di lavorare, vivere da solo e badare a me stesso senza inutili rotture di scatole
Wow, grazie per la risposta, rispetto la tua opinione molto decisa. Ma considera che le donne che si scannano come galline purtroppo si trovano spesso a fare i conti con un ruolo sociale (forse anche una identità) significante-mediata, cioè attribuita e consolidata entro il punto focale maschile. Perché? Mille motivi, ma per lungo tempo questo ha favorito il consolidamento di un sistema che garantisse la preminenza maschile. Non dico che questo sia sbagliato, gli uomini hanno innata l'attitudine all'assertività e alla guida, alla protezione anche. Ma considera che molte donne possono davvero dare tanto se messe nella condizione di esprimere le proprie capacità in libertà. Questo non credo significhi stravolgere i ruoli o proclamare un nuovo sesso forte, penso che voglia dire andare un po' più avanti nella comprensione dell'essere umano nella sua totalità.
L'uomo sta con la canotta sporca di sugo seduto al tavolo e la donna, mentre svolge le tue mansioni, deve accertarsi che lui non rimanga mai senza birra.
wow Tyler davvero di classe questa considerazione
Con tutto il rispetto per il castoro, la sua prospetiva è superata. L'idea di una soggettivazione eteronormata da parte maschile è per lo meno incompleta, se non in definitiva falsa. Sullo sfondo c'è l'enorme problema della identificazione delle donne come classe in termini marxiani e - volendo - delle donne come "massa biologica" dotata di sufficiente omogeneità culturale e storica tout court. I paradigmi sociali vengono trasmessi, rimandati e elaborati costantemente da tutti i soci, sono idealmente completi e, fino a prova contraria, binari (o bimodali come dice qualcuno). In altre parole ogni idea del femminile co-costruisce il maschile e viceversa, ma il punto è che l'intero schema si tramanda in maniera fortemente interrelata tra soggetti maschili e femminili, i quali per ragioni in buona parte ovvie sono legati gli uni agli altri da dipendenze fondamentali e probabilmente insopprimibili. Non esiste un potere negoziale infinito tra i sessi (come in teoria tra le classi) perché si capitola sempre a fronte di certe necessità. Sono le madri (almeno statisticamente) che trasmettono ai figli il paradigma che le rappresenta e li rappresenta, in un unica soluzione. Certo, anche i padri. Ma il punto è che non cambia molto a livello della società, cambia semmai il modo in cui un dato individuo rappresenta una delle istanze possibili all'iterno del modello di senso di cui rimane comunque portatore. Insomma, la coperta è corta e il gioco è a somma zero. Certo che società diverse hanno (o impongono, per quel che vale) modelli diversi di maschile o femminile, ma è come nelle tre carte: le società che si favoleggiavano matriarcali, per esempio, facevano a cambio con altri benefici collaterali attribuiti al maschile. La subalternità è un problema in ogni società, tuttavia la subalternità femminile nelle società patriarcali, di cui si parla spesso, rimane mal descritta e per i limiti di ogni ricostruzione storiografica e a causa di un noto bias che ha essenzializzato la modernità come (necessariamente) razionale o democratica. La subalternità delle donne è stata, in ogni momento, fluttuante attorno a soglie accettabili nel complesso per tutta la società. Io non credo che un "nuovo" modello di maschile sia in vista, credo che il maschile sia cambiato ma tedenzialmente in linea con il modello a ritroso più prossimo, benché sia vero che la società industrale sia mutata in modo vertiginoso in pochi decenni e che quindi esista uno squilibrio. Squilibrio che, a mio parere, ha posto soprattutto le donne europee in svantaggio, ma mi fermo.
Rizzo io ho ben chiaro a cosa serve la donna.
Da uomo credo di essere migliore di chi mi ha preceduto, che non rinnego come modello, anche se si trattava di uomini considerabili come padri o nonni padroni.Io ho imparato, grazie alle donne della mia famiglia che si sono fatte valere tutti i giorni della loro vita come donne e come lavoratrici, che l’uono non può imporre il rispetto ma se lo deve guadagnare. Certo più la donna è colta intelligente affermata nel lavoro e più è difficile guadagnare il suo rispetto ma le sfide esistono per essere vinte o perlomeno per provarci. Quindi spero che le donne non eccedano nel volerci “ schiacciare” con quella storia del desiderio di rivalsa ma che ci lascino i giusti spazi anche in considerazione del fatto che, che piaccia o non piaccia, siamo sempre e comunque il modello maschile dei vostri figli e figlie. In conclusione non credo che noi uomini siamo cambiati molto , forse solo apparentemente, mentre credo che voi donne siate cambiate, in peggio, e vogliate addossarci il fallimento della vostra bramosia di affermazione che chiamate emancipazione. Se la famiglia è distrutta come nucleo della società non è a causa di noi uomini che sostanzialmente siamo sempre gli stessi ma di voi donne che non sapete gestire la vostra pseudo guadagnata libertà dai padri padroni.Quindi io chiedo come vedete il ruolo della donna nella società moderna?
Mille grazie per il tuo intervento, vedo che si fa interessante. Non so se sei un uomo, ma ammiro e mi colpisce il tuo approccio alla questione. Sono d'accordo, i paradigmi del femminile e del maschile si co-costruiscono e c'è una responsabilità di cooperazione tra entrambi i sessi nel tramandarli. Questo non risulta del tutto estraneo ai ruoli che sono ascritti alle specificità di uomini e donne, non sempre intercambiabili sul piano affettivo, biologico, valoriale e relativo ai modelli trasmessi. È interessante capire come questo entri a patti con i principi democratici che, anche solo in termini di giusnaturalismo costituzionale, hanno a mio avviso ancora molto da offrire quando opportunamente attualizzati. Le donne sono certo molto penalizzate oggi, a metà strada tra il voler essere e il pregiudizio negativo che un po' permane verso le loro condotte a parità con quelle degli uomini. Non spero in un nuovo modello maschile, ma in una consapevolezza diversa da parte degli uomini circa il loro rapporto con il mondo femminile e la valutazione che hanno sulle donne e sui loro comportamenti in generale.
Mugugno la Donna ha conquistato vari ruoli,ma che comunque gravano , perché è madre multitasking,con una pressione sociale sempre maggiore e con ancora un vecchio retaggio da scrollarsi dalle spalle La Donna non ha ancora smesso di combattere.
Grazie Mugugno, apprezzo molto il tuo commento. È bello che qualcuno dica che il rispetto, che è poi uno dei valori più importanti per un uomo, si debba guadagnare. Assolutamente condivido l'enorme importanza del modello maschile e quello che ammiro in un uomo è la capacità di sapersi proporre come modello valido, solido. Purtoppo è vero che c'è una deriva estremista che tende a valorizzare un femminismo sfrenato, svalutando il maschile in tutte le sue forme, cosa che trovo inaccettabile. Sarebbe bello che si sapessero fare le differenze, consapevoli che la strada per il collocamento della donna nella società moderna passa per la valorizzazione della sua identità autentica, che non si può mai e poi mai costruire come opposizione negativa all'identità maschile.
Sfogante ti leggo e non riesco a non pensare al fatto che non si può avere la ciambella senza buco, per cui trovo inutile questa tendenza di calcare sui ruoli in società in un periodo in cui, oltre a saper vivere la propria femminilità e lasciar vivere agli uomini la loro mascolinità, servirebbe sapersi completare.
Non mi piace ne sentire dei elogi sul conto dei padri che scelgono di fare il 'mammo', ne di sentire racconti esaltati su donne che conducono una vita tutta al maschile e che (secondo chi??) dovremmo vedere come un 'modello' da imitare solo perché usate come esempio di 'pari opportunità'. Spiace ma mi rifiuto categoricamente di credere che intervistare minatori, camionisti o muratori donne crei realmente delle basi per un futuro migliore delle bambine e dei bambini del domani. Se la natura ci ha provvisto di utero e ovaie, di una massa grassa e massa muscolare diversa o di vista periferica più sviluppata rispetto all'uomo un motivo ci sarà. Fossimo ancora nell'era in cui non potevamo manco votare o in guerra in cui le donne dovevano svolgere ogni tipo di lavoro perché gli uomini erano tutti al fronte, il tuo discorso dei ruoli avrebbe forse avuto senso. Peccato che siamo nel 2019 e sembra più che altro che se una donna non si atteggia da squalo e un uomo da rammollito qualcosa non va.
Fucktotum, ma abbiamo parlato fino ad adesso dell'importanza della modello maschile e di come niente delle specificità dell'uomo dovrebbe mai andare perso, se non a grande danno delle generazioni future. Nessuno intende elogiare contorti modelli di femminilità mascolinizzata, tipo amazzone corazzata, né di uomini femminilizzati, cosa che personalmente trovo deprimente. Ti ringrazio invece di aver toccato un punto importante nel tuo discorso, cioè che le differenze biologiche tra uomo e donna rimandano per forza a certe insostituibili condizioni in grado di riflettersi in differenti ruoli, valori incarnati, modelli di comportamento, struttura del pensiero. Si tratta quindi di rendere giustizia a queste competenze, per così dire, della sfera femminile e maschile, ribadirle ma anche progredire nella strada della valorizzazione integrale dell'essere umano e delle sue capacità, che non dovrebbero andare perdute per nessun tipo di pregiudizio o contingenza storica.
Quanto conta per voi essere rispettati nella vostra mascolinità e come pensate che questa si debba esprimere nel rapporto con le donne e nel sociale in generale?
A me interesserebbe che mi si rispettasse come semplice persona. Di cosa si possa pensare sul mio livello di mascolinità (ammesso che capisca con esattezza che cosa esattamente renda un uomo mascolino) non me ne può fregar di meno.
Nel rapporto con donne e in generale stessa cosa: alla base c'è l'educazione e il rispetto reciproco, mascolinità e femminilità sono concetti molto relativi e per certi versi sicuramente secondari.
* con esattezza che cosa esattamente
Ho vomitato. prima o poi mi deciderò a rileggere i commenti prima di inserirli
Grazie mille per la tua risposta. Apprezzo molto il tuo punto di vista per la sua autenticità.
Nel rapporto con donne e in generale stessa cosa: alla base c'è l'educazione e il rispetto reciproco, mascolinità e femminilità sono concetti molto relativi e per certi versi sicuramente secondari.
@ Ozy
condivido parola per parola.
Anonimo delle 20:41 se con "castoro" ti riferisci a me insinuando che io stia rosicando ti posso assolutamente assicurare che non è così, semplicemente perchè non ne ho motivo alcuno, come ho già scritto non mi avete defraudato di nulla nè io sento la necessità di avere al mio fianco una donna "all'antica", da tutta questa storia io ci ho solo guadagnato, il sollievo di non dovermi sposare e mantenere una moglie pena passare per un uomo a metà è per me motivo di grande sollievo. A ciò aggiungiamoci che ho conosciuto decine di femministe convinte e integraliste che alla fine della fiera hanno deciso di trovarsi uno con i soldi e di starsene a casa a pontificare sulla vita delle altre donne e capirai che quando sento parlare di femminismo mi faccio grassissime risate. Puoi scrivere tutte le supercazzole e paroloni che vuoi, sono parole gettate al vento, la società per progredire ha bisogno che qualcuno introduca nuovi membri (aka figliare) e quelle con l'utero siete voi donne. Il vostro ruolo nella società è delimitato dalla biologia e se devi fare la mamma la tua capacità di lavorare e fare carriera sono ridotte al lumicino, possiamo mentire e fingere che non sia così, illuderci che riusciate a fare entrambe le cose, la stragrande maggioranza di voi prima o poi opta per l'una o l'altra cosa, dare il massimo in entrambi i campi è utopico. E cortesemente non tirate in ballo lo Stato Italiano e la mancanza di Stato sociale, googla e vedrai che anche nei paesi scandinavi le donne che decidono di diventare mamme o non tornano a lavorare o lavorano part-time, rimanendo di fatto dipendenti dagli uomini. Evidentemente loro l'hanno capito e sono più avanti della donna Italiota media che ha confuso l'emancipazione con il postare foto semierotiche sui social senza essere giudicata male da parenti ed amici.
Detto questo: mi sembra lapalissiano che con la scusa del femminismo e dell'indipendenza di fatto la società vi stia forzando a fare il doppio della fatica per ottenere ciò che ottenevano le vostre mamme con la metà dello sforzo. Non solo, fare la mamma è un lavoro a tempo pieno, eppure qua c'è chi lo svilisce quotidianamente. A me non sembra una vittoria, suona più come una sconfitta mascherata come una conquista... e voi ingenue ancora a battagliare e ad autoumiliarvi...quanta pena.
Caro anonimo di mezzogiorno, con castoro mi riferisco al noto soprannome di sdb affibbiatole dal legittimo consorte, anch'egli famosetto. A parte il fatto che sono un uomo, scusami se evito di commentare il filmone che hai scritto, non fosse altro perché mi attribuisci opinioni o diverse o opposte alle mie. Arrivederci.
al giorno d'oggi che ruolo sentite di dover ricoprire come uomini?
Sopravvivere. Ma cos'è un questinario di inzio scuola? Inoltre, è quando mai è realmente esistita nel belpaese una società patriarcale?