Dom
02
Giu
2019
Gli voglio bene ma non lo amo
Prima volta in cui sto con un uomo che non amo. La fase dell'innamoramento c'è stata ma ora come ora non posso dire di amarlo. Lo adoro ma fuori dal letto è come un amico per me anche se ci baciamo e coccoliamo di continuo. Mi piace, nel senso che è brillante, divertente, ha un fisico niente male ed è un bravo ragazzo. Però non lo sento nel cuore e se ci penso tutto mi dice che va bene così, che sto bene così. Lui ovviamente non sa, vede amore in quello che faccio con lui e per lui. Pensa che i cuori nei miei messaggi significano Ti amo, e solo io so che in realtà non riesco andare oltre Ti voglio un gran bene. Finora non mi ha mai chiesto se lo amo, credo sia abbastanza sicuro che sia così. Infatti non saprei cosa rispondergli se me lo chiedesse direttamente. A qualcuno è mai capitato di stare bene in una storia senza amare?
27 commenti
Chissà come starà male quando la tua vigliaccheria verrà a galla.
Mollalo e permettigli di essere felice e amato, se davvero gli vuoi questo gran bene.
L'amore che mistero...è una specie di soffio, e spesso tra amore e grande affetto vi è un centimetro. Questo perché l'affetto che tu hai descritto è a sua volta amore, ma senza l'aggiunta di quel soffio misterioso...insomma se lui ti chiedesse "mi ami" e tu rispondessi "si" non staresti mentendo. Comunque lo ami ma..c è un ma. Quello che hai descritto fa parte di quei rapporti da cui si fa in genere più fatica a venirne fuori, proprio perché non hanno quello sprint, quell impeto, quel senso di luna piena. Potremmo definirli "quasi amore".Se mai esistesse una pagella dell'amore, prenderebbero dieci meno. Gli manca sempre un quid, un pezzo, una virgola, un apostrofo. Ma proprio per questo, tendono ad agiarsi nella linea del tempo, non di rado conducono all'altare. Viceversa gli amori troppi pieni di se stessi, ma non nel senso vanitoso, nel senso di luna piena, di dieci pieno, di passione piena, tendono a non trovare spazio e tempo nella vita vera, per andare poi a fare la spesa innamorati e comprare lo scottex a casa che si è finito. Non saprei...se proprio dovessi dare un consiglio, su altre esperienze simili che ho notato presso amiche ecc, un modo per vedere se si aggiunge il pezzo mancante, è prendere una piccola distanza..un viaggio, o non vederlo una settimana, cose del genere..a volte la lontananza, seppur minima, aggiunge qualcosa, diventa essa stessa quel soffio mancante, o al contrario conferma esattamente quello che hai descritto...in bocca al lupo in ogni caso
Ho avuto un'esperienza simile e te la racconto, 5 anni di storia, nonostante mi sia reso conto fin da subito che non c'era quel "quid" in più che mi faceva dire con certezza che lo amavo. Però avevo già collezionato due storie dolorose e avevo bisogno di pace e serenità. La sotira è durata tanto proprio perchè alla fine non c'era nulla che non fumzionasse. Il problema è che poi, una volta che siamo andati in crisi e sono emersi ancora di più i difetti reciproci, tutto è crollato prorpio perchè non c'era quel vero amore che ti porta a lottare per stare insieme e superare le difficoltà. Diciamo che non ci sono problemi finchè va tutto bene e non ci sono grossi scossoni, se poi ad un certo punto iniziassero ad esserci delle difficoltà o problemi...beh, secondo me è lì che si vede se c'è vero amore reciproco o no...
Anonimo, per amore intendo quella sensazione nel cuore che ti pervade quando vedi o pensi alla persona che ami. Io provo felicità e sono contenta quando lo vedo e quando penso a lui, però è una sensazione diversa.
Anonimo 15.57 grazie, avevo bisogno di capire proprio questo. Anche nella mia storia tutto sembra funzionare. In realtà degli scossoni ci sono stati ed è stato in quel periodo che mi sono resa conto quanto gli voglio e quanto ci vogliamo bene. Quella serenità con la quale ci siamo confrontati è stata un balsamo per l'anima, però confesso che nel bene e nel male lo percepivo e lo percepisco non tanto come l'amante ma come una persona amica. Non mi manca nulla con lui e sembra per lui sia lo stesso. Probabilmente finirebbe solo se uno di noi perdesse la testa per un'altra persona. Se ci penso sento che sarei tranquilla se dovesse capitare a lui. Per quanto riguarda me evito gli uomini come la peste per paura che qualcuno possa suscitare in me quelle sensazioni di cui ora non sento la mancanza. In effetti ho anche paura che un giorno arrivi la domanda diretta su cosa provo.
@Angelina non sono certa di aver capito cosa stai cercando di dirmi. Faccio un po' fatica a districare la matassa del tuo commento. Mi sento amata, lui si sente amato. La storia funziona meglio di altre in cui ho amato. Ma se dovessi definire il mio sentimento, sarei simile ad una credente che, pur non sentendo la presenza di Dio, prega e va in chiesa perché appagata dalla gioia e dalla serenità che deriva dalla condivisione della pratica di una religione. Credo che sentire Dio e amare, siano due cose molto simili. Non c'è una via di mezzo, e solo dentro di te sai per certo se le provi oppure no.
Infatti non saprei cosa rispondere se la persona che da me si sente amata chiedesse cosa provo. Nella risposta dovrei considerare mio comportamento amorevole verso di lui oppure il fatto che in cuor mio sento solo un grande affetto
Se fossi io il tuo lui.. E venissi a saperlo, ne sarei ferito a morte....
Mha, il mio commento mi pare molto semplice, non vedo dove sia la matassa...anche tu avevi espresso molto bene il tuo sentimento, hai fatto bene a precisarlo ora una seconda volta se può aiutarti a farti maggiore chiarezza con te stessa, ma io avevo lo già compreso -credo- dal primo sfogo, e ti davo ragione nel mio commento che ad alcuni rapporti manca un quid per raggiungere la completezza dell'amore, ma dicevo che proprio i rapporti così sono quelli più duraturi, basati sulla serenità e non sul fuoco dell'amore...sul fuoco dell amore si brucia eh, altro che! l'amore "pieno" è talmente potente che fai benissimo a paragonarlo a Dio, in effetti Dio è amore...a proposito stavo per risponderti sull andare a messa per la religione e non per Dio, ma lì si entra troppo nel personale, preferisco evitare...per cui rispondo semplicemente alla tua domanda, se a qualcuno capita di stare insieme senza "amare": super si!moltissimi rapporti sono così, in cui c è più serenità e tranquillità, si sta insieme per 50 anni volendosi bene...sono forme diverse d'amore, io non le chiamerei "non-amore" ma "quasi-amore". Ciao✨
Immagino, ma lo sto considerando dalla prospettiva in cui realizzi che accanto alla persona con cui stai puoi essere la migliore versione di te stesso. In questa relazione mi posso sentire così, lui può probabilmente sentirsi così. Non so se o meno sia una buon'idea paragonare la dimensione di affetto e sostegno reciproco che lo permette alle mie storie precedenti in cui ho avuto la netta sensazione di amare, ma non sempre avrei potuto dire di essere stata la migliore versione di me stessa.
Il commento precedente era rivolto a Gagenore. Angelina, penso sia quello il concetto, eccetto il fatto che non si può dire di quasi credere in Dio e quasi amare perché sono proprio questi i casi in cui è o sì o no. Non ho paragonato l'amore a Dio perché penso ad una potenza distruttiva ma perché sono entrambe delle casistiche in cui o senti o non senti determinate cose. Comunque tranquilla, di base non mi dispiace una risposta un po' più articolata, ho solo trovato leggermente sconclusionato un discorso in cui fino all'ultimo restano aperte tutte le opzioni, anche quelle in contrasto tra loro. Potevi tranquillamente scrivermi solo quella che sentivi di pancia, non me la sarei presa. Ti ringrazio comunque del tempo extra che ci hai speso. Mi auguro anch'io che la mia storia continui ad essere felice e serena. Volevo eventualmente sapere se qui ci fosse qualcuno nella mia situazione e gli fosse capitata la domanda su cosa prova. Quella sarebbe di fatto una situazione in cui sarei in difficoltà.
(il commento di prima naturalmente era mio, quello delle 19:12) La versione migliore di te stesso...bho, non so quanto sia giusto che sia l'altro a tirare fuori il meglio o il peggio di noi...dovremmo sempre essere noi stessi a tirare fuori il meglio di noi stessi, e poi donarlo o meno in un rapporto a due. Comunque non mi è chiaro in effetti il suo ruolo, cioè il rapporto tra te e lui L'ho compreso bene, non sono invece sicura di aver compreso quanto lui lo viva come te o meno...in altri termini, secondo te lui ti vive con altrettanta serenità e affetto? O è innamorato perso credendo che tu sia innamorata persa? Nel secodno caso ci sarebbe un equivoco in corso, e andrebbe chiarito con lui, non andrebbe preso in giro, ecco...ma se entrambi vivete il rapporto nella stessa maniera e nella stessa misura, si può vivere anche a lungo così, non ci vedo nulla di male, e senza paragonarlo ai vecchi amori...magari in questa fase della tua vita hai più bisogno di questo, l'importante è che anche lui abbia bisogno di questo...
Ah ti ho inviato il mio commento in contemporanea mentre tu inviavi il tuo, quindi sono andata "in differita"...niente allora non credo di poterti essere d aiuto, si magari ti sarà più utile confrontarti con qualcuno che ci è già passato...io non ho mai vissuto un amore "sereno", anzi una lunghissima e intensa "tempesta d amore", come dice un film mi pare, ma tempesta nel senso bello e profondo, anche se ho avuto molte amiche che vivono con serenità, e forse ti parlavo soprattutto sulle loro esperienze. Magari più tardi o nei prossimi giorni ti scriverà qualcuno che ci è già passato, e sarà piu utile un confronto di esperienze dirette che mille altre parole. In bocca al lupo allora per tutto, ciao✨
Che cazzata
Ma guardati allo specchio.... vedrai le tue menzogne vergognati pallonara
Tu (tutti) sei la somma di tutte le esperienze e le vite che riesci ad esprimere, pertanto cambi in continuazione pur rimanendo te, che senso ha paragonare entità diverse in età diverse, io credo che il paragone sia un tranello, cerchi di perpetuare il ricordo di un emozione in altri occhi altre braccia altri nomi, io sono convinto che se rivivessi le storie del passato come sei ora, anche quei sentimenti sarebbero diversi, la verità è che tu cambi continuamente, le tue abitudini, il tuo corpo, le tue idee, perché non i tuoi sentimenti?
@Moro tu sembri un mucchio di cazzate tenuto insieme dai vestiti, per cui...
È capitato proprio a me , e ci sto bene da anni . Non so se sia giusto o meno, ma di chi mi ero innamorata ho ricevuto solo fregature
Angelina, non sceglierei nessuna delle due opzioni. L'innamoramento folle è diverso dall'amore, comunque non credo lui sia sereno perché non mi ama. Credo sia una uomo che mentre ama riesce a dare anche la serenità. Per quanto riguarda me, non riesco a scindere quello che in cuor mio percepisco solo come affetto dalla nostra storia in cui abbiamo un comportamento amorevole l'uno verso l'altra. Lui mi piace tanto, sotto molti aspetti, anche fisicamente. Entrambi abbiamo una certa fisicità, nel senso che siamo di quelli che non riescono a non sfiorarsi almeno le mani anche in posti pubblici. Quando capita di non vedersi qualche giorno non vedo l'ora di tuffarmi in un suo abbraccio e restarci per ore. Qualche volta lo guardo dormire e in quei momenti mi sale un affetto immenso che me lo bacerei tutto, però affetto rimane. Il fatto che mi pongo un unico problema, quello di un'eventuale domanda diretta, di fronte alla quale sarei in difficoltà, penso dipenda proprio dal fatto che non riesco a scindere le due cose: quello che provo e come ci comportiamo l'uno con l'altra. Probabilmente perché non vedo un motivo per cui dovrei. A questo si aggancia anche la questione della miglior versione di se stessi e dei sentimenti che mutano nel tempo, sollevata da Gagenore. Nella mia esperienza non è sempre stato facile restare la migliore me stessa anche in un rapporto. Sai com'è, degli aggiustamenti per stare bene in due li fai. Con lui è successo in maniera molto naturale, finora non mi sono mai sentita tirare o spingere più in là di quello che sentivo ok per indole. Se poi avesse voluto un po' più di questo o un po' meno di quello e non me l'avesse detto, non so, ma dubito, non sembra il tipo. Comunque non riesco a vedere il motivo per cui in una situazione in cui sono felice e rendo felice una persona dovrei di mia sponte informarla del fatto che le voglio 'solo' un gran bene.
Gagenore, penso che definire l'amore che senti sia possibile solo quando lo senti. Non mi fa esattamente fare dei salti di gioia ribadire che sono certa della differenza tra l'affetto e l'amore per quanto riguarda la mia attuale storia. Che ho usato l'esempio di una storia passata non significa che mi aspetterei di amare ora alla stessa maniera in cui ho amato la volta prima o la volta prima ancora. Anzi, semmai dalle storie precedenti sarà rimasto il ricordo di una maggiore difficoltà di essere una migliore me stessa in copia, oltre che per conto mio. Cosa che mi fa invece apprezzare il fatto che in questo rapporto è stato naturale e ne possiamo godere anche in due.
Benvenuta nel club.
Sono contenta per te rossadisera. Pure a me sembra di stare meglio ora con una persona che adoro rispetto alle storie d'amore passate. Non che fossero fregature, ho dato e ricevuto amore, ma ad un livello che era giusto un pelo da quello che chiamerei destabilizzante. Una camminata sulla corda a volte, in cui bilanciare me, e me in copia, non era sempre facile. l' attuale problema sarebbe come eventualmente rispondere alla domanda "Mi ami?". Nel senso che il mio lui non sembra propenso a chiedermi conferme del mio sentimento, semplicemente mi dice Ti amo quando stiamo insieme, e io rispondo con parole e gesti affettuosi, ma un "anch'io" non riesco a dirlo. Credo lui si senta amato, perché nonostante quel "ti amo" o "ti amo anch'io" che non dico, la domanda "Mi ami?" non me l'ha mai fatta. Ma se me lo chiedesse non saprei come formulare una risposta che non sminuisca tutto il bello che c'è tra noi. Te come faresti?
Sfogante, il tuo è un falso problema, nel senso che ti stai ponendo il problema sbagliato. Tu ami, ma sei tu ad essere cambiata, evoluta e cresciuta, e quello che provi non è stravolgere semplicemente perché è più tranquillo, meno adolescenziale, cioè maturo. Si tratta di una relazione serena, a te forse sembra piatta, ma solo perché la paragoni a relazioni precedenti. È sbagliato, credimi, ciascuna storia è a sé stante. Tu in sostanza ti stai solo fustigando e tormentando per senso di colpa, probabilmente perché vedi lui maggiormente coinvolto o convinto, o soddisfatto della vostra relazione, mentre tu non lo sei. Non capisci...A lui basta questo modo di vivere la relazione, forse tu vorresti provare picchi di emozioni, le montagne russe, ma non ci riesci, perché è tutto così tremendamente piatto, nel senso positivo del termine. Per me confondi il fatto di non provare un qualcosa, col sentire ciò che provi. Ciò che sto cercando di dire è che tu ami, ma in questo momento non lo avverti perché dovrebbe sopraggiungere qualcosa a darti uno scossone e a farti capire quanto tieni a ciò che ora stai dando per scontato, e che dai per scontato perché è sempre andato tutto bene. Riflettici.
Capisco che leggere quello che ho scritto nei commenti precedenti possa essere un po' una palla, cerco di sintetizzare. Mi sento come quelle sposate con il miglior amico. La relazione non la definirei piatta anzi mi emoziona parecchio, ma a quwsto punto sono accorto di parole per riuscire a definirvi l'assenza di un sentimento che o provi oppure no, amore per l'appunto. Prima ho paragonato l'amore alla fede, perché non so come altro spiegare che non c'è un quasi o un a metà. O credi in Dio o non ci credi. O ami oppure no. È una netta sensazione che si prova nel cuore ed io provo una cosa diversa. Quanto alla mia storia, le emozioni ci sono tutte, ma ad un altro livello ecco. Se l'amore fosse come il caffè e l'affetto come il tè, io sarei la tipa che beve il tè. Il fatto è che il caffè non mi manca e non mi sento in colpa per questo, specie se la persona con cui sto si sente comunque amata. Dico solo che una domanda diretta "Mi ami?" mi metterebbe in difficoltà ed è per questo che chiedevo delle vostre eventuali esperienze dirette.
Ciao sfogante
Io mi sono trovata nella tua situazione, come da te "richiesto" ti riporto quindi la mia esperienza nella speranza che ti possa essere utile.
Intanto, non so come tu sia "finita" in una situazione del genere, ma credo che possa essere un elemento utile a comprendere la questione: quando ho conosciuto D. ero reduce da una situazione sentimentale disastrosa (e quando dico "disastrosa" intendo dire che il matrimonio progettato con tanto di trasferimento oltreoceano con casa, visto alla mano ecc è andato a monte un mese prima della partenza perchè il mio fidanzato dell'epoca mi ha tradita con una sua ex), non avevo davvero la minima voglia di conoscere uomini o avere frequentazioni di alcun genere. D. si è presentato inizialmente come un amico presente e disponibile ad ascoltarmi, poi la cosa, dopo qualche mese, ha iniziato a prendere una virata più "sentimentale" che a me, però, non convinceva per nulla. Lui mi chiedeva di darmi e darci tempo, perchè dopo quello che avevo passato era normale che i miei sentimenti fossero atrofizzati, che avrebbe aspettato e che non mi avrebbe messo pressione. A livello razionale non vedevo motivi per cui non stare con lui: mi piaceva fisicamente, era buono, comprensivo, intelligente. Certo, non avevo il batticuore ma, come mi dicevano anche alcuni amici e parenti (evidentemente animati anche dalla volontà di vedermi tornare a uscire, vivere cc), mi dicevo che era normale, che si trattava di un sentimento più maturo e meno adolescenziale (avevo quasi 30 anni), che era solo un tipo di amore "diverso". Se te lo stai chiedendo, sì: gli ho detto che l'amavo, e tutto sommato non ne sono pentita perchè all'epoca, nell'impalcatura che mi ero creata, ci credevo. Sono trascorsi quattro anni in cui filava tutto liscio, quando lui, però, voleva progettare qualcosa insieme di più "continuativo" (convivenza) mi sentivo soffocare e davo la "colpa" di tutto al mio ex, che lasciandomi mi aveva resa gelida e insensibile (avevo anche pubblicato uno sfogo qui ai tempi), sono anche andata in terapia. Al D. parlavo di tutto apertamente: sapeva benissimo che non me la sentivo di progettare nulla con lui (e, credevo, con nessuno), più e più volte abbiamo parlato e messo in discussione anche i miei sentimenti e lui mi ha sempre ribadito che a lui la situazione andava bene così, perchè sapeva che prima o poi avrei "scelto" di vivere la nostra storia. Poi.. unitamente al cambio lavoro (che ha sempre assorbito molto i miei spazi) c'è stato un cambio di prospettiva profondissimo, un vero e proprio crollo in cui ho rimesso in discussione tutto, pure lui. In quei quattro anni, che tu ci creda o no, non avevo ma nemmeno pensato di tradirlo, non avevo proprio guardato o considerato nessun altro uomo perchè ero completamente disinteressata; un giorno ho conosciuto R., che non era minimamente il mio tipo e con cui sapevo che non ci sarebbe un futuro, eppure ho sentito il sangue che nemmeno sospettavo di avere più scorrermi ancora nelle vene. Lì ho capito che dovevo lasciare D., l'ho fatto e, pur con tutte le paure del mondo, non mi sono più guardata indietro. La storia con R. ovviamente non ha avuto seguito, ma non era quello il punto: avevo capito (e, bada bene, parlo per la mia esperienza, non pretendo sia così per tutti) che non esistono "sentimenti maturi", "amori maturi", "amori tranquilli" e via di seguito: o ami o no. Se hai il dubbio, io credo che l'amore non lo provi e che possa esserci una unione fatta di tante sfumature e qualità anche bellissime, ma che non credo sia quella che immagineresti con la persona della tua vita, o almeno: io la vedo così.
Se il tuo lui dovesse farti la fatidica domanda ("mi ami o no?"), ti suggerisco di essere sincera perchè questo paga sempre. Ma ti invito anche a pensare: "E' questa la persona con cui voglio alzarmi tutte le mattine? Alla fine della mia vita, sarò contenta di aver fatto una scelta di tranquillità o potevo forse rischiare di più?"
Rispondi a questa (apparentemente) semplice domanda e, se ti va, fammi sapere. :)
anonimo 15.38 BELLA RISPOSTA veramente !!
Sfogo pallosissimo scritto da una papirofila a beneficio di altri papirofili Tu non lo ami ma non glielo dici lui ti ama e te lo dice ma non te lo chiede. Ma quante cazzo di seghe vi fate pur di complicarvi la vita. Ma tu sei poi sicura che ti ami veramente? Magari lui ama un'altra e tu un riempitivo, magari è bisex e siccome vuole mantenere una facciata sta con te ma il cu...ore lo dona allaltro. A me 'sto sfogo pare scritto da una persona totalmente egocentrica e narcisista
Anonima 15.38, non so come ringraziarti. Leggendoti ho finalmente trovato risposte. Mi dispiace per quello che hai passato, ti auguro ogni bene <3. Penso tu abbia ragione a dire che la cosa più importante sia chiedersi se questa è la persona accanto alla quale mi vorrei svegliare ogni mattina. Semmai me lo chiederà risponderò che passerei volentieri il resto della vita con lui.
Ma quante cazzo di seghe vi fate pur di complicarvi la vita.
Magari lui ama un'altra e tu un riempitivo, magari è bisex e siccome vuole mantenere una facciata sta con te ma il cu...ore lo dona allaltro. A me 'sto sfogo pare scritto da una persona totalmente egocentrica e narcisista
Ehm, 😃 e tu, quante seghe mentali ti stai facendo?
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Non so tu cosa intendi per amore? Secondo me potrebbe essere una forma di amore più maturo, io credo che l'amore vero quello di tutta una vita alla fine si ritrova in un bene grandissimo però ci vorrebbero più dettagli per capire se è il tuo caso