Mer
13
Mar
2019
Buonanotte
È da qualche giorno che voglio scrivere di questa situazione.Sono passate settimane da quando abbiamo scoperto, dopo un malanno di forte allarme, che mio nipote ha la leucemia.Nel primo momento, mi sembrava come di sentire le voci ovattate, di essere all'interno di un film, che fosse una finzione.Per tre volte ha rischiato di perdere la vita. La prima per via delle trasfusioni, la seconda per i globuli totalmente sballati e la terza, per via di un'emorragia cebrale. È poi stato operato. In principio, trasferito in tre ospedali. Al secondo hanno detto a mia sorella: "Lo sposti pure dove vuole, a suo figlio serve un miracolo". Questo mentre era in atto l'emorragia.Io credo di essere ancora sospesa in uno stato di shock. Mangio. Dormo. Sorriso. Lui vive lontano, non mi è stato possibile spostarmi ma mia madre, mia zia e mio padre, ci sono andati. Io l'ho sentito al telefono. Al suo "Ciao" ho avvertito una pugnalata al cuore, un cuore gonfio, ed un taglio seghettato e preciso, lento e profondo. Ho sentito tutto il suo dolore. Dalla sua voce. Da quando si è risvegliato, hanno iniziato la chemioterapia, lui non ha avuto grandi danni a livello motorio, nella capacità di intendere. Ha solo difficoltà. Io ringrazio il cielo, Sant'Antonio, la Madonna, era spacciato. Ma dopo il peggio, si pensa al male. Ha solamente sedici anni e starà in ospedale per almeno un anno, per poi essere trasferito in una specie di comunità.Penso al giorno prima in cui tutti pensavamo stesse bene, penso ad un mese fa in cui si svegliava nel suo letto e poi faceva colazione, penso al tragitto che percorreva prima di tornare a casa, penso al tempo mentre guardava la tv. Penso alle volte in cui sono stata a casa di mia sorella e lo guardavo, e mi parlava. A causa del rapporto con lei, mia sorella, non sono mai potuta stare in vero contatto (anche se a distanza) con i miei nipoti. Ma lui lo conosco. Da piccolo, riuscivo a vederlo, andavo a casa sua e ci stavo assieme sperando che mia sorella non ci superasse ma rimaneva con mia madre. Il fatto è che io sono la minore e lei la maggiore e dalla mia nascita è stata sempre attenta a farmi mancare tutto, a terrorizzarmi, a minacciarmi. Mia sorella era il mio mostro nell'armadio, in carne ed ossa. Avrei tanto voluto mi volesse bene, mi abbracciasse; ricordo solo una volta in cui mi ha difeso da un ragazzo. Tutto il resto è ombra, terrore. Leggevo il suo diario in cui scriveva di odiarmi, che le avevo sottratto nostra madre. Ero così piccola. E ricordo che una notte di Natale, i miei stavano registrando per me in cassetta, un cartone animato, ed io: "Ma col volume così basso poi non riuscirò a sentirlo quando lo guarderò!" perché in stanza tra parenti ed in festa, c'era del chiasso e mia sorella, con dolcezza "Ma no, poverina..." questo momento, lo porto con me.Mentre svolgo le mie attività, penso che mio nipote è in ospedale. Mentre guido. Mentre sono in casa. Lui è in ospedale. Ed ha la leucemia. Il bambino dai capelli coi boccoli e dalle mani piccole, che giocava con me. Lo stesso bambino che ho visto andare via. Il bambino che giocava con me alla Play, che mi considerava la zia e l'amica, la compagna di risate, nella sua cameretta coi lego. Il bambino che crescendo ha dovuto prendersi cura degli altri due miei nipoti, il bambino in quell'ambiente. Colmo di regole e responsabilità. Il ragazzo che ci stava un po' lontano, sia a me che a mia madre, perché la sua di madre gli inculcava che non siamo dei bravi parenti, che non deve fidarsi di noi.Tante volte avrei voluto costruire un rapporto e dargli il meglio di me ma temevo mia sorella. Temevo di dire qualcosa di sbagliato. Temevo il suo odio. E ricordo ancora quando insieme, lui ed io da soli, siamo andati a prendere un piccolo gioco che non ho potuto regalargli, perché ospite da mia sorella, a me i soldi servivano per la spesa, perché io a dire di lei mangio troppo, non potevo toccare il cibo loro. Quella pena immensa nel vederlo pagare coi soldi della madre. E sentirmi una merda.Riprendo comunque a dire che sì, faccio qualcosa come adesso e lui è in ospedale. Nessuno sa dirmi come si sente dentro. Non piange, non chiede. Fa battute, sorride. Ma io ho sentito quel dolore. Non può sentirsi bene. Ed allora perché nessuno la smette di fingere e lo abbraccia dicendogli che il tempo passerà, bene e non come è stato, che è bello e forte e perché io non ce la faccio a dirgli che gli voglio bene. Che per me non è una persona come le altre.Ho chiesto il numero della camera, non so il motivo.Vorrò andare in primavera inoltrata. Dovrò prendere un B&B. Sarò vicina a lui ma con un genitore sempre presente. Dovrò essere divertente, inutile, senza personalità? Oppure aprirgli il mio cuore? Anche solo per essere mandata a fanculo.Gli ho scritto un messaggio. Non ha risposto. Pare non ne abbia la forza. Il coglione di mio padre avrebbe voluto inviarmi una foto. No, non voglio vederlo su quel letto, con la cicatrice in testa, attaccato ai macchinari.Iddio, come vorrei non fosse successo a lui. Voglio che si innamori. Che possa mangiare le fragole. Che vada in università. Ho paura. Paura che la chemioterapia non lo so, non funzioni. Paura di un trapianto di midollo che non vada. È controllato con esami specifici quasi tutti i giorni. Può mangiare solo frutta da sbucciare. Non so cosa pensa. Guarda Focus. Ha la voce flebile. Tutte le ragioni per essere arrabbiato con il mondo. Ed invece, quando quel dottore ha parlaro di miracolo, lui ha detto a mia sorella: "Mamma, se non mi accetteranno nell'altro ospedale, riportami a casa..." per morire. Non si lamenta. Non esplode. Mi hanno detto che guarda fuori dalla finestra. Che suo padre gli ha passato della cioccolata, e non avrebbe dovuto. Non so quanto voglio sapere. Vorrei incontrarlo in un sogno per essere libera di parlare, di spiegare, di dirgli che avevo paura della madre da piccola, che gli voglio bene, che andrà avanti. Che voglio esserci pure io. Che è il mio nanetto per sempre. E vorrei chiedergli di parlare, come non fa con nessuno o di rimanere in silenzio ma di mostrarmi se stesso.
Sei importante, io ti penso. Ho sbagliato. Sono una vigliacca. Alla sera mi addormentavo col cuore leggero dicendo che la giornata era andata bene perché tutti stavamo bene, anche tu. Pensavo al mio ex. Non conoscevo ancora questa sofferenza. Che ha colpito te. Nel sangue.Io ti voglio bene. Che un angelo possa farti arrivare il calore del mio sentimento. Un prete una volta mi disse che le il pianto è la preghiera silenziosa. Io che stavo anche perdendo la Fede. Io che poi non sapevo più dove sbattere la testa.Nano, vorrei fare un viaggio da sola con te un giorno. Per divertirci. Anche in un posto che non conosciamo dalle tue parti. In una piccola zona. Pure una nuova strada. Andarci insieme, conoscere qualcuno, sentirti parlare. Dirti che abbiamo gli occhi dello stesso colore ancora un'altra volta. Sentirmi dire da te che sono grassa. Voglio dei momenti insieme. E che la malattia regredisca. Che tu non debba rinunciare ai tuoi sogni.
Ti voglio bene sempre. Così forte. Scusa. Perdona me. Perdona la vita. Lotta ti prego. Che domani possa avvenire un miracolo, che questo film possa essere a lieto fine.
Buonanotte nanetto. Tra quell'odore d'ospedale, ti prego addormentati e svegliati ricolmo di speranza. Quanto vorrei poterti parlare. Quanto vorrei tornare a quando eri così piccolo.Non so se queste frasi servono a qualcosa ma io provo delle cose per te, il mio cuore ti è dedicato ed ha un senso.
Devi essere felice. Dovrai essere adulto. E vivere della parte che forse non hai ancora conosciuto. Che io non posso insegnarti.
Cosa posso ancora aggiungere? È superfluo e rispetto a tutto misero, non può esserci alcuna espressione per tutto ciò.
Ti penso. Voglio parlarti. Voglio vederti per una vita lunghissima. Non posso sopportare che ti stia soffrendo. Ed io non sapere cosa fare, vergognarmi e affidare in un forum questo scritto.
Passerà. Deve passare. Iddio, stagli vicino meglio di come io ho saputo e sto facendo.
Ascolta chi pronuncia il suo nome e chiede di te.
Buonanotte nanetto. Al caldo. Protetto. E che il meglio arrivi.
Vorrei scriverti tanto ancora...spero tu possa sentirmi.
13 commenti
Dimostrargli il tuo bene. Scrivi gli anche se non ti risponde. Raccontagli di te e di lui, fallo vivere con le parole come hai saputo emozionare questa lettrice. E con tua sorella... Potete ricominciare da capo: avrà il cuore a pezzi. Non avere paura di niente, di dimostrare il tuo amore, perché in momenti così l'amore è il miracolo. Mi dispiace tanto per voi...
@anonima alle 07:48 del 13-03-2019
C'è differenza tra post critici e post offensivi.
Se non ti aggrada il fatto di essere filtrata da noi "moderatori perbenisti", puoi sempre scrivere da loggata a tuo rischio e pericolo oppure non commentare proprio. Semplice non trovi?
Buona giornata 😊
Un forte abbraccio a te,sfogante ed uno al tuo nanetto coraggioso....Non mi sento di dire altro.
Per la persona del primo commento
Non è affatto così. Mio nipote era in stato gravissimo, stava per entrare in coma, poi in una struttura adeguata hanno mortato i valori dei globuli alla normalità e continuano a procedere, lo stanno curando, lo hanno sottoposto all'operazione al cervello per salvargli la vita e ci sono riusciti per il momento, ora c'è da affrontare la chemio. Se avessi saputo che un commento del genere potesse sussistere per mio nipote, chiamandolo pure Frankenstein, non avrei mai raccontato questo momento. Lui può salvarsi da questo male per merito dei dottori ai quali è stato affidato. Si è svegliato. Mangia. Beve. Si muove. È fuori pericolo.
Tantissime persone sono come tutte le altre ed hanno dovuto combattere con svariate malattie, tra cui questa.
Non sai che male ho provato nel leggere le tue parole. Parlare di questo ragazzo malato come fosse una bambola di pezza da gettare, come carta straccia. Non è un esperimento da cavia. Sta male ed è nel posto in cui possono far regredire e poi tenere sotto controllo la malattia.
Non so cosa tu abbia dentro e chi tu sia ma se fossi al mio posto, non avresti questi pensieri.
Mi hai fatto star male ma provo molta pena per te e anche mi spiace per la tua ignoranza in materia e questa mancanza di cuore di latta che ti porti dentro.
io non so quale dramma hai attraversato ano07:48, ma come genitore farei le stesse scelte, mio figlio è nella maggiore età, per cui se dovesse succedere la scelta sarebbe la sua. Un genitore muore insieme al figlio, e lo fa ogni giorno che gli rimane da vivere...
Io spero
Che l'amore sia il miracolo, grazie...proverò a scrivergli ancora. Mi sento così inutile quando lo faccio. Così piccola ed impotente. Ed adesso anche peggio di prima dopo aver letto il primo commento. Ho paura di qualsisi cosa. Di perderlo. Di sbagliare. Di ogni secondo che passa per qualcosa che potrebbe succedere. Mi manca, mi manca molto. Scusami se ho continuato a sfogarmi con te. Grazie per le tue parole, per non avermi giudicata, per avermi letta ed aver risposto...
Per SiLaDoMaQuiNo
Voglio farlo ma mi sembra così difficile. Lo farò comunque, gli starò vicina piano perché non so cosa sente e quando lo vedrò spero di farlo almeno sentire amato, per quanto possa servire. Spero anche che mia sorella si metta da parte e mi lasci parlare con lui come vorrei, con attenzione certo ma non di Focus, ecco. Come a dover ignorare tutto "per il suo bene". Lui rifiuta di sapere cosa ha. Non gli è stato detto, risponde che non vuole saperlo. Voglio capirlo. Vorrei tanto si aprisse con me. Grazie per le tue parole...
Sfogante, non badare al primo commento. Da quello che scrivi sembri una brava zia, si vede che gli vuoi bene, non tutti gli zii amano i nipoti in questo modo, è fortunato ad avere te. Non avere paura di sbagliare, fai quello che ti senti di fare, stai vicino a lui e alla sua famiglia. Niente è perduto. Spero davvero che tuo nipote si riprenda, auguro a te e a lui tutto il bene del mondo, anche se non vi conosco. Un abbraccio, vai da lui appena puoi.
è una forma di difesa comprensibilissima, si sta "proteggendo", non forzarlo... non penso siano tanto le parole ad essere utili, ma la tua presenza.
Io vorrei spendere anche qualche parolina in favore di tua sorella. Penso che i rancori reciproci debbano retrocedere di fronte al l'enormità che vi è capitata. È una cosa terribile avere un figlio in ospedale, e per un male come questo lo è ancora di più. Stalle vicino anche se ti rifiuta, farglielo capirlo che vuoi bene a tuo nipote almeno quanto lei, e che vuoi bene anche a lei. L'amore fa miracoli davvero. E anche quel ragazzo: se vi vede tutti uniti attorno a lui ce la farà. La vita sembra meno preziosa quando si vedono dei conflitti. Parlate parlate fino a non poterne più... Un abbraccio forte forte
Un'altra cosa: non lasciarti rattristare da chi inveisce sui deboli. Sono persone cui non è capitato nulla fuori ma dentro portano un male altrettanto terribile che se non porta via la vita sicuramente la distrugge. Anche queste persone sono da compatire, pur avendo tutti i mezzi per uscire dalla loro meschinità.
Ti sono vicino
È difficile commentare il tuo sfogo, mi ha preso un groppo alla gola. Ma oggi fanno dei miracoli e la guarigione è possibile anche se lenta e lunga. I giovani hanno mille risorse l'importante è lottare con loro. Stagli vicino, stai vicino a tua sorella. Forza e coraggio
L'accanimento terapeutico mi fa infuriare
Non ho letto tutto perché sono troppo incazzata.
I medici dicono chiaramente che non ci sono speranze e tua sorella continua a farlo punzecchiare e tagliuzzare come un cazzo di mostro di Frankenstein. Tu pensi alla tua sofferenza e ai tuoi sensi di colpa.
Ma in questa famiglia di egoisti c'è qualcuno che invece pensa a questo ragazzino e a permettergli una morta dignitosa e meno dolorosa possibile anziché torturarlo?
Informatevi sulla leucemia. Ci sono motivi genetici per cui i bambini si ammalano. E sembrerò crudele, ma accanirsi invece che accettare la realtá è torturare il paziente.
E ora andate a fanculo che tanto i nostri moderatori perbenisti i post critici non me li approvano mai.