Ven
05
Gen
2018
"Perché non hai denunciato?"
È una domanda lecita.
Quel bastardo ti ha fatto del male, e tu non lo denunci?
No, non l'ho denunciato. Perché? Perché le domande sono sempre le stesse: com'eri vestita, perché eri lì, eri ubriaca, avevi le mutande, eri da sola, sei sicura che sia accaduto.
Bloccata dalla paura non l'ho fermato, non avevo segni, non c'erano prove. La mia parola valeva quanto la sua. Se io avessi detto che non mi ero ribellata, una qualsiasi giuria avrebbe detto che ero consenziente. Non importa se ero terrorizzata, se mi sono sentita come se mi infilassero qualcosa dentro a forza, se lui non si è posto il problema di essere sicuro che gradissi la cosa: per loro sarei stata consenziente lo stesso.
Per non parlare dei commenti di chi non sa niente.
Quando ho provato a raccontarlo, il primissimo commento è stato: "Dovresti ringraziare che sia accaduto, brutta come sei è già tanto se hai preso un pene." mi ha ferita parecchio.
Per questo schifo le donne non denunciano, ecco perché.
4 commenti
Acerbis, non esserne così sorpreso. Il primo commento che hanno fatto a me è stato "hai così poca autostima da permettere una cosa del genere?".
Capisco fin troppo bene come ti senti, mi è successa la stessa cosa, con le stesse modalità e per le tue stesse ragioni ho scelto di non denunciare, ormai 8 anni fa. Ma fatti un favore, non fare il mio stesso sbaglio: vai subito in un centro antiviolenza e fatti aiutare. Se sono passati meno di sei mesi, può essere che ti convinceranno a denunciare, spiegandoti che, in realtà, bloccarsi è un meccanismo più che normale. Non siamo solo intelletto, siamo anche istinto animale, e nei momenti che percepiamo come pericolosi il nostro cervello può bloccarci ogni movimento perché ha valutato ogni possibilità per salvarci e nessuna gli pare sufficiente a farlo. Si chiama shock freezing. Può succedere a chiunque, in qualsiasi circostanza. Non è colpa tua, davvero. E non è detto che la cosa finisca male per forza, per te, in un eventuale processo. è vero, ci sono tanti figli di puttana anche tra le forze dell'ordine, e purtroppo troppe persone hanno inventato fatti del genere, quindi può darsi che non verrai creduta. Ma tieni conto del fatto che la violenza sessuale lascia segni anche a livello psicologico, ben riconoscibili. Certe domande sono comunque domande di rito, per accertarsi della coerenza dei fatti raccontati, quindi te le dovrai aspettare per forza di cose. è sempre una strada in salita, in questo senso.
In ogni caso, nel caso siano passati più di sei mesi, vai comunque nel centro antiviolenza. Ti aiuteranno a superare la cosa. Credimi, ne avrai bisogno, anche solo per il tuo benessere psicologico personale. Dopo un po' la rabbia non la reggi più. E neanche il senso di colpa.
E sputa in un occhio al figlio di puttana che ti ha fatto quel commento. Dopodiché investilo con la macchina. E fai retromarcia.
A parte l'ultimo suggerimento, dettato da mera indignazione, spero leggerai questo commento e ci rifletterai bene.
Criseide alle 11:27 del 18-01-2018
Brava Criseide 👏!(Spero che qualcuno mi noti visto che sono Anonima)
Anche se sono passati mesi e mesi,ricordati di andare al centro antiviolenza.Non mi è mai successo,però ho avuto sempre una paura irrazionale per il sesso e lo stupro sin da piccola.Non so come risolvere il problema (yeee che bello,sono stupida!)
Acebis,sei davvero stato insensibile.Come:”Ringrazia a Dio che ti hanno stuprato!Non riesci a permetterti ne manco questo!”Poi dici che è brutta.Poi se ti dico che sei un cesso?Ci rimarresti male,vero?(Proprio un leone da tastiera,eh)
Anonimo alle 18:22 del 29-05-2018
Ops,ho sbagliato.Intendevo al tizio che l’ha detto a lei,non a te,Acebis.Sorry
Anonimo alle 18:23 del 29-05-2018
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uot?
Quando ho provato a raccontarlo, il primissimo commento è stato: "Dovresti ringraziare che sia accaduto, brutta come sei è già tanto se hai preso un pene."