Sab
15
Lug
2017
Vita
E' da quando mi sono infilata a letto questa sera che piango. I pensieri viaggiano sempre veloci nella mia testa. La mia vita e' un' altalena che oscilla tra momenti in cui il mondo mi pare un bel posto e momenti in cui penso che la mia esistenza non abbia un senso. La mia infelicita', con l'eta', e' aumentata, e sono sempre più i giorni in cui mi sembra di esistere per nulla, di non avere uno scopo nella vita. Mi lascio trasportare dalle cose.
Questa sera, come spesso ultimamente, ho iniziato a pensare al perché di questo mio poco entusiasmo verso tutto. Come altre volte ho dovuto riconoscere a me stessa che la mia vita fino a qui non è stata facile. Molte sono le persone che, oltre a me stessa, hanno contribuito a condurmi a questo stato di insoddisfazione verso me e verso la mia vita. Il loro contributo ha avuto un' impatto davvero significativo che fonda le basi nella mia infanzia. Mi sono ricordata di come le persone mi hanno ferito. Chi con l'intento di ferire, chi invece con l'intento di fare del bene. I problemi che mi porto dentro da quando ero piccola sono molti, così come il male che volontariamente o involontariamente le persone, la mia famiglia, mi hanno fatto. Ho imparato che il bene e il male, hanno conseguenze. Ho capito sempre meglio il significato della parola inconscio. Ho compreso che non mi libererò mai di certi fantasmi che mi abitano.
Poi mi sono alzata, sono andata in bagno, sono tornata in camera. Mi sono rinfilata nel letto pretendendo di spostare nuovamente questi pensieri e queste ammissioni in un angolo remoto della mia mente, per potermi alzare domattina e far finta, come ogni giorno, che sia tutto apposto, che io sia felice, che io sia normale.
Poi mi sono chiesta cosa sia la normalità.
Tutti guardiamo chi ci circonda dall'esterno con la pretesa di sapere che tali persone sono felici. Ci facciamo questa idea sbagliata; la maggior parte della gente mostra il sole in viso anche se dentro ha la pioggia. Crediamo che al mondo ci siamo persone con vite perfette; certo sappiamo che c'è gente che soffre o che ha sofferto, ma siamo convinti che ci sia un certo numero di individui la cui vita sarà mediamente serena.
Forse e' così. Allora perché se iniziò a pensare a chiunque io conosca mi ricordo di qualche sofferenza che tali persone hanno subito.
Una mia cara amica: ha perso il padre ancora molto giovane per complicanze di salute.
Apro Facebook: leggo la storia di un ragazzo che combatte con la leucemia.
Penso ad una mia compagna di banco dell'Università: ricordo un suo post su un social network in ricordo di un fratello, un amico, non lo so, morto bambino.
Eppure lei, la sua famiglia, sono andati avanti.
E non c'è solo la morte, nella vita.
Violenze, inadeguatezza, sensazioni negative, malattie, indifferenza... tutto può ferire, è tutto ferisce tutti.
E' vero, forse, la mia vita poteva essere migliore, ed è vero, forse che sarò infelice per sempre, ed e' vero, forse, che non riuscirò mai a superare i miei dolori.
Ma alla fine il punto e' che e' così per tutti.
Questa e' la vita. Quindi C. prendi esempio da tutti e rimboccati le mani, e vai avanti, e prendi solo il buono che c'è.
Non tutte le persone che ti hanno ferito volevano ferirti.
Se sono successe certe cose, la colpa e' semplicemente di nessuno, se non del fato.
Non puoi prendertela con nessuno per ciò che ti è successo ma puoi ordinare a te stessa di andare avanti.
So che questo sfogo non sarà per tutti di facile comprensione, e che probabilmente non ha un filo logico.
Volevo solo dire che, alla fine, siamo tutti nella stessa barca, siamo tutti su questo pianeta, siamo tutti nella vita, e tutti soffriamo. La sofferenza, alla fine, e' direttamente correlata alle cose belle. Non esisterebbe cose belle senza la sofferenza, altrimenti non potremmo catalogarle come tali. La sofferenza e' l'essenza della vita stessa. La forza risiede nella capacità di reagire. Forse siamo qua per questo, per superare delle prove, per resistere, per essere forgiati. Chissà poi cosa ci aspetta.
Buone sofferenze a tutti, ironicamente,
C.
9 commenti
Brava, bello sfogo. È difficile non dare la colpa a qualcuno.
Hai detto delle cose giuste ma sai... ragioni molto... che per carità è anche un bene. ...vuoi capire come stanno le cose ma forse ragioni un po troppo? ;-)))))
Una cosa che ho imparato è che la vita è imprevedibile....cambia sempre anche se non ci accorgiamo alle volte lo fa repentinamente alle volte con più tempo ma perché soffermarsi così tanto sulla sofferenza? A che pro?Per non dormire la notte? :-)
Libera la mente oggi non trovi stimoli per andare avanti non pensi di essere fondamentale per qualcuno (anche se lo siamo tutti in svariati modi) ma non è così. Abbi un più di fiducia.
Buona giornata :-)))
Che bella persona che sei veronica0..a me fa bene leggerti..la tua saggezza è più unica che rara e donarla agli altri è segno di grande bontà e generosità!
Forse dovresti pensare meno e goderti la vita . Capisci che non hai problemi seri?
Eeeh lo dico sempre io: la consapevolezza uccide, beata ignorantitudine!
Maggiore è la presa di coscenza e l'acquisizione di canoscenza, maggiore è il livello di sofferenza delle persone sensibili. Per assurdo vive molto meglio chi si preoccupa unicamente di "partita", "che si mangia?", "dove andiamo a ballare?" e "cosa mi metto stasera?" ..ignaro o noncurante delle atrocità, delle disgrazie, della fame, delle guerre, della devastazione del pianeta...
*mancava qualche "i", mettetela voi
Grazie mille Diletta la mia "saggezza" è data dalla esperienza vissuta e dal cercare di andare avanti passo dopo passo ogni giorno soprattutto nelle giornate nuvolose :-)
Bonus malus che dire....sacrosanta verità. :-)))) io preferisco essere sensibile per me è un valore aggiunto nella persona
Ciao, sono capitata per caso in questo spazio e ho letto il tuo sfogo. Non ti conosco, non so cosa ti sia capitato e neanche perché sei arrivata a questo punto, però mi è istintivamente venuta voglia di risponderti. Forse perché come scrivi siamo tutti sulla stessa barca. Forse perché anch'io sono arrivata a conclusioni simili. Forse perché sono ancora alla ricerca di un senso che forse non esiste e per questo non riesco a non soffrire. Quello che dico a te e che vorrei dire a me stessa è che quando smetterai di considerare la sofferenza un male sarai felice. Non puoi ignorarla, né semplicemente non pensarci. Ma puoi scenderci a patti. E questo non significa fingere di stare bene. Ma al contrario significa smettere di subire e iniziare a reagire, a razionalizzare, ad alzarsi accettando la situazione e facendola diventare la tua normalità. Questa forse è la cosa più difficile del mondo, eppure se non accetteremo mai noi stessi, con tutte le nostre imperfezioni, debolezze, ferite, non saremo mai in pace. Ora mi rendo conto che il commento inizia a parlare troppo di me, e la chiudo qui. Non so quanto possa esserti d'aiuto, è più che altro uno sfogo che risponde a uno sfogo.
Buona sofferenza anche a te,
F.
Perchè pensi che nessuno ti capisce?
Benvenuta maturazione, a te benvenuta tra gli adulti.