Lun
24
Apr
2017
Terza via
Tratto da "Il maestro e Margherita". Dialogo tra Jeshua e Pilato.
"La verità anzitutto è che ti fa male la testa, ti fa talmente male che pavidamente pensi alla morte. Non solo non sei in grado di parlare con me, ma ti è perfino difficile guardarmi. E adesso sono involontariamente il tuo torturatore, il che mi amareggia. Non riesci neppure a pensare e sogni solo che venga il tuo cane, l’unico essere, evidentemente, al quale sei affezionato. Ma il tuo tormento cesserà subito, la testa non ti farà male"
Questa mattina mi hai scritto mentre ero in auto. "Tu non mi vuoi, non piú."
Sai che odio quando mi si mettono in testa pensieri non miei.
Non ho fogato i tuoi dubbi, non stavolta. Non perché quanto tu pensi, anzi temi, corrisponda a veritá, é non posso esser mantello per sempre.
Al mattino mi sveglio sperando in 45 minuti di serenitá. Speranza fugata prima ancora di riuscire a riaprire gli occhi.
Non ho piú forze. Te lo sto dicendo da mesi. Quante volte mi hai ascoltato?
Quando Sisifo era stanco, la pietra lo travolgeva o semplicemente scendeva giú da sola? Vorrei che la mia mi travolgesse a volte, qualora esistesse, certo. Forse potrei almeno restare a terra e dormire un pó.
I miei anni sono stati i tuoi, e lo saranno i prossimi.
Se fossi come i tuoi, Pilato sarebbe la risposta. Pilato é la risposta di molti, con annessa giustificazione.
E io vorrei tanto imparare come si fa. No, non é vero, non vorrei. Vorrei una terza via. Che non c´é.
15 commenti
parlavo della mia compagna @simon
Quante volte per scuotere la Persona che amiamo, proviamo con la terapia d'urto? Magari inventandoci ingenuamente situazioni che non esistono?
Magari lei ha paura di perderti e ti si attacca , ti si avvinghia per non farti scivolare lontano da lei.
Magari tu vorresti dolcemente scivolare nella tua palude di malinconia ma lei non lo capisce, non può capirlo perché ti vuole bene.
Magari ti sta addosso per cercare di toglierti dal groppone quella pietra che le pare solo una tua fissazione.
Magari, magari, magari... Bohhhh. E poi tutte le persone felici sono uguali le une alle altre, mentre tutte quelle infelici lo sono a modo loro... Va beh... non era proprio così ma è per dare l'idea.
La terza via forse è quella della lobotomia. Basta pensieri, basta tarli.
grazie della risposta @soldato
il tuo modo di scrivere รจ stupendo!
Ciao mmHg, perché "i miei anni sono stati i tuoi e lo saranno i prossimi"? Ho sentito un sacco di tristezza in questa frase. Come se per te il domani fosse scritto, senza via di scampo.
Perché io la amo e conosco me stesso.
Se puoi e vuoi
Cos'è che ti tormenta?
Piú che tormento, é una crepa. Non riesco piú a sostenere i giorni, ma non saprei nemmeno lasciarli per cambiare.
Non si puó essere in grando di dare felicitá a chi non ne ha, non rsaprei privarmi di ció a cui tengo.
Certo io sono notariamente lentina (come da Nick), ma questa crepa si è formata in mure ben salde oppure no? In altre parole la ami, o non puoi accettare di non amarla più?
No No, la amo, la amo eccome. La crepa puó chiamarsi in molti modi, tutti portano alla sofferenza, ecco.
E allora diamole un nome!
Almeno uno, ecco.
Resto sul vago @confusissima, solo perché non mi piace esser troppo specifico.
Te ne dó due, malattia, depressione. Anche se il secondo é anche il primo, purtroppo, il primo non é solo il secondo. E sono solo le prime due. Vabbe.
Alla luce del tuo ultimo commento, il tuo sfogo acquisisce un'altra "luce".
Io non so bene nello specifico di cosa si tratti, e comprendo che tu non abbia voglia di scriverlo. Però credo che alla seconda si possa trovare, nonostante forte la correlazione con la prima, una soluzione. Purtroppo, io ho conosciuto la prima, e di riflesso la seconda, e so perfettamente cosa comporta. So che non si ha voglia pressoché di nulla e nessuno, soprattutto all'inizio. Quando ti arriva questo pugno dritto dritto in faccia, e totalmente alla sprovvista. Sulla mia pelle mmHg, ma sai che c'è? Sono trascorsi 5 anni, ed io sono qui, più forte di prima, più contenta e attaccata alla vita che mai. Quindi, io sono la dimostrazione vivente che possiamo farcela.
Poi scattano dei meccanismi allucinanti, del tipo non vuoi fare tenerezza a nessuno, non vuoi vincolare chi ti sta vicino, e così via...
chiudi ogni ponte e non farti più vedere... e se ssiete colleghi o per altri motivi vi vedere spesso, tenete le distanze. Prima che qualcuno si faccia male...