Mar
04
Apr
2017
L'infelice
Mi ricordo di te, del tuo sguardo perso nel vuoto, quando quel giorno tenevi il rasoio in mano e ti fermavi per quei pochi istanti, nella mente eterni. Naufrago nell oceano di quel male che ti ha portato a rinunciare. Ti sei tradito qualche volta, hai recitato per molti anni immedesimandoti in un personaggio felice, hai distorto quello che non ti piaceva, venduto a tutti le decisioni degli altri come tue. Dei tuoi pochi momenti di smarrimento, che ho accettato solo dopo il terribile fatto, ne ho conservati solo due. Li tengo con me, perchè tutto questo mi è servito a digerire un concetto fondamentale della vita. Quello che vogliamo è importante e non dobbiamo rinunciare, permettendo che gli altri decidano per noi. Hai resistito lasciandoti trascinare in mille cose che non volevi, hai lasciato che gli altri decidessero per te. Tu che avevi tutto quello che non volevi. La polvere non c'è più, la serranda sporca e piena di volantini è stata riaperta. All'interno poco è cambiato, sembra quasi di intravedere una trasparenza nella tranquillità delle persone che ignorano i fatti. Una linea spazio temporale si sovrappone continuamente. Quel giovedì sera è ancora li, si ripropone ai miei occhi come un loop infinito. Chi ti ha dato tutto quello che non hai mai desiderato è obbligato a toglierti l'unica cosa che non avrebbe mai voluto donarti. La corda che ti ha tolto la vita.
1 commento
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Penso mi sia sfuggito lo sfogo, quando si leggon poche righe scritte cosí bene, val la pena, quantomeno, far presente la bellezza della forma, prima ancora del contenuto.
Gelo