Lun
20
Mar
2017
Adolescenti aggressivi
Ho un figlio di 14 anni, l'ho cresciuto insegnandogli l'educazione e tutti i principi in cui io e mia moglie crediamo. Il risultato? Una persona aggressiva, non vede l'ora di andarsene di casa presso una casa famiglia, vuole cambiarsi il cognome, non vuole più saperne di noi, non possiamo nemmeno parlare, passa le giornate chiuso in camera ed esce solo se gli prepariamo il cibo. Non collabora alla vita famigliare, pretende di uscire la sera, visto che i suoi amici possono farlo, è aggressivo nei nostri confronti quando vietiamo qualcosa. Per non parlare del contenuto delle chat di whatsapp, aberranti come i suoi interlocutori, ragazzine che si filmano e mettono i filmati in rete. Uno schifo totale. Anni di sacrifici buttati nel cesso, uno può educare i figli quanto vuole, ma questa società malata dispone come devono diventare alla faccia di chi li educa. Sono veramente scoraggiato, è quasi inutile lottare, sto seriamente pensando a qualche struttura dove gli insegnino l'educazione e la vita. Ma ne esistono?
20 commenti
Mah, gli adolescenti normalmente e giustamente devono cercare di imporsi ma un adolescente aggressivo, maleducato e dal comportamento disturbato mi lascia sempre dei punti interrogativi.
Mio figlio ha 15 anni, poco più grande, con le normali ribellioni dell'età dettate dalla necessità di imporre la sua personalità e misurarsi con gli adulti, genitori compresi. Niente di ingestibile, di problematico.
Mi sorgono domande spontanee. Dici di averlo cresciuto cercando di insegnargli l'educazione e mi domando che tipo di educazione e in che modo hai cercato di insegnargliela. Per educare non bastano le parole, anzi spesso servono a ben poco. E' l'esempio a fare la differenza. Possiamo parlare, gridare, disperarci quanto vogliamo ma se le nostre voci non sono supportate dal nostro comportamento diamo un segnale distorto ai figli.
Eppoi siete sempre stati concordi o uno di voi era più lassista e l'altro più severo? I figli approfittano sempre di queste incongruenze nell'educazione.
A che età ha avuto il primo cellulare? Ne ha avuti più di uno? Avete, anche solo per le sciocchezze da un euro quando era più piccolo, detto più spesso di si invece di no? I no servono per crescere e avere quei "paletti" che non sono proibizioni ma confini per costruire la propria identità senza perdersi.
Avete mai parlato, da quando era piccolo ad oggi, seguendo la sua crescita e modificando il discorso in base all'età di sesso e quindi di educazione sessuale ed al sentimento?
Non so, sono tante le domande.
Noi siamo genitori "calvinisti", nel senso che alle richieste (poche) sono stati più spesso i No (motivati) che i SI (sempre motivati).
Abbiamo fatto attendere per il cellulare, il computer non prima di una certa età ed entrambi sotto la nostra supervisione.
Abbiamo parlato, fin da piccolo, senza vergogna di sesso, amore e rapporti di coppia.
E' cresciuto aperto al dialogo anche in questo argomento e senza curiosità pruriginose. Ho instillato in lui il senso del rispetto per l'intimità altrui e dimostra più maturità di molti suoi coetanei.
Esce con gli amici ma non durante la settimana e non la sera se non nel fine settimana e per andare ad un cinema o a casa di amici che conosciamo, niente ciondolare in giro niente discoteca (vabbé non gli interessa minimamente perciò...)
Non so, forse ha rabbia repressa per qualcosa.
Fate qualcosa insieme come famiglia, oppure solo tu papà con lui? Mio figlio adora il campeggio con suo padre ed è un momento tutto loro, da uomini che fa bene ad entrambe.
Se non riesci a trovare il bandolo, trova un esperto in problemi adolescenziali e vacci con lui e per internet e whatsapp chiedi un incontro con lui in questura con un esperto che gli parli dei guai e dei pericoli. Può servire
* entrambi
Ma non si preoccupi signore, vostro figlio è in quella fase della vita dove deve comportarsi da adulto avendo ancora la mente di un bambino.
con il dovuto rispetto ci saranno dei motivi se si comporta così. perché non vi rispetta, lo sapete?
non capisco perché vietargli di uscire, a quell'età è tanto bello scoprire il mondo. pesonalmente stavo in casa molto poco, volevo andare in giro il più possibile, compatibilmente con i miei impegni di studio, e non per questo sono diventato un delinquente.
le ragazzine che si filmano, what's up ecc., non sta a voi giudicare. se certe cose non vi piacciono non è detto che lui debba pensarla come voi. è l'errore più comune pensare che vostro figlio debba pensarla come voi. lui deve imparare a pensare da solo, capire cosa gli piace e cosa no: scoprire il mondo. voi dovreste, a mio modesto parere, vigilare a distanza e con discrezione, stando attenti, per quanto possibile, che non commetta errori di quelli grossi. se ci fosse un buon rapporto fra voi sarebbe lui a farsi avanti per chiedervi consiglio sulle scelte che deve compiere. lo farebbe di sicuro. se evita il dialogo è perché vi ha catalogato come rompiscatole, e allora è impegnato a difendersi da voi e a tenervi nascoste le proprie cose per paura di interferenze autoritarie, e questo di sicuro gli pesa, perché i genitori che vorrebbe gli mancano.
questo è un discorso molto brutto: "sto seriamente pensando a qualche struttura dove gli insegnino l'educazione e la vita. Ma ne esistono?"
non lo commento.
cercate di capire perché ce l'ha con voi. se vi impegnate prima o poi ve lo dirà o ve lo farà capire. ci vorrà del tempo ma se avrete pazienza ci arriverete.
I genitori devono vivere ed accettare i figli che hanno con pregi e difetti, così i figli: devono imparare ad accettare e ad aver a che fare con i genitori che hanno.
Non sono i genitori che dicono sempre di si e lasciano fare quel che vogliono ai figli senza limiti quelli che fanno il loro bene.
Mi spiace ma limiti che mostrino la strada senza finire nel burrone sono importanti per crescere. Ho visto troppe volte gli amici finire in terribili situazioni per troppa faciloneria, quando ero adolescente.
E visto purtroppo amici che hanno lasciato libero i figli di andare e venire senza orari senza pensare alla scuola finire in situazioni drammatiche: alcool, droga, botte con fidanzatini/e, denunce alla polizia e molto altro.
A 14 non si può lasciar uscire un ragazzo sempre e quando vuole, quando mai studierebbe?
Questo é un problema che conosco da vicino, anche se non direttamente. A volte ha conseguenze serie, e da queste chat emergono davvero delle situazioni ai limiti. So di fatti molto gravi perché la scuola é stata informata e se ne é parlato spesso.
Tanti ragazzini oggi sono come descrivi tuo figlio, specie per il gap enorme che c'è fra noi genitori, che siamo cresciuti in modo 'naturale', e questa generazione che vive sul telefono e al computer, e che ha un accesso precoce al mondo adulto (esempio che mi ha scioccata: alle elementari qualche bambino e qualche bambina guardavano porno sul tel a scuola). Non capisco comunque perché siete giá arrivati a soluzioni estreme quali la struttura per ragazzi a rischio, e non proviate prima a trovare dei compromessi e a cercare di venirvi incontro. Tipo uscire sí, ma non tutte le sere e solo se i voti sono sufficienti.
So che é molto difficile e che tante volte i genitori non hanno nessuna colpa di come siano i figli, il discorso é che, essendo un problema sociale nuovo, le soluzioni non sono ancora efficaci. Non so se sia il caso di tuo figlio, ma leggi questo http://www.corriere.it/le-inchieste/2016/11/03/viaggio-ragazzi-risucchiatidai-videogiochi-loro-genitori/d39b9582-a1d5-11e6-9c60-ebb37c98c030.shtml?refresh_ce-cp
Old non sono daccordo... Il genitore educa il figlio secondo quello che la coscienza suggerisce, secondo il proprio credo, la propria sensibilità e la propria intelligenza, poi una serie di "variabili dambiente" compongono un mix micidiale e possono avere un azione aberrante sul percorso formativo del minore, chiamale cattive amicizie la scuola o non so cosa, mio figlio non è la mia replica, lui è lui, ha la sua di vita, e verrà il momento che prenderà il volo, io al momento sono un privilegiato, chiamala educazione misericordia divina o semplice fortuna non lo so, ma no ho nessuno dei problemi dello sfogo, ha 17 anni e sta vivendo anche lui il suo (sacrosanto) momento di contestazione e ribellione ai genitori matusa, ma niente di eccessivo o al difuori della "normalità".
Poi che ogni genitore sbaglia in qualcosa è nellordine universale delle cose, quello che mi ha colpito nello sfogo, é il grado di prostrazione e arrendimento di questo padre, é arrivato ad un passo dallalzare bandiera bianca... Ecco... Io gli consiglio di avviare un percorso con qualcuno che possa guidarlo, sovente é un problema di comunicazione, magari con uno psicologo specializzato in questioni del genere, ma dovete avere l'onestà di mettervi in gioco anche voi genitori, penserei più ad un percorso comune familiare, sotto la guida di un terapeuta, non lo percepire come un fallimento, o una brutta cosa da nascondere, al contempo non sottovalutarlo.
Facci sapere come va.
Aileen
ma quello esce.
e il corriere della sera NON è una fonte attendibile. non mi sembra il caso di presentare a dei genitori in crisi un reparto ospedaliero per la cura della dipendenza da internet. quello mica è dipendente dalla playstation. sarebbe stato lo stesso se negli anni 80 tu avessi presentato un video con i giovani che si facevano le pere in piazza, oppure prendevano metadone nei SerT.
- Sì, mi alzo alle 14. Ho bisogno anche di 30 - 50 mila lire per l'eroina...
- E i soldi come li rimedi?
- Mi prostituisco, ma in casa non lo sanno...
Rapportati con gli insegnanti... Magari ne trovi uno che ama il proprio lavoro, e può darti l'informazione giusta.
Un abbraccio.
Risposta
Grazie a tutti quelli che mi hanno risposto prendendosi a cuore il problema, grazie veramente. I consigli e il confronto soni sempre ben accetti. Posso aggiungere che mio figlio è seguito da una psicologa specializzata in questi problemi e presto ci faremo seguire anche noi. Grazie
gagenore
a me sembra che invece siamo d'accordo su molte cose.
mio figlio non è la mia replica, lui è lui, ha la sua di vita, e verrà il momento che prenderà il volo, io al momento sono un privilegiato, chiamala educazione misericordia divina o semplice fortuna non lo so, ma no ho nessuno dei problemi dello sfogo, ha 17 anni e sta vivendo anche lui il suo (sacrosanto) momento di contestazione e ribellione ai genitori matusa, ma niente di eccessivo o al difuori della "normalità".
di quel ragazzo sappiamo che non rispetta i genitori, e questo non va bene, ed è necessario scoprire il perché, poi sappiamo solo che vuole uscire e che guarda gli spogliarelli delle ragazzine, che mi sembrano cose normali. non capisco quali siano i contenuti aberranti di queste chat: di cosa parleranno mai? di satanismo?
se parlano di satanismo e di sacrifici umani allora forse è il caso di preoccuparsi. altrimenti c'è da capire solo perché è agressivo coi genitori, che d'altra parte sono essi stessi aggressivi con lui: vorrebbero rinchiuderlo in un correzionale, così, tanto per gradire...
buongiorno.
Hal
Io credo che lo scaricare e successivamente diffondere questi filmati sui sociale sia un reato. È configurabile come diffusione di materiale peso pornografici, reato perseguibile, quindi attenzione a dire che sono cose normali. Tutti i giorni leggiamo notizie del genere, con i rischi che questo comporta. Per quanto riguarda l'uscire di sera, beh credo che 14 anni siano molto pochi. Per il resto cerca il dialogo facendosi aiutare da psicologi.
Perdonatemi, ho incollato il link sbagliato, ho tantissimi di questi articoli salvati per delle ricerche scolastiche
http://27esimaora.corriere.it/articolo/sopravvivere-ai-conflitti-con-gli-adolescenti-abbiamo-davvero-bisogno-di-esperti/
Non so se possa aiutarti, ma alcuni spunti secondo me sono validi, e allo sfogante dico di non abbattersi e di non prendere ancora decisioni estreme
Dunque, come fare: base di partenza un’organizzazione chiara (orari, uscite, computer, aiuto domestico); la coesione tra genitori (parlare sempre a nome della coppia, senza cercare alleanze sottobanco); l’applicazione di “sanzioni educative”. Non chiamiamole “punizioni”.
E soprattutto
Per qualcun altro la lucina si è accesa quando il relatore ha parlato della “strategia del gatto”: aspettare che si avvicinino, che abbiano voglia di comunicare. E a quel punto porre domande maieutiche, non di controllo o di odiosa routine (Com’è andata oggi a scuola?, per intenderci).
E ancora. Adattarsi al prezioso mantra montessoriano: “Aiutami a fare da solo”.
Quando la trasgressione è inaccettabile, poi, sfoderare l’arma del silenzio “attivo”. Serve, assicura Novara. Sospende il “rifornimento narcisistico”, direbbe uno psicologo. Segnala che c’è qualcosa che non va. E insieme, quando un figlio non funziona, chiediamoci che cos’è che non ha imparato. Che cosa possiamo fare per aiutarlo a imparare.
Fino a 14 anni non si e' perseguibili, ma far girare materiale con ragazzine che si spogliano oltre che immorale e' pure un reato. Si cade nell reato di diffusione pedopornografica.
Se, come genitori, pensate che "cosa vuoi che sia sono cose normali" non c'è da sorprendersi che in età adulta considerino la donna solo un oggetto che deve soddisfare le loro voglie. A questa età gli strumenti per comprendere bene cosa e' giusto/sbagliato sono ancora fragili e pochi. Tocca ai genitori spiegare che la mercificazione del corpo non è cosa per cui provare divertimento
agli anonimi
per favore, non mettememi in bocca parole che non ho detto. stando alla descrizione del ragazzo ho letto
Per non parlare del contenuto delle chat di whatsapp, aberranti come i suoi interlocutori, ragazzine che si filmano e mettono i filmati in rete. Uno schifo totale.
non c'è nessun riferimento alla pedopornografia, e alla condivisione di materiale di quel tipo. io ho supposto, probabilmente sbagliando, e visto il tono indignato del genitore, che si trattasse di spogliarelli o selfie delle suddette ragazze, che sono cosa ben diversa da atti sessuali. da nessuna parte c'è scritto che lui o qualcuno dei suoi amici diffonda o commerci materiale pedopornografico, né ho mai considerato normali certe cose. mi dissocio completamente da queste affermazioni e/ o dall'approvare azioni di questo tipo. non voglio equivoci su certi argomenti.
Se il padre parla di schifo totale non credo che siano tanto innocenti. Ed è proprio attuale, visto il caso di vigevano. Scambiarsi foto di minorenni anche solo in abiti succinti co, pose ammiccanti si configura nel reato pedopornografico.
Sono sufficienti le immagini, non c'è necessita di atti sessuali.
Ed avevo capito bene! Trovi normale che ragazzine dai 13/14 anni diffonda filmati in cui si spogliano. Segno evidente che hanno una visione disturbata di sé stesse, del ploro corpo e del sesso!!
mi ripeto visto che non vedo più il commento.
Non ho messo parole in bocca, ho proprio capito bene quel che intendevi.
Per accuse di pedopornografia non è ncecessario che ci siano atti sessuali, è sufficiente possedere e scambiarsi fotografie e video come quello che dici tu " io ho supposto, probabilmente sbagliando, e visto il tono indignato del genitore, che si trattasse di spogliarelli o selfie delle suddette ragazze"
E ti par poco da supporre!?! Video di spogliarelli o di selfie spinti (a quanto si presume) di minorenni che avranno tutt'al più 14 anni??
A te sembra davvero normale questo "guarda gli spogliarelli delle ragazzine, che mi sembrano cose normali". Davvero normale che delle, poco più che bambine, si riprendano in un spogliarello e lo mandino in giro a compagni, probabilmente con atteggiamenti poco limpidi, che a loro volta lo manderanno in giro?Questa si chiama pedopornografia. Non crediate che servano atti sessuali per questa accusa, basta possedere filmati e foto. E se per ora, a 14 anni non è perseguibile, il prossimo anno avendo 15 anni, lo sarà eccome!!E' gravissimo avvalorare comportamenti simili e passarli come bravate, sciocchezze normali dell'età. NON LO SONO, Si tratta di comportamenti disturbati e deviati.Non parlo a caso, ci sono precedenti reali: è successo alla mia vicina di casa, con la figlia che mandava foto sue spinte ad appena 13 anni. Si sono ritrovati la polizia alla porta e i genitori dei ragazzini che possedevano le foto, hanno subito una bella strigliata per non aver vigilato sui figli (sia alla ragazzina che ai compagni).E' successo nella scuola di mio figlio (tredicenni) dove delle sciocche hanno fatto girare foto di loro in bagno semisvetite su fb durante la ricreazione. Polizia a scuola, e strigliata alle ragazze, a quei compagni che possedevano le foto e ai loro genitori. Certi comportamenti sono GRAVI, ora paiono divertimenti da ragazzini, un domani potrebbero prendere ben altre dimensioni e gravità!Non avevo capito male e non ti ho attribuito cose che non hai detto. E' proprio quel che hai detto che mi da i brividi!!!
X tutti:é proprio quello il contenuto di quelle chat,ragazzine che si spogliano in cambio della versione di latino,in cambio dei like su facebook ecc giá alle scuole medie.Vi basta leggere le notizie per trovare decine di casi.Sono chat whatsapp piene di pornografia..e ci ridono tutti,i prof lo sanno,i genitori lo sanno ma raramente qualcuno denuncia.
Per tutti
Qualcuno ha mai provato a farsi consegnare il cellulare dal proprio figlio o figlia? Nella migliore delle ipotesi, la risposta più garbata sarà "SCORDATELO". Poi iniziano a parlare di "diritto alla privacy", "riservatezza", "rispetto" e via dicendo, dimenticando che gli intestatari dei telefoni spesso sono i genitori i quali sono anche perseguibili penalmente se viene riscontrata qualche irregolarità da parte delle forze dell'ordine. Se poi qualche genitore riesce a prendere fisicamente in mano il telefono del proprio figlio o figlia, per potervi accedere, dovrà fare i conti con un paio di password supersegrete da inserire e in ultima analisi anche il riconoscimento dell'impronta digitale di un qualche dito del vostro figlio da parte del telefono, In buona sostanza, bisognerebbe essere degli hacker per poter curiosare tra le chat e le decine di foto e filmati che albergano nei meandri dei telefonini. Le forze dell'ordine hanno ragione nell'esortare i genitori a controllare, ma come si fa? Si rischia tutti i giorni lo scontro fisico con la propria prole. Più facile sarebbe se ci fosse una legge che impedisse ai minori di almeno 16 anni, ma anche 18, di utilizzare gi smartphone. Ci sarebbero molti meno problemi di ogni tipo, dalle offese via chat, alla trasmissione di foto e video tra compagni e non solo. Anche il fenomeno del bullismo verrebbe ridotto almeno un po'. Da non ultimo si eviterebbero denunce, scenate, si eviterebbe di spendere in avvocati e si avrebbero meno dispiaceri. Certo, qualcuno storcerà il naso, ma pensiamo a che uso viene fatto di questi social in mano a dei ragazzini, pensiamo a che cosa vanno incontro, è come dare un fucile in mano a qualcuno che non lo ha mai visto. Mi chiedo che cosa hanno inventato questi creatori di facebook, whatsapp, instagram....Già instagram, ma lo sapete che instagram dalla fine di gennaio, ha integrato la "modalità video in diretta"? Sapete come funziona? Chiunque iscritto su instagram può decidere di girare un video in diretta e tutti i suoi amici che in quel momento sono collegati possono vedere quello che succede. Il video non sarà salvato sui server di instagram, ma può essere visto da moltissime persone, i più bravi riusciranno a salvarlo anche sul proprio pc. Avete pensato quale effetto devastante può creare questa funzione? Pensate ai figli che chiusi in bagno si filmano o si fanno le foto dei sederi o degli addominali....pensate.... Fosse per me li vieterei domani, ma questa società di voyeur deviati pensa solo a fare profitti su cose sbagliate, creando dei bisogni fittizi e spirito di emulazione. In buona sostanza bisognerebbe cominciare a "TOGLIERE", per poter apprezzare di più le cose e per cercare di salvaguardare i nostri figli. Troppo spesso noi genitori siamo lasciati soli a combattere con scarse possibilità di successo.
vaglielo a dire a quell'altra che crede di sfornare figli a 40 anni per avere poi dei badanti gratis
generazione di fenomeni ... da baraccone
triste engioi