Dom
25
Set
2016
L'ascoltatrice che non viene ascoltata
Questo tipo di persona è molto comune: quella che ascolta ma non viene mai ascoltata. Ecco, sono io.
È davvero brutta come cosa, se ci pensate. Io mi faccio in quattro per aiutare tutti, per far stare meglio tutti. Mi chiedi aiuto? Io ci sono. Mi chiedi un consiglio? Io ci sono, anche se so che alla fine non lo seguirai.
Quando però tocca a me sfogarmi sia mai che qualcuno mi ascolti e provi ad aiutarmi.
Viene tutto sminuito, un "Passerà" qui, un "Devi decidere te" là, e io rimango sempre nella stessa situazione.
Io ho una pazienza infinita, non ho mai osato lamentarmi di questa cosa con nessuno e ho sempre continuato a mettere le mie preoccupazioni in tasca ogni volta che qualcuno mi cercava per le proprie. Però non ce la faccio davvero più.
Parlo di una persona in particolare, in realtà, visto che ho solo un'amica con cui parlo di cose un po' più "serie".
Io tengo molto a lei, sono felice di averla incontrata ed è uno dei pochi motivi per cui scegliere la mia scuola non è stata una scelta così orribile. (Ho 16 anni, comunque)
C'è sempre stata, mi ha sempre fatto capire di essere disponibile ad aiutarmi ma quando arriva il momento si tira indietro.
Odio soprattutto quando tira fuori certe scuse tipo "Non è il momento, scusami", "Ho avuto una brutta giornata e non riesco ad aiutarti" e così si catapulta tutto su di lei e si ritorna al principio: io che cerco di aiutare lei.
Io non mi sfogo molto, non ho mai avuto nessuno con cui parlare e non sono abituata a farlo. Da quando ho lei sono migliorata un po', però sento che sto tornando indietro.
Forse non lo fa nemmeno di proposito, forse è convinta di esserci sempre per me e di aiutarmi, ma non è così e mi fa male dirlo.
Poi ogni tanto mi chiede scusa, come se una parola bastasse per compensare tutte le volte in cui io stavo male e lei non ha fatto nulla.
È davvero un peccato, le voglio molto bene e so che lei me ne vuole altrettanto, eppure facendo così non lo dimostra.
Qualsiasi cosa io dica si rigira sempre su di lei. Ho provato molte volte a sfogarmi con lei e ogni volta che andava male mi dicevo "Massi, avrò scelto un momento sbagliato". Il problema è che non c'è un momento sbagliato. Certo, se tu mi dici che è successo qualcosa di serio e io vengo a parlarti del fatto che non so che scarpe comprare non è opportuno, ma quando i problemi sono molto meno tragici non è così complicato non pensarci per un attimo, anzi, è anche meglio. Se fosse davvero intenzionata ad aiutarmi saprebbe mettere da parte il suo dolore per cercare di diminuire il mio, cosa che io ho sempre fatto. Ci sono stati giorni in cui non avevo voglia nemmeno di respirare, eppure ci sono stata per lei.
Non credo sia così difficile ascoltare, magari a me risulta facile perché è quello che ho fatto per tutta la vita, però con un po' di impegno ci riescono tutti.
Non so, questa cosa mi fa stare davvero male.
Se poi fosse solo lei a non ascoltarmi, ma no, nessuno lo fa. È come se fossi invisibile.
Per mia madre esiste solo il cellulare. Vorrei per una volta poter avere un discorso con lei, ma non succederà mai.
Vabè.
Secondo me il problema è che parlo a bassa voce e ogni tanto mi fermo perché ho difficoltà a parlare, non riesco a formulare frasi senza rifletterci troppo (infatti preferisco di gran lunga scrivere), ho paura di fare errori e cose simili. Sicuramente questo è legato alla mia timidezza e al fatto che non ho mai avuto qualcuno con cui parlare; ho passato i primi 14 anni della mia vita in un silenzio assordante. Però non supererò mai questa cosa senza un po' d'aiuto.
In ogni caso, magari è questo che ferma le persone dall'ascoltarmi. Come se una pausa in un discorso significasse "Ho finito, non so parlare, tocca a te". E così io non finisco mai di dire ciò che penso.
Vorrei solo sapere cosa si prova a parlare di sè (o di qualsiasi altra cosa) senza esitazioni, sapendo che l'altro ti ascolterà sempre e non ti giudicherà mai.
3 commenti
Secondo me hai solo bisogno di trovare una persona che tenga DAVVERO a te, che ti voglia ascoltare, o anche solo abbracciati senza dire niente leggendo nei tuoi occhi che hai bisogno... Non ê da tutti e purtroppo la società di oggi ci porta ad essere egoisti.... Per il momento prova a chiedere alla tua amica se vuole diventare un "amica di penna" come si faceva tanto tempo fa, ci scrivete e vi mandate le lettere, O scrivi qui e vedrai che qualcuno ti vorrà ascoltare ed aiutare
" e così si catapulta tutto su di lei e si ritorna al principio: io che cerco di aiutare"
Ogni tanto sii meno disponibile. E sì, potrebbe essere che non si accorge. Ma potrebbe essere anche che se ne frega, questo sta a te capirlo.
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credo di aver capito il problema, la prolissità