Dom

23

Feb

2014

Amore atto primo...arrivederci anzi addio.

Sfogo di Avatar di InnominatoInnominato | Categoria: Altro

Amore, desiderio, attrazione per le affinità, appartenenza l'uno per l'altra. L'amore sembra essere uno dei sentimenti più nobili dell'umanità. Non è solo l'accoppiarsi, il riprodursi a cui siamo vincolati geneticamente. L'amore é proprio dell'uomo, si stacca dal sesso per elevarsi tra le doti più straordinarie che abbiamo. Alcune volte l'amore è follia: Sono pazzo di te, ho perso la testa, se mi lasci la mia vita non ha più senso... non sono soltanto modi di dire. Amore è l'incoscienza che giustifica ogni atteggiamento, che fa perdere la ragione.

Nella cultura popolare, l'amore ha un'accezione bivalente: può portare la gioia come la disperazione. Ma in quale momento un simile sentimento perde il suo significato, la sua cosiddetta “purezza”, trasformandosi in un legame astioso, che non porta benessere alle persone che ne sono soggette? In passato avevo accennato qualcosa sull'amore sottolineando come troppo spesso venga idealizzato, adesso tenterò di approfondire il discorso perché voglio parlare di mal d'amore.

Innanzitutto, come definirlo? Ognuno di noi conosce più o meno la risposta ma questo sentimento non è vissuto nello stesso modo da tutti: Amore nel Buddhismo è il volere che gli altri siano felici, è amore incondizionato e richiede accettazione sia degli altri che di se. Nell'Induismo amore e piacere sensuale, sono desiderio naturale, sono considerati uno scopo della vita. Il Cristiano praticante ama Dio attraverso il proprio sposo/sa, così l'amore assume un senso spirituale. Il matrimonio cristiano e considerato pure un sacramento (Quello che Dio ha unito, l'uomo non separi).

Comincia tutto con l'infatuazione e la prima spinta deriva dalla bellezza e l'attrazione sessuale. Quello che inizia così può diventare poi un grande amore fino al punto che l'attrazione fisica diminuisce in favore dell'attaccamento affettivo. Adesso è importante che il compagno sia fedele, lo si apprezza in modo totale e lo si ama per quello che è. Vivere l'amore in senso spirituale è il passo successivo e il sesso diventa sublime e completamente appagante. Ma quanti sono gli innamorati veramente coscienti di questo?

In una società votata al consumismo più sfrenato, dilaga il materialismo, e i legami perdono valore, come fosse pure l'amore ad uso e consumo. L'amore si ferma al primo atto, e chi lo vive in questo modo identifica un'avventura sessuale del compagno come un tradimento, del resto il suo modo di amare è limitato nell'aspetto materiale, e mantiene in questo il suo unico valore. Chi subisce questo modo di amare vive quello che in psicologia porta il nome di "Limerence".

Quando sentiamo di non poter raggiungere quell'attaccamento, quel contatto profondo, quando l'amore diventa ossessione i sintomi sono inequivocabili: Quando siamo presi da pensieri intrusivi si può provare una intensa gioia o disperazione e a seconda di come i sentimenti vengono ricambiati abbiamo impulsi incontrollabili, rituali superstiziosi (m'ama, non m'ama). Diventa mal d'amore e può sfociare nello stalking, nell'aggressione. La Limerence è uno stato ossessivo, è l'idealizzazione irrazionale e l'intenso desiderio di essere ricambiati. Si rompe un equilibrio perché si è stati traditi o perché non si ritiene un amore corrisposto. Si soffre fino a quando il tutto non sfocia in una nuova presa di coscienza che porta a chiedersi per quale motivo stiamo ancora insieme a quella persona. 

In questa società si subisce sempre più spesso questa situazione, perché nei rapporti di coppia si insinua questa concezione materialista che non permette di raggiungere quella profondità di legame tanto desiderata. E' una malattia dilagante e contagiosa, e chi ha vissuto l'amore in questo modo ne rimane veramente scottato al punto da rovinare involontariamente la sua vita e quella del compagno.

Chi sono i responsabili di questo? In primo luogo direi che ci sono per la maggiore dei responsabili incoscienti che non hanno saputo capire l'importanza di un legame profondo, uomini e donne con scarsa educazione ai sentimenti. Altri in mancanza di coraggio si sono convinti di poter godere di più della propria vita, fregandosene di chi hanno accanto. Poi ci sono quelli che vengono istruiti dai propri genitori a mantenere un certo tipo di atteggiamento, per non lasciarsi andare troppo, pena il rischio di presunti dispiaceri.

Ma in un tempo in cui la conoscenza e la cultura sembrano a costo zero la non volontà di approfondire certi temi mi appare criminale. Questo materialismo assume un ruolo inquinante nei rapporti amorosi, e in fondo a qualcuno fa pure comodo. Può la dimensione spirituale di ogni essere umano subire questo annullamento, tale da rendere ogni rapporto amoroso cosi plastificato? A mio avviso no, non si può mischiare l'olio con l'acqua, ma se anche la contaminazione di questo diffuso materialismo dovesse arrivare a tale punto, allora conviene dare al sesso la sua giusta dimensione e lasciare che la soddisfazione materiale trovi il suo sfogo, tanto lo stato provvisorio e il suo relativo appagamento alla fine porta a noia e chi cerca solo questo alla fine non avrà nulla.

Si dà tempo a chi abbiamo accanto per comprendere cosa vuole veramente, ma quando si arriva a capire che non ci può essere un vero legame, oppure che questo legame spirituale è stato rinnegato, allora arrivederci...anzi addio.

6 commenti

fai bene a ragionarci perchè  abbiamo dimenticato come si ama su alcune  cose non sono d'accordo ciao

Avatar di AnonimoAnonimo alle 09:58 del 24-02-2014

Io non sono molto d'accordo.

Di certo è palese la decadenza di valori, però il fatto che una volta i rapporti fossero duraturi non è certo merito di un'educazione ai sentimenti che in passato c'era.

Caso mai bisogna fare due considerazioni.

1. Non era legale il divorzio.

2. La donna era relegata ad un ruolo cui le era impossibile trascendere. Mi sembra palese che se uno dei due elementi della coppia deve subire tutto in silenzio, la coppia funzionerà senz'altro, almeno da fuori. Poi è chiaro che, visti coi nostri occhi di nipotini, tra i nostri nonni c'era senz'altro molto affetto: dopo 50 anni insieme mi sembra abbastanza scontato. Ma è vero amore?

Il mito dell'amore che dura per sempre è fortemente condizionato dall'immagine (falsata e romanticizzata) che abbiamo delle vite di chi ci ha preceduti.

Avatar di fatadelporto2fatadelporto2 alle 12:21 del 24-02-2014

Voglio ricordare che durante il fascismo se uno violentava una donna ma era disposto a sposarla non subiva ne processo ne condanna!!! Questo a significare quanto "contava"l amore! !! Quoto fata...prima era sudditanza estrema delle donne!!

Avatar di dariodario alle 12:37 del 24-02-2014

Se l'amore come lo immagino io non esiste, perchè nell'arte, nella poesia, nella musica e persino nell'incarto dei cioccolatini lo si racconta in altri termini? Può tutto questo essere dettato solo dalla vecchia concezione romantica?

Fatadelporto2 non so perchè il mio ragionamento ti porta a fare un paragone con il passato perchè è tutto proiettato sul presente e sul futuro. Dario forse in passato non si dava all'amore tutto questo valore. La donna non è più in una posizione di sudditanza, la società moderna è più aperta e meno bigotta e c'è pure il divorzio. Oggi l'amore dovrebbe avere un ruolo principale e sarebbe l'unico, il più logico motivo percui due individui dovrebbero stare insieme, sarebbe il collante per costruire una famiglia. Ora come non mai dovremmo prestare molta attenzione a questo sentimento.

Non si tratta di decadenza di valori ma di sopraffazione. E se pure in psicologia hanno coniato un termine deve esserci un disagio riconoscibile e diffuso, ci deve essere qualcosa di insoddisfacente.

Avatar di InnominatoInnominato alle 18:21 del 24-02-2014

Attacco la questione dal punto di vista storico per sostenere la mia tesi che l'idea di un amore "romantico" è, in effetti, solo un'idea. Il confronto col passato secondo me può dare un valido supporto per capire quanto le domande che ci facciamo oggi siano figlie di una concezione che deriva da comportamenti che, pur essendo avvenuti, non avevano la spiegazione che ci hanno fatto credere.

Perchè oggi non si riesce ad instaurare un VERO RAPPORTO D'AMORE PROFONDO E DURATURO? se la statistica non è un'opinione, direi che i rapporti duraturi (riusciti) sono pochi perchè l'amore duraturo è assolutamente raro.

L'esempio che fai dell'amore nelle forme artistiche è fuorviante, perchè l'arte, nella sua tensione verso la perfezione, vuole rappresentare un ideale e non la realtà (che, in quanto realtà, non può essere perfetta) Quindi non l'amore ma l'idea dell'amore traspare dall'arte. Un esempio su tutti, la passione di Dante verso Beatrice, che l'ha spinto a creare uno stile letterario e a scrivere la Divina Commedia, non era sentimento reale verso una persona vera (si conoscevano poco e niente) ma era la frutto di uno di quegli amori platonici che, in quanto idealizzati, diventano inevitabilmente privi di ogni difetto. Te lo vedi Dante, se lui e Beatrice fossero stati sposati per 30 anni, scivere le stesse cose di lei? hehehe sinceramente io no.Avrebbe scritto piuttosto che non sopportava più il suo russare notturno e la sua cucina salata!!!

Non dico che non possa avvenire, nè che non esista. Solo che lo ritengo una cosa molto rara (e preziosa) che si verifica esclusivamente al realizzarsi di coincidenze che poco hanno a che fare con la volontà personale.

Invece siamo un pò vittima (appunto) delle frasette dei baci perugina. 

 

Avatar di fatadelporto2fatadelporto2 alle 09:24 del 25-02-2014

BELLA riflessione innominato proprio in onore a quella considerazione con la quale sono d'accordo, che oggi si dovrebbe approfondire e capire le cause perchè credo che l'amore, qualsiasi cosa sia o per come venga percepito, in un modo o nell'altro insomma, rientrii in quel concetto che dostoievskij catalizzò in una frase semi profetica:"la bellezza salverà il mondo".

Per questo motivo voglio prendere spunto anche dalla intelligente costatazione di fata, anche se secondo me si è andato oltre, credo, il pensiero del post che mi pare una razionale visione personale, più che una mera idealizzazione secdondo schemi predefiniti. Non per questo però e ammettendo sia così, fata non tocca dei temi importanti che comunque rientrano nel campo delle questioni amorose avvilendolo e che mi trovano in assoluta armonia e approvazione con le sue parole. Entrambi secondo me intrinsecamente dettate la strada per l'amore cioè attraverso la libertà di esprimersi che vuoi il materialismo, vuoi i tabù societari e regole varie, viceversa lo limitano. L'idealizzazione però secondo me, oltre alla ricerca dell'espressione perfetta e forse inesistente mi pare di capire da ciò che fata dice, ha comunque un equivocabile dato di fatto e cioè la ricerca spasmodica di tale sentimento e proprio per questo, credo, se ne attesta l'esistenza. E' come dire, solo per fare l'esempio non riferito a voi, che tutti credono in Dio a proprio modo, anche rifiutandolo con l'ateismo,  riducendolo al proprio credo, ma ciò non vuol dire che Dio non esista, anzi è proprio questo ricercare che lo rende esistente.

oggi per mille motivi l'amore viene catalogato al proprio ridotto modo di essere proiettandolo verso l'oggetto amato con effetti che tutti sappiamo. Oppure  idealizzandolo, con presupposti che nulla o quasi hanno a che fare con l'amare e cioè nella visione comune di unicità e eternità. L'amore vero è unico ed eterno si dice sottolineando il "vero" annullando tutto il resto quasi come una forma di autogiustificazione che si affida al caso e no a noi. Questi due fenomeni quando capita che si uniscano nel nostro vivere quotidiano, l'espressione dell'ego e l'idealizzazione, fanno in modo che spesso siamo costretti a scegliere fra amore passione e amore sicuro e perciò non raramente si tende a tenere i piedi in una scarpa. Il problema che l'amore non c'è ne in un caso ne nell'altro ma solo ciò che noi vogliamo: la soddisfazione del desiderio e la protezione dalla paura di stare soli.

PS: Per quanto riguarda Dante :-D simpatica la questione che riporta fata. si potrebbe essere ciò che dice, oppure no, non è legge, senza andare in cervelli del genere, quotidianamente l'amore si esprime con tutto il suo impeto in rapporti che durano da anni e magari in condizioni anche problematiche. Per non parlare di rapporti d'amore che non si deteriorano nemmeno in malattia.

Detto ciò nemmeno nessuno potrebbe dire che quella idealizzazionenon si sia trattata di un'alta forma d'amore, forse inconcepibile per la stragrande maggioranza ma sempre amore è stato. Credo insomma che proprio perchè l'amore è l'esaltazione stessa, o forse l'dealizzazione della libertà assoluta, abbracci ogni contesto. Può durare, non può durare, può essere ideale o concreto tramite l'espressione delle azioni tutto può rappresentarlo. ciò che non lo rappresenterebbe sarebbero gli infiniti motivi che possono intercedere per la sua espressione e modificarla.  In conclusione direi che l'amore è come l'acqua si adatta ad ogni recipiente se il recipiente è pulito :-D ciAO RAGAZZI

Avatar di Brigante liberoBrigante libero alle 14:49 del 25-02-2014

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