Lun
27
Gen
2014
Bene o Male che sia....
Qualche settimana fa, mi è capitato di leggere uno sfogo che esordiva con: "Peccatori Buongiorno".
Bene, in un sito come questo il tema mi pare abbastanza azzeccato, del resto qui ci confrontiamo con i sette peccati capitali. A volte gli sfogatori non scrivono tanto dei loro "peccati" ma di come essi siano stati "beccati" e la cosa è divertente perchè non si rendono nemmeno conto di cosa sia il bene e il suo opposto, poi magari si pentono ma forse lo rifaranno. A volte scrivono per essere stati vittima di peccati. Mi sembra di capire che questo posto è un luogo dove in molti tra quelli che si sono sfogati amano stare (compreso me), perchè ogni tanto fa bene sfogarsi, oppure chi si sfoga non ritiene di essere stato capito e continua sulla questione. C'è chi posta per divertimento o per capire e confrontarsi con gli altri. Ci sono i peccatori e le vittime, ci sono quelli cercano la pace ma ci sono pure quelli che si propongono come angeli, per aiutare, questo gli fa onore e forse li redime. Questo posto mi sembra un purgatorio virtuale, un'isola per l'espiazione, ammesso che ci sia qualcosa da espiare.
Il Papa dice che l'uomo è libero, pure di sbagliare, la sua anima è libera. Quindi per tutta la vita, tutti noi possiamo sbagliare e avere la redenzione, a patto di pentirsi sinceramente degli errori commessi. Ai cristiani viene suggerito di vegliare e di stare attenti, perchè nessuno sa in quale giorno verrà il Signore. Allora lo sfogo ha pure questo senso, è un tentativo di liberarsi dalla colpa, da questo malessere che potrebbe essere la causa del giudizio Divino. Ma lo stesso sfogo può essere motivo o indurre ad altri peccati perchè uno che si sfoga adirato per ciò che ha subito a sua volta pecca, chi ha un malessere nell'anima può sbagliare. E fino a quando tutto questo rimane solo uno sfogo scritto va pure bene, perchè c'è chi si vendica veramente per il torto subito.
Patisce il peccatore ma patisce pure la sua vittima. Patisce chi cerca pace e non è sereno ma se questo posto è una specie di purgatorio virtuale e se il purgatorio è un posto di sofferenza, mi pare di capire che in quello descritto dalla religione (ammesso che esista) ci finiscono tutti, peccatori e vittime. La sofferenza non si può evitare. E anche se l'individuo potesse raggiungere il piacere, il bilancio della sua esistenza sarebbe comunque negativo, per la quantità dei mali reali (infortuni, malattie, invecchiamento, morte) con cui la natura, dopo averlo prodotto, tende a eliminarlo.
Mi sono sempre definito un credente non allineato, ho sempre creduto in Dio e ne ho percepito la presenza, oppure l'ho solo immaginato, un Dio che non detta leggi ma chiede attenzione per il prossimo, ci suggerisce di studiare, verificare la vita e leggere in noi stessi, perchè è in noi e nella natura, che Lui ha scritto le sue leggi. Credo che tutti abbiano un' anima perchè sento la mia, ma penso che il purgatorio sia una condizione che nasce dal malessere della nostra anima, che ritiene, secondo la nostra esperienza, di aver subito o fatto torto ad altri, che ritiene di meritare la pace perchè non ha commesso errori o peccati. Penso che il purgatorio sia una condizione artificiale immaginata dagli uomini, che nasce da come ci si sente in rapporto alla realtà che ci circonda, in rapporto alle leggi della natura e a leggi artificiali fatte da altri uomini, leggi che a volte non sono state neanche verificate.
Cosa è bene ? Cosa è male ? Se non ci fossero regole sarebbe possibile dare una definizione a questi due concetti? Di fronte ad un essere che ha coscienza sono necessari l'uno all'altro per poter essere concetti distinguibili. Se ci fosse solo il bene come definirlo? Se c'è il suo opposto l'esistenza di uno fa la differenza dell'altro come accade tra la luce e il buio. E facile distinguere se tutto viene confrontato con delle regole. A volte sono regole di natura religiosa, a volte morale o civile ma se ci confrontiamo con la nostra coscienza il riferimento è di tipo morale e anche religioso. Pure quelli che dicono di non credere in Dio sentono questo disagio. E' il confine percepito tra bene e male, è questo punto zero che stabilisce come noi ci sentiamo, come stà la nostra coscienza, è questo punto, il riferimento per tutti quelli che sentono di aver fatto o subito un torto.
Questo punto si è sempre spostato nella storia del mondo, non è un punto assoluto. E' un punto di riferimento relativo ma determina il purgatorio degli uomini, una condizione che affligge tutti, allora ci deve essere qualcosa che non torna. O il purgatorio Divino, quello descritto dalla religione non è come quello immaginato dagli uomini, oppure il purgatorio Divino non esiste. Preferiamo tutti adottare le regole vigenti, quelle della nostra cultura, del nostro credo, cosi tutto è più facile ma le regole stabiliscono il punto. Eccola la gabbia, un mezzo per trattenere coloro che potrebbero disordinare, mette a riparo alcuni da altri. Chi è contento di starci ne possiede le chiavi per uscirne quando gli pare, ne comprende le possibilità e si gode la vita potendo attraversare il punto quando vuole, assapora il gusto della trasgressione senza comunque esagerare. Ci sono quelli che non si rendono conto, gridano e inveiscono, giudicano i trasgressori arrabbiandosi perchè non hanno rispettato le regole. Non ammiro i primi e neppure i secondi, voglio solo tentare di guardare da un punto di vista diverso, criticare la morale comune, per capire e trovare il vero confine, ammesso che esista, ammesso che io sia in grado di capirlo.
Per un discorso del genere un tempo avrei rischiato di essere giustiziato per eresia e nessuno avrebbe avuto pena per me. Che ne dite di come si sentivano gli uomini che possedevano altri uomini in schiavitù ? Penso alle tribù di mangiatori di uomini o ai sacrifi umani per ringraziarsi gli dei. Penso ai templi di khajuraho e a cosa era il sesso per quelle persone. Penso alla pena di morte che ancora oggi è vigente in certi posti del mondo. Tutti questi uomini che hanno vissuto e agito nel passato e nel presente, penso al loro purgatorio, e se lo anno percepito come lo percepiamo noi qui in questo sito, se hanno patito come patirebbe chiunque nel nostro tempo. Penso all'evoluzione a cui siamo destinati e penso a quanti sono i concetti sbagliati a cui mi sono involontariamente allineato, e so pure che nel tempo in cui sto vivendo non avrò mai la possibilità di apprezzare il sapore dell'evoluzione, perchè il tempo che Dio mi ha concesso è una infinitesima parte di quello che a Lui occorre per attuare il Suo disegno.
Peccatori, Buongiorno! e pure Buonasera.
16 commenti
Preferisco pensare che tutto ciò che hai detto non esiste e che quando morirò non mi ricorderò più niente.
se si riesce ad amare il prossimo come se stessi allora ci potrà essere bene assoluto. In realtà i due concetti non esistono, ne tantomeno allo stato presente è possibile ciò che il Cristo suggerì all'umanità. forse se un progetto divino esiste nell'ambito di quella creazieone tutta umana che si chiama società, cioè lo stare insieme agli altri, io la vedrei in quella frase che in se non ha nessuna regola se non una che non potrebbe essere messa per iscritto semmai si realizzasse una tale epoca, e cioè appunto l'amore per il prossimo quanto l'amore per se stessi. i due concetti sono null'altro che interpretazioni imane in riferimento all'epoca che si vive. Non credo infatti che la schiavitù all'epoca della sua legalizzazione venisse considerata male, forse solamente da qualcuno tra gli schiavi perchè nemmeno tutti loro lo avrebbero messo in dubbio. Il purgatorio inoltre è un luogo che oggi rifiuta persino larga parte della chiesa cristiana una via di mezzo in cui la grande sofferenza è l'attesa di poter vedere Dio. io sono d'accordo con te oggi siamo in un pugatorio nel quale la sofferenza è nell'attesa di poter scorgere non Dio, bensì almeno se stessi e siccome ho grande fiducia nell'umanità dico che come nel purgatorio, a differenza della perdizione eterna dell'inferno, abbiamo speranza di poter salire qualche girone ma ciò in gran parte dipende solo na noi ciao, bel post :-)
@Brigante, Gioia e Janas
Si, dei dieci l'unico che ha un vero senso è proprio il secondo, senza alcun dubbio. Pero io non riesco più ad avere fiducia nell' umanità, anche se continuo ad amare il prossimo e non so se sia per la mia natura o per isteresi.
Gli uomini, in generale mi hanno sempre deluso, credo di aver concesso sempre più di quello che ho ricevuto. Non è per le pretese insoddisfatte ma per la mancata soddisfazione sui risultati, forse vivo in un tempo sbagliato ma ormai ho capito che gli uomini capitalizzano su tutto, persino sui sentimenti. Sono un testardo, ce ne ho messo di tempo ma alla fine l'ho dovuto accettare. Tu hai fatto una sintesi breve di quello che ho scritto io, mi fa piacere che tu lo hai capito ma in realtà non mi stupisce, ne ero sicuro della tua consapevolezza. L'ho voluto fare lungo il discorso perchè volevo che ci arrivassero tutti, almeno tutti quelli che lo avessero letto, in modo che non ci fossero fraintendimenti.
Gioia grazie di avermi letto, in realtà pensavo anche a te mentre scrivevo, non pensare male, riconosco che a volte a te sono tornato noioso quasi a limite della nausea, perchè ormai ho capito come sei fatta. Per me questi sono sfoghi, non voglio assolutamente pregiarmi di saggezza e poi so di scrivere pure male, sono scosse che mi vengono così, sono pensieri che devo tirare fuori. E' un modo di allentare il mio stato d'animo e la speranza di trasmettere qualcosa di buono. Leggendo gli sfoghi in questo sito si possono conoscere i veri pensieri delle persone, non di tutte, io vi ho trovato la conferma di tutto quello che sapevo, ma nessuno di quelli che conosco mi ha mai voluto confermare. Perchè questa purtroppo è la società dell'apparenza più che della sostanza.
Janas, a te ti ha risposto Brigante, di te ho l'immagine di un ventenne e se è così capisco la tua posizione, ma accetta un consiglio da chi ha il doppio della tua età e un vissuto che vale il triplo, un vissuto che io non posso e non voglio raccontare: Nella vita sei destinato ad avere a che fare con una varietà di questioni che neanche se ti ci metti di impegno potrai immaginare, quindi non smetere mai di cercare di conoscere te stesso, è un capitale che può sempre tornare utile.
Entro ed esco dal tema per fare una minuscola prefazione al riguardo:
ritengo, dal mio punto di vista che la religione cristiana sia una creazione dell'impero romano, artificiale dunque. Lo ritengo per delle semplici ragioni, ovvero in primo luogo dalla nascita, la crescita ed il background di Cristo, simile ad una dozzina di altre religioni, a volte con la stessa precisa modalità in cui l'unica differenza è il nome e la nascita di questo. Il secondo motivo è che di evidenze storiche dell'esistenza di Cristo abbiamo unicamente quattro scrittori romani, legati a doppia mandata al governo che vigeva al tempo, quindi con ampissime possibilità di essere di parte, d'altronde non esiste alcuna altra fonte, i vangeli, datati al carbonio risultano in quegli originali posseduti, del 400 d.c.
Terza ragione, aveva un motivo socio-politico, ovvero, laddove l'impero romano, ormai vasto e multietnico all'estremo, non poteva unire sotto una cultura pagana, poteva attraverso una nuova e nascente religione. Quatro motivo, alla presunta caduta dell'impero romano, pochi si rendono conto che l'effige che tutt'ora porta il vaticano è la medesima dell'impero d'occidente, in tutto e per tutto.
Premesso questo, necessario per la prosecuzione del discorso, mi chiedo inoltre perchè un Dio perfetto, come quello cattolico, convenzionalmente vuole amore da noi? Se è perfetto dovrebbe essere scevro da desideri. In seconda battuta, perchè non considerare Dio assassino e peccatore come l'uomo? Perchè Dio contemplava e regolamentava rigidamente la schiavitù? Certo mi si potrà tranquillamente dire che sto parlando del Dio del vecchio testamento e che la religione cristiana fa fede al nuovo, ora però chiedo: ma non è sempre e comunque lo stesso Dio?
Detto tutto questo, le regole chi o cosa le ha imposte? Le regole cosa sono? Le regole esistono o semplicemente sono una convenzione umana? Propendo per quest'ultima, bene e male sono semplicemente il modo in cui l'uomo regola il proprio quieto vivere, schematizzandolo come tutto, il punto quindi non è l'esistenza o meno di un purgatorio, la sofferenza come passaggio obbligato della vita ed il peccato ma...potrebbe esistere un mondo senza regole? Credo di si, solo perchè non riusciamo ad immaginarlo non significa che non possa sussistere.
Lo stesso concetto d'amore sussiste in base a delle regole, efficaci, come tutta la nostra scienza ma in un certo senso, una visione molto limitata. E' come se guardassimo una stanza avendo poggiato sugli occhi le mani, lasciando trapelare alla vista solo una fessurina e dicessimo che quella è realtà, che quello spicchio d'orologio è tutto ciò che esiste, regolamentando la superficie alle nostre esigenze e basandolo esclusivamente su ciò che conosciamo...c'è un però...il nostro universo consiste in uno spicchio d'un orologio, quando ci priviamo attraverso le nostre regole ed i nostri dogmi di tutta la stanza.
Concludo dicendo che il mio non vuole essere un attacco verso chi crede, non è nelle mie intenzioni, la mia unica intenzione è dare una visione completa di un concetto
Si Setanta, sei stato velocissimo a postare. Stavo scrivendo per risponderti, per errore si sono cancellate oltre venti righe della mia risposta. Ti chiedo scusa ma ormai vado a letto. Domani provo a riscrivere la mia risposta.
Tranuillissimo, con calma quando hai tempo mi risponderai, hai aperto una bella discussione
a) sono ateo, non credo in nessun paradiso, inferno, purgatorio, dio, santo, profeta.
b) il male e il bene sono qualità degli uomini e tutto ciò che non riguarda la mia persona poco mi importa, se mi preoccupo anche dei comportamenti altrui finisco flippato a farmi seghe mentali inutili come questo sfogo.
Per semplificarmi la vita applico il concetto del: se non ci fossero più ladri cosa farebbero i poliziotti ?
c) Una lettura per Setanta: http://it.wikipedia.org/wiki/Mito_della_caverna
d) Non accetto consigli che sono la scoperta dell'acqua calda.
e) Fortunatamente ho smesso di bere il latte dal biberon trentanni fa.
Sento Dio sento la mia anima sento che la vita va oltre il nostro involucro ma non posso dirti che la religione cristiana sia l'unica portatrice di verità.
Non ritengo sia possibile che solo qui sulla terra ci sia vita e non lo capirei.
Non mi risulta che Gesù abbia detto agli apostoli "diffondete la mia religione e non lasciate che ognuno ci si avvicini personalmente,fate da tramite ed arbitri perché i fedeli non sono in grado".
Percepisco Dio anche nelle religioni di altri paesi,mi emoziono quando vedo islamici pregare chinati sui ponteggi dei cantieri,mi emoziono quando vedo il bagno nel Gange.
Non credo che il sesso con mio marito sua peccato se non possiamo avere altri figli per svariati motivi.
Credo ma non capisco la religione
@Setanta
Come ho scritto prima non mi ritengo un credente allineato, frequento gli ambienti Cristiani ma non mi ritengo un Cristiano nel senzo più comune, non accetto dogmi, i riti religiosi non mi convincono, li ritengo artificiali e non ci trovo alcunchè di mistico. E non mi riferisco solo al Cristianesimo. Tutti i tentativi di scrivere delle leggi sono e rimangono tentativi, in attesa che queste siano perfezionate e poi riperfezionate magari all'infinito, in attesa che l'evoluzione faccia il suo corso per poi arrivare pure alla conclusione che non occorreva nessuna legge ma solo che tutti gli uomini insieme la comprendessero. L'evoluzione è il grande progetto di Dio e noi tutti ne facciamo parte.
Effettivamente il tema non è direttamente incetrato sul credere o no in Dio, conduce a questo concetto ma io nei miei sfoghi ho sempre chiesto di riflettere, di indagare, cercare in noi stessi, su come siamo fatti e quali sono i nostri reali bisogni. Per me equivale a dire: "Agite" perchè reagire no serve a niente (mi pare siano anche parole tue). Ho notato che tutte le volte che ho citato Dio, poi ti ha portato a commentare criticando la religione Cristiana. Però non ti puoi fermare solo al Cristianesimo, mi sembra più che altro il discorso di chi si rifiuta di essere convertito, mentre io non voglio convertire nessuno.
Se Dio vorrà ci saranno occasioni per dibattere sulla Sua esistenza, di certo non mi tirerei indietro ma per me quello che conta ora è confrontarmi con chi effettivamente crede di conoscere se stesso, e non perchè io sono bravo in questo, mi interessa come arricchimento, per arrivare a conoscere cose che prima non comprendevo. Per ora non ha senso discutere su Dio. Se gli uomini non capiscono il loro disagio (e lo vediamo spesso su questo sito) come possono comprendere Dio? Effettivamente ho spesso citato Dio nei miei sfoghi, è vero, ma non è per sottolineare il mio credo. E' solo che in un sito dove chi posta deve scegliere tra i sette peccati capitali della religione Cristiana, dove effettivamente si legge la sofferenza delle persone, mi sembra opportuno citare Dio. E non è uno sproposito: L' uomo Lo cerca quando raggiunge il massimo dello sconforto. In quella situazione alcuni ritrovano la fede altri la perdono. E anche li in quel caso, dipende da come viene interpretata la sofferenza, e da quello che si aspettavano dall' "Onnipotente". Dio conosce il destino degli uomini perchè conosce gli uomini ma non può fare nulla per modificarlo, nemmeno Dio può violare le sue leggi per far contento un essere umano, magari perchè lo ha pregato tanto.
Non si tratta di problemi come litigare con il barista della scuola o simili (non me ne volere Janas) ma si tratta di capire come accettare, che ad un certo punto della tua vita perdi un figlio, magari in un incidente stradale, oppure stai viaggiando in una strada che ritieni scorrevole e finisce che investi un uomo e lo uccidi. Come se ne esce un essere umano da esperienze simili? Gli uomini hanno sempre cercato Dio nel momento in cui hanno compreso la loro miseria, in tutti gli altri casi hanno tentato di usarlo per raggiungere i loro scopi ingannando altri uomini. Purtroppo.
E amore verso il prossimo ? No, ecco perchè chi ti parla di Dio, se ne ha percepito la presenza, ti dice che è Amore, Amore è sopratutto dare, non ricevere, perciò Dio stesso non lo vuole per se ma per gli altri. Gli Atei si credono furbi, tolgono Dio dalla loro visione del mondo così hanno un problema in meno (forse). Ho toccato solo pochi punti ma ci sarebbe da discutere all' infinito.
Non ho litigato con il barista della mia "scuola", perchè non è il barista della mia "scuola".
Semplicemente non mi sono abbassato, a certe logiche che vengono passivamente sopportate per inezia. Cosa molto più seria di tutto quello che farneticate in questo post.
Se perderò un figlio (toccando ferro) o mi succederà qualcosa (toccando ferro) ci penserò quando mi accadrà, ma dovermi già prendere male in principio, su come-reagirà-l-essere-umano-alle-disgrazie-della-vita, cazzo, mi chiedi un gran sacrificio mentale.
E sopratutto se tutto questo è proiettato verso la mia persona.
Dio non l'ho cercato nemmeno nei momenti di massimo sconforto, sarebbe come rivolgersi ad un bastone di scopa o ad una lavatrice. E ho avuto un' educazione laica, ma sono stato costretto a sorbirmi "educatori" esterni alla mia famiglia che mi hanno obbligato sin da piccolo a seguire "modelli" cristiani.
Uno dei piu' grandi traumi infantili rimane ancora l'alzarsi alle 7 e mezza del mattino di domenica per andare a messa.
Il mio dio personale, è il sacco da boxe, candido di camera mia a cui rivolgo grandi bestemmie quando sono preso male e grandi pugni quando sono preso bene.
Tutti ad aspettare questo dio e ringraziarlo per le cose belle, rendendoci dei completi deficienti, a farci le cose da soli e poi ringraziare la provvidenza se ci siamo riusciti.
Il credo delega ad "altre entità" la propria protezione convinti di ricercare qualcosa di spirituale, una persona più è credente più non riesce a complimentarsi con se stesso per i propri successi.
Ho visto tanta gente, tanti preti, tante madonne, ma parlano del nulla, dell'inesistente.
Ho visto tanti terroristi che in nome di un "dio" si fiondano con un aereo verso il grattacielo. E cosa ha il loro dio diverso dal tuo ??
La tua fede è diversa dalla loro ??
Ci fosse una "chiesa" in cui leggessero platone o socrate mi alzerei anche alle 6 del mattino per andare ad ascoltare. Le riflessioni bibliche invece, stereotipate verso un "bene" sempre cristiano, non fanno riflettere e come delle capre l'unica parola che bisogna seguire è quella di dio.
Ma cosa dice dio ? BOHHH e chi l'ha mai sentito, ci sono un paio di tavolette e gente che dice di averlo visto. Un po' come i fantasmi.
Magari se domani mi metto e scrivo quattro stronzate, fra 2000 anni qualcuno dirà che sono il nuovo messia.
L'unica cosa che ammiro della religione cattolica, è l'aver sfornato architetture senza precedenti e grandi opere d'arte. Per il resto è tutta fuffa, una grande s.p.a che si spartisce dividendi che raccimola dai deficienti che glieli danno.
Non mi credo furbo, perchè tolgo dio dalla mia visione del mondo, semplicemente non me ne frega assolutamente nulla. E' proprio perchè non mi faccio le tue stesse seghe esistenziali, che sono contento di non crederci un minimo.
Innominato non ti trovo noioso e se avrai capito bene sono anche una persona diretta, quindi leggo e commento ciò che mi interessa veramente e anche ciò che riesco a capire hahahaha!
Grazie Gioia.
@Janas.
Caspita, percepisco tutto il tuo lato oscuro della "forza", quel tuo scrivere "obbligato" in rosso mi fa riflettere!
Si effettivamente io mi faccio molte pippe mentali, non mi piace tenere i neuroni fermi al capolinea. Non mi puoi criticare perchè lo faccio, credi che i tuoi idoli (Platone e Socrate) non avessero pure loro il vizietto di pensare? Erano uomini, come Gesu, Maometto, Gandhi, come Einstein, Newton, non so, aiutami tu, Come Da Vinci. Credi che tutti questi qua si facevano pippe mentre i primi due tra parentesi no?
Eppure i tuoi idoli usavano i neuroni già 2500 anni fa. Possibile che da allora nessun altro uomo fosse meritevole di stima come i primi due?
I casi sono due: O effettivamente ci sono stati tanti uomini dalla pippa facile (e spero ce ne siano ancora), oppure Platone e Socrate sono stati un caso fortuito, un caso scappato di mano al controllo Divino. Nel secondo caso, se fosse stato così io cadrei veramente in depressione, perchè vuol dire che non c'è alcuna speranza.
A dire la verità di questi tempi mi pare che l'uomo si sia convinto che pensare è un optional, perchè affaticarsi se c'è già tutto preconfezionato?. Ahahahah
A proposito della tua concezione di religione (ma credo che non sia colpa tua) ti do una notizia: Le religioni non sono statiche come credi tu, tutto si evolve, non te ne accorgi perchè come hai detto prima, preferisci attivare i neuroni solo quando ti fa comodo o per sapere tutto dei tuoi due idoli. Le religioni si evolvono ma vengono spesso strumentalizzate da gente come te.
Vorresti che Dio, domani magari bussasse alla tua porta per chiederti di cosa hai bisogno? Se tu lo immagini così è perchè possiedi una mente semplice (qui è anche colpa tua, se non ti alleni?).
Tanto più è semplice la mente dell'uomo in cui l'idea di Dio vive, tanto più l'immagine che esso ha di Dio si avvicina a quella di un essere dalla voce tonante, infatti nella Bibbia c'è scritto che Dio creò l'uomo a sua immagine e somiglianza.
La Bibbia (e altri libri simili) racconta storie e tratta argomenti usando un linguaggio semplice, apposta per essere compreso dalla maggior parte degli uomini, e la maggior parte purtroppo si immagina Dio come un essere dalla voce tonante. Ci vuole evoluzione.
Le religioni, per descrivere Dio raccontano storie e parabole, praticano dei riti che appaiono strani agli atei. Ma questo è solo il mezzo migliore per arrivare a più uomini possibile, le religioni tentano di descrivere Dio usando un linguaggio evoluto più vicino alla mente degli uomini. Un po come quando per sviluppare un applicativo per il computer si usa il basic, ma il linguaggio vero è il codice macchina. Quanti sarebbero capaci di capirne il funzionamento leggendo solo numeri?. Questo linguaggio è stato inventato da altri uomini che tutti i credenti chiamano profeti. Questi sono stati degli uomini straordinari, allo stesso modo come lo lo sono Socrate e Platone per te.
Caro Janas, ho visto l'ora segnata sul tuo post, spero che dopo sei riuscito a prendere sonno ma non mi dispiace se ciò ti ha provocato qualche pippa. Ti assicuro che fa bene :)
ps: Smetti di toccare ferro per evitare le sventure, prova invece a cercare di capire come possone essere evitate.
ps2: Cerca di evitare di passare al lato oscuro della "forza", si ha la sensazione di avere molta più energia, in realtà non è così.
ps3: Pippa, da ora in poi usero pure questo termine ahahah.
janas non credo che tu abbia chiaro il concetto di certe cose che vanno al di la della religione e del credo che io sulla mia persona e per come tu e comunemente vengono percepite, aborrisco. Io come innominato, non sono un credente cristiano ma tento di riflettere su me stesso e basta e pensa un po, non raggiungo mai una conclusione certa. tenetevi le ghiande e lasciatemi le ali dice guccini in una canzone verso i materialisti. Ti invidio su questo, o forse no, direi la seconda. Credo che il tuo modo di sentire sia fatto di te come tu stesso ammetti, sinceramente ti chiedo non è una forma religiosa del tuo ego espanso all'estremo? Ma credo di capirne i motivi e tu stesso ne parli vagamente: la formazione il tuo vissuto! legittimo e poi? Non è un po troppo riduttivo entrare, secondo te, in certi concetti che precludono un mistero da che l'uomo è nato ponendo come unica spiegazione un pallone da box e se stessi? Ed inoltre non è troppo riduttivo persino per il semplice uomo asserire che ogni cosa giri intorno a se? Lo stesso socrate logicizzò l'anima, e allora che ne pensiamo? Provo dispiacere per questo anche se non ci credo a ciò che dici, eppure non sei così giovanotto come credevo, hai trnt'anni.
Setanta, il mio discorso e credo quello di innominato, non apriva questioni religiose. Come dice choppy, il cristo non ha fatto il cristianesimo e ne il cristianesimo ha creato l'impero romano come dici tu se ben ho capito, questa non l'avevo mai sentita. Il dalai lama in un recente libro sostiene che le religioni sono sorelle per via di un comune e misterioso denominatore. Ciò che si sente inoltre va al di là della ragione, noi siamo un corpo che è strumento della vita come si sottolinea nei veda ed in questa noi possiamo scegliere e definirci un percorso. L'analogia che si riporta nel cristo a mio parere uomo geniale per credenti o meno, è nella frase ciò che semini raccogli. Il cristo cari miei ha espresso dei concetti talmente evoluti e all'avanguardia che purtroppo nel 2014 pochi sanno afferrare, in tal caso le filosofie orientali che nulla hanno a che vedere col cristianesimo lo ammettono e ciò religione a parte. L'ideatore forse della religione cristiana fu san paolo che nemmeno ebbe la fortuna di conoscerloo il cristo. Ed invece di capirle le nostre radici la nostra laicità radicata strettamente al cristianesimo, ed anche l'essere materialisti non lo prescindono, che si fa si rinnega. In questo processo però non si rinnega nulla se non solo se stessi, scusate la fretta :-)
janas non credo che tu abbia chiaro il concetto di certe cose che vanno al di la della religione e del credo che io sulla mia persona e per come tu e comunemente vengono percepite, aborrisco. Io come innominato, non sono un credente cristiano ma tento di riflettere su me stesso e basta e pensa un po, non raggiungo mai una conclusione certa. tenetevi le ghiande e lasciatemi le ali dice guccini in una canzone verso i materialisti. Ti invidio su questo, o forse no, direi la seconda. Credo che il tuo modo di sentire sia fatto di te come tu stesso ammetti, sinceramente ti chiedo non è una forma religiosa del tuo ego espanso all'estremo? Ma credo di capirne i motivi e tu stesso ne parli vagamente: la formazione il tuo vissuto! legittimo e poi? Non è un po troppo riduttivo entrare, secondo te, in certi concetti che precludono un mistero da che l'uomo è nato ponendo come unica spiegazione un pallone da box e se stessi? Ed inoltre non è troppo riduttivo persino per il semplice uomo asserire che ogni cosa giri intorno a se? Lo stesso socrate logicizzò l'anima, e allora che ne pensiamo? Provo dispiacere per questo anche se non ci credo a ciò che dici, eppure non sei così giovanotto come credevo, hai trnt'anni.
Setanta, il mio discorso e credo quello di innominato, non apriva questioni religiose. Come dice choppy, il cristo non ha fatto il cristianesimo e ne il cristianesimo ha creato l'impero romano come dici tu se ben ho capito, questa non l'avevo mai sentita. Il dalai lama in un recente libro sostiene che le religioni sono sorelle per via di un comune e misterioso denominatore. Ciò che si sente inoltre va al di là della ragione, noi siamo un corpo che è strumento della vita come si sottolinea nei veda ed in questa noi possiamo scegliere e definirci un percorso. L'analogia che si riporta nel cristo a mio parere uomo geniale per credenti o meno, è nella frase ciò che semini raccogli. Il cristo cari miei ha espresso dei concetti talmente evoluti e all'avanguardia che purtroppo nel 2014 pochi sanno afferrare, in tal caso le filosofie orientali che nulla hanno a che vedere col cristianesimo lo ammettono e ciò religione a parte. L'ideatore forse della religione cristiana fu san paolo che nemmeno ebbe la fortuna di conoscerloo il cristo. Ed invece di capirle le nostre radici la nostra laicità radicata strettamente al cristianesimo, ed anche l'essere materialisti non lo prescindono, che si fa si rinnega. In questo processo però non si rinnega nulla se non solo se stessi, scusate la fretta :-)
Il bene e il male esistono esattamente l'uno in funzion e dell'altro, lo dice anche il tao....a vole peccare dona grande piacere...il piacere quindi è male? Andremo tutti all'inferno per questo? Non so io ho sempre pensato, pur sentendo "il disagio" creato dalla presunta presenza di Dio, che le cose non stiano effettivamene come ci hanno fatto credere per secoli. Io non sono molto credente e per quanto mi riguarda ci sono peccati fattibili ed altri inamissibili. Ognuno detta a se stesso le proprie regole personali, la cosa importante è non far del male deliberatamente.